Vigneti, finalmente a merenda

di admin il 27/10/2015 · Commenti disabilitati su Vigneti, finalmente a merenda

Prima di iniziare a raccontarvi della terza ed ultima parte del giro di oggi, quella che nel rugby è definita terzo tempo e che ha visto ben 26 di noi con i calici in mano nella cantina dell’ azienda Guerci di Casteggio, voglio scrivere i doverosi ringraziamenti a qualcuno che è stato molto utile nella ottima realizzazione di questa giornata.
In primis ringrazio Davide Sanzogni, ottima spalla nella gestione del gruppo con cui mi alternavo agli incroci per evitare soste inutili, alleato nelle indicazioni e nel controllo di tutti i presenti.
Poi ringrazio sentitamente Elia Venegoni, socio perfetto dapprima come chiudigruppo, ruolo noioso che ha svolto egregiamente, e poi come guida del percorso più breve assieme a Fabio Faedi “Tangy”, anche lui guida del corto.
Un sentito grazie va anche a Matteo Ferrari e Matteo Papini per le oltre 80 foto, ed anche agli stupendi videoracconti di Giovanni Baiguera filmati e montati con una GoPro sul manubrio. Un grazie anche ad Andrea Maran e ad un altro di cui non so il nome, i quali mi hanno aiutato a chiudere il gruppo in alcune parti del percorso lungo.
E poi un ringraziamento ai partecipanti, di cui alcuni provenienti dalla zona di Como, Milano, Varese o Borgosesia, dando un pizzico di extraterritorialità ad un gruppo formato principalmente e comprensibilmente da pavesi.

I partecipanti del percorso corto sono arrivati da poco, la loro attesa è stata limitata e quando anche noi del lungo di 97km siamo compatti al piazzale antistante l’azienda Guerci essi sono appena pronti per la merenda. Perché si, la merenda è il tocco di classe e forse il motivo principale che ha spinto molti di noi a partecipare, allietati da un banchetto a tema col titoto del giro “dei vigneti d’Oltrepò”. Milena, la mente dell’azienda, ci chiama, è pronto e noi siamo affamati dopo gli sforzi odierni.
Ci disponiamo sulla lunga tavolata, siamo in 26 doppiando i presenti del 2013 (13) ed iniziamo brindando con lo spumante metodo Charmat la cui fermentazione avviene in autoclave, brindando ai presenti e pure al sottoscritto in qualità di organizzatore. Girano anche pancetta e salame, ma la lotta per il cibo ha il sopravvento e qualcuno riesce ad addentare solo uno dei due prodotti. Per fortuna c’è abbondanza, e tutti riusciamo a rubarci a vicenda qualcosa e recuperare qualche caloria e a scaldarci l’animo confrontando i due Bonarda, quello fermo e quello frizzante. Noto la difficoltà della situazione, per cui aiuto Milena versando i bis ovunque trovo dei bicchieri vuoti, e fermandomi poi a tavola con due bottiglie ancora da seccare proprio davanti al mio volto (ahi, pericoloso!)

E’ il turno di altri due rossi, il Pinot in rosso giovane (un vino spesso fatto invecchiare, ma che anche giovane ha dei piacevoli aromi fruttati) ed un Barbera del 2009, anche stavolta a scelta col sottoscritto a distribuire i bis, il tutto mentre sulla tavola arrivano anche il miele col formaggio pecorino giovane. La merenda va avanti, qualcuno deve purtroppo scappare ma l’allegria, complice il tasso alcolico non più neutro, aumenta di pari passo con la sazietà. Ma a questa aperi-cena di reintegro manca ancora il dolce, una abbondante fetta di crostata abbinata ad altri due vini dolci, un rosso simile al classico Sangue di Giuda ed un Moscato, prima di finire con l’ultimo brindisi a base di spumante metodo classico, partito dalla stessa base di Pinot nero delle bollicine iniziali ma con un procedimento completamente diverso che lo ha visto fermentare per due anni in bottiglia.

E’ l’ora dei saluti, quasi tutti acquistano qualche ricordo prima del felice ritorno a casa, con l’impressione mia che siano rimasti tutti soddisfatti del percorso, della gestione della giornata e della merenda finale, sinché noi ultimi quattro irriducibili non ci siamo trovati a parlare di cani e caccia con un altro membro della famiglia Guerci, ovviamente tagliando la gola alla bottiglia di spumante rimasta aperta.

Ne è passato di tempo da quella fine 2008 in cui tre amici sono partiti nella nebbia incontrando poi Fabio Tangy sul percorso, da quando  nel 2011 ne sono successe di tutti i colori ed ho imparato una utile lezione su come organizzare questi eventi che sono pur sempre ritrovi da amici, forse il 2012 non è così lontano quando titubante ho proposto l’idea della merenda e in 8 (su 12 partenti) siamo rimasti contenti, ed ancora meno rispetto ad un 2013 che mi ha visto finalmente contento per aver avuto ben 21 ciclisti ed aver realizzato qualcosa di significativo. Ma sicuramente quest’anno è andata molto meglio del previsto, 36 persone sono una grande soddisfazione e non aver avuto problemi non preventivabili (una foratura ed un paio di crisi finali, nulla di ingestibile) è stata anche una fortuna.

Ci vediamo nel 2016, magari ci sarà un cambiamento chissà… ma l’importante è non perdere lo spirito di queste giornate, in cui si formano dei gruppi in cui è piacevole pedalare, con il giusto agonismo in salita ed un rispetto reciproco raramente osservabile. Ciao!

Matteo festeggia la fine di questo giro

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In trepidante attesa dei salumi, abbiamo fame!

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Milena Guerci alle prese con lo spumante per il brindisi iniziale. Ma i rossi sono già sulla linea di partenza

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