Valpolicella (di) Riserva

di Pedra il 21/05/2014 · Commenti disabilitati su Valpolicella (di) Riserva

Viste le previsioni meteo positive, ed anche un numero di partecipanti soddisfacente, il giro del Tortonese del 24 maggio è CONFERMATO!
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Spezzetto il ritorno al mio Oltrepò fermandomi per un ulteriore giorno a Verona, con l’ intento di un’ ultima pedalata in alta Lessinia verso il passo delle Fittanze, un giro non lunghissimo che mi permetta di essere indietro per metà pomeriggio.
Parto già dell’ umore sbagliato in direzione “diga del Chievo“, via alternativa per la Valpolicella che evita il traffico di Verona centrale, ma anche stavolta manco un bivio perdendomi nella periferia della città scaligera, chiedendo consigli ai passanti sino ad imboccare la ciclabile corretta. Come se mi servisse altro tempo da perdere… Per fortuna riesco invece ad azzeccare i due tagli in direzione di S.Pietro Incariano, risparmiando quasi 2km verso Fumane, paese posto in una specie di conca formata dai Lessini che improvvisi si staccano decisi dalla pianura. Seguo all’ incontrario la discesa del giro di 7 giorni fa, con una salita pedalabile tra tanti vigneti a pergola veronese ed i soliti tratti piani di intermezzo a pendenze che, dopo il primo tratto, si fanno generalmente agevoli. Arrivo a S.Anna e salgo sino a Fosse, dove mi arrampico sulla via verso il Corno d’Aquilio, una via secondaria che ho scoperto essere asfaltata e che arriva sino a Sega di Ala, sotto il passo delle Fittanze.

Inizia impegnativa, poi molla un po’ fino al cartello che vieta il transito esclusivamente alle biciclette, divieto di cui testualmente “me ne sbatto i coglioni“. In realtà il passaggio è vietato sino a fine Aprile per la potenziale presenza di neve su strada, ma “ormai non ce ne sarà più” penso…
Il fondo diventa sterrato, con ghiaina molto compatta che non crea problemi, col proseguire di questa impegnativa salita comincio a rivedere la neve e ad un certo punto trovo la strada bloccata… Eppure il cartello parlava chiaro! Ma sono poche decine di metri all’ ombra che supero agevolmente a piedi prima di uscire nuovamente dal bosco. Ma quando credo di averla scampata ecco che ritrovo la dama bianca a bloccarmi quasi tutta la carreggiata, lasciandomi libera solo una sottile linea ai margini del fosso nella quale cacche di mucca ostacolano il proseguimento. Devo scendere e proseguire a piedi, e questo per ulteriori 3 volte sinché questo sottile nastro d’ asfalto non rimane nella zona completamente soleggiata.

Un cartello con scritto “passo Pealda” indica la cima, da qui in poi c’è una bella e ripidissima discesa asfaltata sino a Sega di Ala, praticamente un rifugio sulla via che collega la val Lagarina (d’Adige) alla Lessinia tramite il passo delle Fittanze, che raggiungo con relativa facilità anche grazie al fondo appena rifatto.
Vorrei bere, ma il rifugio del passo è chiuso per cambio gestione e mi fermo giusto a mangiare qualcosa in compagnia di un escursionista originario della val di Non (guarda le coincidenze!), e poi rinuncio ad esplorare l’ alternativa discesa per Erbezzo per evitare altri potenziali accumuli nevosi. L’ umore è sempre peggiore ed unito al fatto di essere piuttosto in ritardo decido di tagliare il più possibile scendendo diretto in Valpantena, attraversando Lugo, Stallavena, Grezzana ed immettendomi senza remore dentro il centro storico di Verona, riuscendo stranamente a ricordarmi alla perfezione la via migliore per piazza Brà, dove vengo fatto oggetti di complimenti per la “mia fuga” da un addetto alla gara dilettantistica che passerà di qui a momenti. Vorrei vederla, ma preferisco proseguire verso il rientro lungo la stradona ad 11 corsie (!) nella quale vengo superato dalla polizia che chiude la strada nella mia direzione. Potrei tranquillamente proseguire, ma già che sono qui guardo il passaggio di questi ragazzi, memore delle prime volte che ho pedalato su queste strade quando il calendario mi segnava solo 20 anni.

Giungo a casa incazzato e deluso, pazienza, vorrà dire che anche il prossimo giro in zona lo dedicherò ad un vino tipico di questa provincia: il RIPASSO!

96km, 2000m

Giustamente la chiamano “strada dei vini”
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Vigneti (e diserbante) in primo piano
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Mi sa che dovrò superare questo tratto a piedi
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Passaggi precari verso il passo Pealda
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Passaggi ancora più precari
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Il gruppo inseguitore
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