Lourdes 6: Pamiers – Lourdes

di admin il 13/09/2015 · Commenti disabilitati su Lourdes 6: Pamiers – Lourdes

La sveglia a Pamiers suona prima del solito, saranno 170 i chilometri di oggi e saranno da fare tutti in sella ad eccezione del proprio turno di guida del furgone. La cena in hotel mi ha lasciato un certo languorino che soddisfo durante la colazione bruciando anche le pietanze destinate agli altri ospiti, con i commenti ironici di chi dice di avermi visto travestito con baffi e cappello per rubare altro miele o del pane… Quantomeno ora sono sazio, sarà una lunga giornata che ci porterà alla fine di questa avventura, una tappa che affronteremo con un clima nuvoloso e sino fresco e che parte con un velo di nostalgia al pensiero dei problemi e delle scoperte dei cinque giorni precedenti.

Claudio ha il primo turno, io invece sono preoccupato in quanto ho curato personalmente il tracciato scegliendo strade alternative che ci faranno calare i chilometri, aumentare il dislivello e che soprattutto ci porteranno in zone non frequentate, col rischio concreto di problemi di organizzazione tra noi ciclisti ed il furgone. Il tracciato è precaricato sui Garmin mio e di Claudio, ed inoltre abbiamo cartine e lista dei paesi, noi speriamo bene… ma partiamo subito malissimo perdendo quel bivio semi-nascosto e ricongiungendoci solo più avanti dopo un dietro-front di gruppo. Ora siamo in bolla, siamo su una vietta che si addentra nelle prime colline Pirenaiche regalandoci una salita non dura circondata da vegetazione dalla quale si ammirano delle serie asperità che non vediamo dalle Alpi. Una breve discesa ci porta all’imbocco immediato della seconda salita, il Pas du Portel che coi suoi 498m rappresenta pur sempre un passo ufficiale (Pirenaico!) su cui nessuno ha difficolta.

La discesa ci porta su una strada larga e fondamentalmente piatta su cui il vento ci sta incredibilmente dando una leggerissima mano e su cui imposto un ritmo tranquillo che permetta a tutti di avanzare con facilità. Al chilometro 170 / 6 Claudio trova uno spiazzo e si ferma scaricando la bici in maniera affrettata senza nemmeno aspettare il primo paese, tutta questa fretta ci indispettisce e continuiamo a ritmo tranquillo per farci raggiungere sia da lui, che per ripicca pedalerà da solo per qualche chilometro, sia da Pino che ora è al volante. Dobbiamo affrontare uno strappetto tutto diritto sino a Rimont sul quale il gruppetto si sfalda, ricompattandoci però in cima prima del lungo falsopiano che ci porta dentro St. Girons, dopo il quale ci fermiamo ad una rotonda per il 2° cambio alla guida nel quale sono io a caricare e legare la bici all’interno e mettermi comodo sul cuscino.

Io come nessun altro vorrei guidare, ma l’assenza di sforzi dovuta al motore diesel è in fondo piacevole ed avanzare con la traccia sul Garmin in bella vista é più semplice e piacevole. La strada ora è pianeggiante e senza vento, supero il gruppo un paio di volte e vedo in anticipo il bivio sulla sinistra, intuendo però la difficoltà nel riconoscerlo e parcheggiando poco oltre nel primo spazio libero per recarmi a piedi sino al suddetto incrocio ad indicare la direzione. Purtroppo arrivo in ritardo ed è solo grazie alla traccia di Claudio che gli altri capiscono di stare allungando e tornano indietro per affrontare un’ altra affascinante salita tra campi e vegetazione, con qualche occasionale villetta e belle vedute sulla pianura a nord.
Da qui in avanti c’è discesa ed altro falsopiano, io stesso riesco a sbagliare strada ritrovando però subito la via, poi al primo paese e dopo 35km di guida mi fermo e lascio il comodo sedile a Carmine per rimettermi in sella, ma non prima di un pranzo minimale assieme agli altri e dopo aver trovato la soluzione definitiva per orientarci tutti attraverso le strade secondarie che ho studiato: sul mio Garmin abbiamo la traccia ufficiale e nel caso di dubbi ho anche precaricato la mappa della zona sullo smartphone, Claudio ha la mia stessa traccia sul suo Garmin che però non sta usando per registrare il giro, per cui lasciamo il suo sul furgone affinché tutti abbiamo lo stesso riferimento, e questa soluzione si rivelerà veramente azzeccata!

Già a St. Gaudens la mia soluzione si rivela vincente, noi tagliamo su una strada nella zona industriale e subito Carmine capisce di aver sbagliato, raggiungendoci poco dopo. Bene così, non stiamo avendo le difficoltà temute!
Ritorniamo su una larga statale evitando la cittadina, pedaliamo compatti già pregustandoci la meta ancora lontana su lunghi rettilinei circondati dalle ultime propaggini montuose con le vette coperte da nuvole che però non minacciano pioggia, ogni tanto uno strappetto spezza il ritmo ma non scompone il gruppo, poi questa pianura comincia a tirare sempre in maniera più convinta e nonostante la larghezza della carreggiata attraversiamo una zona in altopiano circondata da conifere, il tutto mentre saliamo imperterriti al 2/3% per molti chilometri.

Il 4° cambio alla guida avviene all’ ingresso di Lannezeman con Paolo, poi una volta attraversato questo paese ed appurato di essere perfettamente in orario decidiamo di seguire la traccia collinare, più corta del passaggio a Tarbes, ma più caotica e con altre due salite che non ci spaventano visto che stiamo ancora tutti bene. Intraprendiamo una bella e ripida discesa con interessanti panorami, ma a metà veniamo rapiti da un affascinante castello fortificato a Mauzevin, raggiunto da una piccola piacevole deviazione che ci porta nell’antistante prato da cui godiamo di una stupenda visuale sul castello stesso, sulla valle coi suoi paesini ed anche sulle alte cime dei Pirenei, col Pic du Midi coperto da una cappa nuvolosa ed altri monti che sanno di leggenda. Ne approfittiamo per un book fotografico con improbabili pose su un tavolo in legno, ed anche per un pranzo all’ora di merenda a base di panini avec jambon e frutta.

Si riparte in discesa, ora guida Daniele ma subito dopo inizia una dura salita con punte superiori al 10% che prese da freddi fanno male anche al sottoscritto che forza il ritmo sia nell’inizio impegnativo, e che poi continua più tranquilla in un ambiente più aperto. Al gpm mi fermo ed indico la strada agli altri, poi dopo un ulteriore strappetto rettilineo arriviamo ad un doppio bivio e fatichiamo a capire quale delle due strade sia quella migliore per Lourdes, di cartelli qui non ce ne sono e ci dobbiamo affidare alle indicazioni di due operai per trovare la ‘via del signore’ (termine appropriato data la nostra meta).
Due bivi consecutivi ci danno qualche grattacapo, ma a Montgaillard troviamo le ‘sacre indicazioni’ e dopo una facile scalata collinare svalichiamo verso la meta ormai vicina, pedalando con un misto di eccitazione e timore negli ultimi piatti chilometri nei quali attraversiamo pure il meridiano di Greenwich, con io che ammiro soddisfatto quell’ istante in cui la posizione gps passa da ‘Est’ ad ‘Ovest’.

C’è un attimo di smarrimento nel gruppo, non si riesce bene a capire da dove arriveremo in quanto questo è un itinerario alternativo (e molto più tranquillo ed appagante) rispetto alla classica via di Tarbes, ma quando il cartello ‘Lourdes’ esce allo scoperto ci fermiamo tutti felici di aver raggiunto la meta, bloccando anche dei passanti per le foto di rito e festeggiando la fine di un’avventura. C’è chi è entusiasta come Claudio (“ce l’abbiamo fatta ragazzi”), chi come Pino e Paolo è contento per esserci tornato nuovamente in bici dopo molti anni, chi come me è dispiaciuto e ricorda con un tocco di nostalgia le peripezie buone e cattive passate in questi sei giorni. Ma intanto è (praticamente) fatta, siamo arrivati!
Poco avanti inizia il vero e proprio paese di 15000 abitanti e tantissimi altri pellegrini, ci orientiamo e raggiungiamo la basilica costruita sopra la grotta dell’apparizione per una foto però negata dagli addetti che non ci permettono di entrare. In qualche modo Pino riesce a trovare l’entrata secondaria alla basilica sotterranea dedicata a Pio X e tutti e sei, dopo aver parcheggiato l’utilissimo mezzo motorizzato, entriamo in tenuta ciclistica durante la messa internazionale incontrando le altre persone dell’ associazione a cui facciamo riferimento (l’ OFTAL) e seguendo la messa che si tiene in quattro lingue, con musiche di organo e cori, con almeno un migliaio di fedeli e tante persone sulle carrozzine, una messa grandiosa per un pubblico internazionale senza però sfarzi fastidiosi.
Riceviamo i complimenti di tutti, per chi non pedala la nostra è un’impresa titanica ed in tanti sono felici di farsi fotografare assieme a noi. Usciamo, passiamo nel cortile davanti alla basilica e camminando abbandoniamo il luogo sotto lo sguardo di zelanti guardie che tollerano a malapena alcune fotografie in un luogo in cui entrare con il completo ciclistico sembra quasi blasfemo.

Ci dirigiamo in albergo, è fatta e non è neppure tardi! Purtroppo l’avventura ciclistica è finita, sono stati sei giorni intensi con caldo, vento (e vento, e vento, e vento…), pioggia e temporale, forature e strade ostili ai ciclisti, bellissimi panorami e piccole scoperte, qualche immancabile discussione ma anche un ottimo spirito di gruppo, grandi mangiate e paesi meravigliosi… Un viaggio da ripetere!

Ma non è finita qui, avrei voluto scrivere della nostra scalata al col du Tourmalet, ma purtroppo i due giorni successivi sono stati piuttosto freddi e piovosi, per cui le bici sono rimaste al loro posto. Ma c’è comunque tanto da raccontare e lo farò su questo blog, ciao!

Dati totali: 1006km, 7260m, 5 giorni e 2h di viaggio.

Percorso 6° tappa: Pamiers – Col du Portel – Rimont – St. Girons – Mane – St. Gaudens – Lannezeman – Mauzevin – Lourdes 177km 1700m
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Comunque la si veda, è pur sempre un passo Pirenaico!
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Dal castello di Mauzevin, noi scenderemo e risaliremo lassù
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Il castello di Mauzevin
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Vista sui Pirenei, sembrano Appennini un po’ diversi
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Pic du Midi de Bigorre, uno dei monti più importanti al confine tra Francia e Spagna
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Il 6° giro della mia bici nuova. Che iniziazione!
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Foto di gruppo, mancano 3km alla fine definitiva dell’ avventura
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La sotterranea Basilica Pio X durante la messa internazionale
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Ed il santuario di N.S. Lourdes dall’ altro lato del Gave de Pau
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