Halloween a Genova
Halloween 2016
Un clima da paura in pianura padana, con nebbia e pioviggine che invogliano ad una giornata al caldo sotto le coperte. Ma ben conosco il clima padano e mi trovo con il valenzano Alessandro a Tortona per trasferirci in auto a Genova, parcheggiando appena fuori dal casello e già lì venendo il sole ed una temperatura ben più mite nonostante le raffiche di tramontana che spingono la nebbia oltre ai crinali montani. E’ un giro duro che ho studiato un anno fa su alcune strade per me ancora sconosciute e solo ora riesco a proporlo.
L’inizio sulla trafficata val Bisagno è brutto, sfiliamo auto sulla larga strada sino all’imbocco della prima salita di Bavari da un versante alternativo, con stretti tornanti tra abitazioni che sfidano la roccia per rubare alla natura quei pochi metri quadrati possibili. Svalichiamo senza problemi e scendiamo sino al quartiere di Apparizione, vedendo il corretto bivio del monte Fasce solo grazie alla traccia sul Garmin.
Questa sarà la salita principale della giornata, con oltre 700m verticali è una delle più importanti della zona e presenza pendenze impegnative nella prima parte, quella più urbanizzata dalle ultime propaggini della grande città. Poi, paradossalmente, si entra nella natura e la strada si allarga diventando più agevole, il duro è fatto e noi possiamo ammirare l’inquietante cascata di nebbia che dalle alture scende verso il mare evaporando e rendendo la parte ovest più grigia, mentre noi climaticamente stiamo benissimo. Credo sia la terza volta che passo qui, ma è la prima in cui riesco a vedere il mare, questo monte è la patria delle nebbie orografiche essendo il luogo in cui l’aria umida del Ligure incontra quella più fredda della montagna.
La discesa sino a Recco scorre veloce assieme ad altri ciclisti, ma noi ci fermiamo per un boccone di celeberrima focaccia e per qualche piccola ghiottoneria da portarci appresso. Ora c’è la Ruta, un classicissimo, che affrontiamo però dal versante alternativo e troppo trafficato di Camogli. Sin’ora il giro è stato deludente, principalmente per il troppo ed inaspettato casino odierno. E’ lunedì, ma domani sarà festa, confidavo in strade meno frequentate.
Scendiamo a Rapallo e lo attraversiamo facilmente sempre grazie alla traccia gps, d’ora in avanti ci lasceremo dietro tutte le macchine e la fatica nel districarsi tra esse. Davanti a noi una facile ma lunga salita al passo Crocetta, sempre pedalabile con bei tornanti che si innalzano dandoci parziali viste sul golfo dei poeti, salita che però arriva a 599m partendo praticamente dal mare.
Arriviamo in discesa in val Entella, in un attimo abbiamo perso quasi 500m di quota. Che differenza di asfalto tra queste zone e l’Oltrepò, dove lasciarsi andare è sempre un rischio! La traccia segnala un bivio fra 13km e mi viene l’angoscia a pensare a 13km di falsopiano risalendo completamente la valle sino all’imbocco del passo dello Scoffera… E’ una noia totale, ma arriviamo e prendiamo questa deviazione poco frequentata che ci riporterà in val Bisagno attraverso Maxena e S.Alberto. Subito però iniziano gli intoppi: delle barriere in cemento chiudono la strada e noi da bravi ciclisti li ignoriamo proseguendo tra rami e foglie su una carreggiata molto sporca che finisce in una frana… Però a piedi si passa, e superato l’intoppo ritorniamo alla civiltà alla frazione successiva e saliamo ancora di molto su rampe anche dure. Noi stiamo cominciando a sentire la fatica di questo giro, erò ognuno al proprio ritmo svalichiamo e dopo un paio di minuti di sosta ripartiamo per goderci l’ultima discesa di rientro.
“Se c’è qualche dubbio fermiamoci, ma non credo“, e quando si dice così è normale rimanere bloccati dopo 100m dovendo decidere se svoltare a destra o a sinistra, San Garmin però ci è di aiuto e ci indica la corretta via con tanti tornanti stretti attraverso frazioni che oggi stridono rispetto al casino trafficato della riviera, qui il tempo sembra essersi fermato agli anni 50. Però, sempre a proposito di tempo, non siamo in ritardo, ma avendo cambiato ieri l’ora il sole comincia ad essere basso dietro ai monti e comincia a fare freddo, questo tratto di valle è molto stretto e complice una ritrovata tramontana qualche brivido entra nel nostro abbigliamento.
Manca poco però, siamo a Genova e dobbiamo affrontare solo 5km tra semafori ed auto parcheggiate prima di essere finalmente di nuovo alla macchina e prima del viaggio di rientro nel clima di Halloween della pianura padana.
118km, 2550m disl ed un giro bellissimo come altimetria, ma brutto per traffico e panorami non stupendi. Qualcosa che non consiglierei ma che in fondo non è stato terribile.
Genova dalla parte alta del quartiere Apparizione
Alessandro sfida il monte Fasce
La nebbia che scavalca le montagne sopra la città
Il monte Fasce
Dal passo della Crocetta verso Rapallo
La frana finale ci ha costretto ad una camminata