Valpolicella e Non (pt. 3, giri brevi)

di Pedra il 25/04/2014 · Commenti disabilitati su Valpolicella e Non (pt. 3, giri brevi)

VALPOLICELLA CLASSICO (9/4)

Oggi mi aspetta una giornata di semi-relax, ma al mattino devo tentare un’ impresa che fin’ora mi è riuscita una sola volta ed ancora adesso che scrivo non posso dire di aver replicato: trovare le scarpe nuove! Con i piedi che mi ritrovo (piatti, a pianta larga e collo stretto) lo scorso anno ho girato senza successo 11 negozi e voglio approfittare della disponibilità di diversi punti vendita per sperare nel quasi-miracolo.

Mi segno 8 negozi, il primo non tiene scarpe ed il secondo ne ha un paio che però non mi soddisfano a pieno, ma almeno mi indica un altro punto vendita molto attrezzato che non è incluso nel mio elenco. Il 3° non ha scarpe, il 4° è in zona troppo centrale per parcheggiare ed inoltre già che sono in giro devo portare degli scatoloni indietro ad un vecchio cliente. Arrivo al “Traguardo Volante” in zona Quinziano ed effettivamente è molto fornito, raccontati i miei problemi mi replica chiaramente che trovarmi un paio “è come fare un terno al lotto”, ma che Gaerne hanno risolto molti problemi e dopo la prova uso la metafora “un terno al lotto giocando 5 numeri”. A me ci vorrebbero quelle fatte su misura, ma ricordo che anche quelle attualmente in uso non mi convincevano al 100%.

scarpe

Per il pomeriggio ho studiato un percorso di media lunghezza (70km circa), ma dopo pranzo il cielo si scurisce e dai radar vedo un temporale proprio a nord di Verona. Aspetto sino alla merenda quando vedo le precipitazioni sono ormai lontane in pianura, per cui parto con un programma ridotto che prevede il passaggio sulla diga del Chievo, che trovo a fatica ma che almeno mi evita il traffico di Verona centro.
Seguo la statale verso Marano, poi intraprendo una salitina di bassa collina seguita da una ripida discesa verso Negrar. Giusto il tempo di attraversare il paese ed inizia il duro GPM di Montecchio, con molti tratti al 10%, panorami sempre più ampi su questa zona viticola ed il Garda che riflette il sole ad occidente mettendo in evidenza la penisola di Sirmione. Montecchio è il colle dei veronesi, questo paese a 500m slm è perfetto per chi può permettersi giri brevi partendo dalla città ed è l’ ideale per sfuggire dal caos urbano.
Scendo verso Avesa e decido di allungare sulla classicissima via mondiale delle Torricelle, salita non dura che regala qualche interessante panorama sulla parte orientale di Verona. Classico passaggio davanti all’ Arena e ritorno tranquillo a casa, senza nemmeno avere lo stress del traffico del Vinitaly che ormai sta chiudendo i battenti.

Dalla diga del Chievo sul fiume Adige
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Vigneti a pergola veronese
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Il lago di Garda con la penisola di Sirmione
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S. Michele Extra (Verona est) dalla discesa delle Torricelle
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VAL DI NON (10 e 11 aprile)

Oggi le ferie sono finite, ritorno al lavoro approfittando della mia presenza a Verona per raggiungere un cliente in Trentino, precisamente in alta val di Non. Il primo impatto è ottimo, una valle verde ad intensiva coltivazione di mele circondata da alte vette ancora innevate, con un clima secco e fresco, ma una temperatura più che gradevole. Uscito dal cliente mi fiondo veloce in albergo ed in pochi minuti sono pronto a lanciarmi alla scoperta ciclistica di questo nuovo territorio.
L’ alta val di Non è diversa dalle tipiche vallate, scavata dal torrente Noce è molto larga e verde, tranne il greto fluviale formato da ripide e profonde gole. E’ quasi un grande falsopiano diviso in due, in cui salite e spianate si alternano e dove le strade secondarie tendono a scendere rispetto a quella principale. Purtroppo le alternative per dei mini-giri sono poche, così come le salite importanti presenti in valle. Degne di nota sono solo il passo Mendola che la collega con Bolzano, il passo Palade verso Merano e la ripida forcella di Brez che porta in val d’Ultimo.

Nonostante il tardo pomeriggio e la quota di quasi 1000m la temperatura è buona e non devo provvedere a strati extra di vestiti, parto da Romeno in quarta trovando inaspettatamente saliscendi sino a Salter, da cui inizia una ripida discesa tra meleti ed un incipiente tramonto dietro alla catena delle Maddalene. Rientro sulla statale e scendo ancora sino quasi a Sanzeno, da cui devio aspettandomi la prima salita e trovando invece altri saliscendi tra infiniti meleti (non a caso è la patria della Melinda) ed il sole che sta scomparendo dietro ai monti. A Dambel però la musica cambia con un autentico muro rettilineo che da una parte mi incute timore, ma dall’ altra mi infonde gioia per la prima salita del giorno. Fatico parecchio a rimanere sui 12 orari, poi la larga strada entra in un bosco di conifere e le pendenze calano sino a ritornare nulle verso Sarnonico. E’ ancora presto, allungo sino a Fondo e mi immetto sulla strada per Malosco che termina sulla statale della Mendola. Ripida discesa verso Cavareno e ritorno in albergo contento come un bambino, con 27km e 550m, seguiti da una cena veramente super ed abbondante.

Giorno 2, finite le 8 ore volo in albergo.
Stavolta ho un po’ più di tempo e cerco un percorso più duro che inizia con la finta salita sino a Fondo, seguita da una bella discesa che degrada in falsopiano costeggiando la destra orografica, strada che abbandono a Revò per scendere alle gole della val Nerina tramite una via quasi da vertigini, con meleti che si arrampicano su ripide pareti tagliate da un azzardato nastro di asfalto. Il ponticello sul torrente in prossimità dell’ eremo di S.Biagio è impressionante, la salita che ne segue invece si rivela ben più facile delle mie attese. Arrivo a Sanzeno e per tornare c’è ancora un bel dislivello da superare pedalando sulla statale, con la ciclabile appena costruita che va ad allungare un anello che percorre tutta la parte sinistra della valle.
La mia idea è di risalire passando per Salter, ma perdo il bivio ed arrivo a Romeno attraverso la pedalabile via principale. Essendo ancora prestino allungo di 3km sulla ciclabile, giusto per vedere quante stradine esistono in zona e quanto stiano cercando di promuovere il cicloturismo!
34km, 680m

Da Malosco (bv Mendola) verso le Alpi Maddalene
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Cavareno visto dalla ciclabile di Romeno
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Strada tra Revò e Sanzeno, quella che supera le gole
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