Calendario eventi 2014

il 21/01/2014 · Commenti disabilitati su Calendario eventi 2014

Questo il calendario di massima delle uscite ufficiali di giri & salite, cioè dei giri tradizionali o meno che sono solito organizzare.
Le date sono da intendere come tendenziali, potrebbero cambiare per imprevisti, maltempo o concomitanza con altri eventi in zona.

Sabato 19 aprile, “allenamento nel Tortonese” da Tortona: si ripeterà la stessa formula del 2013, con un percorso piuttosto impegnativo di 109km e 2000m di dislivello, sperando di comporre un gruppo non molto ampio ma abbastanza omogeneo come è stato lo scorso anno, tenendo un’ andatura semi-agonistica sulle colline tortonesi.
Il percorso sarà simile, la prima salita però sarà Vhò di Tortona, per poi salire a Sarezzano dal versante di Villaromagnano che abbiamo fatto in discesa. Ci riagganceremo allo stesso tracciato sino ad Albarasca, da cui torneremo diretti in val Borbera evitando il passaggio a Garbagna. Grosso cambio per quanto riguarda le ultime due salite: al posto di Dernice ci sarà il Giarolo, cima Coppi che supera gli 800m, al posto di Guardia (quella di 2.3km al 9%) ci sarà Casasco, più breve e semplice ma comunque con tratti a doppia cifra. Si finirà con 13km di falsopiano sino a Tortona.
Il link al percorso non è attualmente disponibile.
(Inizialmente ho ipotizzato il 12 aprile, ma il 13 c’è già la GF a Novi Ligure. La data è da confermare ufficialmente)

Domenica 25 maggio giro “delle cantine aperte” da Casteggio:
Non un giro ufficiale, ma un qualcosa per chi come me ha le passioni di bicicletta e vino. Non ci sarà nulla di programmato sino a poco dall’ evento, se saremo un gruppetto faremo un giro turistico con 2/3 soste di degustazione, organizzandolo a seconda delle necessità dei presenti.
Questo è l’ unica data certa in concomitanza con l’ evento organizzato dal Movimento Turismo Vino

Lunedì 2 giugno (??), “gita al Penice” da Casteggio:
Anche questa è una proposta non ufficiale, vedremo se riusciremo a combinare qualcosa. Il percorso è di 109km da Casteggio sino alla vetta del monte Penice (1460m) con andatura non competitiva, attraverso Fortunago, Pietragavina, Varzi, Penice, Romagnese e Carmine.
Anche la data è una mera ipotesi da confermare o discutere
Casteggio-Penice: http://tracks4bikers.com/beta_tracks/show/124933

13 o 14 Settembre: “giro dei castelli d’Oltrepò” da Rivanazzano:
Spostato in un giorno di settembre (vedremo quale e se sabato o domenica), questo itinerario sarà quasi uguale a quello sperimentato all’ ex “giro delle castagne” di fine ottobre e si snoderà tra le alte colline d’Oltrepò coi suoi castelli (Nazzano, Pozzol Groppo, Montesegale, Stefanago, Zavattarello, Pietragavina, Oramala più l’eremo di S.Alberto).
Altimetria varia con salite pedalabili ed altre dure, lungo 93km e 1700m, da percorrere con andatura non corsaiola ed eventualmente accorciabile tagliando l’ ascesa finale ad Oramala.
Forse ci sarà una merenda finale, vedrò che si può fare.
link: http://tracks4bikers.com/beta_tracks/show/161274

Sabato 11 ottobre: 7° giro “dei vigneti d’Oltrepò” da Casteggio:
Il classico per eccellenza giunto alla sua 7° edizione, un giro attraverso la parte viticola della provincia di Pavia con le sue dolci colline che non offrono un attimo di pianura. Ci sarà la merenda degustativa finale all’ azienda Guerci, ma il percorso sarà rivoluzionato rispetto al 2013 e sarà per la prima volta in senso antiorario!
Partiremo con un lungo falsopiano verso Borgo Priolo, così da poterci riscaldare e fare un po’ di gruppo prima della salita top del Carmine via Canavera che servirà anche per capire se scegliere il percorso medio o il “lungo”. I primi scenderanno diretti a S.Maria, gli altri allungheranno passando per la val Tidone e rientrando da Stadera per poi pedalare sulle stesse strade (e magari riuscendo a riagganciarci più avanti).
Da qui in poi saremo sul tracciato 2013, ma in senso inverso e con delle piccole modifiche, tra cui il mancato passaggio dentro Broni scendendo da Martinasca (stradina ma ben asfaltata) e l’ assenza (a meno che non me lo chiedate) di Mairano, tornando a Casteggio per 3km di statale.
94km, 1750m: http://tracks4bikers.com/beta_tracks/show/164746

Queste le idee in linea di massima, fatemi sapere cosa ne pensate o se avete suggerimenti.
O anche se volete organizzare qualcosa voi!

Allenamento nel Tortonesetortonese_2013 042

Giro dei castelligiro_castagne21

Merenda al giro dei vigneti d’ Oltrepòoltrepo_2013 038

La 16 colli

il 16/01/2014 · Commenti disabilitati su La 16 colli

28/09/2013

La genesi di questo percorso parte da una sfida rivolta a me stesso che consiste nel tracciare il percorso col maggior dislivello possibile rispettando una sola regola: non è possibile passare due volte per la stessa strada. Possono far eccezione poche centinaia di metri, ma sono proibite inversioni ad U. Il primo risultato è stato un giro con 2700m di dislivello in 92km, un risultato più apprezzabile l’ho realizzato a fine settembre con questo percorso di 133km e 3900m con ben 16 salite intervallate al più da due chilometri di falsopiano.

La partenza è da casa a Rivanazzano, uscito da questo paese di 5000 anime inizia lieve la prima salita di Pozzol Groppo, salita conosciuta a memoria con alcuni punti ripidi intervallati da pianori in cui rifiatare. Con le ruote all’ insù cominciano i pensieri, la giornata coperta, l’ assenza di novità e la consapevolezza che questa è la prima salita e ne mancano ancora 15 … mi porta in uno stato di semi-trance agonistica, attendo a non superare i limiti mantenendo comunque un ritmo che mi permetta di centrare un altro obbiettivo odierno: i 20kmh di media.
Ai due/terzi del dislivello imbocco la discesa che da Alta Collina mi porta a Godiasco, seguendo la via verso la seconda salita di San Lorenzo, che con un tratto duro a doppia cifra mi riporta sul crinale di Pozzol Groppo. Svalico ai 435m verso Zebedassi scendendo in val Curone, ho giusto il tempo di prendere la borraccia prima della terza mia amata Montemarzino, 3km pedalabili con ampi tornanti. E’ poco dopo che c’è il brevissimo sovrapponimento del tracciato, scendo a Monleale via Ville e risalgo via Monleale alto, ma per 200m pedalo sulla stessa carreggiata ammirando queste semplici colline che si tuffano nel mare infinito della pianura padana. Mi capita spesso di pensare a quanto sia fortunato ad abitare in zone in cui comunque la salita non manca, seppur non si tratti di alture eclatanti.
1-4
Scendo a Montegioco, tocco la provinciale della val Grue e sono nuovamente col naso all’ insù verso Montebello, togliendo lo sguardo dal 5° gpm solo per ammirare una macchina vendemmiatrice. Ritorno in val Grue e risalgo nuovamente a Montemarzino dal versante di Scrimignano, superando il paese e scendendo poco più avanti per imboccare i numerosi tornanti che uniscono la valle allo stesso crinale ad Avolasca, da cui la strada continua stretta e ruvida in un fitto bosco sino alla bocchetta di Oliva, proseguendo ancora ripida sino a valle. Saluto la val Grue da Polverola, via secondaria che mi fa soffrire con le sue micidiali rampe centrali e che prosegue in costa sino a Guardia di Brignano Frascata. Siccome lo scopo è di aumentare al massimo il rapporto tra dislivello e km, devio per Vallescura e scopro con piacere che è stato appena riasfaltato il muro in discesa che mi porta verso San Sebastiano Curone
5-8

Guardamonte coi suoi 680m è la cima Coppi da cui si ammira il Giarolo in tutta la sua maestosità, e questo punto rappresenta anche il definitivo passaggio in territorio lombardo, il quale mi riserva ancora 7 salite, seppur mediamente più brevi della parte passata. Segue Vignola, un allungo verso Pizzocorno che passa sotto le pareti di arenaria che fanno un po’ assomigliare questo tratto a dei più blasonati passi dolomitici. Da Ponte Nizza inizia Piumesana, con doppie cifre centrali ed un asfalto ormai rovinato verso la fine. La ripida discesa ha un fondo migliore, ma devo fare attenzione sia ai muri che alle strette curve cieche. Davanti a me c’è Sanguignano, salita assolutamente normale con tornanti, pezzi in discesa e nessuna difficoltà da segnalare.
La stanchezza sta cominciando a farsi sentire, sono in sella da diverse ore e nonostante il cielo sia rimasto sempre coperto la temperatura non è propriamente fresca e l’umidità ostacola l’evaporazione del sudore. Ma il grosso è fatto, mancano 4 gpm e solo uno di essi è preoccupante.

9-B

Questa salita di Languzzano mi piace, presenta strappi fetenti seguiti da piano, tutta su manto stradale liscio e con un dislivello complessivo di poco superiore ai 100m, particolarità gradita a questo punto. Altra discesa ripidissima verso Cencerate prima dell’ ultimo spauracchio di Rocca Susella, 350m verticali in 4km e da affrontare con la borraccia ormai vuota. Sino alla metà la salita non è problematica, è dopo Gaminara che devo pescare dal fondo delle mie energie per superare l’ accoppiata malefica di ripidità e fondo ruvidissimo, unita ad un inizio di disidratazione che cerco di colmare alla fresca fontana nel bosco a 1500m dal valico. La discesa… stavolta non è ripida, ma l’ultimo tratto è veramente da denuncia e sono obbligato a scendere coi freni tirati per non sollecitare in maniera esagerata il telaio ed il corpo che comincia ad essere provato.
Ne mancano 2 che insieme valgono come una, Murisasco è la prima che in due chilometri sale di 130m, poi ritorno in picchiata sino quasi alla pianura di Retorbido, da cui allungo volontariamente per aggiungere gli ultimi 100m verticali dele Fonti di Retorbido, una salitina fin troppo abituale che mi riporta a Rivanazzano, e cioè alla meritata fine dei giochi con l’ ultimo, obbligato chilometro di pianura per attraversare il paese.

C-0

Confesso a voi lettori che questo itinerario è molto più duro se percorso nel senso inverso, ho affrontato solo 3 delle 16 salite dal versante più difficile. Però questo non toglie merito a questa giornata, alla fine il contachilometri ne segna 133, il dislivello è di 3900m, 4 i litri di acqua bevuta e soprattutto la media oraria è di tutto rispetto: 21.8kmh, cioè poco più di 6 ore pedalate e meno di 7 complessive considerate le fotografie ad ogni valico ed i diversi pit-stop idrici.
Questa la traccia della 16 colli. C’è una piccola sovrapposizione verso Cà del Borgo (Monleale/Montemarzino, sebbene le traiettorie non si incrocino): http://tracks4bikers.com/beta_tracks/show/159718
E se non fosse abbastanza, ecco la 20 colli: http://tracks4bikers.com/beta_tracks/show/157945

Girando attorno al monte Lesima

il 09/01/2014 · Commenti disabilitati su Girando attorno al monte Lesima

Riprendo a raccontare i giri delle mie “vacanze” estive passate rigorosamente in zona, dopo che alcuni racconti o mie iniziative hanno scavalcato in priorità questa bella giornata. 5 mesi di ritardo cosa volete che siano, dai!

21/08/2013

Ho avuto la buona idea di pulire il computer, spaccando un pin della cpu… ieri era una giornata a dir poco stupenda e limpidissima, ma l’ho passata in ufficio per portare avanti il nuovo pc che attualmente uso… Oggi è comunque una giornata nidita, perfetta per questa doppia scalata alla vetta d’Oltrepò, il monte Lesima che col suo ripetitore aereo bianco domina tutte le altre vette dall’ alto dei suoi 1724m raggiunti da una strada asfaltata, la più alta dell’ Appennino centro-settentrionale!
Parto con un pranzo anticipato e dopo la mezza sono sui pedali che risalgo la statale di una valle Staffora semi-deserta, fino a raggiungere la base delle nostre montagne a Varzi. Un pochetto di salita mi porta a S.Margherita dove la valle si stringe fino a formare un verde canyon sovrastato da elevati monti tutti coperti di boschi, con sole alcune zone calanchive aperte ad assorbire i raggi del sole. L’ asfalto ruvido, che poco tempo fa mi ha fatto esplodere un copertone, è un piccolo supplizio fino al deciso bivio di Pianostano dal quale partono due belle salite al passo del Giovà e al monte Lesima. Intraprendo la seconda, che inizia già decisa su una carreggiata strettina e costante sino a Cencerate, animata frazione di montagna da cui si stacca la tosta deviazione verso Cima Colletta, un autentico budello di asfalto largo meno di due metri che si snoda ripido all’ interno di un fittissimo bosco, con una vegetazione tanto cospicua da oscurare il sole. E’ un pezzo duro, il 10% è un amico con cui prendere confidenza già da subito e sino al ritrovamento di un segno di civiltà a quel cartello di precedenza che avverte della presenza del bivio per la strada Brallo-Giovà.

Il primo pezzo è fatto, del falsopiano permette di respirare sino alla famigerata sbarra giallonera che ci ricorda a cosa andiamo incontro. L’ impatto è micidiale, 300m al 20% su fondo con ghiaia ed una griglia troppo sporgente. Il primo tornante a sinistra segna l’ ideale inizio del tratto più umano, ma oggi le difficoltà non risiedono solo nelle pendenze poiché una mandria di mucche al pascolo ostacola il movimento e mi costringe all’ arresto, di cui approfitto per interessanti fotografie bovine.
Si continua a salire molto decisi, ho superato la quota arborea e sono solo i verdi ripidi pascoli a dominare dove la visuale non è bloccata da un nastro di asfalto quasi verticale. Fatico ma non troppo, col 34×27 salgo ancora bene su pendenze attorno al 14% e l’ unica altra sosta che mi concedo è prima dell’ ultimo ripido tratto finale, quando per poter chiacchierare con un escursionista devo mettere il piede a terra.

Lesima Lesima… è sempre un onore portare le ruote sin quasi alla tua vetta, alla quale mancano giusto pochi metri da percorrere a piedi su un sentierino che degrada in prato libero. Ieri sarebbe stato incredibile, ma anche oggi la vista vale tutta la fatica: sto dominando le valli Trebbia, Tidone e Staffora, tutti gli altri monti mi guardano dal basso all’ alto e, scrutando nella rada umidità, lo scorgo… IL MARE! Belin finalmente ho avuto conferma di ciò che ho letto anni fa nel libro di P.M. Greppi e che da più parti ho sentito essere falso, e cioè che dalla vetta del Lesima si vede il mare! Wao, che soddisfazione!

Scendo con la dovuta cautela salutando mare, pascoli ed un biker che come il sottoscritto sta tentando l’ impresa, ritorno alla quasi civiltà di Cima Colletta e scendo, purtroppo dovendo fare attenzione dato l’ asfalto, sino al Brallo di Pregola, da cui parte la seconda scalata di giornata ai Piani di Lesima, frazione turistica a nord-est del monte. E’ preceduta da un pezzetto in salita e da un successivo segmento discendente sino a Corbesassi, da cui ha inizio una bella scalata verso i 1250m ed oltre dei Piani, con la ripida parente del monte a fare nascondere il sole e la val Trebbia nettamente più in basso. Supero il bar insolitamente pieno e salgo ancora, la sede stradale si assottiglia sino a sembrare una ciclabile a tratti liscia e a tratti ruvida, ma tutta nel fitto bosco all’ ombra della vetta dell’ Oltrepò
Proseguo sino al valico e scendo il giusto per delle belle fotografie, ormai il bi-Lesima è conquistato e mi rimane solo il lunghissimo ritorno a casa. A Corbesassi mi fermo alla fontana e con mia sorpresa mi raggiunge il biker incrociato alla cima Coppi di oggi, il quale ha tagliato per un sentiero.
La lunga discesa del Brallo mi riporta alla calura dell’ estate, la valle Staffora quindi mi fa arrivare a casa addirittura prima rispetto al previso.
In totale 124km e 2400m.

Le “vacanze” sono proseguite con altri giri belli, tra cui lo Scaparina-Cima Colletta-Capanne di Cosola-Dernice del giorno successivo (117km, 2100m) nel quale ho combattuto con asfalti ruvidi e tafani, e la dura Massinigo-Scaparina. Purtroppo è il massimo che un anno piatto come il 2013 mi ha offerto.

Stretta stradina in un fitto bosco  lesima206
Mucche libere al primo tornante del Lesima
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Riuscirà questa foto ad entrare nel calendario dello scalatore 2014? (no, ndr.)
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Val Trebbia
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Al centro si intravede un blu più scuro, è il mar Ligure
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L’ ultimo tratto in cima al mondo!
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Corbesassi dalla cima del Lesima
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Il cupolone del Lesima dai Piani di Lesima, tutt’ altra prospettivalesima233

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