Lourdes 3: Seyne les Alpes – Arles

di admin il 19/08/2015 · Commenti disabilitati su Lourdes 3: Seyne les Alpes – Arles

Seyne les Alpes, un fresco mattino di Luglio in cui l’aria frizzante regalata dai temporali notturni e la nebbia che avvolge la valle contrasta con il caldo patito solo l’altro ieri… Ci vuole una canutiera per stare bene con questi piacevoli 16° mattutini ai 1200m di quota del paese!
L’inizio piatto tra pinete e strade semi-deserte ci fa scaldare in vista della successiva salitella al Col de Maure a 1346m, seguita da una piacevole discesa tutta da godere e senza particolari punti tecnici. Dai 1350m scenderemo sino al mare, compensando questa facilità con un chilometraggio superiore ai 200.
Ci manca ancora una salita alpina, il Col du Labouret nella foresta demaniale ononima, salita più dura della precedente ma comunque pedalabile sino ai 1240m. D’ora in avanti ci aspetta una nostalgica discesa di saluto alle Alpi, decisa sino a Beaujoux e poi un lungo falsopiano in cui stare in gruppo è di grande aiuto. Troviamo solo un altro infido strappo, da me rinominato “Col che non t’aspet” coi suoi 50m verticali lungo la strada principale.

Arriviamo a Digne les Bains, importante paese che in ogni punto ti ricorda che pochi giorni fa è stato sede di partenza di una tappa del Tour, ci fermiamo e, mentre si discute se impazzire a trovare parcheggio per fare spesa al mercato paesano oppure cercare un normale supermercato, io recupero del materiale all’ufficio turistico (che qui in Francia sono presenti in ogni paese, sempre aperti e ben segnalati) e poi buco, ieri sera non ho visto il vetro incastrato e devo nuovamente cambiare camera d’aria, fortunatamente mentre siamo tutti fermi.

Ripartiamo lungo una strada ad alto scorrimento e deviamo passando a Le Mees sotto i “les penitents“, una curiosa formazione rocciosa verticale che ricorda dei frati in preghiera. Qui abbandoniamo definitivamente le Alpi, d’ora in poi sarà Provenza con le sue continue colline. Troviamo subito una salitella facile circondata da un morbido verde e spazzata da un fastidioso vento contrario, ad essa ne seguono altre due mai dure che ci portano sino a Forcalquier, paesino ricco di reperti storici posto in cima all’ultima di esse e nel quale ci fermiamo per un meritato pranzo ai bordi di una grande fontana, utile per lavare la frutta e per rinfrescarsi in una giornata comunque calda.

Partenza, fresco e nebbie sulle Alpi
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Col de Maure, facile salita
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Bohh… che salita banale!
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Les penitents à Les Mees (foto dal web)
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Abbiamo già pedalato per 90km, non siamo nemmeno a metà del percorso ed il vento ci darà parecchio fastidio, per cui è meglio sbrigarsi ora che abbiamo lo stomaco pieno. Una bella discesa in un viale alberato ci porta su una bella e larga strada dal traffico veramente ridotto e spazzata continuamente da demoralizzanti raffiche contrarie. Il vento in questi giorni non ci ha mai aiutato, ma oggi è peggiore del solito e Paolo sul furgone cerca di ovviare facendoci da scia, compito difficile quando si pedala in una zona circondata da collinette nella quale la pianura è sconosciuta. Carmine e Daniele gradiscono molto l’aiuto proibito, noi altri meno a causa della velocità troppo altalenante e per dei pezzi rimaniamo a debita distanza…

Il primo grosso paese che raggiungiamo ha un nome tennistico, Apt è un buon punto per una veloce sosta nella quale però Pino accusa problemi al deragliatore ed approfitta di un meccanico nella zona mentre io tento invano di visitare il centro rimbalzato dalla polizia municipale a causa della concomitante pulizia delle strade…
La viabilità cambia, diventa larga a due corsie ed il traffico aumenta, siamo in bassa valle Calavon e ci stiamo avvicinando alle città più grandi tipo Avignone. E’ solo grazie alle indicazioni sul mio Garmin che riusciamo a vedere il bivio alternativo verso Cavaillon, Paolo sul furgone lo manca e per lui sarà difficile riprendere la nostra via che taglia qualche chilometro a quella ufficiale. Il vento, i tanti chilometri ed una temperatura comunque calda hanno messo a dura prova Daniele e Carmine, che preferiscono fermarsi, mentre io Claudio e Pino proseguiamo contro le infinite raffiche contrarie che però qui sembrano essersi calmate.

Pedaliamo felici su un lunghissimo viale alberato che ci grazia di una piacevole ombra, ma io mi accorgo di essere in riserva e chiedo un pit-stop a St. Remy, un paese estremamente pittoresco nel quale incrociamo anche dei turisti in carrozza ed intravediamo un antico centro storico, questo mentre divoro una grossa brioche al limone seduto al tavolo di un bar. E’ il momento di prendere una decisione, l’idea originaria prevedeva il pernottamento alla cittadina romana di Arles, io sarei d’accordo se non fosse che sono già le 18 e sono stanco, per cui sarebbe meglio risparmiare oggi 15/20 minuti fermandoci al paese prima Tarascon. Alla fine decidiamo così, scatenando le ire di Claudio al bivio successivo quando capisce che noi stiamo boicottando una città a cui teneva tanto.
Dopo tante discussioni ritorniamo sui nostri passi con un vento per la prima volta benevolo arriviamo a questa cittadina con 2 anfiteatri e tanti resti risalenti all’ epoca dell’ impero romano. Stanchi, provati ed accaldati, ma anche questa tappa in apparenza solo lunga è finita…

Siamo fortunati a trovare un alberghetto “una stella” proprio all’ingresso della parte storica, e tutto sommato ci troviamo anche bene a parte le camere troppo calde, mangiamo bene in un ristorante gestito da un italiano e poi facciamo un giro ammirando tutto ciò che addocchiamo in una veloce visita, terminando però la giornata a mezzanotte inoltrata. Per fortuna la tappa di domani sarà (sulla carta) la più facile di tutte…

Percorso: Seyne les Alpes – Digne les Bains – Les Mees – Forcalquier – Apt – Cavaillon – St.Remy – Arles, 215km, 1010m
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Viale alberato in uscita da Forcalquier, uno dei tanti trovati in Provenza
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St. Remy, sosta di recupero per me
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Anfiteatro di Arles
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C’è chi ha sostituito un pezzo mancante di muratura coi brick dei succhi di frutta!
arles scatole

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