Vigneti d’Oltrepò, seconda parte

di admin il 19/10/2015 · Commenti disabilitati su Vigneti d’Oltrepò, seconda parte

Siamo a Santa Maria della Versa, e ci siamo ancora tutti e 36 fermi all’incrocio poco antistante alla rotonda che da il via alla salita di Donelasco, famosa nella zona per il suo muro ma che noi, con la mia grande saggezza nel non volermi fare odiare da tutti, eviteremo passando per il versante più pedalabile, con un inizio duretto ed una spianata successiva che termina al bivio dei due percorsi. Il ritmo stavolta è più tranquillo, ma sufficente per fare una certa selezione e per poter indicare a tutti la deviazione, mandando i primi verso Torrone e fermando gli altri all’ indicazione “lungo destra, medio qui“. Mi va bene, il gruppo si sfoltisce con 23 di noi a continuare nella traccia di 97km ed altri 12 in quella più tranquilla di 86 che evita una salita e dovrebbe permettere loro di arrivare al traguardo con un leggero anticipo.

Al bivio facciamo traffico e blocchiamo un furgone guidato da pazienti guidatori che ringraziamo calorosamente, poi scendiamo verso il paese di Rovescala attraversandolo nella sua contropendenza ed ammirando queste basse colline che timide si innalzano dalla pianura, terreno fertile per Croatina & co. grazie alle sue pendenze adeguate e all’ottima esposizione solare. La campagna è poco avanti, noi siamo in una piccola oasi che invece non smette mai di scendere e salire, cosa che facciamo anche noi al complicato innesco di San Damiano al colle, il terzo GPM di giornata con una prima ruvida e decisa parte che affronto assieme a Christian partendo dalla coda del gruppo che ho precedentemente indirizzato in questo incrocio a 170°. La parte piana centrale invece serve per ricompattarci in vista dell’ultimo strappetto, ma si tratta pur sempre di salite di difficoltà complessiva tra il facile ed il banale.
Ci riuniamo al bivio per Montù Beccaria, nel quale si fa pressante la richiesta di una fontana che però troveremo solo più avanti, dovremo noi tutti tenere duro per un’altra salita… Stavolta faccio io da chiudigruppo in discesa col fido Davide avanti, cominciando a parlare con uno e scoprendo che si è “imbucato” nel nostro giro al quale avrebbe voluto partecipare, ma a cui ha rinunciato per problemi alla schiena. A Montù ci sono tutti e la seguente discesa verso la val Versa è gradevole a parte qualche vaffa di troppo dagli automobilisti che, poveretti, non possono perdere tre secondi di vita pur di lasciare una giornata di divertimento ad altre trenta persone…

Sino all’ imbocco della salita di Canneto pavese facciamo gruppone occupando tutta la corsia, poi con qualche fatica approcciamo quest’altra ascesa tipica e simile alle altre, con pendenze mai dure e tutta immersa tra infiniti filari interrotti solo da abitazioni sparse e dal paese stesso, ascesa nella quale forzo imponendo un ritmo selettivo a cui solo i soliti Christian ed Andrea C. resistono sino all’incrocio che ne segna la fine definitiva.
Ci ricompattiamo nuovamente, qualcuno ci saluta e qualcuno comincia a patire i segni della fatica (ragazzi, sono pur sempre quasi 100km senza pianura, affrontateli se sapete di avere l’allenamento giusto!) e nei successivi strappi che seguono il crinale verso Castana e che donano brevi, interessanti panorami su Montù e Cigognola, soprattutto Matteo P fatica parecchio mentre io rallento per assicurarmi che non abbia pure problemi di altra natura.

Con le borracce piene e con lo stomaco impegnato a digerire qualche boccone si riparte in discesa, lottando contro un trattore e contro qualche immancabile buca nell’ asfalto, arrivando infine in fondo con anche la foratura dello stesso Matteo P. (ma non poteva capitare a qualcuno più fresco?) che viene aiutato da Matteo F. ed un altro i quali decidono di procedere assieme in maniera indipendente, eventualmente passando anche per la pianura, mentre noi altri con calma saliamo la valle Scuropasso sino all’imbocco della ultima salita di giornata, quella che in 6km arriva ai 410m di Montalto pavese, una strada relativamente larga con dei tratti anche all’8% ed un finale piano.
Ed essendo l’ultima, questa salita viene subito affrontata a tutta, sia da chi lotta contro la stanchezza data da un percorso mai duro e mai piano, sia da noi davanti che ci aggreghiamo al treno guidato da Mike e Davide che improntano un ritmo forsennato sino a Lirio, dove cedono il passo a noi soliti tre col sottoscritto che stavolta, al contrario del 2013, riesce a tenere duro rimanendo in scia anche nel punto più ripido per poi addirittura avanzare e dettare l’andatura, senza però creare selezione sino alla fine pratica antecedente al lungo falsopiano. Un po’ tiriamo il fiato, ma per la distrazione e l’affanno rischio seriamente una caduta in un grosso cedimento dell’asfalto, rimanendo sbilanciato col corpo giusto il tempo necessario per uscirne dopo che sia io che Christian abbiamo pensato alle conseguenze della mia caduta. E’ andata bene, ma ora c’è l’ultimo strappetto di Calvignano e qui l’acido lattico vince sul fiato che le numerose gare podistiche della stagione hanno forgiato permettendomi di tenere ritmi massimali con meno sforzo apparente rispetto ad un solo anno fa.

Pian piano, o meglio chi più forte (Davide e Mike) e chi meno arriviamo tutti, il ritrovo è appena giù in paese ed io preoccupato di non aver visto Andrea M. scendo chiedendo informazioni, ma nessuno l’ha visto… piccolo momento di panico, il contatto telefonico è precario e l’unica cosa che riesco a comprendere è “sono con gli altri“, per cui mi tranquillizzo. Scoprirò che nella discesa precedente ha perso il borsello della sella e che per ritornare indietro è rimasto bloccato dal trattore, per cui ha proseguito assieme agli altri dopo che hanno sostituito la camera d’aria.
Noi scendiamo con un nostalgico saluto a questa zona di infiniti vigneti su una discesa che ci ributta in pianura, ma non prima di un ultimo, bastardo strappo da rapportone micidiale per chi ormai è alla frutta. Casteggio è vicina, al bivio ad U verso la cantina sede di partenza mi fermo e mando gli altri lungo gli ultimi 800m di leggera salita, un bel toccasana prima della merenda. Arrivo per ultimo del mio gruppo assieme a Christian, ma poco dopo anche i Matteo, Andrea M, più Giovanni ed un altro che sono andati diritti ritornando poi sui loro passi. Ci siamo, c’è chi deve andare e chi rimane, c’è qualcuno del corto che mi riferisce essere andato tutto bene e che sono lì da soli 10 minuti (ottimo!), ma per 26 di noi il giro non è ancora finito, manca il terzo tempo ed il seguente terzo racconto meno ciclo, ma molto enologico!
Alla prossima, ma fra qualche giorno Giovanni vi farà una stupenda video-sorpresa!

Percorso e altimetria
vigneti_strava2
S.Maria della Versa, territorio fortemente basato sulla viticoltura

DCIM100GOPROGOPR1793.

Tipico asfalto oltrepadano salendo a Donelasco

DCIM100GOPROGOPR1796.

La dolce val Versa e l’arrivo al bivio dei due percorsi
vigneti_2015 039
Panorama leggermente offuscato da Torrone verso Rovescala e la pianura
vigneti_2015 042
Vicobarone, qui siamo al confine del territorio piacentino
vigneti_2015 043
Mondonico
vigneti_2015 046
Castello di Cigognola, uno dei tipici passaggi nelle passate edizioni
vigneti_2015 048


Comments are closed.

Archivi