Garbagna Montebore (short) trail

il 29/06/2016 · Commenti disabilitati su Garbagna Montebore (short) trail

Garbagna-Montebore trail, due percorsi per una gara podistica sterrata nei ripidi boschi dell’ alta val Grue, uno di 35km ed uno di “soli” 14km e 750m disl che comunque pochi non sono. Io ho scelto quello meno duro, quello che come impegno può essere paragonato ad una mezza-maratona.
Il viaggio in macchina è con Andrea che ha appena smontato dal turno di notte e che correrà fuori classifica, alla partenza il clima atmosferico è sereno e sopportabilmente caldo mentre il clima agonistico è tranquillo, io alla ricerca di potenziali avversari scorgo tanti visi rilassati e solo in pochi sentono la tensione della gara. Siamo oltre un centinaio, compresi i non agonisti e chi correrà a “6 zampe” col cane. Lo scorso anno sbagliai tutto, arrivai stanco con una cintura portaborraccia troppo stretta ed una maglietta troppo pesante, quest’anno non voglio ripetere gli stessi errori ed oltre ad un gilet porta-acqua uso la più leggera canottiera della società che lascia traspirare anche le spalle.

Countdown… veniamo spronati a battere le mani e via, si parte! C’è chi è già a tutta come il favoritissimo Diego, c’è chi ancora sorride al primo anellino dentro il paese, ma le difficoltà iniziano in fretta e le bocche si spalancano alla ricerca di aria sulle prime sterrate pendenze a doppia cifra. Rimango attorno alla 5° posizione cercando di non forzare, ma capisco che i due davanti a me non hanno il mio ritmo ed allora provo a forzare recuperando pure il ragazzo che ancora mi precede. Sono 2° e sono già in alto con un panorama che si apre verso la val Borbera, ma si continua a salire prima tra i campi e poi su un sentiero stretto e sassoso che mi obbliga a camminare e che comincia a farmi patire una partenza forse troppo spinta. Però la salita è il mio terreno, ed in fondo mancano solo 10km per cui proseguo al mio ritmo fregandomene dei primi segnali negativi.
Passo sul monte S.Vito dovendo ignorare la sua bella visuale su Garbagna e mi lancio in discesa in un ripido pistino di mountain-bike con anche delle curve paraboliche che mi salvano da un brusco stop contro un albero, poi sassi e saltini sino a ritornare sull’ asfalto. Sin’ora sono stato seguito a breve distanza da Zmnako Wali (è proprio il suo nome!), ma voltandomi non lo vedo più, ultimamente sono migliorato in discesa però non posso rallentare ed infatti ho il fiatone anche a scendere. Altro tratto ripidissimo e poi falsopiano in cui le gambe cominciano ad essere provate, ma manca poco e dovrebbe essere tutta all’ingiù, o almeno è ciò che penso…
Svolto e mi trovo di fronte ad un muro assurdo, non posso che affrontarlo camminando sapendo che quello dietro sta soffrendo quanto me. Manca un chilometro e sono ancora molto in alto, ma nel trail la quota cambia in fretta ed in pochi metri mi trovo sopra il traguardo, raggiunto dall’ultimo infido passaggio in un muro cementato in paese…

Ce l’ho fatta, ho tenuto duro e sono SECONDO ASSOLUTO! Il vincitore è di un altro livello, ma io ho fatto una BELLA gara e sono veramente contento, arrivo al traguardo con gli incitamenti dello speaker, col suono dei campanacci e degli applausi, con i complimenti di chi mi conosce e che mi prende per sfinimento per fare la passerella finale davanti al pubblico. Aspetto anche i primi del percorso lungo, degli eroi rispetto al sottoscritto, e mi complimento con loro. Andrea arriverà dopo vittima dei crampi, ma anche lui è contento del giro e taglia il traguardo assieme a me

ORGANIZZAZIONE: Il Garbagna trail Montebore ha visto alla partenza circa 280 persone tra i due percorsi, i non agonisti ed i camminatori, ed è un peccato perché è una gara organizzata benissimo, con un percorso variegato, discretamente tecnico e non proibitivo per i principianti, percorso ottimamente segnato ed un’accoglienza da gara blasonata, con tantissimo tifo, banchetti di prodotti tipici, bei premi ed una festa che era partita la sera precedente. Vivamente consigliato, il bello di questa giornata è tutto il contorno di festa dal primo all’ultimo, che poi è quello che ha faticato più di tutti!

PREMIAZIONE: piccola nota per me dolente, la premiazione sarebbe dovuta essere alle 16 (troppo tardi, concordo con chi si è lamentato), e per questo sono ritornato a casa per pranzo. Ed io, non ancora soddisfatto e per non dover usare la macchina, sono rientrato a Garbagna in bici affrontando un odioso vento contrario. Peccato che (per certi versi giustamente) le premiazioni siano state anticipate ed io sono arrivato alle 15, un minuto troppo tardi… E mi sono incazzato, mi sono incazzato parecchio mettendomi ad urlare che tutti mi avevano detto alle 16 ed invece mi sono perso il mio piccolo momento di gloria… Ma il rimedio è pronto, gli altri due vengono richiamati ed almeno c’è la foto sul podio, sebbene vestito da ciclista, ancora provato e col casco in mano…
Vabbé l’abbiamo sistemata dai, in fondo l’importante non è il premio, non è la foto ma ciò che la gara ti lascia ed analizzando il…

RISULTATO: ottimo, meglio di ogni aspettativa! Diego Picollo è imbattibile, ed anche se ha perso la traccia in un paio di occasioni arrivargli ad un minuto è comunque una gram prestazione. Il 3° ha fatto anche terzo alla spartan-race di Orte, terzo su 2300… Appena fuori dal podio a 9 minuti ci sono ottimi atleti su strada, a 17 la prima delle donne che, sebbene non sia una specialista, ha pur sempre vinto la maratona di Livorno… Quindi posso archiviare questa gara come OTTIMA!

PS. Le foto provengono dalla pagina FB degli organizzatori:https://www.facebook.com/GarbagnaTrailMontebore/?fref=ts

Alla partenza
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Si parte!
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Anteprima delle prime fasi di gara
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E’ finita!
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Il podio del percorso corto. Chiaramente sono quello in formato ciclistico che non ha fatto nemmeno a tempo a posare il casco
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E c’è chi ha corso a “6 zampe”

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Under Avventure

8° tortonese, 2° parte

il 14/06/2016 · Commenti disabilitati su 8° tortonese, 2° parte

Siamo vicini a Garbagna, al bivio che disseziona la strada in due dure salite che portano rispettivamente a Dernice e a Montebore. Della, Valerio e Gianluca decidono di tagliare il chilometraggio inerpicandosi sino ai 600m di Dernice, raggiunta con 2km costanti al 10%, noi altri dieci svoltiamo a destra affrontando distanziati ma tranquilli il falsopiano che precede l’altra dura salita di Montebore, nettamente la più impegnativa della giornata. Senza preavviso la strada cambia aspetto e diventa ripida, oltre al 10%, le nostre catene la seguono salendo su pignoni più grandi ed anche il fiatone va all’ insù. E’ dura, sebbene non proibitiva, ma questi due chilometri simil-Mortirolo ci fanno faticare e le distanze si dilatano in base alle qualità di grimpeurs. La seconda parte è più agevole ed improvvisamente il bosco lascia il posto al paesino di Montebore, incastrato tra le rocce a 680m di quota e da cui nasce un tipico formaggio di latte misto a tre cilindri sovrapposti. Chi ha forzato troppo sulle più dolci colline iniziali ora comincia a patire la fatica e le temperature ormai estive,  ed i distacchi sono consistenti seppur senza esagerazioni.

Riunito il gruppo scendiamo sino ad incrociare la strada Dernice-val Borbera, dove Piero ci saluta: per lui non si tratta di una sfida impossibile, ma i suoi capelli bianchi da tanti anni gli suggeriscono ritmi più turistici dei nostri semi-competitivi. Abbiamo sete, ci fermiamo ad una fresca fontanella indispensabile per affrontare le difficoltà successive, ma prima ci godiamo una dolce discesa con le gole della val Borbera in bella vista, una delle tipicità del territorio tortonese.

Montebore, giusto quattro case in alta collina
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Montebore, il formaggio
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Dernice vista sempre da Montebore
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Mentre questo è il monte Giarolo
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Piero arriva al gpm di Montebore, ma tutti qui hanno faticato
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Giarolo, paese sotto l’ononimo monte, rappresenta la cima più alta di oggi dalla “bellezza” dei suoi 835m (si tratta comunque di un giro collinare) ed è raggiunto da una salita relativamente lunga e non troppo impegnativa suddivisa in due parti, con la prima abbastanza regolare sino a Pallavicino e la seconda a mezzacosta del monte che invece alterna strappetti e discesine. Christian ovviamente rimane davanti, ma la temperatura e le salite precedenti si fanno pesanti sul fisico di noi atleti, con qualcuno che arriva piuttosto stanco, chi come Riccardo paga il conto alla sua bici d’epoca e chi invece arriva in impennata come un Sagan qualsiasi.
Ci serviamo nuovamente alla fontanella in vista del dislivello finale verso Giarolo, quel poco che comunque urta chi sta raschiando il barile. Ma ora è quasi finito, da qui dominiamo la val Curone e le colline che degradano verso la noiosa pianura, evitiamo le troppe imperfezioni dell’asfalto e sorvoliamo qualche breve contropendenza sino al bivio per Caldirola.

La parte più divertente di questi miei eventi è il falsopiano finale, mentre in occasione del giro d’Oltrepò di ottobre non c’è praticamente la possibilità orografica di inserire dei tratti da affrontare a tutta in gruppo, qui ci sono le valli Curone e Grue in cui si può stare comodamente a ruota, ma anche tentare attacchi a tutta velocità cercando di portare via la fuga buona. Non da subito però, prima c’è un bel tratto di larga discesa a due corsie sino a Fabbrica Curone con diversi tornanti che sbaglio in sequenza e che scremano il gruppo che si ritroverà poi unito a San Sebastiano, con Andrea che volerà in quei chilometri mentre altri procederanno più tranquilli.
Siamo assieme e l’andatura aumenta pian piano, c’è chi chiede un ritmo accessibile a tutti e chi accelera dando belle trenate sinché il gruppo non trova il suo nuovo equilibrio, il tutto senza mai perdere elementi per strada. Arriviamo a Monleale e mancano meno di 4km all’arrivo quando io in prossimità di un semaforo rosso, intuendone il cambio di colorazione, tento un attacco, venendo sfigatamente fermato da un guanto di plastica che si incastra nel cambio… Nel verificare la situazione mi faccio riassorbire e così l’effetto sorpresa svanisce, ma c’è Matteo che sprona Mattia ad attaccare e quindi parte la fuga buona a cui si aggregano Mike, io, Teo stesso ed incredibilmente Christian.

Manca poco alla volata finale, anche se non esiste un vero traguardo siamo tutti pronti per sprintare, quando un camion ci supera invadendo l’altra corsia mentre sta sopraggiungendo una motocicletta e mentre Christian urla dallo sforzo di tenere i 50 orari frullando un rapportino. Io però mi spavento, noi non possiamo di certo dire di comportarci secondo i dettami del codice stradale, ma quel sorpasso è criminale ed ho avuto realmente paura che ci investisse! Volata in parte falsata, ma tutto ciò che finisce bene è bene, non dice così il motto?

Ci cambiamo e facciamo una piccola sosta al bar per reintegrare gli sforzi. Partiti in 14, arrivati in 9, giro abbastanza tranquillo ma impegnativo con 106km e 1830m dislivello. Che dire d’altro se non che ringrazio tutti i partecipanti, Claudio di tortonaoggi.it per i saluti e le foto iniziali, chi è rientrato nel gruppo dopo tanto tempo, chi cerca di non perdere un appuntamento, chi è al suo primo giro…

Ci vediamo in linea di massima sabato 8 ottobre per il 9° giro dei vigneti d’Oltrepò, ma se volete un giro possiamo sempre organizzarlo, ciao!

Acqua… ce ne vuole tanta oggi
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Si scende da Dernice verso la val Borbera
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Sagan… de noater!
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