Album dell’estate 2019

il 06/11/2019 · Commenti disabilitati su Album dell’estate 2019

Continuano le carrellate fotografiche in attesa di racconti più seri, seppur nel loro piccolo

Pecore a non finire, sfiorando la tangenziale di Tortona
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Sarezzano e le basse colline del tortonese in uno dei tanti rientri dal lavoro in bici
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Giusto direi, scopare e sporcare sono termini contrastanti
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I laghi di Ariale, stagni incastonati tra calanchi lunari in zona Stefanago
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Fortuna che ho visto in tempo questo buco
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E’ tempo di trebbiatura sulle prime colline
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Vigneti verso Montemarzino che stanno preparando il loro prezioso nettare
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Si torna a casa, ma prima si allunga un bel po’
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E niente… non lontano piove
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Giro non preventivato, allungo in pianura ed una maledetta strada con argilla ancora umida
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Ci sono giri in cui esco solo per fare scorta di more
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Calanchi di Nivione verso Varzi
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Foto di fine inverno

il 28/10/2019 · Commenti disabilitati su Foto di fine inverno

Il bello della mtb è che mi permette di fare il pendolare tra casa ed ufficio anche in inverno con relativa sicurezza, le ruote robuste e la possibilità di tagliare una parte consistente del traffico è un buon incentivo per attaccare le luci ed ignorare il freddo ed il buio qualora possibile. Ma non solo, è anche l’esplorazione di panorami preclusi agli stradisti, seppur molto più limitati come raggio. Qui una breve carrellata di foto di fine inverno 2019

Sotto gli orridi di Marcellino
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Una luna talmente luminosa da rendere quasi superflua la lampada sul manubrio
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A marzo i mattini sono luminosi e danno begli scorci sul mio paese
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E le luci del tramonto contrastano con quelle artificiali già accese
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Alcune giornate sono veramente limpide ed affascinanti anche in pianura
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Fine inverno, già si respira la bella stagione
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Ormai il tramonto è tardivo e permette una prima parte al chiaro
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Quando cambia l’ora, fioriscono i pescheti
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L’ultimo romantico tramonto con l’ora solare
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Buio in contrasto alla primavera, dalla prossima settimana tornerò sempre alla luce
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Le corse di natale, parte 1

il 14/01/2019 · Commenti disabilitati su Le corse di natale, parte 1

Continuano i racconti delle ferie natalizie, nessuna impresa epica da annoverare nell’ album dei ricordi ma tante belle giornate di sport ed amicizia. Oggi si parla di corsa, quella che ormai è diventata la mia principale attività fisica.

Si inizia con mercoledì 19, la “tapapizzata di natale”
Tapapizzata, neologismo che indica una corsa in compagnia buona principalmente come pretesto per ritrovarsi poi con le gambe sotto al tavolo e le posate a tagliare una Margherita farcita. Quella di natale è un appuntamento ormai fisso, quest’anno l’ho organizzata in maniera più ufficiale per la squadra e la metà dei partecipanti veste i colori gialloneri della Scalo Voghera, ma oltre a loro sono presenti altri amici accomunati dalla passione per la corsa e per le birre del dopo-corsa.
Il clima ci gioca una piacevole sorpresa, con un freddo uggioso che ci accompagna attraverso il centro storico di Voghera di cui ci riappropriamo tra divertiti sorrisi degli aperitivanti e qualche vaffa di automobilisti a cui disturbiamo la circolazione. Usciti dalla città però inizia la magia, una nevicata seppur debole e ghiacciata comincia ad imbiancare i campi illuminati dalle nostre torce frontali ed i fiocchi ci tagliano il viso in questa gelida atmosfera natalizia. Ma pizza e birra ci fanno velocemente riprendere dal freddo e dai 10km di allenamento

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sabato 22, trail di natale dell’Azalai
Un bel raduno autogestito in notturna è l’occasione per trovarmi con altri a questo evento di brindisi di una squadra tortonese specializzata nei trail, la serata è fantastica sia come temperatura che per la luna piena che ben illumina le colline di Castellania, con partenza benedetta dal sindaco verso un percorso di 8km scarsi, ma estremamente affascinante con passaggi alle torri di S.Alosio, terreno a tratti fangoso e scivoloso ottimo come palestra propriocettiva, temperatura perfetta ed un bel gruppo diviso tra corridori e camminatori.
E poi, ovviamente, taglio di salame, zola, panettone e vino come richiede ogni brindisi di natale ben fatto

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domenica 23, gara di Voghera
E’ la gara che organizza la Scalo Voghera e che si tiene all’epifania, ma quest’anno anticipata a prima di natale per concomitanze e che vede un bel gruppo alla partenza, ampio sia numericamente sia qualitativamente. Avendone gestito l’evento Facebook la sento un po’ mia e voglio credere che l’incremento rispetto alla passata edizione sia anche merito del piccolo lavoro svolto. Io non ho intenzioni bellicose al punto che decido di fare da fotografo ufficiale con la mia scarsa fotocamera, tanto che alla partenza mi lascio sfilare, mi fermo a sistemare il tutto e riparto senza forzare, ma terminando comunque ad un ottimo ritmo per l’impegno messo: 15kmh di media con tratti sterrati distribuiti sui 7300m di percorso, quasi a premio di categoria (ah, se non avessi perso tempo all’inizio!)
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Pensieri sui cambiamenti che la vita impone

il 26/09/2017 · Commenti disabilitati su Pensieri sui cambiamenti che la vita impone

Questo blog è nato sia per proporre ritrovi ufficiali come il 10° giro dei vigneti d’Oltrepò e sia per raccontare le mie piccole imprese alla scoperta dell’Italia (e non solo). Sino allo scorso anno, con qualche trasgressione podistica o enologica, l’argomento è sempre stato questo, ma quest’ anno ho cambiato. L’incidente di aprile è stato impattante ed ha definitavente dato rottura ai pensieri che avevo in mente da molto, almeno dal 2016.

Non rinnego niente, anzi questo settembre finalmente mi sta vedendo abbastanza in bici con 3/4 pedalate settimanali lungo sterrati, muri, boschi e vigneti, sassi e discese discretamente impegnative e devo confessare che mi mancava l’aria nelle orecchie (larghe) e tra i pochi sparuti capelli, il gesto, la fatica nei quadricipiti, il senso del viaggio e la libertà che solo due ruote a propulsione umana ti possono dare. Nonostante tutto continuo ad essere anche un ciclista, che sia strada o che siano sterrati, ed è bello sentire la gamba finalmente riempirsi di watt ed urlare su tratti ripidissimi per poi godersi discesine tecniche. Mi manca un po’ la strada, ma non al punto di valutare a breve l’acquisto di una stradale. La mtb è dura, molto più dura, si passa in un attimo dal piano al 30%, si spinge e si fatica a scendere, in pianura su asfalto al massimo si va all’80% della velocità e con gli sterrati i chilometraggi crollano, tanto che nei miei classici percorsi casa-ufficio con 13km obbligati le possibilità di allungo sono limitate alle prime colline e le loro tante alternative. Mi mancano le lunghe pedalate, i grandi dislivelli e l’ampiezza che la bici stradale ti sa dare con ore e ore di sforzo, ma non mi mancano abbastanza, purtroppo.

1) Non mi mancano le terribili strade dell’Oltrepò, il dover stare attento tutto il tempo a schivare buche sperando di non rischiare incidenti con il resto del traffico. Con la mtb posso saltarci sopra e pazienza se abbiamo asfalti che ci ricordano la guerra.
2) Non mi manca il traffico sempre più demenziale, frettoloso, disattento, tutti che vivono come zombie attaccati al telefono per vedere con assoluta urgenza chi ha messo il “like” su facebook, anche a costo della tua vita, che vanno a velocità ridicole ma non rispettano tutto il resto del codice stradale, che non possono aspettare un secondo. Basta, negli sterrati posso staccare il cervello, la bici deve rimanere un piacere
3) Ho finito le idee, nonostante elenchi e mappe che mi spronano ad inventare sempre nuovi ed originali percorsi ormai sono il re della zona, non c’è strada asfaltata su cui non sia già passato più volte. E’ ora di cambiare e di trovare nuovi stimoli
4) La corsa… nel 2014 ho giusto provato, non pensavo di fare il salto della barricata e diventare un agonista pedestre con anche qualche risultato assoluto in piccole gare. Ma abbinare i due sport stava diventando pesante ed ora cerco di seguire la regola dell’alternanza, un giorno di bici ed uno di piedi. I 100km del sabato, la gara a piedi ed altri 50km alla domenica, andare a lavoro in bici e poi correre e poi rientrare… stava diventando troppo, talvolta è meglio rilassarsi o dormire di più nel weekend, non sono un ironman e non devo battere alcun record
5) E pazienza se posso permettermi qualcosa di meno a tavola, nell’ultimo anno la mia alimentazione è stata sconvolta in positivo ed ho scoperto che prima mangiavo troppo e male, troppi dolci e prodotti industriali che a lungo andare creano problemi. Ho cambiato la mia dieta e, strano da dirsi, ho raggiunto un minimo di peso che nemmeno ho sfiorato quando pedalavo 4h al giorno. Per cui se prima andavo in bici tanto per potermi sfogare a tavola, ora ho meno questo bisogno.

Tutti punti che si collegano ad una scelta che già lo scorso anno pensavo di fare e che è stata forzata dagli eventi. Qualcuno direbbe che diventando grandi si cambia, altri che ci si normalizza, non so definirlo con esattezza ma so che per il momento va bene così, in futuro si vedrà.

Un post senza foto però non ha senso, per cui vi lascio qualche scatto di agosto/settembre, ciao e ci vediamo il 14 ottobre al 10° giro dei vigneti d’Oltrepò

Quando l’unica possibilità rimane l’attraversamento del torrente a piedi
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Fango, il nuovo compagno di viaggio
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Se splende l’arcobaleno vuol dire che lì sta piovendo
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Due tramonti
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E quando arriva l’autunno tutto prende una cupa ma affettuosa atmosfera. I primi freddi umidi, i tramonti anticipati, i vestiti più pesanti ed il calore dei luoghi chiusi. L’autunno è la stagione che preferisco
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L’amaro passaggio alla mountain-bike

il 14/08/2017 · Commenti disabilitati su L’amaro passaggio alla mountain-bike

L’arrivo di una nuova bici è solitamente un momento di gioia, ma questa volta ha il sapore agrodolce di un cambiamento imposto dalle circostanze sempre peggiori per pedalare. Era da un po’ che ci pensavo, da ben prima dell’incidente che mi ha coinvolto a metà aprile obbligandomi ad un mese di stop totale e che almeno, probabilmente grazie ad una muscolatura abbondante, non mi ha causato una frattura del femore ma solo un enorme ematoma interno che ancora oggi non si è riassorbito completamente.
Stavolta la bicicletta non è una stradale come accade dal 2002, ma una mountain-bike a doppia ammortizzazione e già attrezzata bene per essere un modello di base, praticamente pagata interamente dall’assicurazione di chi ha causato l’incidente (e sto aspettando ancora per l’indennizzo dei danni biologici). Si apre per me un nuovo mondo in cui sono rimasto arretrato di più di dieci anni, quando ancora le “full” erano dei prototipi ed i freni a disco erano qualcosa di futuribile, quando le ruote dovevano essere piccoline per aumentare il controllo e quando era tutto un mondo diverso in cui servivano cartine ed esplorazione, altro che caricare le tracce da Openstreetmap sul Garmin usando il telefono in caso di dubbi. Ora devo fare un bel salto e riaggiornarmi, ma pian piano conto di riuscirci e di superare il timore delle discese su un mezzo con cui sto prendendo confidenza.

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Dicevo che questo arrivo ha un sapore agrodolce, la gioia di un nuovo acquisto si scontra col fatto di voler rifiutare l’asfalto: troppo brutte ormai le strade, sta diventando una corsa ad ostacoli evitare buche e lavori in ogni dove, dover fino procedere contromano e non poter alzare gli occhi nemmeno per un istante in una provincia con le strade peggiori d’Italia. E poi il traffico motorizzato è sempre peggiore e non sono l’unico ad averlo notato, non si contano più i morti ammazzati né per colpa loro né per pura fatalità, sono tutti sempre più storditi e menefreghisti attaccati al cordone ombelicale delle minchiate su Facebook invece che guardare la strada usando un’arma in grado di fare una strage (s’intenda che anch’io guardo sin troppo le “minchiate” su Facebook, ma non quando rischio la mia o altrui incolumità).
Oltre a questo ci aggiungo la mancanza di stimoli, ormai ho girato ogni angolo del territorio e non mi dispiace avere qualche ora di ozio in più e dover mangiare qualcosa meno per un ridotto consumo calorico, non mi dispiace nemmeno ridurre il carico di fatica e dedicarmi meglio alla “corsa e salite” esplorando il territorio in maniera più ridotta ma più intensa.
Per cui mi scuso con i lettori di questo blog sia per i mesi senza aggiornamenti e sia per il cambiamento, ma per ora va così. In futuro non si può mai dire, mi mancano le sgroppate collinari e i lunghi viaggi dedicati a me stesso, ma non abbastanza per superare tutti gli altri problemi.

Ma intanto una cosa voglio ancora farla: sabato 14 ottobre ci sarà il 10° giro dei vigneti d’Oltrepò con merenda, segnatevelo!

Già dietro casa c’è da divertirsi
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