Vigneti d’Oltrepò, parte 1

di admin il 14/10/2015 · Commenti disabilitati su Vigneti d’Oltrepò, parte 1

Stavolta arrivo in anticipo, alle 9:20 sono già nel piazzale antistante all’ az. Guerci di Casteggio che per il 4° anno consecutivo sarà la sede di partenza, di arrivo e della merenda di questo mio classico appuntamento di fine stagione, quando le temperature scendono, le foglie si fanno colorate e la bruma autunnale copre le basse colline viticole dell’ Oltrepò pavese, sede di morbide salite su asfalti spesso rovinati che talvolta offrono infide pendenze e che soprattutto sanno regalare percorsi senza un metro di pianura.
Ci sono già diversi di noi alla partenza, saluto innanzitutto Elia che sempre mi ha aiutato e che anche oggi dirigerà il gruppo del percorso “corto”, che poi strada facendo diventerà “medio”, e poi senza sosta continuano ad arrivare auto cariche di biciclette e scalpitanti ciclisti, principalmente dal pavese, ma anche da Milano o Varese. Ed oggi è veramente un continuo traffico, i numeri sono ben oltre le mie aspettative ed io, come organizzatore, mi auguro che tutto possa andare bene. Nel 2008 eravamo “quattro amici al bar” che mangiavano i biscotti della nonna, oggi saremo fin troppi…

Tra un saluto ad amici che non vedo da troppo tempo e nuove conoscenze, compresa quella di Pasquale il cinghiale che si perdette da cucciolo e che ora vive in cattività da 7 anni, arriva l’ora di partire. Ci siamo tutti, ma prima abbiamo l’obbligo di una foto di gruppo che mette in difficoltà la padrona di casa Milena Guerci, la quale deve allontanarsi per riprenderci nell’obbiettivo, e poi facciamo un breve briefing nel quale spiego che ci saranno Elia e Fabio “Tangy” come referenti del corto ed io e Davide per il lungo.

La giornata climaticamente parlando è buona, forse la più calda tra le 8 edizioni con punte superiori ai 20° nel pomeriggio, parzialmente nuvolosa e leggermente ventilata, con una rada foschia e visibilità sino a 10km… Non certo perfetta, ma complessivamente più che buona! Parto in testa indirizzando un grosso gruppo ancora sopito nei primi 800m di discesa, attraversando Casteggio con il panico degli
automobilisti che ci incrociano nel senso inverso, poi nel caotico ordine che possono fare dei ciclisti rispettosi abbandoniamo il paese
addentrandoci nelle prime soavi colline, tra infiniti filari ed improvvise abitazioni sparse, il tutto con un infido vento contrario sino a Borgo Priolo. Le colline si innalzano, i vigneti sfiorano una strada talvolta deformata sotto al peso di un terreno argilloso, qualche emerito imbecille rischia dei frontali pur di sorpassarci prima di una curva mentre qualcuno d’altro nel senso opposto rallenta solo per indicarci a gesti “ma che cazzo fate” (testuale del gesto), sebbene ci stiamo comportando bene anche per essere un gruppo di pedalatori.
Il socio di oggi Davide ha fatto i conti, siamo in TRENTASEI, 15 in più del precedente record 2013 ed un numero veramente incredibile per essere un giro tra amici in un territorio poco abitato come l’Oltrepò pavese. E mi racconta anche di come questo evento sia popolare, arrivando direttamente da casa ha incrociato un altro socio che gli chiede se stesse andando al mio raduno.

A Borgoratto Mormorolo la musica cambia, si inizia a salire verso la cima Coppi della giornata, con Igor che ha scelto le ruote da ciclocross e che tirando rapportoni duri tiene la testa del gruppo nell’attraversamento di questo paesello con qualche addobbo a festa, ma poi i giochi di forza saltano fuori e almeno in questo aspetto non ci sono novità, con Andrea C. e Christian davanti, io poco staccato e poi a seguire tutti gli altri con distacchi man mano più pesanti. Le pendenze non sono mai dure, ma i quasi 300m di dislivello si fanno sentire sulle gambe ancora da rodare. A Costa Cavalieri c’è chi fa il piss-stop, mentre gli altri si radunano alla seguente fontanella nello spiazzale nel quale non infastidiscono un traffico ben sopportabile, ma mai nullo, poi tutti assieme proseguiamo superando il primo vero GPM e scendendo di poco a Torre degli Alberi, dove da organizzatore responsabile rimango ad indirizzare gli altri assieme a Matteo F., prima di sentire del suo brutto infortunio al piede e di come abbia scoperto la bici da pochi mesi con risultati già molto buoni. Nella salitella verso il passo Carmine, 609m e vetta della zona viticola, io scatto di prepotenza ammirando il fiume di ciclisti risalire i suoi due ruvidissimi tornanti, compiendo un sorpasso illegale all’interno ai danni dell’ unica rappresentante femminile Paola e rinunciando però alla conquista del record per il troppo traffico a due ruote, comunque un’ottima consolazione in qualità di organizzatore.

Ci ricompattiamo appena dopo il valico, c’è un venticello fresco che ci da fastidio, ma c’è anche chi ne approfitta per mangiare e bere mentre qualcuno preferisce incamminarsi in discesa, lunga e larga con due contropendenze significative nel mezzo, incrociando un’altra marea di ciclisti che come noi stanno approfittando di questa bella giornata d’autunno fino al bivio di Montecalvo Versiggia, nel quale io mi fermo per indicare il bivio che ci permette di evitare S.Maria della Versa ed il suo attraversamento tra le buche ed i tombini, urlando ad un pedalatore solitario che nulla centra con noi di fermarsi (ah, l’essere in troppi) e facendo affidamento su Davide che ben dirige gli altri al successivo bivio, una strada parzialmente riasfaltata tra due schiere di vigneti di ogni tipo, con le viti che ormai hanno compiuto il loro dovere e si stanno lentamente accendendo nell’ultimo mirabolante spiraglio di vita in vista del freddo inverno. Siamo a S.Maria e ci siamo ancora tutti, per il momento è andato tutto alla perfezione ma davanti abbiamo ancora quattro salite e la divisione tra i due percorsi, con quello corto che diventerà “medio” grazie all’inserimento della salita di Donelasco. La divisione avverrà più avanti e per loro i chilometri in meno saranno solo 11, il numero giusto per poter arrivare appena prima di noi e per godersi comunque quasi tutto il territorio. Ma questo sarà un altro racconto…

Gli artefici del giro: con la maglia bianco-verde da scalatore ci sono io, poi da sinistra c’è Elia per il percorso corto, Davide ottima spalla per il lungo e Fabio Tangy
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Il gruppo di 36!
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Siamo pronti, andiamo!DCIM100GOPROGOPR1738.

Pasquale Guerci, il cinghiale
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Fortunago, grazioso borgo di collina
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La nostra lady Paola, che di recente ha terminato la massacrante Paris-Brest-Paris!
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Nell’attesa di ricompattarci a Costa CavalieriDCIM100GOPROGOPR1751.

Colori vivi d’autunno al passo Carmine, 609m di quotaDCIM100GOPROGOPR1785.

Anche Strava certifica che eravamo in tanti (e che sono andato fortissimo a Montalto, 5° su 470 persone)

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