Un caldo giro del tortonese

il 31/05/2016 · Commenti disabilitati su Un caldo giro del tortonese

Confesso che da quando organizzo i miei appuntamenti ho sempre cercato di fare il botto, di raggiungere un numero considerevole di partecipanti per avere la soddisfazione personale di vedere tante biciclette muoversi nei miei territori preferiti. Dopo i 36 presenti allo scorso giro dell’Oltrepò mi ritengo finalmente soddisfatto, per cui non ho speso grandi energie per questo mio classico evento nel tortonese ormai giunto alla 8° edizione ufficiale, e per questo non ho avuto particolari aspettative.
Siamo comunque 14, rivedo dopo tanto tempo il genovese Massimo e l’inossidabile Piero, c’è anche Paola ed anche altri amici della zona che ci seguiranno nel tratto iniziale. Siamo a Castellar Guidobono, fuori dal caos della città di Tortona, e dopo una colazione al bar e dopo i saluti di Claudio (una persona che mi ha aiutato nella ricerca di un’azienda ideale per una merenda e che gestisce il blog tortonaoggi.it) partiamo. Vedendo i partecipanti si prospetta una giornata relativamente tranquilla, Piero e Valerio si fanno notare coi loro capelli bianchi, Paola per il fisico molto asciutto, Andrea per una bici iper-tecnologica che è l’opposto dell’antico mezzo di Riccardo che ancora ha il cambio al telaio.

Il gruppone si sta preparando
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La classica foto di rito
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Ed ora si parte!

L’inizio scorre lento e senza problemi attraverso alcuni bivi dentro Viguzzolo, poi superato il Grue iniziano le prime lievi colline che diradano verso la pianura e sulle quali affrontiamo le dolci rampe al 5% verso Sarezzano, una salita utile per scaldare la gamba e per scremare un gruppo che subito si ricompatta. Allo stop si ferma un signore in macchina e ci chiede informazioni, dove andiamo e da dove proveniamo, il tutto occupando la strada con i carabinieri bloccati dietro… “Attento, i carabinieri“! “Ma a mi a disan nient!“. E’ il vero vincitore di oggi!

Svalichiamo il primo GPM con anche la linea del traguardo disegnata sull’asfalto e scendiamo a Villaromagnano e con qualche stop e bivio entriamo sulla lunga salita che dalla valle Scrivia arriva sino a Castellania, una delle strade che ha visto le prime pedalate di un garzone che lavorava a Novi Ligure e che è diventato poi uno dei più grandi ciclisti di sempre. Il nome è inutile scriverlo, sapete già di chi si tratta.
La strada sale senza difficoltà, la giornata umida offusca un poco il paesaggio che comunque si mostra in tutte le sue forme alternando vigneti, campi e boschetti tra i quali sorgono vari paesini, il caldo si fa sentire ma è e rimarrà nei limiti del sopportabile con massime sui 30°. Il dislivello è maggiore rispetto alla prima scalata, il gruppo si allunga ma nessuno va in difficoltà e ci ritroviamo tutti a Castellania davanti al monumento dedicato a Fausto Coppi, indubbiamente il più famoso rappresentante del territorio tortonese.

La fontanella è un toccasana, è meglio fare scorta liquida ed alimentarsi prima di ripartire in discesa verso la valle Ossona, un ruscello che sfocia nello Scrivia a Tortona, vallata che però abbandoniamo sino al valico di Cerreto Grue, uno strappetto che qualcuno prende in maniera molto competitiva. Le difficoltà non finiscono a Cerreto, noi tutti manteniamo il crinale assolato guadagnando agevolmente quota sino al bivio per Avolasca dove, per noi, termina la salita. Non per Valerio però, che prosegue e che ritroveremo più avanti nell’avvicinamento a Garbagna lungo la val Grue. Mi aveva riferito che avrebbe proseguito da solo, per cui quando l’ho visto continuare non l’ho richiamato pensando ad una sua scelta consapevole e non ad un errore. Per fortuna passando da Avolasca ha accorciato permettendoci di riprenderlo poco più avanti.

La discesa da Tassare è bella, la strada ben tenuta e le curve non difficili la rendono godibile, a parte un momento di panico quando dietro a delle case compare un trattore con le forche rotanti ed io lo sfioro rischiando veramente di pettinarmi i pochi capelli rimasti… L’ho vista brutta, ma d’altronde sono rischi da considerare quando si scende su strade strette e con punti ciechi.
A fine discesa ci saluta Guido, per lui la distanza di oggi è già abbastanza, e poi recuperiamo Valerio pedalando assieme in maniera piacevole sino all’ingresso di Garbagna, paese famoso per le ciliege e per le salite che qui sono tutte dure. La quarta del giorno ha dato il nome ad un tipico formaggio (il Montebore) e ci metterà a dura prova, tanto che alcuni decidono di tagliare passando a Dernice (altra dura salita) e noi ci troviamo in 10 sul falsopiano che prepara alle rampe più dure

E questo sarà un altro racconto

A Castellania si vedono bici di ogni tipo
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Qui finiscono le salite facili
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