Fotografie dal Monregalese

di admin il 04/12/2011 · Commenti disabilitati su Fotografie dal Monregalese

I genovesi, si sa,  sono un popolo di marinai, e come tutti i marinai sanno navigare e… fare promesse!!! Ecco, la mia promessa a Pedra, più di tre mesi fa , era stata di occuparmi del resoconto della nostra 2-giorni cuneese, di cui lui sul blog vi ha già parlato del “piatto forte”. (link)
A me sarebbe spettato il racconto della “preparazione” – chiamiamola così – al Fauniera, e benchè in clamoroso ritardo recupero volentieri il mio “compito delle vacanze” , a maggior ragione parlando delle strade del Monregalese, a cui sono molto legato.
L’occasione della mini-vacanza nella mia Frabosa mi stuzzica alquanto, e quando Pedra mi raggiunge a casa venerdì sera, mentre ultimiamo la preparazione a suon di… ehm… sambuca e limoncino! cerco di studiare una bella proposta di itinerario.

mmm… di salite non ne mancano certo… però io sono arrivato a questo week-end di fine Agosto particolarmente stanco, eppoi il Fauniera è lì che ci aspetta!
Rimando la decisione all’indomani, quando però un sole da primato fuga ogni mio dubbio. Bando alle ciance, si va al Colle del Prel, dura o non dura è una salita spettacolare, e poi… si vedrà!
Lasciamo Frabosa e scendiamo verso la valle del Corsaglia, da cui si comincerà a salire. Fino ai paesi di Bossea (…andate a visitare le grotte!!!) e Fontane si va senza problemi, ma nei successivi chilometri si sale spesso in doppia cifra, con una micidiale rampa finale al 15%!
Il paesaggio, però, è decisamente mozzafiato, con la strada che guadagna via via quota arroccandosi sul bordo della montagna, spesso a precipizio sul fondovalle. La fatica c’è, ma pensavo peggio, e soprattutto vedo che Pedra sembra gradire molto questo angolo di Alpi Marittime, ancora poco conosciuto ai cicloamatori malgrado la bellezza dei luoghi.
Superate alcune fastidiose contropendenze, la strada giunge a Pratonevoso, arrivando però al paese dal lato opposto a quello già percorso da Giro e Tour. Vista la giornata non possiamo certo accontentarci, e risalite le ultime case di questa strana e di dubbio gusto “metropoli della neve” , ci guadagnamo la cima del Monte Malanotte, che con i suoi 1741 metri svetta sulla pianura sottostante.

Spesso, anche in piena estate, mi è capitato di trovare qui in cima improbabili e antipatiche nebbie… ma oggi il tempo è stupefacente, e la vista che si para davanti spazia meravigliosamente sull’arco alpino e su quasi tutto il Piemonte. Bene. Ci tenevo parecchio a mostrare a Pedra il lato migliore delle “mie” montagne, e dal quarto d’ora di foto che si concede da lassù… direi di aver fatto centro!
Ridiscesi di qualche km verso Frabosa Sottana, ci aspetta un veloce su e giù fino ad Artesina… mah… giusto per far numero… dove però Pedra ha modo di sciorinare il suo almanacco di maledizioni. Il cane di una signora, infatti, viene colto da un raptus suicida, e quasi decide di morire contro la ruota anteriore di Pedra… Manovra da saltimbanco e gragnuola di accidenti… ci è mancato davvero poco!!!

Il menu pomeridiano, secondo i miei piani, prevedeva un saltino in Val Casotto, caratterizzata si da quote meno elevate, ma anche da un paesaggio rurale e caratteristico. Nella nostra testa, però, c’è già il giro dell’indomani, così propendiamo per un’alternativa più soft, e deviando verso la pianura puntiamo verso Chiusa Pesio, per risalire al Pian delle Gorre.
Superato il breve ma ostico Colle del Mortè, ci gustiamo la salita, che dopo averci portato all’abbazia della Certosa di Pesio risale nel bosco per tre chilometri fino al rifugio di Pian delle Gorre, dove da un prato incastonato tra i monti partono bellissime e impegnative escursioni sul massiccio del Marguareis.
Ottimo… secondo centro di giornata! Il paesaggio, nella bassa valle Pesio, non è sicuramente “alpino” come sul Prel, ma entrambi ci gustiamo la docile salita, ammirando lo scorrere della valle molto larga.

Sulla via del ritorno verso Frabosa, c’è ancora il tempo di aggiungere la deviazione verso Giacobba, che lungo il percorso della vecchia strada statale ci riporta nuovamente, dopo aver scollinato, lungo il fondovalle del Corsaglia. Un ultimo sforzo e i 3 km della salita di Straluzzo ci riconducono a quota 900, da dove rientrando Frabosa possiamo ammirare, questa volta dal basso, la cima della Malanotte.

La giornata parrebbe finita ma con Pedra, – si sa! – c’è ancora un’ultima sfida da vincere, quella… culinaria! La scelta ricade su un albergo poco fuori dal paese, che offre un menu fisso dall’aspetto invitante!
…e i bersagli con centro pieno, così… salgono a tre! Mai visto, da Frabosa, un cielo così limpido! Dalla veranda dell’albergo si vede tutto l’arco alpino occidentale… ma proprio tutto! Benchè lontano, il Cervino che inconfondibile svetta su tutto il resto sembra così a portata di mano da sembrare… quasi seduto al nostro tavolo!
E assieme a “lui”, la compagnia di simpatici ma inappetenti vecchietti dà il tocco finale… il gestore del locale, la cui cucina è evidentemente poco appagata da una clientela di bocche poco voraci, si illumina intuendo il “leggero” languore di due famelici ciclisti, che “loro malgrado” si offrono di trangugiare tutto ciò che gli altri avventori… garbatamente declinano! Benissimo, non chiedevamo di meglio… e l’indovinello finale a suon di liquore casalingo, del quale solo dopo ripetuti sorsi abbiamo scoperto l’ingrediente “segreto” è stata la classica ciliegina…
Cosa chiedere di più da una giornata così?!? …beh, un’altra giornata uguale! Perfetto, accontentati… per il giorno dopo! ma di questo… sapete già!

 

Verso il Colle del Prel, con un cielo che definire perfetto è riduttivo!

 

 

Pochi metri ancora e la strada si incunea tra queste rocce, subito prima del tratto più duro!

 

 

…in vista di Pratonevoso… da un insolito “lato B”!

 

 

Panorama dalla Malanotte

 


Di ritorno a Frabosa, poche ore fa eravamo lassù!

 


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