8° giro dei vigneti d’Oltrepò (10 ottobre)

il 15/09/2015 · Commenti disabilitati su 8° giro dei vigneti d’Oltrepò (10 ottobre)

Tutto inizio nel 2008 quando in 4 giovani temerari pedalarono dalla nebbia al caldo tra i vigneti d’Oltrepò, e ogni anno non c’è finale di stagione senza questo mio classico appuntamento per trovarsi, sfidarsi e poi sedersi allegramente a tavola!

(08/10: giro CONFERMATO)

INFORMAZIONI:
Sabato 10 Ottobre
Ritrovo ore 9:30 all’ azienda Guerci di Casteggio in località Crotesi 20, si va verso Montalto pavese ma prima dell’ inizio della salita si svolta a destra, l’ azienda è 800m più avanti sulla sinistra, c’è un ampio parcheggio (in fondo ci sono 2 immagini esplicative).
La partenza è alle ore 10:00, l’ arrivo previsto entro le 15:00/15:30. Non c’è bisogno di arrivare con molto anticipo, ma alle 10 si parte
La merenda con degustazione è facoltativa, io però consiglio assolutamente di esserci perché ci si siede ad un tavolo, si mangia e si bevono i vini più tipici dell’ Oltrepò in calici che valorizzano gli aspetti organolettici e la degustazione sarà accompagnata da spiegazioni su cosa stiamo assaggiando. Consigliata sia a chi già si intende di vino, sia a chi non ha ancora scoperto questo mondo!
Il costo della merenda è di 7€, (e chi ha partecipato sa che ci si sfama dal giro e si beve tanto e bene!), se poi vorrete acquistare qualche bottiglia sono lì apposta!

In caso di maltempo il giro sarà rinviato al sabato successivo.
Per chiedere informazioni o se vuoi partecipare scrivimi a [email protected]
Su Facebook c’è l’ evento relativo: https://www.facebook.com/events/1255837994429771/

PARTECIPAZIONE:
– Il “giro dei vigneti d’Oltrepò” è un giro tra amici organizzato dal sottoscritto, non è necessario alcun tesserino agonistico e siamo indipendenti per tutto.
Per questo motivo non ci sarano servizi particolari, io ed altri faremo del nostro meglio per tenere unito il gruppo e spero di avere anche un’ammiraglia di supporto al seguito.
– Ci saranno due percorsi simili, uno per amatori e semi-agonisti ed uno più semplice affrontato ad andatura tranquilla.
– La partenza ed i primi chilometri verranno percorsi assieme, poi al primo GPM ognuno deciderà che gruppo seguire anche in base alle sue possibilità.
La partecipazione è aperta a tutti, però considera che si tratta comunque di giri abbastanza impegnativi ed in tutto dovremmo metterci 5 ore o poco più soste comprese (per alimentarsi, ricompattare il gruppo ed eventualmente ci sta anche un caffé).
Non siamo fenomeni, però tutti siamo in grado di affrontare un percorso simile senza problemi, qualche minuto di differenza in salita è normale, ma quando bisogna stare fermi 10 minuti dopo 200m di dislivello il giro non è più divertente per nessuno ed è anche per questo ci divideremo in due gruppi distinti.

ISCRIZIONE e PRENOTAZIONE:
Essendo un giro tra amici non è formalmente obbligatoria l’iscrizione, ma è comunque fortemente gradito un avviso di partecipazione il prima possibile indicandomi se ti fermerai anche per la merenda e possibilmente il percorso scelto, così da permettermi di organizzarmi al meglio in base al numero dei partecipanti.
Cerca di capirmi, se siamo in 10 è un conto, se siamo in 30 l’organizzazione cambia e le precauzioni da prendere sono maggiori, quindi se pensi di partecipare avvisami il prima possibile, mi fai un favore.

REGOLE:
Ci sono alcune regole ovvie da seguire:
Le strade sono aperte al traffico e non tutelate ed io non sono responsabile di chi non rispetta il codice della strada.
– Tecnicamente il casco non è obbligatorio, ma negli ultimi anni l’ha usato il 100% dei partecipanti. Non abbassare la media.
– Sei libero di aggregarti o uscire dal gruppo, ma prima di farlo avvisa sempre qualcuno dei tuoi spostamenti
– Se getti rifiuti nell’ ambiente puoi anche scordarti di partecipare ad un altro di questi eventi.

PERCORSI:
Amatoriale: 96km, 1730m di dislivello: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=xzxncogzjrriflux
Turistico: 77km, 1400m: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=urpmmoqylexmypum
NB: i percorsi sono passibili di modifiche leggere.

Dall’ azienda Guerci si scenderà lievemente verso Casteggio, attraversandone la parte alta prima di una breve discesa verso la pianura. Proseguiremo uniti sino a Borgo Priolo verso Borgoratto Mormorolo, da cui inizierà una pedalabile ascesa verso Costa Cavalieri e Torre degli Alberi, prima di uno strappetto finale alla cima Coppi odierna al passo Carmine, 609m slm. Una discesa larga con qualche buca di troppo ci porterà indirettamente a S.Maria della Versa, devieremo per Montecalvo Versiggia e Castelrotto evitando questo paese viticolo.
Salita pedalabile di Donelasco, discesa a Rovescala e risalita a S.Damiano al Colle, quindi attraverso Montù Beccaria ritorneremo in val Versa salendo sulle colline di Canneto Pavese e Castana. A questo punto manca solo Montalto pavese prima della meritata merenda

SALITE, DISCESE, PANORAMI:
L’ Oltrepò viticolo è un territorio molto panoramico, vuoi per le visuali sulla pianura che improvvisa finisce, vuoi soprattutto per i campi coltivati a vite che lasciano libera la visuale. In una giornata bella si vede Milano sovrastrata dall’ arco Alpino, in una giornata di foschia si gode comunque del calore dato dai colori dei campi e dei vigneti
Il percorso si snoda tutto su strade decenti, con salite sempre pedalabili e discese belle per i nostri standard, ma troveremo qualche breve tratto sterrato e nelle discese ci sarà da fare sempre attenzione, specie

I VINI:
I vini dell’ Oltrepò pavese non hanno nulla da invidiare alle zone più rinomate, abbiamo una varietà notevole e la qualità media è buona.
Il più famoso è sicuramente la Bonarda, vino rosso mosso basato su uva Croatina con aggiunta di un 15% di Barbera, vitigno piemontese che anche qui da ottimi risultati grazie al suo carattere deciso e che a Casteggio ha trovato un luogo molto propizio. Altri vini importanti e prodotti solo nella zona antistante Broni sono il Sangue di Giuda, dolcissimo ed adatto agli aperitivi, o il più robusto Buttafuoco più adatto all’ invecchiamento, entrambi basati su un mix di Croatina, Barbera, Vespolina ed Uva Rara.
Tra i bianchi sono da ricordare il Riesling che a Montalto pavese è di casa, il Moscato dolce e poco alcolico che ben accompagna i dolci e lo Chardonnay, che anche qui da ottimi risultati.
Non dimentico certo il Pinot Nero, delicata uva rossa usata spesso per i bianchi ma che raggiunge punte di eccellenza se vinificata in rosso o se spumantizzata in rosa con rifermentazione in bottiglia per almeno 24 mesi, dando origine al Cruasé.
All’ azienda Flli Guerci ci sarà una degustazione guidata dei vini dell’ Oltrepò e se la cosa vi farà piacere sarà possibile acquistare delle bottiglie da gustarsi a casa.

CONTATTI:
Per qualsiasi richiesta c’è l’ evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/1255837994429771/
Altrimenti per qualsiasi domanda scrivimi pure via mail: [email protected]

Al bivio per Montalto pavese svolta a destra e prosegui 800m
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Il ritrovo è subito sulla sinistra
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Noi che pedaliamo tra le vigne
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E che ci godiamo la giusta ricompensa
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Lourdes 6: Pamiers – Lourdes

il 13/09/2015 · Commenti disabilitati su Lourdes 6: Pamiers – Lourdes

La sveglia a Pamiers suona prima del solito, saranno 170 i chilometri di oggi e saranno da fare tutti in sella ad eccezione del proprio turno di guida del furgone. La cena in hotel mi ha lasciato un certo languorino che soddisfo durante la colazione bruciando anche le pietanze destinate agli altri ospiti, con i commenti ironici di chi dice di avermi visto travestito con baffi e cappello per rubare altro miele o del pane… Quantomeno ora sono sazio, sarà una lunga giornata che ci porterà alla fine di questa avventura, una tappa che affronteremo con un clima nuvoloso e sino fresco e che parte con un velo di nostalgia al pensiero dei problemi e delle scoperte dei cinque giorni precedenti.

Claudio ha il primo turno, io invece sono preoccupato in quanto ho curato personalmente il tracciato scegliendo strade alternative che ci faranno calare i chilometri, aumentare il dislivello e che soprattutto ci porteranno in zone non frequentate, col rischio concreto di problemi di organizzazione tra noi ciclisti ed il furgone. Il tracciato è precaricato sui Garmin mio e di Claudio, ed inoltre abbiamo cartine e lista dei paesi, noi speriamo bene… ma partiamo subito malissimo perdendo quel bivio semi-nascosto e ricongiungendoci solo più avanti dopo un dietro-front di gruppo. Ora siamo in bolla, siamo su una vietta che si addentra nelle prime colline Pirenaiche regalandoci una salita non dura circondata da vegetazione dalla quale si ammirano delle serie asperità che non vediamo dalle Alpi. Una breve discesa ci porta all’imbocco immediato della seconda salita, il Pas du Portel che coi suoi 498m rappresenta pur sempre un passo ufficiale (Pirenaico!) su cui nessuno ha difficolta.

La discesa ci porta su una strada larga e fondamentalmente piatta su cui il vento ci sta incredibilmente dando una leggerissima mano e su cui imposto un ritmo tranquillo che permetta a tutti di avanzare con facilità. Al chilometro 170 / 6 Claudio trova uno spiazzo e si ferma scaricando la bici in maniera affrettata senza nemmeno aspettare il primo paese, tutta questa fretta ci indispettisce e continuiamo a ritmo tranquillo per farci raggiungere sia da lui, che per ripicca pedalerà da solo per qualche chilometro, sia da Pino che ora è al volante. Dobbiamo affrontare uno strappetto tutto diritto sino a Rimont sul quale il gruppetto si sfalda, ricompattandoci però in cima prima del lungo falsopiano che ci porta dentro St. Girons, dopo il quale ci fermiamo ad una rotonda per il 2° cambio alla guida nel quale sono io a caricare e legare la bici all’interno e mettermi comodo sul cuscino.

Io come nessun altro vorrei guidare, ma l’assenza di sforzi dovuta al motore diesel è in fondo piacevole ed avanzare con la traccia sul Garmin in bella vista é più semplice e piacevole. La strada ora è pianeggiante e senza vento, supero il gruppo un paio di volte e vedo in anticipo il bivio sulla sinistra, intuendo però la difficoltà nel riconoscerlo e parcheggiando poco oltre nel primo spazio libero per recarmi a piedi sino al suddetto incrocio ad indicare la direzione. Purtroppo arrivo in ritardo ed è solo grazie alla traccia di Claudio che gli altri capiscono di stare allungando e tornano indietro per affrontare un’ altra affascinante salita tra campi e vegetazione, con qualche occasionale villetta e belle vedute sulla pianura a nord.
Da qui in avanti c’è discesa ed altro falsopiano, io stesso riesco a sbagliare strada ritrovando però subito la via, poi al primo paese e dopo 35km di guida mi fermo e lascio il comodo sedile a Carmine per rimettermi in sella, ma non prima di un pranzo minimale assieme agli altri e dopo aver trovato la soluzione definitiva per orientarci tutti attraverso le strade secondarie che ho studiato: sul mio Garmin abbiamo la traccia ufficiale e nel caso di dubbi ho anche precaricato la mappa della zona sullo smartphone, Claudio ha la mia stessa traccia sul suo Garmin che però non sta usando per registrare il giro, per cui lasciamo il suo sul furgone affinché tutti abbiamo lo stesso riferimento, e questa soluzione si rivelerà veramente azzeccata!

Già a St. Gaudens la mia soluzione si rivela vincente, noi tagliamo su una strada nella zona industriale e subito Carmine capisce di aver sbagliato, raggiungendoci poco dopo. Bene così, non stiamo avendo le difficoltà temute!
Ritorniamo su una larga statale evitando la cittadina, pedaliamo compatti già pregustandoci la meta ancora lontana su lunghi rettilinei circondati dalle ultime propaggini montuose con le vette coperte da nuvole che però non minacciano pioggia, ogni tanto uno strappetto spezza il ritmo ma non scompone il gruppo, poi questa pianura comincia a tirare sempre in maniera più convinta e nonostante la larghezza della carreggiata attraversiamo una zona in altopiano circondata da conifere, il tutto mentre saliamo imperterriti al 2/3% per molti chilometri.

Il 4° cambio alla guida avviene all’ ingresso di Lannezeman con Paolo, poi una volta attraversato questo paese ed appurato di essere perfettamente in orario decidiamo di seguire la traccia collinare, più corta del passaggio a Tarbes, ma più caotica e con altre due salite che non ci spaventano visto che stiamo ancora tutti bene. Intraprendiamo una bella e ripida discesa con interessanti panorami, ma a metà veniamo rapiti da un affascinante castello fortificato a Mauzevin, raggiunto da una piccola piacevole deviazione che ci porta nell’antistante prato da cui godiamo di una stupenda visuale sul castello stesso, sulla valle coi suoi paesini ed anche sulle alte cime dei Pirenei, col Pic du Midi coperto da una cappa nuvolosa ed altri monti che sanno di leggenda. Ne approfittiamo per un book fotografico con improbabili pose su un tavolo in legno, ed anche per un pranzo all’ora di merenda a base di panini avec jambon e frutta.

Si riparte in discesa, ora guida Daniele ma subito dopo inizia una dura salita con punte superiori al 10% che prese da freddi fanno male anche al sottoscritto che forza il ritmo sia nell’inizio impegnativo, e che poi continua più tranquilla in un ambiente più aperto. Al gpm mi fermo ed indico la strada agli altri, poi dopo un ulteriore strappetto rettilineo arriviamo ad un doppio bivio e fatichiamo a capire quale delle due strade sia quella migliore per Lourdes, di cartelli qui non ce ne sono e ci dobbiamo affidare alle indicazioni di due operai per trovare la ‘via del signore’ (termine appropriato data la nostra meta).
Due bivi consecutivi ci danno qualche grattacapo, ma a Montgaillard troviamo le ‘sacre indicazioni’ e dopo una facile scalata collinare svalichiamo verso la meta ormai vicina, pedalando con un misto di eccitazione e timore negli ultimi piatti chilometri nei quali attraversiamo pure il meridiano di Greenwich, con io che ammiro soddisfatto quell’ istante in cui la posizione gps passa da ‘Est’ ad ‘Ovest’.

C’è un attimo di smarrimento nel gruppo, non si riesce bene a capire da dove arriveremo in quanto questo è un itinerario alternativo (e molto più tranquillo ed appagante) rispetto alla classica via di Tarbes, ma quando il cartello ‘Lourdes’ esce allo scoperto ci fermiamo tutti felici di aver raggiunto la meta, bloccando anche dei passanti per le foto di rito e festeggiando la fine di un’avventura. C’è chi è entusiasta come Claudio (“ce l’abbiamo fatta ragazzi”), chi come Pino e Paolo è contento per esserci tornato nuovamente in bici dopo molti anni, chi come me è dispiaciuto e ricorda con un tocco di nostalgia le peripezie buone e cattive passate in questi sei giorni. Ma intanto è (praticamente) fatta, siamo arrivati!
Poco avanti inizia il vero e proprio paese di 15000 abitanti e tantissimi altri pellegrini, ci orientiamo e raggiungiamo la basilica costruita sopra la grotta dell’apparizione per una foto però negata dagli addetti che non ci permettono di entrare. In qualche modo Pino riesce a trovare l’entrata secondaria alla basilica sotterranea dedicata a Pio X e tutti e sei, dopo aver parcheggiato l’utilissimo mezzo motorizzato, entriamo in tenuta ciclistica durante la messa internazionale incontrando le altre persone dell’ associazione a cui facciamo riferimento (l’ OFTAL) e seguendo la messa che si tiene in quattro lingue, con musiche di organo e cori, con almeno un migliaio di fedeli e tante persone sulle carrozzine, una messa grandiosa per un pubblico internazionale senza però sfarzi fastidiosi.
Riceviamo i complimenti di tutti, per chi non pedala la nostra è un’impresa titanica ed in tanti sono felici di farsi fotografare assieme a noi. Usciamo, passiamo nel cortile davanti alla basilica e camminando abbandoniamo il luogo sotto lo sguardo di zelanti guardie che tollerano a malapena alcune fotografie in un luogo in cui entrare con il completo ciclistico sembra quasi blasfemo.

Ci dirigiamo in albergo, è fatta e non è neppure tardi! Purtroppo l’avventura ciclistica è finita, sono stati sei giorni intensi con caldo, vento (e vento, e vento, e vento…), pioggia e temporale, forature e strade ostili ai ciclisti, bellissimi panorami e piccole scoperte, qualche immancabile discussione ma anche un ottimo spirito di gruppo, grandi mangiate e paesi meravigliosi… Un viaggio da ripetere!

Ma non è finita qui, avrei voluto scrivere della nostra scalata al col du Tourmalet, ma purtroppo i due giorni successivi sono stati piuttosto freddi e piovosi, per cui le bici sono rimaste al loro posto. Ma c’è comunque tanto da raccontare e lo farò su questo blog, ciao!

Dati totali: 1006km, 7260m, 5 giorni e 2h di viaggio.

Percorso 6° tappa: Pamiers – Col du Portel – Rimont – St. Girons – Mane – St. Gaudens – Lannezeman – Mauzevin – Lourdes 177km 1700m
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Comunque la si veda, è pur sempre un passo Pirenaico!
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Dal castello di Mauzevin, noi scenderemo e risaliremo lassù
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Il castello di Mauzevin
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Vista sui Pirenei, sembrano Appennini un po’ diversi
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Pic du Midi de Bigorre, uno dei monti più importanti al confine tra Francia e Spagna
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Il 6° giro della mia bici nuova. Che iniziazione!
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Foto di gruppo, mancano 3km alla fine definitiva dell’ avventura
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La sotterranea Basilica Pio X durante la messa internazionale
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Ed il santuario di N.S. Lourdes dall’ altro lato del Gave de Pau
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Under Avventure

Lourdes 5: Beziérs – Pamiers

il 03/09/2015 · Commenti disabilitati su Lourdes 5: Beziérs – Pamiers

La sveglia suona puntuale alle 7, abbiamo dormito bene e ci abbuffiamo felici ai tavoli dell’ albergo a Béziers prima di una oliata alle catene propedeutica alla tappa odierna, una tappa di trasferimento né lunga né dura che ci porterà a Pamiers. Col senno del poi avremmo potuto tagliare passando nella parte storica di questa cittadina della Linguadoca, ma preferiamo la via più semplice che ci porta sul ponte dell’ Orb, posto ideale per una prima sosta fotografica verso la parte alta collegata da un antico ponte risalende al XII secolo.

La tappa inizia bene, siamo diretti verso Carcassonne e già qui i cartelli stradali abbondano, traghettandoci su strade larghe e ben tenute, con un traffico minimo e panorami di lievi colline su cui campi e vigneti si alternano continuamente, con tratti leggermente curvilinei e piccoli saliscendi a spezzare il ritmo. Ma ormai abbiamo imparato che ogni giorno ha le sue difficoltà, dopo il caldo, il nubifragio, i tanti chilometri ed il delirio delle indicazioni di ieri, oggi avremo un fortissimo nemico che già ci accompagna dalla partenza a Tortona: il vento contrario! Ma oggi è terribile, fatichiamo a tenere i 25 orari e spesso ci ritroviamo appena sopra i 20 ondeggiando a causa delle sue raffiche e stando il più raggruppati possibile.
Claudio finalmente guida il furgone, io cerco di mettere il mio maggiore allenamento per la causa comune ed affrontando con cattiveria questo infinito tormento che ha solo il minimo risvolto positivo di farci ammirare maggiormente i diversi paesini attraversati in questa terra poco abitata, in cui nuclei urbani si susseguono regolari e distanziati tra loro, con abitazioni che risalgono le lievi collinette e strappetti che sono micidiali quando l’aria fischia urla tra le orecchie.
Mi fermo per due fotografie e poi spingo forte con le mani basse sul manubrio, la fatica per recuperare quei 30″ è veramente immane non riuscendo mai a superare i 30 orari… Sarebbe dovuto essere un giro rilassante, ma le condizioni ambientali la stanno rendendo la 5° impresa di questo viaggio.

In un leggero falsopiano antecedente Marseillette notiamo incuriositi delle imbarcazioni ferme in un canale sulla destra e scopriamo una importante serie di chiuse attive per far passare due barche di una certa dimensione, ammiriamo tutte le operazioni attendendo lo svuotamento della prima vasca ed il progressivo abbassarsi delle acque che porta velocemente i mezzi nautici sotto il livello del terreno permettendo loro di avanzare lungo il canale du Midi verso Beziérs.
Riprendiamo contro il solito maledetto vento contrario, il cielo si è anche annuvolato lasciandomi sperare almeno in un calo della forza avversa, quattro gocce di numero sfiorano i nostri completi sportivi e, fortunatamente, ci godiamo una temperatura perfetta per pedalare. Verso Trèbes la strada si allarga e diventa una superstrada che ci porta a Carcassonne, città di discrete dimensioni con un’ impressionante fortificazione medioevale che noi ammiriamo dal ponte sul fiume Aude, è un peccato che non abbiamo modo di visitarla e che per il pranzo deviamo in un anonimo parcheggio nel quale saccheggiamo il nostro furgone riempito a dispensa di baguette, prosciutti ed olive speziate con un finale di saporiti meloncini bianchi ed immancabili pesche. Non siamo nemmeno ad 80km, ma siamo in giro da quattro ore abbondanti e gli stomaci reclamano calorie per la seconda parte di battaglia contro il vento.

Dal ponte sull’ Orb ammiriamo Beziérs ed il ponte vecchio
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Foto di Claudio a noi pedalatori
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Il sistema di chiuse verso Marseillette
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Le imbarcazioni si abbassano
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La parte medievale di Carcassonne
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Abbiamo fame!
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Dopo un pranzo arrangiato ma gustoso nel parcheggio puntiamo in massa ad un bar di un albergo lì vicino per un caffé, ma servono solo al tavolo e quando qualcuno di noi nota il prezzo dell’ espresso (5€) scappiamo con il pretesto più banale possibile, quello della mancanza di tempo. Daniele, Paolo e Carmine salgono sul furgone, troppo teso il vento in previsione della tappa di domani che sarà da pedalare il più possibile, quindi in sella rimaniamo solo io, Claudio e Pino ed attraversiamo il centro città fermandoci all’ufficio turistico, mentre gli altri prendono una strada più larga trovandoci poco più avanti in periferia. Oggi con l’orientamento sta andando veramente tutto bene!

Il vento sembra leggermente calato, sfioriamo occasionalmente i 30 e con qualche cambio avanziamo meglio di prima in un territorio che si è reso più deciso, con colline più alte e pure qualche salitella che spezza la monotonia e ci ripara un po’ dalle raffiche, come quella per salire a Montréal su cui aziono le gambe assopite dalla troppa pianura dei giorni scorsi. Il panorama è bello, chiaramente poco esteso ma con infiniti campi dalle mille tonalità, con una preponderanza di giallo di grano tagliato e delle numerose piantagioni di girasole.
Arriviamo ai piedi di Fanjeaux, avviso tutti di aver studiato un taglio su una stradina che pare asfaltata, ma una volta vista capiamo che si tratta di una via diretta al paese alquanto frequentata col pregio di salire netta sino alla cima. Grazie a questo strappo affrontato anche dal Tour 2014 guadagnamo la quota di 300m e ci rimarremo sino alla fine, con diversi saliscendi che ci portano al cartello di cambio regione: ora siamo nei Midi-Pyrenees e laggiù cominciamo ad intravedere delle alte montagne rotonde appartenenti ad una per me nuova catena montuosa, non certo impressionante come le Alpi ma pur sempre ricca di storia ciclistica ed importanza geografica.

La strada diventa più continua, gli strappetti scompaiono e dopo aver superato il ponte del Grande Hers arriviamo a Mirepoix, nel quale chiedo la possibilità di una sosta ad una boulangerie che tanto mi ispira, sosta accordata come premio alle mie tirate controvento. Io entro con Pino rimediando una bella brioche al cioccolato e, dopo tanti tentennamenti, pure una grossa meringa che da seduto occupa lo spazio di due gambe. Claudio allunga lo sguardo verso il centro e nota un agglomerato storico nel quale ci avventuriamo tutti, un autentico gioiello dominato da un’alta cattedrale con una piazza circondata da abitazioni colorate tenute in piedi da porticati interamente in legno, un’opera d’arte urbana che fa innamorare Pino e che fa invaghire tutti noi che da qui non vorremmo più andarcene. C’è da pensare alle coincidenze, se non fosse stato per la mia voglia insana di dolce ci saremmo persi forse il più bel paese dell’intero viaggio, uno di quelli non troppo rinomati ma in cui si vive benissimo.

Nonostante il vento oggi siamo in orario, noi tre ciclisti riprendiamo la via per gli ultimi 25km che presentano solo uno strappo e nei quali riusciamo finalmente a pedalare bene giungendo ad un’ora decente a Pamiers, cittadina di 17000 abitanti nella quale troviamo un albergo 3 stelle con un ristorante stellato Michelin, premio che convince Claudio a prenotare qui. Come albergo ci troviamo bene, il migliore di tutto il viaggio, è la cena che lascia a desiderare con delle porzioni che saziano giusto una persona non affamata e della carne che sembra Simmenthal.
Dopo cena abbiamo il tempo di camminare e vedere quelle due chiese del 14° secolo, ma non c’è quasi vita serale (è pur sempre lunedì) ad eccezione degli immigrati, per cui ritorniamo in albergo, domani ci aspetterà la tappa finale, quella della gioia ma anche quella che mi preoccupa di più in quanto l’ho studiata per eliminare qualche chilometro passando per colline Pirenaiche col rischio di incasinarci col furgone. Ma anche questa sarà un’ altra avventura, di cui scriverò… Per oggi, a parte il vento terribile, solo situazioni piacevoli!

Percorso: Beziérs – Capestang – Puichéric – Marseillette – Trèbes – Carcassonne – Montréal – Fanjeaux – Mirepoix – Pamiers. 148km, 1100m
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Uno dei tanti campi di girasole
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Strappo di Fanjeaux
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Campagna tra Linguadoca e Pirenei
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La supermeringa, sotto ci sono entrambe le mie cosce a sorreggerla
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Mirepoix
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