Girando attorno al monte Lesima

di Pedra il 09/01/2014 · Commenti disabilitati su Girando attorno al monte Lesima

Riprendo a raccontare i giri delle mie “vacanze” estive passate rigorosamente in zona, dopo che alcuni racconti o mie iniziative hanno scavalcato in priorità questa bella giornata. 5 mesi di ritardo cosa volete che siano, dai!

21/08/2013

Ho avuto la buona idea di pulire il computer, spaccando un pin della cpu… ieri era una giornata a dir poco stupenda e limpidissima, ma l’ho passata in ufficio per portare avanti il nuovo pc che attualmente uso… Oggi è comunque una giornata nidita, perfetta per questa doppia scalata alla vetta d’Oltrepò, il monte Lesima che col suo ripetitore aereo bianco domina tutte le altre vette dall’ alto dei suoi 1724m raggiunti da una strada asfaltata, la più alta dell’ Appennino centro-settentrionale!
Parto con un pranzo anticipato e dopo la mezza sono sui pedali che risalgo la statale di una valle Staffora semi-deserta, fino a raggiungere la base delle nostre montagne a Varzi. Un pochetto di salita mi porta a S.Margherita dove la valle si stringe fino a formare un verde canyon sovrastato da elevati monti tutti coperti di boschi, con sole alcune zone calanchive aperte ad assorbire i raggi del sole. L’ asfalto ruvido, che poco tempo fa mi ha fatto esplodere un copertone, è un piccolo supplizio fino al deciso bivio di Pianostano dal quale partono due belle salite al passo del Giovà e al monte Lesima. Intraprendo la seconda, che inizia già decisa su una carreggiata strettina e costante sino a Cencerate, animata frazione di montagna da cui si stacca la tosta deviazione verso Cima Colletta, un autentico budello di asfalto largo meno di due metri che si snoda ripido all’ interno di un fittissimo bosco, con una vegetazione tanto cospicua da oscurare il sole. E’ un pezzo duro, il 10% è un amico con cui prendere confidenza già da subito e sino al ritrovamento di un segno di civiltà a quel cartello di precedenza che avverte della presenza del bivio per la strada Brallo-Giovà.

Il primo pezzo è fatto, del falsopiano permette di respirare sino alla famigerata sbarra giallonera che ci ricorda a cosa andiamo incontro. L’ impatto è micidiale, 300m al 20% su fondo con ghiaia ed una griglia troppo sporgente. Il primo tornante a sinistra segna l’ ideale inizio del tratto più umano, ma oggi le difficoltà non risiedono solo nelle pendenze poiché una mandria di mucche al pascolo ostacola il movimento e mi costringe all’ arresto, di cui approfitto per interessanti fotografie bovine.
Si continua a salire molto decisi, ho superato la quota arborea e sono solo i verdi ripidi pascoli a dominare dove la visuale non è bloccata da un nastro di asfalto quasi verticale. Fatico ma non troppo, col 34×27 salgo ancora bene su pendenze attorno al 14% e l’ unica altra sosta che mi concedo è prima dell’ ultimo ripido tratto finale, quando per poter chiacchierare con un escursionista devo mettere il piede a terra.

Lesima Lesima… è sempre un onore portare le ruote sin quasi alla tua vetta, alla quale mancano giusto pochi metri da percorrere a piedi su un sentierino che degrada in prato libero. Ieri sarebbe stato incredibile, ma anche oggi la vista vale tutta la fatica: sto dominando le valli Trebbia, Tidone e Staffora, tutti gli altri monti mi guardano dal basso all’ alto e, scrutando nella rada umidità, lo scorgo… IL MARE! Belin finalmente ho avuto conferma di ciò che ho letto anni fa nel libro di P.M. Greppi e che da più parti ho sentito essere falso, e cioè che dalla vetta del Lesima si vede il mare! Wao, che soddisfazione!

Scendo con la dovuta cautela salutando mare, pascoli ed un biker che come il sottoscritto sta tentando l’ impresa, ritorno alla quasi civiltà di Cima Colletta e scendo, purtroppo dovendo fare attenzione dato l’ asfalto, sino al Brallo di Pregola, da cui parte la seconda scalata di giornata ai Piani di Lesima, frazione turistica a nord-est del monte. E’ preceduta da un pezzetto in salita e da un successivo segmento discendente sino a Corbesassi, da cui ha inizio una bella scalata verso i 1250m ed oltre dei Piani, con la ripida parente del monte a fare nascondere il sole e la val Trebbia nettamente più in basso. Supero il bar insolitamente pieno e salgo ancora, la sede stradale si assottiglia sino a sembrare una ciclabile a tratti liscia e a tratti ruvida, ma tutta nel fitto bosco all’ ombra della vetta dell’ Oltrepò
Proseguo sino al valico e scendo il giusto per delle belle fotografie, ormai il bi-Lesima è conquistato e mi rimane solo il lunghissimo ritorno a casa. A Corbesassi mi fermo alla fontana e con mia sorpresa mi raggiunge il biker incrociato alla cima Coppi di oggi, il quale ha tagliato per un sentiero.
La lunga discesa del Brallo mi riporta alla calura dell’ estate, la valle Staffora quindi mi fa arrivare a casa addirittura prima rispetto al previso.
In totale 124km e 2400m.

Le “vacanze” sono proseguite con altri giri belli, tra cui lo Scaparina-Cima Colletta-Capanne di Cosola-Dernice del giorno successivo (117km, 2100m) nel quale ho combattuto con asfalti ruvidi e tafani, e la dura Massinigo-Scaparina. Purtroppo è il massimo che un anno piatto come il 2013 mi ha offerto.

Stretta stradina in un fitto bosco  lesima206
Mucche libere al primo tornante del Lesima
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Riuscirà questa foto ad entrare nel calendario dello scalatore 2014? (no, ndr.)
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Val Trebbia
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Al centro si intravede un blu più scuro, è il mar Ligure
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L’ ultimo tratto in cima al mondo!
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Corbesassi dalla cima del Lesima
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Il cupolone del Lesima dai Piani di Lesima, tutt’ altra prospettivalesima233


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