Apoteosi ligure, parte 1 (Marcarolo e Faiallo)

di Pedra il 18/07/2012 · Commenti disabilitati su Apoteosi ligure, parte 1 (Marcarolo e Faiallo)

Madonna della Guardia, Bocchetta, Faiallo, Beigua e Capanne di Marcarolo… Alcune delle salite rimaste nel mio cuore situate nel territorio che io amo, l’ entroterra Genovese con quel mix di mare e montagna, salite lunghe e selvagge ad un passo dalla civiltà che sono state teatro delle mie prime trasferte al di fuori di Oltrepò e Tortonese.
Un giorno guardo e capisco che l’ idea è umanamente fattibile, unirle tutte e cinque in un unico percorso! Un annetto dopo decido di farlo sul serio, la sveglia non suona più presto del solito e dovrei essere tranquillamente a casa per cena, per cui parto finalmente all’ avventura in direzionne Voltaggio, paesino del Gaviese da cui partono i versanti secondari di Bocchetta e Piani di Praglia.

Km 0,60, al guado di Voltaggio inizia la salita alle Capanne di Marcarolo, già decisa a prendere quota salvo cambiare immediatamente idea. Sono su una stradina bella e ombreggiata proprio come piaciono a me, le pendenze sono abbordabili ed il ritmo tenuto è discreto, salvo rallentare in prossimità del valico degli eremiti, un tratto in cui si supera anche il 10%. Ora inizia la parte più bella, una leggera discesa mi fa perdere quota rimanendo sempre tra le pendici del monte Tobbio e la valle brulla e rocciosa scavata dal Gorzente, le cui pozze sono balneabili e già a quest’ ora frequentate da turisti che qui ricercano il fresco.
Supero il guado in cemento, passo accanto all’ antico acquedotto ed intraprendo la seconda parte di salita, sempre abbordabile e con un tratto di pavée in prossimità del sacrario della Benedicta.
La salita vera e propria termina ai 900m dei Piani di Praglia, ma io giro poco dopo Marcarolo in direzione Campo Ligure. La discesa è identica alla salita, molto divertente sebbene la scarsa visibilità data dalla vegetazione ed alcuni tratti umidi mi spingano alla prudenza.

In valle Stura c’è un bel vento contrario, nonostante le pendenze quasi nulle per salire sino a Masone uso il 34 e cerco di risparmiare forze, oggi sarà ancora lunga. Il Turchino è facile come sempre, superato il tunnel mi imbatto nella fantastica vista dei cavalcavia autostradale che parzialmente coprono il mare, ma ora c’è il Faiallo e “qualcosa” mi fa intuire che troverò il prodotto tipico di questo passo marino: la nebbia.
Sino ad un terzo di salita una scarna vegetazione mi accompagna a lato strada, poi pian piano le nuvole si avvicinano e infine mi avvolgono completamente rendendo l’ ambiente tipicamente invernale. La visibilità è limitata anche sino 50 metri, l’ umidità è assilante e si condensa sui peli delle braccia. Fortunatamente non fa freddo, ma pedalare in queste condizioni è avvilente. La mia speranza era di uscire dalla cappa una volta in cima, ma al Bric del dente la situazione è forse peggiore e nel successivo tratto di discesa devo fare attenzioni a macchine sbucate dal nulla.
Arrivo in cima al passo e mi fermo per una breve sosta, non è certo il punto migliore ma devo pur sempre mangiare qualcosa. Di fianco a me c’è un’ area picnic con persone che stanno sfidando l’ umidità per godersi una giornata nel verde grigio, le sento parlare e nessuno vuole mangiare l’ ultima fetta di pollo, al che qualcuno fa “chiediamo al ciclista” e con mia sorpresa mi chiedono veramente se voglio favorire! “Ah se vi avanza sicuro!“. Si immaginavano uno timido, ma quando che da mangiare a sbafo sono sempre in prima fila! Non era prevista una mangiata simile, ma non posso rifiutare questa fettona di pollo alla griglia accompagnata da Barbera delle Langhe! E proprio abbondante! Scopro una cosa importante, e cioé che i genovesi sono molto generosi (sinché non c’è da pagare)!

Fa freddino ed io sono rimasto a lungo fermo più bagnato di nebbia che sudato, ora mi è indispensabile il foglio di giornale per scendere verso Vara inferiore, ma come abbandono il passo il sole ritorna a scaldarmi facendomi dimenticare la temibile nebbia del Faiallo, che purtroppo è equiparabile a quella del monte Beigua, la mia prossima tappa… Al prossimo racconto!

Salendo alle Capanne di Marcarolo

Conoscete l’ antico proverbio “chi dice Faiallo dice nebbia?”

Visibilità sui 50m, sembra di essere in Lomellina a Gennaio, non in Liguria a Luglio


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