Giro del Tortonese, primo racconto

di Pedra il 30/04/2012 · Commenti disabilitati su Giro del Tortonese, primo racconto

Quest’ anno sono puntualissimo, arrivo in bicicletta al ritrovo solo con un paio di minuti di ritardo a causa di un deciso vento contrario che mi obbliga a faticare per mantenermi sopra i 30 orari. Siamo in 8, ma in fondo è un bene perché così la situazione sarà gestibile e si ridurranno i tempi morti agli incroci. Facciamo la conoscenza con Davide, un triatleta di Casteggio che partecipa per la prima volta a questi giri, tutti gli altri sono chi più (Marco, Cristian e Massimo) e chi meno (Luciano, Paolo e Michael) degli abituali.

Partiamo in perfetto orario, l’ inizio tranquillissimo ci porta dentro Tortona, cittadina di 23000 abitanti che però abbandoniamo quasi subito dirigendoci verso le colline. Il riscaldamento è poco, ma la salita per Sarezzano inizia in maniera dolce tra verdi campi ed alcune ville appena fuori dal caos della città. Saliamo compatti, ma alla fine del primo tratto mi fanno notare che Paolo si è staccato, la sua forma è precaria e per lui sarà dura oggi. Gli altri continuano, io invece aspetto e proseguo per un tratto con “McOlds“, poi forzo per recuperare il gruppo che nel frattempo ha rallentato e per farlo fermare appena dopo il GPM di Sarezzano, 311m con tanto di scritta sull’ asfalto.
La discesa verso Villaromagnano è bellina, io e Max accenniamo uno scatto nello strappetto, ma i bollenti spiriti si raffreddano subito, almeno sino a fine discesa dove, spinti dalla brezza e dalla scorrevolezza della pista ciclabile lungo la val Ossona, ci dividiamo in 2 quartetti che procedono spediti sulla stretta via a noi dedicata. Io rimango in quello davanti, dietro ci vedono approcciare la salita (sempre percorsa dalla stessa ciclabile) e quando le pendenze si alzano qualcuno ci raggiunge. La scalata al passo Coppi è il suo albo d’oro, sull’ asfalto compaiono tutte le sue vittorie ed è strano pensare che in questi paesini sperduti nel tempo sia nato uno dei più forti ciclisti di sempre! Io faccio da spola tra Paolo e la testa della corsa, tento un recupero ma non conquisto punti nemmeno ai 369m del secondo gpm. Il cartello “Castellania” che punta a sinistra ispira più di una persona, nel tracciato non è previsto l’ omaggio al Campionissimo, ma non c’è problema ad allungare di 3km, anzi, il monumento dedicatogli è un ottimo posto in cui fare la foto di gruppo!

Ritorniamo sul percorso originario, Davide tenta uno scatto portentoso nel falsopiano antecedente la discesa ed io fatico a rimanergli a ruota, aveva scritto di non essere un ciclista puro, ma le gambe sembrano più che buone! Brevissima sosta all’ incrocio di Carezzano per ricucire il gruppo e poi via in discesa verso S. Agata Fossili, devo dire che sin’ora non abbiamo ancora perso tempo per soste inutili e il viaggio sta procedendo spedito.
S. Agata Fossili è un paesino collinare che si trova a pochi chilometri in linea d’ aria dalla trafficata valle Scrivia, ma qui il casino è solo un ricordo, immersi come siamo tra verdi colli boschivi e dolci campi coltivati ad erba medica. Rimango assieme a Paolo nel tratto iniziale assicurandomi sulle sue condizioni, lui è ok e pian piano ci raggiungerà in cima, poi mi affianco a Luciano che mi racconta di come il suo Garmin ci segnali fuori traccia (strano, ho controllato bene il percorso, è sicuramente un problema del navigatore che ci indica su una strada inesistente), infine accelero e raggiungo la testa del gruppo cercando poi di frantumarlo aumentandone il ritmo, ma complici le pendenze più abbordabili e la buona condizione di tutti svalichiamo in 5.

Devo fare un plauso a Paolo che eroico fa il possibile per ridurre le nostre attese, una volta mangiata una barretta e riempita la borraccia è già pronto a ripartire. Io invece ho dei dubbi a guidare il gruppo sulla strada giusta, è da tanto che non passo da questo versante ed obbligo tutti ad un veloce dietrofront per intraprendere la giusta discesa. Poco male, non saranno quei 50m in più a rovinare la giornata.
Da dietro odo esclamazioni meravigliate sul verde paesaggio, la carreggiata è stretta e bella e nel senso opposto incrociamo molti pedalatori e forse nemmeno una macchina. Quando la discesa degrada in valle ci riuniamo ed io mi metto in testa per indirizzare il gruppo e segnalare alcune buche presenti, iniziando uno strano balletto destra-sinistra-destra-sinistra per indicare i punti pericolosi, arrivando a togliere le mani dal manubrio quando mi sono trovato sull’ unico punto liscio ed inventandomi strani gesti per dire “qua è tutto una buca!“.
Bello!” sento dire quando attraversiamo il borgo antico di Sardigliano, con strettoie tra le case in muratura. Ora però si sale, c’è la “mezza salita” che ci aspetta coi suoi 1100m e 70 di dislivello, nulla di preoccupante, ma potrebbe essere un trampolino di lancio per gli scattisti tipo Marco. Il primo ad aumentare il ritmo è però Luciano, seguito appunto da Marco che mi incita ad aumentare il ritmo (“andiamo?“), ma per mia fortuna non forza e svalichiamo quasi tutti insieme, col punto GPM che va a Massimo. Segue una divertente e breve discesa, finita alla quale c’è una rotonda che affronto contromano (non vedendo arrivare nessuno, non sono così incoscente), guardando poco dopo passare una pattuglia di carabinieri… Davanti a noi c’è Albarasca/Sorli, la salita più dura della giornata, ma questo è un altro racconto…

Paolo pedala coi campionissimi

Eccoci appena ripartiti da Castellania

Da sinistra: Luciano, Marco, Pedra, Davide, Paolo, Massimo, Christian, Michael


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