Inversioni termiche, ed io vado in montagna a dicembre

il 29/12/2016 · Commenti disabilitati su Inversioni termiche, ed io vado in montagna a dicembre

Se l’inverno 2015 sarà ricordato come un inverno secco e dai forti contrasti termici, questo 2016 è forse ancora peggiore. Meno nebbioso, ma con temperature quasi normali in valle ed eccezionalmente tiepide in montagna. E quindi ho due scelte: partire da casa con 2/3° per salire oppure caricare la bici in macchina e portarmi ai piedi dei monti dove il termometro già segna sui 7°. Cosa ve lo dico a fare di quale sia stata la mia scelta! Meglio fare qualche chilometro in meno, ma con più dislivello e più paesaggi rubati ad una stagione che non vuole arrivare.

9 dicembre: con ancora i postumi di un mal di gola arrivo a S.Sebastiano Curone, in pianura faceva abbastanza freddo mentre qui la differenza termica è sorprendente, si sta quasi bene. Le prime pedalate che risalgono la valle servono per scaldarsi a dovere, poi c’è la prima salita a Cella/Castellaro con forti differenze tra parti in ombra e soleggiate, fa caldo ma si trova ancora il ghiaccio dove non batte il sole. Questo è solo il preludio, da Casanova risalgo tutta la val Staffora col passo del Giovà, impegnativo specie nella parte iniziale, ed arrivo ai 1500m di Capanne di Cosola dove il tepore primaverile contrasta con la data impressa sul calendario. Mi rimetto i copriscarpe però, non voglio esagerare.
Discesa piacevole ed ultima salita del Giarolo lungo la via secondaria di Vendersi, in cui patisco il caldo. Agli 800m di Giarolo si sta molto bene, ma scesi verso S.Sebastiano dei brividi gelati scorrono lungo il corpo, ora fa veramente fresco, ma sono ormai arrivato.

76km, 1865m

All’ ombra è ancora tutto brinato
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Nebbie orografiche da Capanne di Cosola, e sopra c’è il Monviso
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Monte Lesima e monte Alfeo
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S.Sebastiano Curone, bel paesino
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11 dicembre: per anni è stato il mio inizio simbolico della stagione successiva, il giorno in cui riprendevo la bici per le prime uscite dopo un lungo stacco a novembre. Ma negli ultimi anni ho dato più continuità per cui oggi è solo una data che ricordo con nostalgico affetto. Uscita breve dopo pranzo con partenza da Varzi e tracciato molto lineare: Varzi – Brallo – Piani di Lesima, gli stessi luoghi su cui il giorno prima sono andato a correre toccando la cima del monte Lesima, 1724m su cui degli insetti volavano curiosi ed incuranti della data.
Strade molto bagnate nei punti in ombra, ma clima sempre piacevole sopra lo strato di foschia che soffoca la pianura, seppur con qualche grado in meno dei giorni passati. Sino al Brallo è tutta una strada a doppia corsia, poi si restringe ed indurisce arrivando a Prodongo, da cui diventa un filo di asfalto ruvido in un fitto bosco sotto il pallone bianco del Lesima. Allungo sino a vedere la val Trebbia, poi rientro raggiungendo Varzi solo al tramonto.

58km, 1280m

Il Lesima salendo ai piani
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Sono arrivato fino a vedere la val Trebbia
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Nebbie orografiche provenienti dal mare
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La stradina che sale da Zerba. Un autentico muro
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