Giro del Tortonese, pt.2

di Pedra il 04/06/2014 · Commenti disabilitati su Giro del Tortonese, pt.2

Dopo una sosta di ristoro e di rievocazione storica a Castellania, paese di Fausto Coppi, si riparte in discesa verso Carezzano con preoccupanti false voci che si diffondono veloci nel gruppo e che parlano di dure pendenze e fatiche immani per salire a S.Agata Fossili Non capisco, ho la fama di proporre percorsi cattivissimi quando invece hanno sì tanta salita, ma sempre a livelli e pendenze accettabili!
Siamo sulle prime colline che si innalzano dalla valle del fiume Scrivia, tutte scoperte ed esposte ad ovest su cui campi e vigneti si alternano senza soluzione di continuità. Al bivio Ivo ci saluta, ci ricompattiamo dopo la discesa ed approcciamo questa salita collinare pedalabile in cui l’ ambiente cambia radicalmente rispetto a quello alle nostre spalle, diventando molto più selvaggio e boschivo, ma con ancora un contributo importante di natura antropica. Nel ciclismo si parla di scatti o selezione da dietro, ma quando 14 persone salgono compatte su strade aperte avviene un nuovo tipo di selezione, quella “da traffico” quando incrociando dei veicoli dobbiamo agevolarne il passaggio. E’ così che i più pimpanti si portano avanti ed è così che Andrea, nonostante confessi di aver fatto serata, prende qualche secondo di vantaggio sul sottoscritto e su Christian, che oggi sto vedendo poco tonico e a cui addirittura arrivo a scandire il ritmo nella parte terminale di salita.

La giornata bella e secca inganna i recettori del calore e (almeno io) ho una sete tale da rifare un ampio rifornimento anche a S.Agata Fossili, 10km dopo il precedente a Castellania. Il resto del gruppo arriva abbastanza compatto e dopo uno spuntino ci avviamo su una bella strada che taglia verdi colline tra piccoli borghi e boschi, il tutto a pochi chilometri dalla valle Scrivia con le sue autostrade, ferrovie, industrie ed outlet. Siamo fuori dal mondo, luoghi in cui il tempo sembra fermo a metà del ‘900 con case in pietra, paesini da 50 abitanti, gallerie di cipressi e (bisogna dirlo) anche strade a tratti tipiche di quel tempo.

Ci fermiamo a Sardigliano per un’ altra sosta acqua (ancora abbondante per me), poi partiamo per la “mezza salita” di giornata verso Stazzano, 1.1km al 7% che scorrono agevoli senza battaglie, fino a ritrovarsi poco dopo alla rotonda che segna l’ inizio della prossima salita di Albarasca che percorreremo per i suoi 2/3 fino al bivio della val Borbera. L’ inizio viene preso alla spicciolata ed è ancora agevole, poi dopo una mezzacurva questo GPM mostra il suo aspetto più duro con punte superiori al 10% sino a Vargo, ennesima frazione disposta lungo l’ unica via di comunicazione che provvede anche a veloci passaggi in contropendenza tra le sue strettoie. Andrea è ormai irraggiungibile, io invece lo sono per un attardato Christian con cui proseguo scalando pendenze incostanti fino a che, rapito da una bella vista, mi fermo per delle fotografie. Al bivio ci ricompattiamo per questa discesa divertente con diversi tornanti, ma anche dall’ asfalto imperfetto con alcune buche che ci fanno sobbalzare sul sellino. Al bivio della val Borbera ci saluta Celestino che deve ritornare a casa, ora siamo in 13 e dopo qualche minuto ad andatura escursionistica arriviamo a Borghetto Borbera prendendo d’assalto un bar sulla via principale, lo stesso in cui abbiamo fatto sosta in due precedenti edizioni.

Nel giro del Tortonese, che giudico complessivamente bello e variegato, ci sono due luoghi in cui è quasi obbligatorio passare: Castellania (ovvio…), ma anche i canyon della val Borbera, torrente che ha scavato liscie pareti di roccia su cui fa presa una strada a mezzacosta tra sassi tenuti con reti metalliche e le acque cristalline e balneabili 50m più in basso. C’è un po’ di salita, ma è poca roba, peccato però che non riesca a trovare il tempo per delle fotografie e le uniche che riesca a scattare sono in movimento da metà gruppo, creando però un dinamismo che ben rende l’idea del viaggio che stiamo compiendo.
Un po’ arretrato riesco a riprendere la testa prima del bivio di Dernice/Giarolo, assicurandomi che tutti ci vedano ed aiutato da Christian che attende i ritardatari, tra cui Alessandro che vedo piuttosto stanco. Stavolta non c’è Dernice, lunga e (fin troppo) facile salita ai 590m del paese, ma propongo Giarolo da Borgo Adorno, paeselli posti alle pendici del monte Giarolo su quote che superano addirittura gli 800m, perché il Tortonese è formato sia da collinette tipo Vho o Sarezzano, ma anche da montagne come Caldirola (1070m) o addirittura Capanne di Cosola (1500m). Ci sono due versanti, io ho scelto quello diretto a Borgo Adorno in quanto più stretto e costante, molto soleggiato e ben tenuto, ed anche più corto, e partiamo tutti assieme al bivio. Questa sarà la cima più alta ed impegnativa del giorno, il teatro di gara perfetto, ma visto l’ affaticamento di Alessandro ed il fatto che un’ altro avventuriero proveniente da Milano deve tornare alla casa piemontese a Casalnoceto, suggerisco a loro due e a Sara di tagliare per Dernice da Campana, una via poco conosciuta che però è più corta e semplice di ciò che aspetta noi altri 10, suggerimento che fanno loro (o almeno ci provano).

Fine seconda parte, in seguito Giarolo, Casasco, val Grue, incidenti e terzi tempi …

Panorama dopo Albarasca
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Senso artistico per i selfie (o “ourfies”)
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Vista verso l’ Appennino da Albarasca
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Semi-professionisti Irlandesi in val Borbera (Mike e Stephen) in primo piano
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Strette della val Borbera
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