Lourdes 1: Tortona – Fossano

di admin il 09/08/2015 · Commenti disabilitati su Lourdes 1: Tortona – Fossano

Questi saranno i racconti di un’avventura strana, non preventivata e che quando mi è stata proposta mi ha lasciato scettico sia per il percorso troppo piatto sia per la meta finale troppo strana per le mie usanze, ma a cui ho accettato di partecipare con lo scopo di fare delle nuove esperienze in territori sconosciuti arrivando in un luogo importantissimo per motivi a me distanti: Tortona – Lourdes in 6 tappe, da pedalare in 6 con un furgone di supporto a portare i bagagli e prestare servizio a chi eventualmente si fosse trovato in difficoltà.

La partenza giocoforza è di giovedì pomeriggio, all’ arrivo c’è l’ organizzatore Claudio Cibin che sta distribuendo le maglie azzurre fatte fare apposta per l’ occasione e da indossare “obbligatoriamente” alla partenza. Ci siamo tutti e stiamo sistemando il furgone, ma prima di partire per questi 1000km c’è la benedizione del vescovo al duomo di Tortona.
Ci dirigiamo verso la casa vescovile, ma alla fine ad accoglierci troviamo solo frate Sergio, che con la tunica d’ordinanza ci lascia la sua benedizione per questa avventura, augurandosi che qualcuno da lassù ci aiuti nei momenti di difficoltà (“oppure ci sono io” è stata la mia dissacrante risposta) ed interpellandomi con tono provocatorio “tu con quella Cannondale non la racconti giusta” (“ci credo, mi hanno appena investito ed è la prima bici che ho trovato, e quello di oggi sarà il primo giro che faremo assieme!“)

Nel furgone abbiamo di tutto, acqua fresca, frutta, sali ed anche due mie vecchie ruote di scorta che, vi confesso, sarei stato quasi contento di poter utilizzare in casi di emergenza per poter dire “guardate come sono tornate utili”! Ma era assolutamente inimmaginabile che quella anteriore servisse già al km 0, con Paolo che ha perso la molla di chiusura riutilizzando la mia…

Alla casa del vescovo

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La maglia commemorativa

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Si parte, oggi il clima è particolarmente secco e nasconde bene la temperatura di 37° che attornia la pianura in questo caldo pomeriggio estivo. Carmine si prende il primo turno di guida e noi, una volta usciti da Tortona, cominciamo a tirare imprimendo un ritmo fino esagerato con velocità nettamente sopra i 30 sino al paese successivo, in cui Paolo fora e ci fermiamo boccheggiando a cambiare camera d’aria perdendo la coincidenza col furgone. Fa caldo, troppo caldo, e dobbiamo calare il ritmo anche per adeguarci all’ anima più turistica del gruppo. Su di me il sudore evaporerà istantaneamente, ma i litri di acqua bevuti alla fine saranno veramente tanti ed ogni volta che l’ammiraglia si fermerà in un punto sicuro avremo il pretesto per cambiare l’acqua ormai bollente nelle borracce con quella semi-ghiacciata proveniente dai box-frigoriferi.

Superiamo veloci la trafficata statale verso Alessandria ed una volta usciti dalla città ci ritroviamo finalmente su una via di campagna tranquilla, tra campi di granoturco e dolcissime colline che imprimono qualche timido saliscendi alla nostra andatura. Dopo Oviglio attuiamo il primo cambio alla guida, Paolo sta soffrendo particolarmente queste temperature assurde e si mette di buono spirito al volante. Una breve discesina ci porta ad Isola d’Asti, da cui ci immettiamo nel traffico diretto ad Alba abbandonando la pace dei chilometri precedenti. Il panorama è sempre costantemente formato dalle basse colline delle Langhe a sinistra e del Roero a destra, ma noi dobbiamo piuttosto fare attenzione ai troppi camion e alle italiche buche che invadono i nostri asfalti. Prima di Alba ci fermiamo in un piazzale divorando un’ anguria, tanta acqua e sali indispensabili. Per darvi un’ idea del caldo posso dirvi che sono entrato nel bagno, ho bevuto 0,7l di acqua dopo l’anguria ed ho nuovamente riempito la borraccia…

Non siamo entrati ad Alba, abbiamo solo sfiorato la cittadina nell’ ora di punta dirigendoci verso Bra, ma tagliandola fuori con la vana speranza di evitare il traffico molesto. Daniele è vittima dei crampi e Claudio ci mette paura parlando di un ripido muro poco più avanti, ma la situazione si sistema e quel tratto sono solo 800m al 7% che almeno hanno il merito di spezzare la monotonia.
Arriviamo a Fossano, paese internazionale “nemico della segnaletica stradale” con rotonde invisibili, precedenze cancellate e cartelli assenti, abbiamo trovato la corretta via solo grazie alle indicazioni di qualche passante.

La strada verso Cuneo è molto crepata, l’unica nota positiva è data dall’ orario ormai da cena con un caldo finalmente tollerabile, noi avanziamo cercando qualche cartello che indichi l’ agriturismo prenotato ai Murazzi di Fossano, ma superata la frazione capiamo di averlo perso ed è solo grazie alle indicazioni telefoniche dei proprietari che riusciamo a vedere un vecchio cartello in legno che indica la strada che per due chilometri scende verso il letto dello Stura. Scopriremo successivamente che sono in guerra con l’ANAS che non permette loro di mettere un’insegna valida sulla statale…

Siamo arrivati alle 20 abbondanti e ci troviamo in un tranquillissimo ambiente di campagna in un vecchio cascinale, la cena è un qualcosa di eccezionale nella quale do il meglio di me reintegrando i troppi liquidi persi (vino bianco compreso) e facendo fondo per il giorno dopo, terminando agli occhi sbigottiti dei miei nuovi compagni di viaggio con frasi tipo “per oggi non esagero“…

L’ agriturismo merita assolutamente e si chiama Fiori di Zucca: http://www.terranostra.it/it/agriturismi/2939/fiori-di-zucca-piemonte-fossano-pianura-alloggio-ristorazione.html

Percorso: Tortona – Alessandria – Oviglio – Isola d’Asti – periferia di Alba – Fossano. 135km, 500m
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