Giro dei castelli & giro del gaviese

di admin il 19/01/2015 · Commenti disabilitati su Giro dei castelli & giro del gaviese

Questi i racconti di due giretti con fotografie, il primo nelle mie classiche alte colline d’Oltrepò ed il secondo in un territorio particolare come il gaviese.

7/9)Giro dei castelli

Premessa: è domenica, il venerdì precedente ho corso la stra-tortona massacrandomi le gambe e per festeggiare ho fatto serata, al sabato ho percorso un duro giro appenninico di cui vi ho raccontato e l’ho festeggiato con una serata ancora peggiore, per cui… le gambe oggi sono veramente piantate!
Questo è il percorso che vorrei proporre per un raduno ufficiale, duro senza esagerazioni e piuttosto bello, con la vista di numerosi castelli e borghi antichi nelle alte colline boschive dell’ Oltrepò e dell’ alto Tortonese.

Parto con la facile salita di Montalfeo e la sua rocca, con la visuale all’ altra parte della valle dominata dal castello di Nazzano, supero Godiasco pedalando sotto al castello di Montalfeo con quello di Pozzol Groppo che mi guarda dall’ alto del crinale delle valli Curone / Staffora. La prima salita è breve ed altanenante, una stradina che sale a strappi e riposi e che scende ripidissima verso Cencerate in val Schizzola, da cui subito inizia l’ascesa verso Fortunago (uno dei borghi più belli d’Italia) sfiorando il castello di Stefanago. Proseguo sul crinale prima di scendere in val Tidone e passare a Zavattarello, altro bel borgo con un altro castello che domina dalla parte più alta, ma la salita continua sino ai 725m di Pietragavina, anch’essa col suo castello…
Una discesa veloce mi porta al pittoresco paese di Varzi, da cui inizia immediata la salita lunga e boschiva sino a Castellaro, tappa precedente a Cella di Varzi coi suoi cimeli della 2° guerra mondiale e la cui chiesa mostra bombe, motori, carri armati ed addirittura un aereo jet degli anni 40.
Da Fabbrica Curone rientro in provincia di Pavia attraverso la facile Pareto, appariscente coi suoi calanchi che lambiscono l’ asfalto e che si esauriscono prima del ritorno a Varzi. Ci manca una sola salita, ma è la più dura del giorno: Oramala, col suo castello, è raggiunta dapprima attraverso ampi campi erbosi ed altri calanchi, poi da ripide rampe nel bosco che mettono a dura prova il ciclista ormai stravolto come lo sono io.

La non-discesa presenta troppe contropendenze dure, solo al frequentato eremo di S.Alberto di Buttrio inizio finalmente la secca discesa che mi riporta in val di Nizza prima ed in valle Staffora poi, giungendo a casa aiutato dalle pendenze negative.
Tanta, troppa fatica per 104km e 2200m verticali.

Nazzano, visuale abituale da casa
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Zavattarello
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Aereo bellico a Cella di Varzi
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Oramala, mancano solo poche dure rampe
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14/9) Gaviese
Il gaviese è un territorio particolare che vede Gavi come comune principale, famoso per il vino Cortese che prende la DOC di questo comune (il “Gavi”) e limitato dalle valli Scrivia ed Orba. E’ relativamente vicino a casa, ma il tragitto prevederebbe quasi solo pianura per cui, una domenica dopo pranzo, prendo la macchina e guido sino a Novi Ligure, sede di partenza di un giretto di 90km circa attraverso zone parzialmente sconosciute.

Per la prima volta provo la funzione “percorso allenamento” del Garmin Edge, caricandoci tutto il tragitto comprensivo di segnalazioni ed utilizzandolo come navigatore, arrivando al punto di non utilizzare nemmeno la cartina stradale nonostante almeno la metà del tempo mi ritrovi su strade mai percorse. Ottimo direi, ho risparmiato molto tempo!

Il Gaviese è formato solo da piccole collinette, ma scordatevi la pianura: qui o si sale o si scende, magari per tratti inferiori al chilometro, ma il riposo è limitato a piccoli pezzi in falsopiano. Parto subito con su-giù verso Tassarolo, poi in maniera quasi caotica salgo e scendo anche per pochi tornanti passando per Francavilla Bisio, Capriata d’Orba, S.Cristoforo e Castelletto d’Orba sino a guadagnare lentamente quota in prossimità di Mornese.
Sono al confine dell’ Appennino, da qui parte l’unica vera salita del monte Lanzone, con belle visuali sul piramidone del monte Tobbio e sulla brulla e stretta valle del Gorzente che scende a Voltaggio, nel quale un guado cementato permette di attraversare le sue turchesi acque.

Una discesa interrotta da contropendenze mi porta a Gavi su un altro guado cementato, il giro è ancora in pieno svolgimento ed infatti con una facile strada tra le vigne salgo a Bosio e poi al duro valichino di Parodi Ligure, per ritornare a Gavi in attesa dell’ultimo GPM odierno della Fontanassa, sulla quale incrocio diversi ciclisti che si stanno dirigendo nel cortile di un’azienda viticola.
Scendo a Novi Ligure e senza problemi ritorno alla macchina. Al rientro ne approfitto per un banchetto a scrocco a Viguzzolo, ammirando fotografie stupende del mio territorio e camminando lungo la fiera paese.
Un’ infinità di salite per 89km e 1755m

Il monte Tobbio dalla salita del monte Lanzone
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Parodi Ligure, ripida salitella
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