Giro dell’ Oltrepò, da Montù Beccaria a Casteggio
“Qui siamo in val Versa, probabilmente la vera patria del vino, se a Casteggio la vite è frequente ma è alternata a campi e boschi, nell’ Oltrepò orientale è omnipresente“. “Ah val Versa? Un nome un programma!” risponde il solito dissacratore Massimo alla mia banale spiegazione sul territorio. L’ Oltrepò viticolo orientale è la parte più dolce, quella che presenta le colline più basse e le strade più pedalabili, ma anche numerosi piccoli paesi arroccati come Rovescala, Canneto o appunto Montù Beccaria, la prossima salita che approcciamo dopo 2km di valle condotti a ritmi turistici.
Lo scorso anno Giulio è scattato ed il chilometro finale lo abbiamo percorso ai 25 orari, so che dovrò tenerlo d’occhio anche quest’ anno, ma Andrea C e Christian giocano di anticipo con una timida accelerata che ci porta subito sopra i 20 e poco dopo oltre i 23, ma siccome non è abbastanza e rispetto allo scorso anno vanno quasi tutti più forte Marco scatta ed io faccio di tutto per rimanergli a ruota, volando gli ultimi metri prima del paese a velocità da falsopiano e riuscendo grazie al suo lavoro a dare qualche secondo alla coppia di scalmanati. Nel 2011 siamo andati leggermente più piano ed abbiamo fatto una bella selezione, adesso in 15 secondi arriviamo in 7 o 8, dietro di noi c’erano anche Giulio, Mike e Sergio e forse Andrea V.
Un attimo per respirare e poi ne approfittiamo per sgranocchiare qualcosa, a questo punto decido di prendermi un piccolo rischio ed uscire dal percorso originario per salire a Rovescala invece che a San Damiano al colle, su una strada che ricordo essere agevole ma che non percorro da almeno 4 anni.
Non è bello in qualità di organizzatore dire di non ricordarmi questa strada, ma è così ed il rischio viene già da subito compensato da un asfalto appena rifatto che ci porta con ampi tornanti sino al paese. Stavolta il ritmo è tranquillo e ne approfittiamo per parlare assieme di un po’ di tutto, con Andrea C meravigliato dallo scarso traffico, Andrea V fissato col Penice, io fissato con l’ avventura a tappe… La discesa inizia improvvisa e la scelta di cambiare percorso si rivela tanto azzeccata che sino a Santa Maria della Versa siamo sempre sulla strada principale, riunendoci solo alla fine e ritrovandoci nella parte meridionale del paese, senza nemmeno l’ attraversamento preventivato. Sergio ci saluta per ritornare a Casteggio, noi ne approfittiamo per una sosta caffè in cui Mike lo offre al Genovese Massimo, “se offri ad un genovese puoi chiedergli qualsiasi cosa” alla quale proposta tiro fuori una bella volgarità con “bene Massimo, allora piegati e togliti i pantaloni”
Ci manca solo una salita, la “cima Coppi” della zona viticola che coi suoi 606m (c’è stata una diatriba tra me e Marco sulla quota esatta del valico) è il punto di incontro di tutto l’ Oltrepò collinare: il passo Carmine, una salita lunga con diverse contropendenze. I primi chilometri servono per riscaldarsi, poi… ricordo che solo lo scorso anno salire nel primo tratto sino alla fontana di Montecalvo Versiggia ai 18 bastava per fare una netta selezione, oggi invece i 20 bastano appena per perdere metà gruppo, alla suddetta fontana con piazzale che sarebbe panoramico senza foschia arriviamo in 5 in pochi secondi… DOPATI!
Ne approfittiamo per riempire le borracce e ripartiamo, dopo mie infinite raccomandazioni a Massimo che proprio qui ci ha rimesso un polso… Qualcuno parte in ritardo (tra cui Massimo), ma non mi preoccupo di questo, quello che invece mi spaventa è vedere Mike sistemarsi la maglia e pedalare senza mani esattamente nel punto in cui successe il patatrac, sudo freddo vedendo le sue mani sul colletto in questo leggero falsopiano…
E tanto per cambiare quando si riprende a salire la velocità rimane costante, questa volta è Christian a fare l’ andatura e noi altri 2 rimaniamo a ruota approfittandone sino a Pometo, dove Andrea perde il Garmin e dove -giustamente- ci fermiamo tutti ad aspettarlo, approfittandone per ricompattarci. Massimo arriva sano con un polso in più raccolto per strada, ripartiamo e dopo una discesina inizia il tratto finale verso il passo, forse il più duro di tutti con punte del 7%. Marco è di casa e scatta, solamente rimanendogli in scia supero assieme a lui le massime pendenze a 20 orari, velocità che reputavo quasi impossibili per me. Il valico arriva molto velocemente con questa andatura, alla fine anche lui soffre la sua sparata ma la Cima Coppi la merita appieno, tanto che gli altri 2 arrivano finalmente con un pochino di distacco, circa una quindicina di secondi, mentre tutto il gruppo giunge entro 2 minuti (oggi stiamo volando).
Siamo addirittura in leggero anticipo sulla tabella di marcia nonostante il ritardo iniziale, perciò decidiamo di affrontare lo strappo di Fortunago, 300m in pavée che portano nella parte alta del paese nei quali viene naturale farsi un’ aspra lotta per la vittoria. Ma prima c’è la discesa verso Torre degli Alberi ed una salitina che ho dimenticato di ricordare, nulla di preoccupante però, con una 50ina di metri extra di dislivello nei quali veniamo avvolti da una fitta e fredda nebbia che mi convince a rimettere i manicotti. Non fa freddissimo, ma 13/14° non sono poi tanti… La nebbia ci abbandona a Costa Cavalieri, una volta ricompattatici (e per questo ringrazio tantissimo Marco che mi ha aiutato parecchio a gestire il gruppo) io anticipo tutti e con una vera volata scavalco i 300m di Fortunago alta. Si arriva veloci dalla discesa precedente e l’ inizio in pavée vola via per inerzia, poi la strada si impenna al 13% e lì bisogna cambiare e spingere sino al tornante nel quale la velocità crolla, rendendo necessaria una feroce ripartenza per rilanciarsi sino ai metri finali.
Mi sistemo per delle fotografie ed un minutino dopo comincio ad udire sinistri rumori di catene e cambi che mi fanno temere incidenti meccanici, dal tornante spunta lo scattista Marco che batte tutti, poi Giulio ed Andrea C e poi tutti gli altri a seguire. Divertentissimo, però il fatto di conoscere questo strappetto e di approcciarlo davanti è fondamentale, lo spazio per i sorpassi è minimo e la strada troppo breve per attuare una vera selezione.
Decidiamo di scendere a valle passando per il muro di Fortunago, 1200m con pendenza media del 13% su strada larga e ben tenuta, l’ inizio è ripido, poi usciamo dal boschetto e ci troviamo davanti un autentico muro che ci fa sentire dei piccoli Felix Baumgartner in picchiata verso la parte bassa di Borgoratto Mormorolo.
La ripartenza in valle è un momento carico di tensione, d’ora in poi può accadere di tutto col gruppo che potrebbe scendere tranquillo o con continui attacchi per arrivare primi a Casteggio… Per fortuna nessuno scatta e riusciamo a rimanere tutti e 9 assieme in questo tratto di discesa, riusciamo (finalmente) a darci cambi regolari mantenendo una buona velocità senza mettere in difficoltà alcuno. Furbescamente il mio cambio lo do nel tratto di discesa prima di Borgo Priolo, così da riaccodarmi senza fatica, per il resto viaggiamo agevoli a circa i 42 orari evitando le numerose buche e crepe presenti nella parte destra della carreggiata e prendendo il giusto bivio per Casteggio col sottoscritto in testa che indirizza il gruppo nella strada che ci riporta in paese, quella che separa le colline dalla pianura.
Praticamente è finita, mancano giusto un paio di chilometri con la salita a Casteggio alta per evitare il centro ed il falsopiano finale sino all’ azienda “Flli Guerci” che ci sta aspettando per la merenda degustativa finale.
Arriviamo in perfetto orario, alle 15:30 esatte come preventivate dopo 96km e 1650km (esattamente come preventivato), ma con una media finale pedalata che mai mi sarei aspettato, diversi di noi segnalano i 25.1khm totali e pensare che i tratti in valle sono stati tutti tranquilli!
Il giro è finito, io sono contentissimo per come è andato ed ora ci manca solo il finale: la merenda con degustazioni. Essendo il “giro dei vigneti” ed essendo l’ Oltrepò pavese una delle zone a maggior vocazione viticola d’Italia mi fa molto piacere far conoscere una parte dei nostri vini tipici a tutti, specie a chi qua è solo di passaggio. Per questo ci sarà l’ altrettanta importante 3° parte, con anche i commenti di tutti i partecipanti
Panoramica strada del gruppo al bar di S.Maria della Versa: Massimo, Mike, Christian, Andrea V e Paolo
Salendo agevoli verso Rovescala nella foschia (foto di Andrea C)
Panorama da Montecalvo Versiggia
Marco vince lo strappo di Fortunago
Andrea V a Fortunago
Un “po’” di nebbia verso Costa Cavalieri (foto di Andrea C)
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