Concorso fotografico: calendario dello scalatore 2014

il 25/11/2013 · Commenti disabilitati su Concorso fotografico: calendario dello scalatore 2014

Mi sono reso conto che ormai è quasi ora di iniziare con le selezioni per le 12 fotografie che comporranno l’ ormai famoso calendario dello scalatore 2013!

Sono stato prolisso con le regole, ma preferisco essere preciso piuttosto che avere recriminazioni in seguito.
Vi aspetto numerosi! E non voglio remore a partecipare, è un gioco semplice e divertente, ma con un po’ di sfida nel mezzo.

QUI la pagina con tutti i link: indice calendario

— Il classico regolamento completo —

– Questa selezione serve per scegliere le 12 foto che andranno a formare il calendario di www.salite.ch, facendole scegliere ai propri membri attraverso un sistema informatico che semplifica le operazioni.

– DATE:
Invio dati entro lunedì sera 2 Dicembre
Eliminatorie: 3 Dicembre – sera 10 Dicembre (o prima se tutti hanno votato)
Finali: a seguire

– FOTOGRAFIE ED AUTORI:
A questa selezione può partecipare chiunque. I membri con almeno 50 messaggi su questo forum, iscritti alla pagina di “giri e salite” su Facebook o chi ha già avuto un proprio scatto tra i 12 migliori può inviare sino a 10 fotografie, per gli altri il limite è 5. Ma chiunque può concorrere anche con un solo scatto, c’è solo il limite massimo da rispettare.
Per ogni foto si deve farmi avere il file, il nome ed una breve descrizione. Le immagini in dimensioni ridotte le creo io, quelle troppo grandi verranno ridotte sino a 1600×1200.
Le foto devono essere proprie e devono essere a tema ciclistico. Visto che il “tema ciclistico” è una definizione molto vaga sono sostanzialmente accettate tutte le foto che possono avere una minima attinenza con la bici da strada. Se poi la giuria la ritiene inappropiata semplicemente non la vota…

– GIUDICI:
Per poter votare bisogna essere partecipare come fotografi, essere membri del forum di www.salite.ch con almeno 50 messaggi scritti o essere iscritti alla pagina Facebook di giriesalite: https://www.facebook.com/Giriesalite
Per votare bisogna mandarmi una password, cosi da proteggere il proprio voto da eventuali errori o malizie altrui. La password non deve essere una che usi in punti critici come banche o E-bay, perchè anche se verrà criptata rimane comunque in mio possesso.

– INVIO DATI:
Tutti i dati vanno inviati al sottoscritto attraverso la mia mail: [email protected] . Chi vuole anche votare deve mandarmi una password (tutti, anche chi ha già partecipato). Gli altri devono mandarmi le fotografie non più grandi di 1600×1200 e scrivermi una tabella contenente i dati “nome file – titolo – descrizione – (eventuale categoria)”. Mi serve un file di testo, non Doc Office o altro. In questo sarò piuttosto fiscale perché correggere i nomi, ricavare titoli, ricontattare gli autori per chiarimenti è sempre stato il maggior impiego di tempo di tutto il mio lavoro, e lo scorso anno qualcuno non è stato ammesso per questo motivo.
* Così va bene (categoria generica): 000_1221.jpg – Castello – Una bici appoggiata alle mura del castello
* Così no (manca descrizione e titolo): “In autunno le foglie gialle coprono la strada.jpg” – cat. autunno
* Così nemmeno (manca descrizione seria): Neve – Neve – neve – cat. inverno
– Vista la difficoltà di alcune annate nel scegliere il mese più opportuno di certe foto (nel 2011 ce n’erano 5 autunnali!) quest’ anno ci sono 3 categorie delle quali entreranno a far parte alcuni scatti: “primavera, autunno, inverno”. I partecipanti potranno indicare per ogni foto se appartiene ad una delle 3 categorie, oppure a quella generica (nessuna scelta è uguale a generica, salvo che la foto sia palesemente autunnale, primaverile o invernale). Questo mi aiuterà nella stesura del calendario, nelle 12 vincitrici ce ne sarà 1 o 2 appartenente ad ogni categoria.
Sono autunnali le fotografie con nebbia, foschia e foglie colorate, invernali quelle con neve, ghiaccio o vegetazione spoglia, primaverili quelle con fiori o neve montana in scioglimento
* Funziona così: se nelle 12 non ce n’è nessuna invernale, non userò la 12° ma la prima a tema.
* Se nelle 12 ce ne sono una o due invernali, allora non cambia niente
* Se nelle 12 ce ne sono 3 o più invernali, userò solo le prime 2 e scarterò la 3°, pescando la prima delle escluse.
Sembra complicato, ma a voi non cambia nulla ed il calendario sarà più a tema!

  •  La “competizione” è divisa in 2 fasi, le eliminatorie e la finale.
  • Nelle eliminatorie Tutte le foto verranno divise in gruppi di 20-30, cercando di dividere equamente quelle dello stesso autore. Ogni giudice, per ogni gruppo, deve visionare con dovuta cura tutte le foto guardandole anche in dimensioni originali attraverso i link presenti nella tabella o cliccando sull’ anteprima. Il giudice deve scegliere quelle che secondo lui sono le migliori 5 barrando il quadrato relativo alla foto. Un Javascript controlla che il numero di selezioni non sia superiore al massimo consentito e che si abbia marcato esattamente 5 caselle. Una volta scelte le migliori si inserisce la password nel campo di testo in fondo, si seleziona il propio nome e si invia. Una nuova pagina indica le scelte fatte e l’ esito della richiesta. La password sbagliata e il tentativo di votare 2 volte vengono segnalati.
  •  E’ possibile per chiunque vedere chi ha già votato, serve a me per gestire la cosa ed è una curiosità per gli altri. (devo ancora finire la pagina).
  • Alla fine di ogni fase, per evitare sospetti, pubblicherò un file con tutte le scelte di tutti i giudici. Ci rimette un po’ di privacy ma si guadagna in trasparenza.
  • Alla fase finale accederanno le prime X foto di ogni gruppo, dove X varia a seconda del numero di gruppi e foto presenti. Cambierà il sistema di selezione: ogni giudice dovrà scegliere la foto preferita la quale prenderà 3 punti, altre due foto meritevoli alle quali andranno 2 punti, più altre 7 fotografie a cui andrà un solo punto. A parità di punteggio vince chi ha ricevuto più scelte. Nel calendario ci saranno al massimo 3 foto per autore.

Dai partecipate! Specialmente come giudici, non serve un master in fotografia per esprimere le proprie preferenze

Under Pensieri

Racconto del giro delle castagne (2)

il 18/11/2013 · Commenti disabilitati su Racconto del giro delle castagne (2)

Siamo giunti in val Tidone, siamo in un lembo piacentino che sfiora l’ Oltrepò pavese nel quale presto ritorneremo seguendo al contrario il corso del torrente, bloccato poco più avanti da un’ imponente diga che forma un significativo lago per scopi idroelettrici, o almeno che dovrebbe farlo, visto che troviamo l’ alveo completamente vuoto e contorniato da vegetazione arborea indicante un lungo periodo di secca. Poco dopo la strada si inerpica per trovare un passaggio tra pareti rocciose e la giornata entra nel vivo con Andrea che non cala la velocità ed io che ci sto a dietro. La forma personale non è al top, dopo una settimana fermo per maltempo e motivi di salute la gamba ha superato il vertice della curva di allenamento, ma nonostante catarro e tosse vado abbastanza bene.
Valerio ed Alessandro ci raggiungono quando la strada rispiana e all’ “Imbarcadero” al bivio del Carmine, ormai provincia di Pavia, ci chiediamo cosa imbarcassero visto che il torrente si trova molti metri più in basso: “boh, forse donnine?” sostengo io…

Il guanto di sfida è gettato e bastano le rampette che portano al bivio di Zavatarello per fare un buco, ricompattato prima dell’ ingresso in questo importante paese di alta collina. Leggo i cartelli e scopro, alla tenera età di quasi 29 anni, che Zavattarello va scritto con 2 T, sentendomi un’ idiota per aver sbagliato per anni ed anni… … E raccontanto la mia idiozia a tutti…
Gli altri ci raggiungono per il successivo tratto di salita, che dopo una discesina inizia con uno strappetto sino al bivio di Valverde per seguire decisamente pedalabile su strada larga e boschiva, pezzo in cui noto che anche Andrea ha perso un po’ di smalto rispetto a due settimane fa, lasciando però invariate le differenze di ritmo col sottoscritto. Nel secondo tratto questa strada si fa più aperta e più agevole, ne approfitto per delle fotografie e per rallentare sino al valico di Pietragavina, 725m slm; “praticamente siamo in montagna” dice Andrea, a cui replico che nemmeno questa sarà la Cima Coppi, poiché Oramala supererà gli 800. Arrivano gli altri ed insieme ci fermiamo alla fresca fontana poco più in basso, ripulendo i freni dal fango ed abbeverandoci sotto una tettoia in legno che fa da contorno ad una vasca in pietra.

La discesa verso Varzi è bella e divertente, attraversiamo il paese “capitale dell’ alta valle Staffora” per imboccare quello stretto ed improvviso bivio che porta ad Oramala, incastonato tra due abitazioni appena dopo un tratto di discesa. Finora abbiamo scherzato, adesso si fa sul serio con questa salita di quasi 450m di dislivello ed alcune rampe importanti. Spiego brevemente l’ andamento altimetrico indicando un muro dopo un tornante a sinistra situato dopo Albareto, per cui è consigliabile tirare il fiato nella sua attesa.
Io ed Andrea ci stacchiamo in avanti sulle già ripide pendenze che ci portano fuori da Varzi, la strada poi continua giusto un po’ meno decisa su colline aperte che danno spazio a campi di erba, frutta e calanchi contorniati da superfice boschiva, dentro la quale ci addentriamo nei pressi di Albareto che segna idealmente la metà della salita.
Complice un’ auto in senso contrario prendo qualche metro di distacco ed affronto questo difficile tratto di preparazione al muro, seguito da un tratto con pendenze più facili ben più lungo di quanto ricordassi nel quale tiro il fiato, vedendo Andrea allontanarsi sino a quel fatidico cartello posto ad avviso di un tornante a sinistra, girato il quale ce lo troviamo davanti: le pendenze sfiorano il 17% per 300m e qui ci si arriva in affanno, noi due saliamo difendendoci bene alla stessa velocità di poco inferiore ai 10 orari, ma poi quando la ripidità cala il buco si amplia enormemente lasciandomi solo col mio fiatone.
C’è una brevissima discesa utile a superare di slancio il successivo strappo, poi la strada riprende a scendere ed al castello di Oramala ritrovo Andrea, al quale propongo di andare avanti affrontando l’ultimo tratto di salita, siamo sempre nel bosco e dei pezzi interessanti si interpongono tra altri in falsopiano che ci fanno pensare ad un’ imminente fine delle fatiche.
Una volta finite le fatiche riprendo Andrea che è fermo in discesa, ma la strada qui è molto stretta e ci conviene continuare sino al bivio per Poggio Ferrato e fermarci nello spiazzo in attesa degli altri.

Non fa più molto caldo, vedo il vapore uscire dalle nostre bocche e mi copro un po’. Alessandro e Valerio ci raggiungono, la mia descrizione li ha tratti in inganno ed hanno pensato di aver superato agevolmente il muro di Albareto, trovandosi inaspettatamente quello vero più avanti. Ora abbiamo due scelte, ma optiamo per quella semplice che scende a Poggio Ferrato, all’ inizio su strada bagnata nel bosco, poi su carreggiata più larga ed asciutta sino all’ imbocco della provinciale della val di Nizza, una valle affluente dello Staffora che ha il pregio di essere costante al 1/2%, permettendoci di sfruttare facilmente la scia di chi tira, quindi per l’ 80% del tempo quella di Andrea che dimostra di avere ancora tante energie da spendere.
Rientriamo in valle Staffora e con sporadici cambi scendiamo verso Rivanazzano fino a giungere alla partenza, siamo stanchini ma ben soddisfatti di questa giornata, del percorso comunque molto bello (nonostante il cambiamento iniziale), della varietà delle salite e di Oramala che “era da un po’ che non scalavo una salita così”. Anche questo percorso improvvisato è piaciuto e potrei replicarlo nel 2014. Vedremo…
I giudizi sono positivi, l’ Oltrepò è piaciuto ancora e Valerio stasera festeggerà con un Barbera 2008 di Guerci acquistato due settimane fa. E sono queste le cose che fanno piacere!

Ma per me ed Andrea non è finita, lui ha la macchina al casello di Casei Gerola e gli suggerisco un’ alternativa per evitare il grosso del traffico attraverso le stradine di campagna, gli indico le vie immerse tra i campi della campagna Rivanazzanese e lo seguo sfruttandone la scia sino a Pontecurone, prima di indicargli l’ altra strada per il rientro e ritornare finalmente a casa.
Per me 109km e 1750m.
Qui la traccia originaria: http://tracks4bikers.com/tracks/show/161274

Andrea:

Uno dei giri migliori della stagione, ingiustamente disertato e non per questo meno divertente. Da un punto di vista paesaggistico suggestivo come poche strade sanno fare: spazi aperti, quasi aerei in certi tratti, intervallati da zone con vegetazione più fitta. Crinali sempre panoramici e discese spesso tecniche rese ancora più insidiose dall’asfalto umido e dalle foglie.
Dislivello sicuramente da non trascurare ( anche in relazione al chilometraggio) equamente distribuito tra salite pedalabili a muri oltre il 15%, per non farsi mancare nulla. Un giro che se affrontato a rimo serrato può mettere in difficoltà chiunque ..e non certo chi ha partecipato!

Qui c’era il lago di Trebecco
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Valerio ed Alessandro ci raggiungono a ZavatTarello
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Alla fontana di Pietragavina osservati dal suo castello
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Non smettete di seguire questo blog, seguiranno i racconti del bi-Lesima di Agosto, della “16 colli”, di fotografie sparse dal Tortonese e del calendario dello scalatore 2014!

Racconto del giro delle castagne ( 1 )

il 11/11/2013 · Commenti disabilitati su Racconto del giro delle castagne ( 1 )

Siamo a fine stagione, periodo di stacco e di problemi fisici che hanno bloccato 3 dei 7 partecipanti a questa mia ultima trovata una-tantum che vuole proporre un percorso interessante nella parte alta delle colline delle valli Staffora, Tidone ed affini.
Arrivo in piazza a Rivanazzano ed ancora non c’è nessuno, non è che sono l’ unico oggi? Ma poi trovo Valerio che da buon milanese non riesce a credere di poter parcheggiare in paese senza pagare, quindi troviamo Alessandro da Pavia e poco dopo ci raggiunge Andrea che la macchina l’ ha lasciata al casello di Casei Gerola, sorbendosi 30km extra rispetto a noi altri.
Clima buono, il cielo è nuvoloso ma la temperatura è tipica della fine di settembre, non di ottobre. L’ unico problema lo da la pioviggine di ieri che ha lasciato le strade bagnate e pericolose in discesa.

Partiamo noi 4 ed attraversiamo Salice Terme su quella “ciclabile” che viene interpretata dai più come estensione di marciapiede o parcheggio, affrontiamo il primo strappetto e quindi la prima “salitella” di Monfalfeo che ci evita la statale elevandoci di 30m dal letto del torrente Staffora. Scendiamo a Godiasco ed Andrea si ricorda di aver già percorso la strada della valle Ardivestra, esplorata dopo essere stato per la prima volta in Oltrepò al giro dei vigneti 2012. Mentre le sue dolci pendenze ci fanno guadagnare un po’ di altezza discuto con gli altri di un possibile cambiamento di itinerario: la prima discesa è nel bosco e molto ripida, e pure su asfalto nuovo e liscio, per cui l’ unione di strada viscida e pendenza media oltre il 13% comporta troppi rischi, l’ alternativa è meno bella, ma sebbene sia improvvisata scoprirò essere 500m più corta (e 20m di dislivello in meno) dell’ idea originaria, praticamente identica!

Deviamo subito con la salita di Sanguignano, pedalabile con qualche tornante in mezzo a campi ed occasionali vigne, con nuvole basse in dissolvimento che ancora coprono colline in cui si alternano boschi ed agricoltura, col caldo che si fa sentire e gli altri si spogliano come possono approfittandone anche per una sosta pipì. Grossomodo procediamo assieme, al più facendo piccoli distacchi presto colmati all’ uscita di Sanguignano, dove affrontiamo un pezzetto semi-sterrato prima di scollinare davanti al castello di Montesegale. Avviso gli altri dello stato della carreggiata, largo bello ma umido e con presenza di sabbia, più due secchi tornanti ancora bagnati che presi con cautela non danno problemi.

Ritorniamo in valle Ardivestra dopo questo excursus e riprendiamo tra falsopiano e strappetti occasionali che esistono solo per servire alcune isolate abitazioni troppo elevate rispetto al corso del torrente, alternando tratti ben asfaltati ad altri molto ruvidi sino a Molino Signora, frazione da cui parte la seconda pedalabile salita di giornata che ci porta a Costa Cavalieri, “comune” di Fortunago.
Le punte dell’ 8% in un contesto costante attorno al 7% non creano difficoltà, il nemico di oggi è il caldo che mette in crisi sia Alessandro che Valerio, i quali sono obbligati a togliersi il possibile rimanendo praticamente con la sola giacca.

Segue ancora un tratto all’ insù sul crinale, poi scendiamo di quota sino a Torre degli Alberi, dove ci allacciamo alla via verso il passo Carmine, ammirando -per quanto permesso dall’ umidità- il castello di Montalto pavese, le colline, i vigneti che prendono mille colori e la zona montana. In tutto sono 100m di dislivello che non creano problemi, siamo ai 609m del Carmine ed io molto erroneamente la chiamo “la cima Coppi“. Sarebbe la cima Coppi dei vigneti, invece nel giro di oggi andremo molto più in alto.
Scendiamo verso Santa Maria della Versa riagganciandoci col percorso del recente giro dei vigneti, a Pometo tutti riconoscono la fontanella a cui ci eravamo fermati e dalla quale ci riforniamo nuovamente, lottando stavolta con un pulsante rotto che ci schizza acqua addosso.

Dopo una sosta fin troppo prolungata riprendiamo agganciandoci brevemente ad un gruppetto, prima di deviare verso la discesa di Pometo chiamata affettuosamentepiccolo Stelvio“, con i suoi 19 tornanti in 2km fa girare la testa con le sue continue svolte di 180°  che per fortuna presentano un manto stradale quasi asciutto. Davanti ci aspetta un tratto relativamente tranquillo che risalirà la val Tidone affiancando la diga ed il lago di Trebecco, fin’ora siamo andati senza scannarci, ma il bello del giro dovrà ancora avvenire nella 2° parte di questo racconto…
Dovrei imparare ad essere più conciso, ma anche per girettini così mi piace lasciare un ricordo nel tempo a tutti i partecipanti!

Nubi e campi sulle prime rampe di Sanguignano

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Andrea C. ci fotografa a Costa Cavalieri, con Fortunago sullo sfondo
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Giro dei vigneti, la merenda

il 06/11/2013 · Commenti disabilitati su Giro dei vigneti, la merenda

Prima di proseguire col “terzo tempo” del giro dei vigneti d’Oltrepò, facciamo un piccolo riassunto dei dati: 98km, 1750m di dislivello e 5h20 complessive in giro tra soste e foratura, con una media pedalata per me di 26.6kmh, un bel giro non c’è che dire… 21 partenti, 15 arrivati e 13 partecipanti alla merenda degustativa presso l’ azienda flli Guerci, di cui 11 già seduti al tavolo e pronti a brindare, io fuori ad aspettare Andrea M che sta terminando di montare le bici sul portabici.
Stavolta ci sediamo all’ interno del magazzino circondati da scaffali pieni e cisterne, fuori fa freschino ed al chiuso si sta meglio; io ed Andrea siamo gli ultimi a sederci al tavolo, giusto in tempo per il brindisi iniziale con lo spumante metodo Charmat “924”. In qualità di organizzatore mi arrogo il diritto di sedermi a capotavola, facendo la scelta più scomoda che mi obbligherà a prestare attenzione a non urtare il tavolo ma che di contro mi darà l’ opportunità occasionale di aiutare Milena a servire gli ospiti. Lo scorso anno è stata una degustazione molto tranquilla, quest’ anno la differenza numerica si fa sentire e perdiamo un po’ dello spirito intimo del 2012 acquisendone uno più godereccio. La tavola è apparecchiata senza troppi proclami, ma ad ornarla ci sono pancetta, patatine, grana padano e dei bei calici serigrafati indispensabili per ben assaporare i vari vini che ci saranno proposti.

Dopo il brindisi inaugurale segue subito il Bonarda amabile, la bandiera d’Oltrepò abbinata con del salame locale, vino che però non piace quanto la versione ferma che, nonostante sia basata sullo stesso uvaggio, ha un sapore differente che piace a tutti, tanto da farci aprire una seconda bottiglia mentre ci viene spiegato l’ origine del nome “1892” e la passione che quest’ azienda ha per i numeri. Arriva anche il turno del Barbera “Vignole”, un 2008 (l’ anno) che in questa fetta d’Oltrepò ha originato grandiosi vini. La giuria si divide, chi preferiva il Bonarda, chi questo, ma tutti siamo ben contenti di rifocillarci ed assaporare tali delizie tanto da cominciare a patire gli effetti collaterali e ridere per motivi sempre più banali!
Il Pinot in rosso è un vino difficile, non adatto ai novizi della cantina, ed infatti col suo colore scarico ed il suo sapore complesso e speziato non viene tanto apprezzato se non da chi è avvezzo al calice (come il sottoscritto), è più da pasto che da merenda godereccia. Poi Milena chiede cosa vogliamo d’ altro, ma le ricordo che abbiamo completamente saltato i bianchi e non si può omettere il Riesling “Fiorfiore”, sebbene un bianco dopo i rossi ed abbinato ai resti di un altro giovane salame sia una bestemmia enologica, ne richiediamo l’ apertura e lo gustiamo soddisfatti, facendo decollare le discussioni e la complicità di un gruppo che anche in bici si combatte aspramente volendosi poi sempre bene. Le migliori risati deliranti le otteniamo grazie a Mike, fotografato con una buffissima espressione che faccio vedere a tutti e che per pudore non rendo pubblica.

E’ l’ ora dei vini dolci, il Dolcebacco è una specie di Sangue di Giuda che fa 9° ed ha un buon residuo zuccherino che lo rende perfetto da abbinare una stupenda crostata alla marmellata con disegnato un grappolo. Siamo quasi alla fine e qualcuno comincia ad aver fretta di ritornare a casa, ma prima di andare c’è il celeberrimo Moscato che lo scorso anno fece una strage di cuori, ma che stavolta si scontra con le nostre papille (si, le “papille” certo…) ormai fulminate non permettendoci di apprezzarlo al pieno.
La merenda è finita, il giusto epilogo ad un bel giro immersi nei vigneti d’Oltrepò e di un pezzo di piacentino è ormai terminato e ci avviamo a rimborsare il dovuto per esserci saziati a questo banco gioviale, acquistando anche qualche bottiglia come ricordo da stapparci più avanti. C’è chi prende qualche bottiglia, chi 2 cartoni, l’ importante è che tutti siano rimasti molto contenti della qualità ed anche dei prezzi, oltre a percorsi, panorami, strade, gruppo ed organizzazione!
Rispetto ad una Gran Fondo questo mio evento è una cosa piccolissima, ma posso assicurare a tutti che studiare bene un percorso che sia bello, semplice e stimolante non è semplice, come non lo è gestire un gruppo dovendo affrontare gli imprevisti ed i “previsti” di ciclisti che pedalano veramente forte. Sicuramente c’è qualche aspetto da migliorare, ma nel complesso sono contento di come ho organizzato e del percorso scelto che anche ai miei occhi si è rivelato molto interessante come territorio e come difficoltà con le sue 9 salite.

Ci vediamo nel 2014, tendenzialmente sabato 11 ottobre. Non ho ancora deciso l’ itinerario, ma al 90% sarà per la prima volta in senso antiorario.

Questi alcuni commenti che ho ricevuto, più in basso le foto

– Christian: Come sempre giro divertentissimo su un percorso veramente azzeccato, ottima compagnia prima di tutto ma anche dal punto di vista “atletico” non si e’ andati a spasso! Alla fine ero stanco, molto stanco, ma anche molto soddisfatto. Una delle uscite piu’ belle di quest’anno, il grazie va prima di tutto, ovviamente a Pedra che e’ l’organizzatore di queste giornate, e poi a tutti i partecipanti che questa volta hanno superato le venti unita’!
– Boris: grazie Pedra per il super giro. ottima organizzazione! super posti! non un metro di pianura, spettacolo! ottima l’idea del percorso medio (che poi è diventato corto). Bella anche la seconda parte (quello propriamente mangia e bevi!). E grazie anche a Mcolds per la compagnia! E anche ad Elia per la guida del percorso medio!
– Paolo: Grazie, Pedra del bel giro di oggi. Organizzazione impeccabile come sempre, compagnia ottima e buon vino! Mi fa sempre piacere rivedere vecchi amici e conoscerne di nuovi. Quest’anno, poi, sono anche riuscito a pedalare insieme a qualcuno e per me e’ stato già un successo!
– Andrea C: grazie e te e a tutti per la bella pedalata di sabato. Quest’anno il gruppo ha acquistato nuovi (simpatici) elementi e senz’altro il successo è stato il giusto riconoscimento per l’ottima organizzazione. Percorso come sempre suggestivo che ha permesso di guardare molto da vicino i –diversi- colori dell’oltrepò complice anche la variabilità metereologica della giornata. Qualche grado in più non ci avrebbe fatto male, ma è stata la prima vera uscita autunnale con temperature che si sono attestate quasi sempre sui 10 gradi a cui non ero ancora abituato e che ho un po’ patito. Interessante lo sconfinamento nel piacentino (a memoria) caratterizzato da uva a grappoli ancora in vite: l’esperto mi ha detto che sta lì per fare il passito (gli dobbiamo credere??).
– Valerio: rganizzazione: eccellente. Pedalare e simultaneamente compattare e coordinare i gruppi non è cosa da poco. Bravo! Percorso e paesaggio: magnifico. L’oltrepò non ha proprio nulla da invidiare alle più blasonate colline toscane. Compagnia: bellissima. Spero vivamente che ci riuniremo ancora tutti al più presto.  Merenda degustativa: superba. Un encomio alla gentilissima Signora che ci ha accolto. vini: rapporto qualità/prezzo, a mio avviso, ottimo. Unico dispiacere: avere perduto le prime 5 edizioni di questo meraviglioso giro nei Vigneti d’ Oltrepò.
– Elia: per me ottimo giro. bravo pedra. merenda ottimo. vino buono. compagnia divertente.

Mentre Milena spiega e a capotavola si è messo un proprietario dell’ azienda, io fotografo
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Visuale dalla parte opposta con io che faccio il brindisi

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Elia fai il bravo!
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L’ acqua serve solo a sciacquare i bicchieri!
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E’ ora della torta!

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