Sulle strade della Sanremo

di Pedra il 13/10/2011 · Commenti disabilitati su Sulle strade della Sanremo

09 Settembre

Ho aspettato a lungo il momento propizio per questa tripletta alla scoperta dell’ ultimo lembo italiano di Liguria (e non solo …). Oggi c’è il giro facile, quello di riposo prima di altre giornate impegnative sui monti Imperiesi che si elevano subito dalle spiagge verso quote superiori ai 1000m.
La prendo abbastanza comoda e parto che è praticamente mezzogiorno, faccio appena in tempo a muovere le prime pedalate che trovo sulla destra il bivio che divide la gloria dalla sconfitta sul lungomare di Sanremo: è il famosissimo Poggio, facile ascesa che approccio ai 30 all’ ora, riuscendo anche a tenerli per un pezzo. Ma poi ricordo di non essere un professionista e calo la velocità, che comunque rimane ampiamente sopra i 20 lungo tornantini che mi tentano a toccare i freni… La difficoltà è veramente bassa, arrivo a Poggio in un attimo senza far fatica, non capisco come si possa sperare di fare selezione su inclinazioni che permettono anche ad un amatore di rimanere in scia. Discesa tecnica, goduriosa, ed eccomi alla periferia di Sanremo a pochi metri dal benedetto mar ligure, pronto a ritornare sui miei passi lungo la statale, mancando l’ ingresso a quella stupenda ciclabile che collega Imperia a Sanremo.

Attraverso Taggia e finalmente lascio l’ incasinata costa per addentrarmi nei monti, la brezza marina mi sospinge sino a Badalucco e Montalto ligure, incastonato su un pezzo di terra sopra la valle Argentina. E’ lì che festeggerò il traguardo dei 10000km annui, arrivati con netto anticipo rispetto alla scorsa annata, quando per la prima volta ho battuto questo traguardo all’ ultima uscita. Il paese è un gioiellino, il tempo sembra essersi fermato con viottole strette e case variopinte in perfetto stile ligure.
La salita è di quel facile che infastidisce, patisco un po’ la sparata sul Poggio coi polmoni in contrattazione per faticare il meno possibile e le gambe che invece vorrebbero spingere più del dovuto, però le pendenze dopo Carpasio aumentano e con velocità più basse mi ritrovo più a mio agio. Il verde dei prati mi circonda quando arrivo al colle d’Oggia, peccato per la foschia che limita i panorami sui tanti paesini tipici della zona. Come ha scritto Elena “Grigua” l’ Imperiese è una zona che va goduta a ritmo lento, peccato non avere il tempo di fermarmi ovunque…
Perdo quota a fatica, sino a San Bernardo di Conio va tutto liscio, poi le pendenze si minimizzano e mi tocca pedalare per mantenere velocità adeguate. Dopo un po’ mi pare di aver sbagliato strada, ma me ne rendo conto nei fatti solo a Caravonica, pazienza, tanto sul percorso ci ritorno in qualche modo su stradine sperdute che mi portano a Borgomaro e a Ville S.Sebastiano. Continuo in salita in zone che mi fanno dimenticare la tecnologia automobilistica, ma che mi ricordano spesso certe straduccole troppo numerose in alcune zone d’Italia… Arrivo al bivio in cui dovrei scendere, ma la cartina di Viamichelin indica un colle poco lontano ed allora continuo a salire, salire, salire… il panorama si apre in prossimità dei pascoli e dei ricordini delle mucche (come se non bastassero le buche), a furia di salire arrivo nuovamente al colle d’ Oggia…

Incontro un biker tedesco e ridiscendo sulla stessa via con lui, lasciandolo davanti come riferimento per le voragini o per le buse di vacca. Entrambi andiamo verso Dolcedo, quando la strada sembra migliorare mi porto in testa, evitando successivamente solo all’ ultimo alcuni crateri con qualche digressione di troppo nella parte sinistra della carreggiata. D’ accordo che è una via secondaria, però non mi sembra il caso di aspettare il morto, tanto più che i pericoli si presentano improvvisi dopo tratti belli.
A Dolcedo saluto il mio compagno di discesa e ritorno in costa, sclerando con il contachilometri che ha preso umidità e che non mostra più i numeri. Sono nuovamente sul percorso della Sanremo con la Cipressa davanti a me: la stanchezza si fa sentire e rispetto al Poggio è una salita vera, non dura ma con 5km al 5-6% richiede un minimo di impegno per superare i suoi 230m di dislivello. E’ da qualche anno che si parla di inserire la salita di Pompeiana alla Milano-Sanremo, abbastanza dura da far selezione e premiare gli scattisti, ma per mia fortuna non è mai così ripida da mettermi in difficoltà, grossomodo assomiglia ad una Cipressa un po’ meno pedalabile. Superata Pompeiana però c’è lo scherzetto di 200m al 12%, e visto che tutt’ oggi non ho mai usato il 25 continuo con questo trend superando questi 2 tornanti di forza col 23, prima di un lungo falsopiano che mi porta a Castellaro.
Ora la salita ridiventa ripida, ma aspetta….. Io devo scendere, ho sbagliato strada! Ritorno a Taggia e riassaporando l’ odore di salsedine arrivo al parcheggio di Bussana. E menomale che questo è il giro facile!

Il B&B è a Dolceacqua, un po’ lontano passando attraversando interamente Sanremo città, e tra saliscendi alla mia stanza al 3° piano con terrazza sulla piazza principale ed un giro serale tra le vie e le case in pietra del paese accumulo (realisticamente) 200m extra di dislivello!
Per finire cerco di asciugare il contachilometri,  apro la porticina della batteria e lo appoggio sulla lampadina accesa della abat-jour, peccato che non abbia fatto i conti con il calore e quando lo prendo in mano la plastica rimane incollata, rendendolo inutilizzabile… Almeno l’ho deumidificato, giusto per scoprire di aver pedalato per 131km e 3000m di dislivello, molto di più di quanto preventivato.
E domani i monti ed i paesini imperiesi mi aspettano.

CONSIGLI: Poggio, Cipressa e Pompeiana sono salite che meritano per i loro riferimenti sportivi, altrimenti hanno poco senso. Il giro è consigliato, però dopo la colla d’Oggia è meglio scendere a Caravonica e quindi Imperia o Vasia. Evitabili le strade per Borgomaro e Ville S.Sebastiano.

Bussana vecchia dal Poggio di Sanremo. Antico paese distrutto nel XIX secolo da un violento terremoto ed ora praticamente disabitato

Montalto Ligure. Qui il mio 9999°km annuale

Strada bis per la colla d’Oggia

Panorama dalla Cipressa



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