il 21/01/2020 · Commenti disabilitati su Ho anche pedalato durante le feste
Certo, nessun giro degno di nota, nessuna avventura, poco sterrato e troppo asfalto data la condizione fangosa, però almeno di uscite ne ho fatte parecchie.
26/12, gioco di parole mancato
E per lenire i sensi di colpa, ancor più dei pranzi non esagerati, sono uscito anch’oggi con qualche muro in val Curone. E l’impegno maggiore non è stato lo strappo di Vallescura, 1km al 13%, ma trovare un titolo decente, impegno che mi ha appiedato
Da Vallescura verso la val Grue
Da Vallescura verso S.Sebastiano
28/12, “siamo esaurite” (cit. le pastiglie dei freni)
So di essere quasi al limite con le pastiglie dei freni, ma controllando meglio noto che sono assolutamente da cambiare. Pianura tranquilla sino alla Decathlon, ma un’ora abbondante in più di sport anche oggi
Verso Voghera
29/12, Doppio “vorrei guardare il monte”
Al pomeriggio ho un impegno podistico, ma stamattina non fa poi tanto freddo, per cui bici! E finalmente sul percorso che avevo studiato e rimandato già due volte, la doppia Guardamonte da Bagnaria e Gremiasco. Giornata grigia con una nebbia alle alte quote che lascia il segno della sua umidità sui vestiti ed un freddo che in discesa penetra da ogni pertugio facendomi soffrire quel po’ che un inverno normale richiede. Poco da segnalare, se non un “Guardamonte” che il monte Giarolo proprio non me lo ha fatto vedere.
Bagnaria
Il non-Guardamonte
30/12, cazzeggiando sugli argini del Po
Altra doppietta, stavolta senza impegno con il solo fine di smaltire calorie. Ma una cosa tira l’altra e l’assenda di idee mi porta sino a Casei Gerola e mi spinge ancor più verso nord, sino a sfiorare l’argine del grande fiume verso Ghiaie di Corana. Poco da dire su questa giornata uggiosa, se non che 2h di bici non sono mai poche
Gli argini
E la campagna
31/12, verosimilmente l’ultimo giro dell’anno
Sono stanco, i buoni propositi ciclistici affondano nella stanchezza che si sta accumulando in queste continue doppiette ed in vista del capodanno (che sarà tranquillissimo). Una salita e falsopiano, due ore di cazzeggio che mi lasciano con la fame chimica che cercherò di compensare.
2/01, la prima foratura del decennio
E oggi ci si riprova con quel giro al contrario nel medio tortonese, supero tranquillo Brignano ed imbocco Vallescura, salita dura e ricoperta dalla brina che però non mi causa problemi. L’idea è di scendere in val Grue da Magrassi e risalire da Casasco per non affaticarmi troppo in vista dell’impegno serale, ma nel primo tratto di discesa la bici non risponde e capisco velocemente perché: ho forato! Vista la pressione bassa delle ruote, pur nell’assetto da asfalto, ci vuole poco a notare una certa pesantezza sul manubrio ma almeno la pressione rimane abbastanza a lungo da permettermi un rientro con sole due soste di rigonfiaggio. Perché mentre con la stradale ci vuole poco a cambiare tutto, con le ruote grasse e soprattutto se montano i copertoni di serie dall’anima in acciaio, cambiare la camera è una bestemmia unica. A casa ci torno, ma la giornata di domani verrà scombussolata per qualcosa che non sarebbe dovuto accadere visto il lattice presente.
PS. Il copertone ormai consumato lo toglierò direttamente con il tronchesino, molto più facile che stallonarlo
Non è qui che ho bucato, ma questo tornante è sempre affascinante
Selfie allo specchio
4/01, Mont-caldo pavese
Comincio a non poterne più di queste doppiette e per fortuna domani sarà una giornata di semi-relax, ma la corsa del mattino è stata poco impegnativa ed allora si va, con la ruota nuova. Giro non duro verso Montalto pavese ed Oliva Gessi, la bellezza delle basse colline viticole baciate da questo sole esagerato che ne risaltano i colori ancora invernali, solo una salita importante e tanti saliscendi panoramici verso Mornico Losana ed Oliva Gessi.
Non uno sforzo intenso, ma pur sempre due ore abbondanti in sella.
Montalto pavese
Monte Rosa e collinette, un bel contrasto
Verso Oliva Gessi
il 19/01/2020 · Commenti disabilitati su Ricordati di rendere trail il nuovo anno
1/1/2020, monte Morino a capodanno
L’ho scoperto solo a fine 2018 e ne sono dispiaciuto, ma a capodanno c’è una tradizione da rispettare per chi è riuscito a superare sano la sera precedente: un trail da Paolo sopra Borgo Priolo, il vero capodanno di noi sporchi podisti.
E così anche quest’anno ci ritroviamo sulle alture collinari per un anello ormai ben collaudato che parte subito deciso in salita e che poi peggiora: arrivare al monte Fratello per la direttissima nelle vigne è un tormento, con cibo e vino di poche ore addietro che ancora festeggiano nelle nostre interiora. La giornata però è così bella che superata la sottile coltre fredda di foschia ci dona delle viste spettacolari: Borgo Priolo è appena lì sotto, Montalto pavese poco distante, il monte Rosa un po’ di più, ma non si direbbe da questa prospettiva.
Dalla chiesa giungono i canti della messa e noi stiamo andando proprio lì, forse per chiedere all’ “alto dirigente” quanche grado di temperatura in meno, o forse solo per affrontare la picchiata che ci riporta a valle. Le nostre preghiere sono accontentate, qui fa più fresco e nel versante nascosto dal molesto sole troviamo addirittura della brina ed un piacere fisico nell’affrontare la successiva lunga e dura salita sino al monte Morino, un lungo crinale con qualche occasionale discesina in cui abbandonarsi verso il centro della terra.
Sin’ora tutto benissimo, la speranza di rimanere pulita viene però disattesa con dei tratti così morbidi da affondare alla caviglia, un bel fango tanto piacevole da ammortizzare i nostri pesi appesantiti quanto odioso mentre rimane attaccato alle suole tassellate. Ed anche i pezzi seguenti saranno simili, fango sinché non ne avremo piene le scatole ed altro fango a salire verso S.Andrea, verticale in cui lo sforzo principale consiste nel non scivolare. Ci siamo quasi, un tratto duro di bitume ci riporta in valle ed un sentiero ormai ai limiti del praticabile con rami, rovi e mani a terra porta l’allegra combricola all’arrivo
Il meglio però deve ancora venire, vino e cibarie varie con torte, pizza e chissiricorda cosa è il vero menù del capodanno, la vera festa del primo, festa di amici ignoranti che festeggiano faticando, sporcandosi ed ovviamente bevendoci su.
Grazie Paolo, un ottimo modo di iniziare l’anno
Rampa nei vigneti in fase di riscaldamento
Gli orridi di Marcellino da una visuale alternativa
Foto di gruppo sul monte Fratello con Montalto sullo sfondo
Verso la foschia della pianura
Altro versante, dal caldo sole al terreno ancora ghiacciato
Viva le ferite
Fango ed amicizia
Sembra brullo, in realtà sono argille mobili
Vino e buon cibo, il vero capodanno è stato a mezzogiorno
2/01, Ceresino trail in notturna
Come ogni giovedì sera, anche in questo inizio anno il gruppo Run4People si ritrova per il classico appuntamento notturno verso il monte Ceresino, sia chi cammina sia chi corre piano o forte può trovare compagnia partendo dal paese verso le prime colline. Oggi siamo tranquilli, ma non basta a convincere Giampiero a seguirci e così rimaniamo in 5 per il giro lungo da 13km, con un inizio da brividi e podisti ben bardati nella notte del 2020. Ma c’è la costante inversione termica ed acquisiti quei 100m di elevazione il mio vestiario leggero si rivela vincente, mentre gli altri alleggeriscono i troppi abiti io entro in temperatura. Solo quello, tra la biciclettata con foratura del pomeriggio ed una stanchezza che si sta accumulando faccio fatica a superare i giri motore necessari, mi accontento di salire senza forzare.
L’anello è quello classico con l’aggiunta del sentiero “che ha aperto Bruno a natale” (il nome ufficiale), il rientro pure con aperitivo, primi, birrette e pure i pasticcini. Abbiamo fatto serata!
Il gruppo alla partenza
E foto verso la pianura
3/01, trail di pianura al parco delle Folaghe
Giornata scombussolata dalla foratura del giorno precedente, ho dei ricambi a casa ma quelli buoni li ho lasciati in ufficio pensando che non mi sarebbero serviti. Quindi dopo un’operazione all’auto e 3km di camminata andando a fare la spesa per ammazzare l’attesa, passo dall’ufficio a prendere il materiale, pranzo e dopo aver smaltito il piattone di verdure parto in direzione Casei Gerola per un trail seppur piatto nel parco delle Folaghe. Sono stanco, corro tranquillo ma di asfalto ne vedo veramente poco e da queste parti l’umidità rimane intrappolata dentro le mortali argille che ovunque si attaccano rendendo faticosa anche una semplice andatura.
Non ho foto, ma dopo sono andato a fare aperitivo (se ve ne può fregare qualcosa)
il 02/11/2019 · Commenti disabilitati su Foto di primavera
Altre foto della primavera in mtb, qualche piccola intensa emozione di brevi o medi giri
Mattinata limpida andando in ufficio con un cospicuo allungo in collina
Tornanti verso Poggio Ferrato, il giorno in cui mi trovai a mia insaputa in un poligono di tiro…
Val di Nizza, altro giro duro e limpidissimo
28 Aprile, giornata intensissima con giro in bici, trail, camminata, downhill e rientro in bici da Guardamonte
Visuale del 28 aprile verso Varzi
Pozzol Groppo guarda Nazzano
E lì nell’erba alta vi sarebbe il sentiero
Nonostante questo cielo non ho preso acqua, sfiorando il temporale per pochi chilometri
Temperatura crollata di 10° in pochi chilometri, ma esito asciutto
Un maggio piovoso ed un po’ limitante, ma con begli scorci anche vicino a casa
il 22/10/2019 · Commenti disabilitati su I giri di Costa Pelata
Reinizio con qualche racconto veloce tipo la tripletta di Costa Pelata, un lungo crinale assolato e dalla scarna vegetazione (da qui il nome) percorso quasi interamente da una sassosa e panoramica carrozzabile che unisce Staghiglione a Costa Cavalieri e separa le valli dei torrenti Ghiaia (di Coppa e di Montalto).
9/03: Dopo una mattinata passata a sclerare sulla bici decido di percorrere questo luogo a me nuovo, e ne è valsa la pena, il panorama selvaggio che da sui vigneti, il fondo duro ma non difficile e le belle visuali sul castello di Montalto mi mettono in pace col mondo
Sopra Cencerate, inizia lo sterrato sui crinali della valle Ardivestra
Montalto in lontananza
16/03: Altri lavori sulla ruota, altro mattino di incazzature ed altro giro verso Montalto per percorrere in salita il crinale. Dopo un inizio facile affronto le altalenanti rampe che da dure diventano discesa senza mai dare la possibilità di stabilire un ritmo. E poi, siccome non era tardi, ho allungato sino alla sponda opposta della val di Nizza, passando da vigneti assolati a fitti boschi ancora coperti da foglie che, beffarde, coprono le buche facendomi cadere e dandomi una prognosi di cinque giorni, tanto mi è servito per togliermi due spine dai polpastrelli (l’unico danno)
Calanchi salendo verso Staghiglione
Vista affascinante sul castello di Montalto
Panorami diversi, erbosi e lunari in val di Nizza
Le formazioni rocciose di Pizzocorno
23/03: Ancora Costa, ma stavolta non è pelata ma è del Vento, quella che scende da Montalto pavese e che per me rappresenta una novità. Salendo verso Calvignano noto un portafoglio per terra, al suo interno un dollaro, un abbonamento all’autobus ed un documento d’identità di un giovane africano che abita a Cappellette di Fortunago, appena fuori dal tragitto ipotizzato. Lo raccolgo e decido di portarglielo proseguendo sul tracciato originario con i bellissimi panorami della Madonna del Vento, sui quali non sono certo l’unico a godersi questa giornata di inizio primavera. Una rampa dura con un tratto a piedi mi fanno nuovamente passare a Costa Pelata, poi scendo a Borgoratto e risalgo ansimando verso Fortunago.
Ora mi aspetta la deviazione sino alla casa di quel ragazzo, già mi pregustavo la sua faccia a vedersi riconsegnato il portafoglio, ma purtroppo non era presente e l’ho lasciato al vicino. Rientro semplice principalmente su asfalto che comunque 64km non sono pochi
Si sale a Calvignano, l’asfalto ormai è da mtb
La Madonna del vento
Dalla costa del vento verso Montalto
Bei sentieri battuti
il 10/01/2019 · Commenti disabilitati su Le uscite ciclistiche di questo natale
Se le vacanze di natale vanno bene, allora il resto della stagione andrà male (e viceversa). Secondo questa regola il 2019 sarà un anno di merda, perché il periodo festivo ha visto tante belle corse in zona e non, ma anche dei buoni giri in mtb aiutati da un clima caldo e soprattutto secco per essere pieno inverno. Oggi racconto delle uscite a due ruote, niente di speciale ma tutte significative.
22 dicembre
Ho in programma una corsa in notturna, ma riesco tranquillamente ad incastrarci due ore in bici. Lo sterrato è ancora troppo bagnato e mi limito a due salite dal tipico asfalto oltrepadano formato da buche, ghiaia, sale, terra, rami e bitume anticipatamente obsoleto. Non serve lo sterrato per divertirsi in mtb, e in discesa penso a quanto siano meglio le ruote grasse rispetto alle 23mm da strada
24 dicembre
Gli asfalti ancora umidi anticipano degli sterrati impraticabili, dopo un doppio aperitivo mattutino parto tardi per un classico anello dell’Oltrepò con Montalto, Carmine e Fortunago, uno scoglionamento di falsopiano che però supera i 60km
26 dicembre
Oggi è già più caldo e asciutto e l’inversione termica di questi giorni dovrebbe aver seccato i terreni. Devio per una salita su terra che inizialmente parte bene, ma poi qualche pozzanghera forma un primo strato di fango al quale si attacca un secondo strato, poi un terzo e poi un altro che blocca completamente l’andatura: stacco blocchi di argilla grandi come un pugno, anche a piedi le ruote non scorrono e devo camminare sino all’asfalto. Nessuna speranza, rientro a casa e con 2€ cerco di lavare la bici all’idropulitrice (cosa che non andrebbe fatta, ma accettabile in casi estremi come questi). Peccato che ci siano altre monete incastrate nel distributore di gettoni e fatico non poco a recuperare la mia. Risultato: bici ancora immerdata ma ho guadagnato 2€ extra
27 dicembre
Dopo essere svenuto nel letto esco al tramonto e finalmente riesco a pulire la bici. 6km, ora devo non sporcarla per un po’
28 dicembre
Mtb in pianura fa rima con tortura, parto per un bel collinare tutto su/giù: 48,5km, 1370 disl in sei salite. Peccato che una di esse sia mezza sterrata e tanto basta per sporcare, in modo tollerabile, tutto il mezzo. Vaccino “esavalente” contro sei malattie, vaccino “esa-salente” con sei colline
30 dicembre
Dopo la corsa mattutina accompagno “il Bebo” con la sua nuova mtb sino alle grotte di S.Ponzo, un must della zona e dal terreno quasi asciutto. Salita impegnativa ma pedalabile, discesa velocissima in cui però bisogna già avere confidenza col mezzo e nel quale la mia bi-ammortizzata da un vantaggio sensibile
2 gennaio
Il freddo del mattino è stato scalzato via da un forte vento tiepido, oggi è la ricorrenza della morte di Fausto Coppi e Castellania è una meta quasi obbligata. Il primo tratto lo volo via a medie da stradale grazie alla bora favorevole, poi inizia la salita con deviazioni off-road oggi finalmente asciutte. Veloce omaggio al monumento funebre prima di infilarmi nella battuta via verso il S.Vito, quando le raffiche riescono a spostarmi di peso e a costringermi al piede a terra. In zona Garbagna scopro una nuova salita con arcigne rampe finali sterrate, poi sfidando il vento un po’ smorzato rientro a casa dopo 61km e 1500disl
3 gennaio
Il rumore al freno posteriore ed un rapido esame visivo hanno dato una diagnosi inequivocabile: ho consumato tutto il pattino, devo assolutamente andare a farlo cambiare. Quando ormai sono già vestito do una controllata più approfondita: falso allarme! Sono già pronto, per cui esco per 22km di pianura a ritmo cazzeggio. Il giro più inutile di tutto il 2019
4 gennaio
Pomeriggi tiepidi, ma quando cala il sole arriva il freddo. Vado verso S.Ponzo e Guardamonte attraverso strade su cui ieri ho corso, muro sterrato asciutto e poi altro sterrato fino a Cà del monte tra ripidità e sassi enormi. Discesa un po’ tecnica con un pezzo poco frequentato e scavato dalle acque piovane che mi obbliga a scendere di sella per brevi tratti, poi da Bagnaria rientro lungo la ex-ferrovia affrontando le temperature che calano a vista d’occhio. 45km, 850d+ di cui una parte cospicua su terreno morbido
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