Le collinette del Roero

di admin il 18/11/2011 · Commenti disabilitati su Le collinette del Roero

9 Ottobre

La mia filosofia di vita non dice “è bello ciò che è bello“, nemmeno “è bello ciò che piace“, ma pensa che il bello vada trovato nelle cose che nel loro contesto svettino rispetto alla media o alle aspettative. Per questo non nutro pregiudizi per questo territorio collinare non dissimile dai circostanti Monferrato e Langhe, nonostante sappia in partenza di passare una giornata tra basse alture. Il Gaviese dello scorso anno, l’ astigiano e Nicese, ma anche le prime colline dell’ Oltrepò se prese bene sanno regalare percorsi divertenti e soddisfacenti, il Roero invece no… o almeno non quanto altre zone simili. Non che sia brutto, ma la quota ridotta degli scollinamenti e i numerosi altopiani e vallate lo rendono più adatto all’ escursionismo. Comunque, tutti i posti meritano di essere conosciuti e sono contento di averci girato per una giornata intera.

Parto da Vaglierano basso, poco distante dal casello di Asti ovest, la temperatura autunnale comincia ad essere freschina, ma anche stavolta ho azzeccato una giornata stupenda in cui la catena alpina fa bella mostra di se in tutta la sua lunghezza, e con questa sono 4 giri su 5 in cui pedalo nel Piemonte sub-padano in giornate limpidissime. La prima salita è la facile Vaglierano paese, giusto uno scollinamento per scaldarsi, la seconda è più lunga e mi immette in un lungo crinale che passa attraverso antichi e distinti paesi come Revigliasco d’Asti, Celle Enomondo, San Martino Alfieri e Govone, sempre su strade abbastanza belle e larghe, con un traffico ridotto ed interessanti balconate su vigneti a perdita d’ occhio sovrastanti da alti monti parzialmente innevati, creste che da qui non sono poi tanto lontani.
Priocca è il più gioiellino di tutti, ora sono in provincia di Cuneo e si vede che questa provincia ha saputo valorizzarsi, tanto che incrocio un nutrito gruppo di escursionisti parmensi che con le loro city bikes esplorano la Langa e coi quali scambio battutacce sul cimitero che, per un gioco di prospettive, sorge esattamente sotto il Monviso. (“eh, bello, ma dev’ essere una noia mortale!” o “è una specie di dormitorio…“)
C’è un po’ di discesa e sulla destra vedo Castellinaldo, vorrei salire attraverso quello strappetto stretto tra le case, ma finirei fuori percorso e allora continuo normalmente sino a Castagnito e Vezza d’ Alba. Proseguendo la quantità di vigneti cala lasciando posto al bosco, difficile parlare di salite sulle strade principali, è tutto un saliscendi con qualche pezzo più ripido, è per me difficile pure capire esattamente la strada che sto percorrendo, so solo che sono salito verso Sommariva Perino  e sceso a Pocapaglia, ritrovandomi praticamente all’ ingresso di Bra.
Bra, cittadina da 25000 persone ricca di storia e monumenti, il centro storico ricorda i fasti del passato e alcune balconate adattano la vita umana alle propaggini collinari, però… è deserta! Pochissime le persone in giro, sento quasi un senso di solitudine ad incrociare qualche passante in centro. Vengo ingannato dai cartelli e sbaglio strada, come non voler aggiungere 8km di trafficata stradale pianeggiante prima della salita verso Saliceto? Devio ancora dal percorso originario, ma questa volta volontariamente per evitare di passare nuovamente a Pocapaglia e per raggiungere finalmente Sommariva Perino.

Sebbene sia a 300m di quota trovo la pianura, un lungo altipiano mi obbliga al 50 fino a Baldissero d’ Alba, poi verso Montaldo Roero finalmente riprendo a salire, qui le pendenze e le altitudini sono più decise, rimanendo pur sempre in un contesto di bassa collina. Una brioche e via in discesa verso il bivio di Monteu Roero, un pedalatore locale mi consiglia di affrontare la salita più dura della zona geografica, una collina che non supera i 500m svalicando dentro a dei calanchi affiancati a questo paesino dal quale si vede la prossima meta, S. Stefano Roero, pure questa raggiunta tramite una salita più impegnativa della media odierna, con punte del 9% e decisi tratti all’ insù.
Rimango sorpreso da Montà, non è un centro abitato da 1000 persone, è un vero paesone immerso nella collina dal quale scendo verso Canale, pure questo un importante centro con migliaia di abitanti a quote però più basse. Un altra sorpresina avviene con Cisterna d’ Asti, stavolta grazie al coefficente lunghezza per pendenza interessante, quantificabile almeno a Monteu Roero.
Scendo a S. Damiano d’ Asti, per non impazzire taglio volontariamente una piccola deviazione e rientro per poco sulla statale per Asti, davanti a me c’è l’ ultimo pezzo fatto da leggeri dossetti che fatti a tutta sarebbero spezzagambe, superati invece a modo mio coi rapporti da salita sono solo un po’ di dislivello extra, è tutto un su e giù, su, giù, su, giù … poi capisco di non aver seguito il percorso colorato sulla cartina, ma a questo punto mi importa poco, voglio tornare a casa tralasciando Tigliole, non credo avrei aggiunto molto al giro. Gli ultimi chilometri sono piani, arrivo a Vaglierano senza rendermene conto tanto che mi sorprendo a vedere la macchina parcheggiata davanti alla stazione.

Giro discreto, difficilmente si potrebbe spremere di più dal Roero senza conoscerlo. 125km e 2000m di dislivello.
CONSIGLI: Il Roero merita per giri di allenamento o per itinerari semi-turistici, è interessante tutto il crinale che parte da Revigliasco d’ Asti e passa per S. Martino Alfieri, Priocca, Vezza d’ Alba, così come è interessante la strada Bra-Pocapaglia-Sommariva Perno-Baldissero d’ Alba-Montà-Canale-Cisterna d’ Asti.

L’ imbocco della val di Susa da Celle Enomondo

Il paesino di Castellinaldo

Tipico paesaggio di Priocca, al confine tra Roero e Langhe

S. Stefano Roero da Monteu Roero

Colline viticole a Cisetrna d’ Asti


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