il 20/06/2014 · Commenti disabilitati su Proposta: 2 giorni tra Appennino e mar Ligure
Ho poco di nuovo da raccontarvi in questo periodo, pedalo tanto e spesso tre volte al giorno (anche dopo cena) ma senza compiere giri degni di nota. Ma sto anche pensando alle vacanze estive, sondando ipotesi di weekend alpini, giri con ennemila metri di dislivello ed anche un piccolo sogno che ho in mente da anni, quello di un giro a tappe con percorsi in stile “Giri & Salite”: chilometraggio non esagerato (max 150km) ed un buon dislivello attraverso vari territori.
Non è certamente nulla di innovativo, ma pedalare col gruppo che ho creato e poi passarci assieme anche i dopo-giri rende speciali anche giornate faticose.
L’ idea finale è abbastanza ambiziosa con gruppi di 6-8 persone ed almeno 5/6 tappe attraverso luoghi da stabilire, ma ridimensionando le aspettative si può organizzarne anche una versione basilare di due giorni in cui basta essere in 4, e per questo ho abbozzato un’ interessante ipotesi: la due giorni Rivanazzano-Sestri Levante, due tappe impegnative ma non proibitive con pernottamento in riviera e due percorsi completamente differenti attraverso l’Appennino.
Dal punto di vista organizzativo è di semplice organizzazione, basta trovare un weekend buono ed un albergo o B&B, poi si riesce ad andare anche solo in 4 e si parte dal “centro” del nostro gruppo, raggiungibile facilmente da tutti (io in primis)
Trovo quasi indispensabile una macchina di supporto guidata a turno, sia nel caso di problemi bloccanti come quello di Stephen sul Giarolo (cosa facciamo se qualcuno rimane bloccato in pieno Appennino? La sua due-giorni sarebbe comunque rovinata, ma quantomeno mettendosi lui alla guida non rimaniamo tutti nei casini) sia per problemi minori come trasporto alimentare, copertone di scorta, pompa per forature, mantelline ed anche fotografie, o anche in caso di crisi, cadute o problemi di salute un supporto a quattro ruote può sempre tornare utile. Certamente si perde il puro spirito dell’ avventura con bagagli sul portapacchi, ma si acquisisce in libertà di azione ed in sicurezza
I percorsi sono tosti, ma sono al massimo da 7 ore in bicicletta fatte con calma, 8 ore comprese le soste e riuscendo ad avanzare il tempo per il resto (ritrovo, cena etc) senza essere tirati.
L’ andata sale tutta la valle Staffora addentrandosi anche nella stretta e boscosa parte montana sino al passo Giovà, poi una discesa nella lussureggiante val Boreca ci porta in val Trebbia. Da qui c’è il passo del Fregarolo sino alla val d’Aveto, uno scalpello verso il passo della Forcella e poi una lunga discesa ci porta sino al mare a Lavagna. 147km, 2800m (Rivanazzano-Varzi-Giovà-Zerba-Ottone-Borzonasca-Lavagna-Sestri): http://www.gpsies.com/map.do?fileId=xvkxchdjdgzsypfs
Il ritorno prevede una salita iniziale nella macchia mediterranea per evitare il traffico della riviera, poi si segue la val Fontanabuona e si svalica attraverso i 1040m del passo del Portello che ci porta a Torriglia, confine tra Trebbia e Scrivia. La successiva salita svetta ai 1406m di Capanne di Carrega, poi si scende in picchiata a Cabella Ligure prima di un veloce ritorno attraverso le valli Borbera e Curone, separate dalla facile salita di Dernice.140km, 2800m (Sestri-Conscenti-Cicagna-Neirone-Torriglia-Cap.Carrega-Cabella Ligure-Dernice-Rivanazzano): http://www.gpsies.com/map.do?fileId=rkahopplhvdnnjfy
ALTERNATIVA
Ho ipotizzato anche un’ alternativa simile che arriva a Chiavari, è leggermente più corta e semplice della 2-giorni a Sestri, ma nell’ ordine dei 10km
L’andata entra in val Trebbia attraverso il semplice passo Brallo (950m), poi è simile sino all’ alta val d’Aveto da dove si salirà al passo della Scoglina per scendere in val Fontanabuona attraverso Favale di Malvaro. Infine, per aggiungere un po’ di pepe, ci sarà la salita di Bocco di Leivi e seguente picchiata sino a Chiavari. (136km, 2500m): http://www.gpsies.com/map.do?fileId=cmjnsirreoxfpfkc
Il ritorno sarà anch’esso simile tranne nei primi chilometri in riviera sino a Rapallo, da cui saluteremo il mare verso il passo della Crocetta che lo separa dalla val Fontanabuona, quindi riprenderemo lo stesso percorso con Portello, Torriglia, Casa del Romano. (138km, 3200m): http://www.gpsies.com/map.do?fileId=hhazfmawfvozownz
Ne scrivo qui per far conoscere la mia idea, se poi riusciamo ad essere 4/6 ci possiamo organizzare veramente e non mi sembra una possibilità remota, anzi!
Che ne dite, si può fare?
il 09/06/2014 · Commenti disabilitati su Tortonese pt. 3, da Giarolo a Tortona
Siamo di nuovo in 13 uniti al bivio che separa i due versanti di Giarolo, quello più lungo di Pallavicino ed il nostro di Borgo Adorno, di un chilometro più corto su strada più stretta e costantemente tosta che si snoda tra campi e piccoli boschetti in cui si trovano le frazioni di Campana e Pessinate. La selezione è quasi immediata, davanti ci troviamo immancabilmente in 3 coi primi due che fanno un ritmo appena superiore al mio staccandomi di pochi secondi su pendenze prossime al 10%. Christian si è ripreso e tiene testa al milanese Andrea, ma a Pessinate c’è un disguido che li porta a seguire una strada secondaria tra le scarse abitazioni, permettendomi di riprenderli e di guadagnare quei 10m utili a rifiatare dopo averli avvisati dell’ errore (sebbene questa via si ricongiunga poco più avanti). Mi faccio sorpassare e tento di rimanere alla loro ruota, ma purtroppo per me la differenza è minima ma tangibile ed i secondi, tra fiatoni e tornanti affrontati di forza, aumentano mantenendo però costantemente il contatto visivo. Il castello di Borgo Adorno visibile dalla valle da il segnale della fine, al bivio i due si indirizzano verso Giarolo ma riesco a fermarli in tempo, sebbene ci sia il cartello segnaletico la direzione non è così ovvia ed allora rimaniamo qui in attesa degli altri. Subito dopo, constatando il sudore di cui è intrisa la maglia, ricordo che nell’ antico ed appariscente piazzale del castello c’è una bella fontana da cui far rifornimento. Pian piano arrivano anche Giovanni, Davide S. e gli altri, che indirizzo a loro volta alla fontana. Chiedo infine a Mike di aspettare gli ultimi due per scolarmi ancora un mezzo litro tutto d’un fiato.
Con mia grande sorpresa ci raggiungono anche Sara, Alessandro ed un altro che non hanno preso la scorciatoia dopo che un personaggio di Campana li ha avvisati sulle condizioni della strada: “è durissima, c’è la ghiaia, ci sono le buche, è brutta, c’è una frana…” (“e le locuste, l’ acqua rossa, la morte dei primogeniti” aggiungo io…). Peccato perché comunque questo gpm è ben più duro di quello a loro consigliato e dopo questo decidono di saltare Casasco e tornare direttamente a destinazione.
Si beve, si chiacchiera e si da fondo alle ultime scorte alimentari prima dei due strappetti che segnano la quota più alta di questo giro a 830m. Arrivati al bivio qualcuno mi avvisa che a Stephen si è staccato un cavo (<pensieri non riferibili>), torno indietro ed il problema è leggermente più grave del previsto: a staccarsi è stato il supporto del cambio posteriore, con le brugole che porto sempre appresso c’è Davide S. che riesce a svitarlo e a liberare la catena dalle rotelle, ma in queste condizioni la catena stessa non è in tensione e rischia di ballonzolare finendo nei raggi con conseguenze potenzialmente molto pericolose, per cui decidiamo assieme che lui aspetterà qui senza approfittare del fatto che siamo a 100m dal valico ed i prossimi 10km saranno in discesa, mentre suo fratello Mike tornerà diretto a Tortona per prendere la macchina e riportarlo a casa.
Certo che tra i 15 partenti è proprio la persona peggiore a cui potesse capitare di rimanere in un paesino di alta collina senza punti di ristoro, lontano da supporti vari e senza nemmeno conoscere la lingua italiana, subendo un danno considerevole il pomeriggio del sabato precedente ad una settimana di vacanze su due ruote…
Noi proseguiamo sulla bella e tecnica discesa verso S.Sebastiano, con tornanti da disegnare e qualche crepa di troppo che non rovina il piacere sino al ricompattamento sulle rive del Curone, nell’ esatto punto in cui il più piccolo Museglia termina la sua corsa dentro di esso. Mike non può aspettare e continua da solo verso Tortona, mentre noi altri aiutati da una brezza tesa voliamo senza faticare in direzione nord, passando Brignano Frascata e Momperone sino al bivio semi-nascosto di Casasco, l’ ultima salita di giornata.
In 3 ci salutano, io rimango arretrato e conto il gruppo: -3, Cele ed Ivo sono già andati, Mike è di ritorno e Stephen è al Giarolo… 8, ci siamo tutti e non è male considerando che siamo partiti in 15! Ma per fare questi ho rallentato ed il duo di dannati sta già spingendo su questa alternativa a Guardia del 2013, complessivamente più facile ma con tratti al 12% che permettono a me di recuperare posizioni, ma a Christian ed Andrea di sparire dalla mia vista. Stanno andando fortissimo e per me non c’è storia. Per cui mi fermo a lato e scatto qualche panoramica e qualche foto live-action a Davide S., Giovanni ed Alberto, che riesco a riprendere nei ripidi 50m finali all’ ingresso del paese. Non c’è nessuno, immagino che si siano fermati più avanti ed immagino bene, peccato che la cosa crei un disguido a Davide Z e Valerio che ci aspettano in paese per qualche minuto, ingannati da una biforcazione attraverso questo comune (già, comune…) di pochissimi abitanti.
Discesa un po’ scossa dopo le abbondanti piogge della primavera, ma non c’è aria aggressiva ed arrivati in val Grue non parte la classica battaglia bastarda finale, seppure si formino piccoli gruppi in attesa di ricompattarci. Il vento a favore è sempre bello, quando Christian (che in discesa è l’opposto che in salita) ci riprende ripartiamo col trenino, perdendo subito due pezzi e ritrovandomi solo con Davide S. sino al raggiungimento di Alberto e Giovanni che stavano tirando i freni nella nostra attesa. Siamo in 4 e possiamo azionare la cronosquadre all’ inseguimento del triathleta con le prolunghe da crono e di Andrea, con la brezza buona ci manteniamo abbondantemente sopra i 40 e raggiungiamo Davide Z. a Viguzzolo, mentre l’ altro milanese ha affrontato anche questi ultimi 13km a tutta ed infatti lo troviamo annoiato all’ ingresso di Tortona, in attesa di noi 5 per rientrare 2km dopo al parcheggio di partenza. Poco dopo ci raggiungono anche Valerio e Christian, mentre Sara, Alessandro e Mike sono già andati.
I giudizi sono buoni, giornata ottima e percorso molto bello, peccato per l’ incidente meccanico a Stephen e per le soste un po’ troppo lunghe, ma purtroppo quando si organizzano eventi simili c’è da mettere in preventivo la possibilità di guasti o cadute e le perdite di tempo dovute alle differente tra i vari elementi del gruppo (chi deve mangiare, chi deve bere, chi ha il tempo di farlo mentre aspetta gli altri etc.). Fossimo di più potrei anche pensare ad un’ auto di supporto, ma aspettandomi al massimo 10 persone non ho preso in considerazione questa ipotesi.
Davide Z. ha ancora 30km da fare, Davide S. addirittura di più (per lui il totale odierno sarà 225!), per cui partono prima, mentre con Andrea rimaniamo a parlare delle sue ruote in carbonio e della corona ovale, a sua detta molto performante. E poi io e Valerio abbiamo ancora la parte finale del giro, quella nella via centrale di Tortona in cui c’è l’ evento “Assaggia Tortona” con diversi stand di prodotti locali. Ci immischiamo tra la gente assaggiando delle birre artigianali di Montale Celli (Gedeone), formaggi, acquistando il miele e provando anche due Barbera sempre di Montale Celli (Boveri Luigi) di cui Valerio prende due bottiglie che mettiamo nei portaborracce fino al parcheggio. E’ quasi finita, ma la passeggiata bici+birra in mano (e gli assaggi) è stata peggio del Giarolo e fatico negli ultimi 12km sino a casa…
Per oggi basta, saluti ed un grazie a tutti i partecipanti!
Totale giro: 110km, 1980m, link: http://www.gpsies.com/map.do;jsessionid=9FF962A759089B1B0CA6F3EBDA6ECBD9?fileId=foidxyunfldngwcv
Giovanni ed Andrea verso Giarolo
Incidente meccanico di Stephen, meglio non scendere così
Alberto verso Casasco
Panorama di medie colline da Casasco
Io e Valerio al 3° tempo al banchetto dell’ az. Boveri
il 04/06/2014 · Commenti disabilitati su Giro del Tortonese, pt.2
Dopo una sosta di ristoro e di rievocazione storica a Castellania, paese di Fausto Coppi, si riparte in discesa verso Carezzano con preoccupanti false voci che si diffondono veloci nel gruppo e che parlano di dure pendenze e fatiche immani per salire a S.Agata Fossili… Non capisco, ho la fama di proporre percorsi cattivissimi quando invece hanno sì tanta salita, ma sempre a livelli e pendenze accettabili!
Siamo sulle prime colline che si innalzano dalla valle del fiume Scrivia, tutte scoperte ed esposte ad ovest su cui campi e vigneti si alternano senza soluzione di continuità. Al bivio Ivo ci saluta, ci ricompattiamo dopo la discesa ed approcciamo questa salita collinare pedalabile in cui l’ ambiente cambia radicalmente rispetto a quello alle nostre spalle, diventando molto più selvaggio e boschivo, ma con ancora un contributo importante di natura antropica. Nel ciclismo si parla di scatti o selezione da dietro, ma quando 14 persone salgono compatte su strade aperte avviene un nuovo tipo di selezione, quella “da traffico” quando incrociando dei veicoli dobbiamo agevolarne il passaggio. E’ così che i più pimpanti si portano avanti ed è così che Andrea, nonostante confessi di aver fatto serata, prende qualche secondo di vantaggio sul sottoscritto e su Christian, che oggi sto vedendo poco tonico e a cui addirittura arrivo a scandire il ritmo nella parte terminale di salita.
La giornata bella e secca inganna i recettori del calore e (almeno io) ho una sete tale da rifare un ampio rifornimento anche a S.Agata Fossili, 10km dopo il precedente a Castellania. Il resto del gruppo arriva abbastanza compatto e dopo uno spuntino ci avviamo su una bella strada che taglia verdi colline tra piccoli borghi e boschi, il tutto a pochi chilometri dalla valle Scrivia con le sue autostrade, ferrovie, industrie ed outlet. Siamo fuori dal mondo, luoghi in cui il tempo sembra fermo a metà del ‘900 con case in pietra, paesini da 50 abitanti, gallerie di cipressi e (bisogna dirlo) anche strade a tratti tipiche di quel tempo.
Ci fermiamo a Sardigliano per un’ altra sosta acqua (ancora abbondante per me), poi partiamo per la “mezza salita” di giornata verso Stazzano, 1.1km al 7% che scorrono agevoli senza battaglie, fino a ritrovarsi poco dopo alla rotonda che segna l’ inizio della prossima salita di Albarasca che percorreremo per i suoi 2/3 fino al bivio della val Borbera. L’ inizio viene preso alla spicciolata ed è ancora agevole, poi dopo una mezzacurva questo GPM mostra il suo aspetto più duro con punte superiori al 10% sino a Vargo, ennesima frazione disposta lungo l’ unica via di comunicazione che provvede anche a veloci passaggi in contropendenza tra le sue strettoie. Andrea è ormai irraggiungibile, io invece lo sono per un attardato Christian con cui proseguo scalando pendenze incostanti fino a che, rapito da una bella vista, mi fermo per delle fotografie. Al bivio ci ricompattiamo per questa discesa divertente con diversi tornanti, ma anche dall’ asfalto imperfetto con alcune buche che ci fanno sobbalzare sul sellino. Al bivio della val Borbera ci saluta Celestino che deve ritornare a casa, ora siamo in 13 e dopo qualche minuto ad andatura escursionistica arriviamo a Borghetto Borbera prendendo d’assalto un bar sulla via principale, lo stesso in cui abbiamo fatto sosta in due precedenti edizioni.
Nel giro del Tortonese, che giudico complessivamente bello e variegato, ci sono due luoghi in cui è quasi obbligatorio passare: Castellania (ovvio…), ma anche i canyon della val Borbera, torrente che ha scavato liscie pareti di roccia su cui fa presa una strada a mezzacosta tra sassi tenuti con reti metalliche e le acque cristalline e balneabili 50m più in basso. C’è un po’ di salita, ma è poca roba, peccato però che non riesca a trovare il tempo per delle fotografie e le uniche che riesca a scattare sono in movimento da metà gruppo, creando però un dinamismo che ben rende l’idea del viaggio che stiamo compiendo.
Un po’ arretrato riesco a riprendere la testa prima del bivio di Dernice/Giarolo, assicurandomi che tutti ci vedano ed aiutato da Christian che attende i ritardatari, tra cui Alessandro che vedo piuttosto stanco. Stavolta non c’è Dernice, lunga e (fin troppo) facile salita ai 590m del paese, ma propongo Giarolo da Borgo Adorno, paeselli posti alle pendici del monte Giarolo su quote che superano addirittura gli 800m, perché il Tortonese è formato sia da collinette tipo Vho o Sarezzano, ma anche da montagne come Caldirola (1070m) o addirittura Capanne di Cosola (1500m). Ci sono due versanti, io ho scelto quello diretto a Borgo Adorno in quanto più stretto e costante, molto soleggiato e ben tenuto, ed anche più corto, e partiamo tutti assieme al bivio. Questa sarà la cima più alta ed impegnativa del giorno, il teatro di gara perfetto, ma visto l’ affaticamento di Alessandro ed il fatto che un’ altro avventuriero proveniente da Milano deve tornare alla casa piemontese a Casalnoceto, suggerisco a loro due e a Sara di tagliare per Dernice da Campana, una via poco conosciuta che però è più corta e semplice di ciò che aspetta noi altri 10, suggerimento che fanno loro (o almeno ci provano).
Fine seconda parte, in seguito Giarolo, Casasco, val Grue, incidenti e terzi tempi …
Panorama dopo Albarasca
Senso artistico per i selfie (o “ourfies”)
Vista verso l’ Appennino da Albarasca
Semi-professionisti Irlandesi in val Borbera (Mike e Stephen) in primo piano
Strette della val Borbera
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