Altri 4 giri che consiglio

di Pedra il 03/03/2012 · Commenti disabilitati su Altri 4 giri che consiglio

Altri 4 begli itinerari, sicuramente non all’ altezza dei 4 alpini che ho precedentemente descritto, ma comunque meritevoli di una giornata sui pedali (o di un pomeriggio, due di questi sono sotto i 100km).
Personalmente adoro la Liguria, in particolare la provincia di Genova, che regala strade belle, tranquille con dislivelli interessanti ed una sorprendente continuità che fa felice gli scalatori. Tre di questi percorsi si trovano in buona parte proprio nella provincia di Genova, mentre il 4° si snoda nell’ Appennino tra Piacenza e Pavia.

Faiallo-Beigua (e Turchino):
La partenza ideale è da Arenzano, ma aggiungendo una facile scalata al Turchino si può partire da Masone, la difficoltà extra è minima. I primi chilometri scorrono con la vista del mare lungo l’ Aurelia, questo è l’ unico tratto trafficato. A Voltri si devia verso l’ entroterra in direzione Ovada/Turchino, poco dopo però si svolta a destra verso Acquasanta e si sale in un fitto bosco sino al vero passo del Turchino. Si scende al di là del tunnel e lo si attraversa per salire sino al passo del Faiallo, splendida strada a mezzacosta immersa in un ambiente brullo con una straordinaria vista mare e, se si è fortunati, con sporadiche occhiate anche sull’ arco alpino! Il Faiallo è anche la casa delle nebbie, è facile trovare nubi basse verso la sommità, dove l’ aria umida del mare incontra quella più fredda della pianura.
Si scende sino a Vara inferiore, sulla sinistra c’è un cartello in legno che indica una misconosciuta strada per Pianpaludo, strettissima e ombreggiata. Se si manca il bivio pazienza, finita la discesa del Faiallo si può comunque raggiungere Pianpaludo. Sino alla cima del monte Beigua l’ asfalto lascia a desiderare, ma una volta sulla vetta si può godere di una vista ampissima.
La discesa è ripida e brutta, meglio non mollare i freni sino ad Alpicella, dove si gira a sinistra per la strada dell’ eremo del deserto, una via protetta dal mare dalle prime colline. Si ritorna alla civiltà a Cogoleto scendendo da Sciarborasca, ma è possibile rimanere in “quota” sino a Lerca, toccando il mare poco prima della salitella finale della Colletta di Arenzano, 60m di dislivello sull’ Aurelia.
Ricapitolando: Varazze – Voltri – Acquasanta – Turchino – Faiallo – Vara inf – sx per Pianpaludo – Pianpaludo – Mte Beigua – Alpicella – Sciarborasca – Lerma – Cogoleto – Varazze. Link da Masone:  http://tracks4bikers.com/tracks/show/2632
In tutto 88km e 2100m di dislivelllo.

Io dal passo del Faiallo

Guardia-Bocchetta-Marcarolo:
Tre delle più famose salite genovesi in una specie di otto. La partenza è a Genova Bolzaneto, ma se risultano più comode si possono scegliere Pontedecimo o Voltaggio.
Si seguono i cartelli verso il santuario della Madonna della Guardia, salita di 8km con 700m di dislivello che vi toglierà il fiato, sempre ripida con pendenze in costante impercettibile aumento, gli ultimi 2 chilometri sfiorano il 10% e se questo non basta ci sono i 200m finali al 14% in pavèe… Abbastanza per vedere i santi!
Si scende nuovamente per il muro e si gira a destra verso Lencisa, si ritorna a valle verso Campomorone, dove inizia la famosa Bocchetta, lungo la quale ci sono anche dei tratti in cui rifiatare e la massima non supera le punte iniziali al 12%. Si arriva a Voltaggio in discesa, si attraversa il paese e si guada il Gorzente(?) su un ponticello in cemento tra le case. Il primo tratto è abbastanza impegnativo, poi ci si rilassa nel falsopiano lungo il torrente prima del successivo tratto di salita seria. Uno scomposto lastricato accompagna il santuario della Benedicta, si superano le Capanne di Marcarolo e si continua a salire sino a che la strada si allarga in prossimità dei Piani di Praglia, ritrovo montano dei genovesi a 900m di quota. Il ritorno a Bolzaneto è tutto su una larga e ripida discesa.
Giro non lungo ma con 3 scalpi onorevoli, in tutto 80km e 2200m, il percorso è Bolzaneto – Madonna della Guardia – Lencisa – Campomorone – Bocchetta – Voltaggio – Capanne di Marcarolo – Piani di Praglia – Pontedecimo – Bolzaneto.
Link da Isola del Cantone, valido per Guardia e Bocchetta sino a Voltaggio: http://tracks4bikers.com/tracks/show/2543

Muro finale della Madonna della Guardia

Verso le Capanne di Marcarolo

Giro della val Trebbia esteso:
Si parte da Varzi e si va subito in salita verso il passo Penice e quindi sino alla vetta del monte ononimo, dai 1460m si vedono la val Trebbia e quella Staffora. Si ritorna al passo e sino a Bobbio ci si diverte su una discesa bella che termina in val Trebbia, una stretta valle dell’ alto Appennino con improvvise anse ed alcune brevi salitelle  dopo Corte Brugnatella e dopo Ponte Organasco.
A Traschio si abbandona il corso del fiume per salire al passo del Giovà via Zerba, un’ infinita salita della val Boreca immersa in un ambiente completamente verde. Il primo pezzo sino a Zerba è costante, dopo inizia un lungo falsopiano prima dello strappo finale da Capanne di Pej ai 1369m del passo. Si svolta a destra salendo ancora un poco verso Cima Colletta, si scende al Brallo (strada larga ma sporca) e si continua a scendere più dolcemente sino a ritornare a Varzi.
E’ possibile rendere questo giro più facile omettendo la scalata al monte Penice o salendo al Brallo da Ponte Organasco, se invece lo si vuole rendere ancora più impegnativo c’è la salita di Carana da Bobbio, che si ricongiunge poi con la strada verso il Brallo, c’è il monte Lesima appena prima di Cima Colletta (un autentico muro), oppure da Zerba si può salire ai piani di Lesima per poi scendere al Brallo, 5km al 10% su strada brutta.
Il giro originario è 111km e 2700m: Varzi – Mte Penice – Bobbio – Corte Brugnatella – Traschio – Zerba – passo Giovà – Cima Colletta – Brallo – Varzi.

Link percorso: http://tracks4bikers.com/tracks/show/2464

Il fiume Trebbia

5 colli da Arquata Scrivia:
Questo giro non è particolarmente bello, ma lo inserisco comunque perché si snoda tutto in un verde Appennino con strade belle e soprattutto con un traffico limitatissimo e con un’ altimetria molto interessante che rifila 5 salite consecutive precedute da un’ abbondante e stimolante fase di riscaldamento e finisce in una valle con strappi fatti per chi vuole spremere le ultime energie.
Si parte da Arquata Scrivia risalendo la val Borbera e attraversando le belle strette di Pertuso, 25km mai noiosi perfetti prima dell’ inizio della prima salita a Cabella Ligure, dove subito dopo il paese si  abbandona la strada principale in direzione Dova, si inizia ripidi ma si continua con più facilità sino ai 1155m di San Fermo. Una discesa tecnica porta a Vobbia, ma subito si risale a Noceto, Alpe e passo dell’ Incisa a circa 1100m. Si scende su una stradina ripida sino alla val Brevenna e si continua ad andare verso il basso fino al bivio per Crocefieschi, larga strada con alcuni stretti tornanti. Il successivo tratto riporta a Vobbia, da dove parte la quarta salita di Costa Salata, numerosi tornanti pedalabli, scendendo si passa Mongiardino Ligure e dopo un tratto di falsopiano si arriva a Sisola, dove inizia l’ ultima salita, quella con le punte più ripide prima di Roccaforte Ligure (massima sul 12%). Una lunga discesa porta a Grondona, la valle Spinti tradisce con occasionali strappi che fanno da trampolino di lancio per chi ne ha ancora, da scocciatura prima di Arquata Scrivia per gli altri.
Il giro è di 114km e 2700m di dislivello, questo il percorso: Arquata Scrivia – Borghetto Borbera – Cabella Ligure – Dova – San Fermo – Vobbia – Noceto – Incisa – Valbrevenna – Crocefieschi – Vobbia – Costa Salata – Sisola – Roccaforte Ligure – Grondona – Arquata Scrivia. Link: http://tracks4bikers.com/tracks/show/8533

Vista da San Fermo

Passo dell’ Incisa


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