Giro del Tortonese, 2° racconto
Dove eravamo rimasti? Ah si ecco, siamo tutti e 9 al valico dopo Sorli, una strada di collina tra val Borbera e Grue a poco meno di 600m di quota, con una bella vista sui monti alessandrini ancora innevati e su altre colline che stanno prendendo colore ai primi caldi della primavera.
Iniziamo la discesa ed ignoriamo (io deliberatamente) la via alternativa per scendere a Garbagna, in quella principale ci accoglie il cartello di frana, ma suppongo di poter passare tranquillamente, come sempre accade quando ci sono delle frane. Arrivati al punto cruciale un cartello di senso unico alternato ci fa ben sperare, ma giunti sul luogo capiamo di essere in una situazione limite, un salto di 20cm consiglia ai più di scendere e proseguire a piedi, solamente io e Sergio rimaniamo in sella ed osserviamo ed aiutiamo un automobilista (con l’ auto piena di damigiane…) ad orientarsi verso Sorli passando per la via alternativa.
A Garbagna non facciamo in tempo a ricompattarci che parte la successiva salita verso la galleria, 2km pedalabili in un ambiente calanchivo ed ombreggiato, in cui arriviamo a sfiorare le pareti verticali prima di entrare nella galleria lunga 300m. Il gruppo si divide e svettiamo in 4 o 5, poi nonostante la proposta di proseguire tranquilli e farci raggiungere, Andrea C si mette davanti e mantiene una buona velocità sino all’ ingresso della val Borbera, dove finalmente ci riuniamo approfittando della sosta per piluccare qualcosa. Davanti a noi ci sono i famosi canyon, rocce dure scavate nei millenni dal torrente che ora formano delle gole profonde con una affascinante strada a mezzacosta. Risaliamo leggermente la valle ammirando il celeste corso d’acqua 50m più in basso, meravigliati da queste improvvise perle geologiche nemmeno intuibili un paio di chilometri fa. Però anche questo tratto è in leggera salita e non so perchè a qualcuno prende lo schizzo di accelerare splittando nuovamente il gruppo, che si ricongiunge poco dopo al bivio della prossima salita, la “Cima Coppi” di Dernice (meno di 600m slm).
E’ una salita che non mi piace in quanto troppo facile per i miei parametri, le punte massime del 7% in un contesto sempre molto pedalabile se non addirittura in falsopiano la rendono poco adatta alle mie caratteristiche di passista-scalatore. Ciò nonostante ha un vantaggio, è una salita in cui si sta bene a ruota, peculiarità che provo appena a sfruttare in quanto delle sensazioni negative cominciano a permeare la mia mente e cerco di conservarmi quantomeno sino a Tortona, perciò lascio lentamente andare la consolidata coppia al comando proseguendo assieme a Michael, scambiandoci il dovere di tirare per l’ altro a seconda della pendenza, aiutato dall’ irlandese passista nei tratti facili e supportandolo quando la velocità scendeva forzatamente sotto i 20 orari.
Christian ed Andrea C. ci aspettano in paese approfittando della fontana, in poco tempo arrivano tutti interrogandosi su domande esistenziali riguardanti la prossima salita che sulla carta è la più dura del giorno, oppure sulla dimensione delle tasche di Massimo che ad ogni occasione tira fuori un gigantesco panino. Ci facciamo anche scattare una poco panoramica foto con un muro sullo sfondo, e poi scendiamo a San Sebastiano su una bellissima discesa con ampi e puliti tornanti, divertenti curve ed un tratto diritto in cui supero i 70 orari.
Il vento verso Brignano Frascata ci è a favore, rimango davanti mantenendo un ritmo tranquillo ai 35, l’ ultimo GPM di 2300m al 9% sarà una vera gara in cui dare tutto e non mi affatico più dell’ indispensabile a dirigere il gruppo. Approfitto furbescamente del semaforo prendendo un leggero vantaggio sul resto del gruppo, ma chi voglio prendere in giro se 300m dopo Andrea C. e Christian mi hanno già raggiunto e non riesco a tenere il loro ritmo. Al km 1 le pendenze si fanno più arcigne e soffro, davanti vedo però i due che stanno prendendo solo pochi secondi e poco dopo, curva dietro curva c’è Andrea che stacca Christian, il quale rimane nel mio campo visivo sin quasi alla fine, mentre il primo va a vincere il più sentito valico del giorno. Al km 2 sono praticamente a Guardia, ma il secondo posto è irraggiungibile e salvo miracoli Andrea (uno dei due vestiti di verde) non mi raggiungerà, per cui rallento arrancando sino al valico di questa frazioncina di collina. Almeno sono sul podio dai
Per puro dovere di cronaca la classifica è Andrea C., Christian, Pedra (io), Andrea M, poi mi avvantaggio per scattare delle fotografie dalla cresta verso Casasco da cui si godono ampie viste sulla val Curone e Grue, intuendo tra antenne e paesini il percorso odierno. Non so chi arriva 5° al valico, o Mike o Andrea V., dopo giungono Sergio e Massimo che in uno scatto di orgoglio brucia Marco. Per loro la forma migliore è lontana, ma di sicuro dopo oggi sarà una spanna più vicina!
Fotografo gli altri passarmi nello strappetto prima di Magrassi, poi attardato cerco di recuperarli in discesa riuscendo nell’ aggancio solo dopo Casasco su belle curve che veloci portano in val Grue. Memore dello scorso anno devo guadagnare posizioni all’ interno del gruppo per portare via la fuga buona e compio sorpassi esterni con staccate prima dei tornanti (tutto con ampio margine di sicurezza). Lo stop alla fine della discesa è quasi parallelo alla provinciale della val Grue e con la sua buona visibilità ci possiamo permettere il lusso di non dover rallentare, lanciando al volo la tirata finale verso Tortona.
Quest’ anno sono io a fare il bastardo e a cercare di vendicarmi di Marco e Mike, sorpasso Sergio ed Andrea C. e lancio la sparata con qualcuno a ruota, fatico più del previsto e non riesco a capire la direzione del vento, credevo che fosse favorevole ma la fatica che sto facendo per tenere i 40 e per reinfilarmi in gruppo dopo il mio turno è eccessiva per avere l’ aiuto della brezza. Il primi chilometri volano grazie all’ aiuto dato da Andrea C., Andrea V e Marco, poi ad un certo punto quest’ ultimo rinuncia al suo turno ed il gruppo esplode, con Andrea C. lanciato in solitaria, Andrea V. ad inseguirlo ed io che faticosamente lo raggiungo raschiando il fondo del barile. Qualche buca (ma sarebbe corretto chiamarla ‘voragine’) che occupa tutta la sede stradale ci fa sobbalzare sulla sella ed è a questo punto che alzo bandiera bianca, ho capito che il vento è variabile ma tendenzialmente laterale e la scia fa poco effetto, per cui rinuncio all’ inseguimento pedalicchiando sino a Tortona. Andrea continua da solo, dietro di me passa un treno irlandese che in solitaria ci ha recuperato e riuscirà addirittura ad agguantare il primo fuggitivo Andrea C. Beh, che dire, così come lo scorso anno hanno tentato di fregarci e noi li abbiamo ripresi, quest’ anno ho voluto fare il furbo e ne ho pagato le conseguenze…
Gli ultimi chilometri col vento tendenzialmente contrario sono un supplizio, mi volto ma non c’è nessuno a cui elemosinare un aiuto ed è da solo che arrivo alla partenza… Pian piano arriviamo tutti, ma direi nettamente che se dobbiamo eleggere un vincitore odierno, costui è Andrea C. di Milano, con la maglia da cronoman per Mike.
E’ un peccato doverci separare, quello di oggi è uno splendido gruppo e già studiamo nuovi itinerari insieme. Per me ci sono ancora 11km per ritornare a casa, aiutato dal vento riesco a fingere a lungo di non essere completamente in crisi, ma le contropendenze finali mi svelano la triste realtà, pedalo per inerzia a velocità da passeggiata faticando parecchio e patendo anche conseguenze fisiche una volta arrivato a casa. Invece di lavarmi il sudore di dosso mi metto un attimo a letto sotto le coperte perché ho freddo, mi sveglio alle 90 minuti dopo col gatto sulle gambe… Però dai l’ allenamento è servito!
A Dernice: Andrea C., Andrea M., Sergio, Mike, Massimo, Andrea V, Stefano, Christian, Marco
Il Giarolo da Guardia di Brignano Frascata
Andrea C. svetta primo anche sullo strappetto
Panoramica su Casasco, Montemarzino e la val Curone