Resoconto del Giro della Coppa Piacentina

di admin il 11/05/2010 · 9 Comments

A Pianello il cielo è grigio e l’aria frizzante. Siamo solo in 3, con un meteo così c’era da aspettarselo.

La val Tidone fa un po’ da spartiacque: verso il piacentino (la nostra direzione) il cielo fa paura, verso il pavese invece si fa largo il sereno. La cosa importante è che non piove alla partenza, così ci mettiamo in marcia. Visto che nessuno di noi deve affrontare un lungo viaggio in auto al ritorno, propongo di evitare 8km di statele allungando il giro di 10km aggiungendo la salita di Tassara-Stadera che ci porta comunque a Nibbiano. La proposta viene accolta senza obiezioni così partiamo subito in salita. Procediamo tutti assieme, chiacchierando un po’ e ridendo sulla mia telecronaca della corsa. Nel frattempo il sole sembra scacciare le nubi lontano regalandoci suggestivi passaggi in piccoli borghi e scorci incantevoli sulle dolci colline e l’appennino in lontanza. Raggiungiamo senza difficoltà Nibbiano e Pecorara.

Da qui a inizio il passo della Crocetta, salita di 9km mai difficile. E dopo poco la corsa si accende. Marco accellera, Pedra lo segue e io li lascio andare, non è roba che fa per me! Purtroppo Pedra oggi non è al top a causa di un problema al ginocchio che lo ha colpito in settimana e così rallenta un po’. Saliamo in compagnia, ammirando il paesaggio e facendo qualche foto.

In cima raggiungiamo Marco, e in discesa raggiungiamo il bivio con la statale del penice. Qui lo spettacolo della natura è davvero notevole, con le nubi che risalgono i fianchi della montagna  e circondano la vetta del Penice.

Quassù però è freddo, e l’asfalto umido. Ci copriamo e ci lanciamo in discesa. Lo spericolato Pedra parte in fuga, e nel giro di poco non le vediamo più. Io e Marco scendiamo assieme, e giunti a Bobbio ritroviamo Pedra ibernato con la bici in un unico blocco di ghiaccio. Una volta scongelato, ripartiamo per Perino lungo la valle del Trebbia. Approfittando dei 12km di falsopiano provo a lanciarmi in fuga, ma i miei tentavi risulteranno tutti inutili. Così giungiamo al rifornimento di Perino. Ci rifocilliamo attendendo la pioggia. Ed in compagnia delle prime goccioline ripartiamo per il passo del Cerro.  E’ una salita simile alla Crocetta, un po’ più lunga ( 13.5km) e con un km impegnativo verso la fine. Anche qui saliamo tutti assieme, ( che per me salire al loro passo vuol dire andare quasi a tutta eheh ) sotto una leggera ma costante pioggia, fino al chilometro più duro con le pendeze che arrivano anche al 12% dove perdo contatto con estrema facilita dalla battaglia per il GPM che vede coinvolti Pedra e Marco. ( e sinceramente non mi ricordo com’è andata a finere! )

Raggiunti gl’altri in cima la passo

Ripartiamo in discesa e Pedra si lancia nuovamente in fuga, per poi attenderci nei pressi di Bettola, dove constatiamo che la temperatura è di appena 17°C.

Ci sistemiamo un attimino e poi ripartiamo lungo la val Nure, un bel drittone che complice la leggere pendenza favorevole si presta a delle belle tiratone. Forse questa volta esagero un po’, infatti, superato nuovamente il ponte sul Nure, inizia secco la salita di Bagnolo, che si presenta con un bel cartello 11%. E’ un drittone sempre costante,per circa un km, poi spiana leggermente e poi un’altra rampa ti da il colpo di grazia. Pedra scatta subito e fa il vuoto, Marco sembra un po’ più in difficoltà, mentre io sono letteralmente piantato. Con estrema fatica supero questo ostacolo e raggiungo gl’altri, ed assieme ci lasciamo trasportare dai dolci pendii delle colline fino a Rivergaro. Attraversiamo il Trebbia e affrontiamo così l’ultima salita della giornata, Momeliano. Pedra e Marco se ne vanno assieme, mentre per me inizia un vero e proprio calvario: subdola e senza preavviso arriva a punire la mia esuberanza una crisi di fame che diventerà epocale. Mentre io arranco Pedra e Marco sono gia spariti tanto vanno forte, talmente forte, che al bivio ( da me non indicato ) per Momeliano sbagliano strada includendo un GPM extra. Intuito il loro errore decido di aspettarli  al belvedere

E ne approfitto così per riposarmi dieci minuti e mangiare l’ultima barretta che però servirà a poco.

Alla ripartenza mancano 15km, che per me saranno i più duri di tutta la giornata. Procedo a scatti, 3 pedalate e poi mi lascio andare, il freddo mi entra nelle ossa, tremo, Marco e Pedra si voltano spesso indietro per vedere dove sono, si fermano e mi aspettano. Ad un km dall’arrivo, metto il piede a terra, Pedra mi incita “non mollare ora, siamo arrivati”. Riparto barcollante ed arriviamo. Mi tuffo in macchina 5 minuti tutto tremante, infreddolito. Prendo fiato e lentamente mi riprendo.

Mi devo riprendere, anche perché bisogna effettuare le premiazioni per il primo giro della Coppa Piacentina. Dopo un lungo consulto la giuria ha deciso di omaggiare del premio “Spirito Agonista” Marco, e di omaggaire me del premio “ Percorso a Degustazione” premio riservato a colui che ha percorso il giro con più calma, gustandosi il paesaggio, la strada e i profumi del territorio.

E dopo tutto, non c’è stato niente di più bello che festeggiare tutti assieme con un bel gelato fresco al calduccio del bar.

Un doveroso ringraziamento a Pedra e Marco, compagnia di avventura in una giornata difficile, ma da ricordare con gioia e orgoglio.

Più che un giro è stata un’impresa.

Il meteo quest’anno ha rovinato un pò tutto, ma ci sono già tante idee per il la prossima edizione!


9 Responses to “Resoconto del Giro della Coppa Piacentina”

  1. CaSe63 scrive:

    Bravissimi, il meteo non è sicurmente stato dalla vostra parte!

  2. spurs84 scrive:

    Eroico Fabio! Mi è dispiaciuto non esserci ma a Settembre farò un giro da quelle parti con un paio di salite che avete percorso voi (Colnago 2010) :-)

  3. Pedra scrive:

    La vera verità di Pedra…
    Non è vero che stavo congelando a Bobbio! Avevo si freddo, ma d’ altronde c’erano 12° in cima ed io ero con un solo gilet leggero e la mantellina in tasca.
    Sul Cerro sono stato con Marco sino alla fine del tratto duro, poi ti ho aspettato.
    Dimentichi l’ ultima salita, quella di Agazzano, roba semplice ma 100 ulteriori metri di dislivello dopo una giornata del genere si fanno sentire!

    • Tangy scrive:

      ehehe… era per farci due risate!!! 😉 Credo che io e Marco avessi più freddo di te.
      Ah perchè ad Agazzano c’era una salita??? A me è sembrata un’unica e dura salita da Momeliano in poi!!! ahahah

  4. Aresius scrive:

    E bravi ragazzi: bel resoconto e belle foto!

    Com’è l’asfalto sul Cerro? Da che parte è migliore?

    • Pedra scrive:

      A me è sembrato sempre buono, specialmente da Perino, ma anche verso Bettola non è male.

      • Tangy scrive:

        Confermo anche io! Mi è sembrato sempre buono, sai a salire sia a scendere. C’era un pò di ghiaino in qualche curva, ma era dovuto alle abbondanti piogge di quella settimana!!!

  5. Maxi78 scrive:

    Gilet + mantellina… con la giornata di domenica scorsa… Pedra non si smentisce mai… Se niente niente dovesse spuntare un po’ di sole, il giro del 16 a Genova viene a farlo in costume da bagno! 😀

    Beh, complimenti… mi è dispiaciuto non esserci… giuro che la prossima volta mi farò spaventare meno dal meteo!

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