Lourdes 7, l’esperienza nel paese

di admin il 05/11/2015 · Commenti disabilitati su Lourdes 7, l’esperienza nel paese

Lourdes, un paese da 16000 abitanti tra le prime alture dei Pirenei diventato famoso dal 1860 in seguito alle apparizioni della Madonna (la “immacolata concezione” come ella stessa si definì a Bernardette, la 14enne protagonista degli episodi), evento su cui si può essere giustamente scettici ma che ha avuto diverse prove indiziarie ed ha visto diverse guarigioni inspiegabili che, almeno dal punto di vista cattolico, ne confermano la veridicità.
Avrei voluto raccontarvi una settima tappa, quella della scalata ai 2115m del col du Tourmalet, ma nei due giorni di permanenza il tempo è stato inclemente, con pioggia discontinua ed una temperatura anche di 12°, con conseguente shock termico pensando ai 37° della partenza. Per cui vi racconto una panoramica su questo mondo “fuori dal mondo”, con aspetti ovvi ed altri ben comprensibili, ma anche con sfaccettature che nessuno immaginerebbe.

L’ aspetto principale ed ovvio è quello cattolico, essendo forse la principale meta mondiale di pellegrinaggio, ed il flusso si incentra nella zona della grotta in cui la giovane ragazza ha avuto le visioni, un piccolo anfratto sulla riva del fiume Gave de Pau, con interminabili file per camminare nei luoghi più significativi, toccare quelle pareti al punto di averle rese liscie ed inumidirsi con la stessa acqua benedetta. Sopra alla grotta, dietro richiesta della Madonna, è stata costruito il santuario di NS di Lourdes, sotto ad esso (non chiedetemi come) è stata costruita la basilica di Nostra Signora del Rosario, più piccola e meno appariscente, raggiunta da due lunghe rampe e due ripide scalinate. Nel 1958 è stata inaugurata anche la basilica di San Pio X, una costruzione sotterranea in cemento in grado di ospitare 25000 fedeli.
Di fianco alla grotta ci sono anche le vasche sacre, quelle in cui le persone si immergono nella speranza di un miracolo o alla semplice ricerca della spiritualità, ci sono numerose fontane da cui si riempiono bottiglie se non taniche di acqua, la zona delle candele ed altre strutture o chiese nei dintorni.

L’aspetto ben comprensibile è che dove c’è un così elevato afflusso turistico ci sono anche le strutture ricettive, in questa zona bassa del paese è tutto un affiorare di alberghi e rivendite di souvenirs di culto, tutti con nomi di ispirazione religiosa ed alcuni con musica o con cartelli in cui si specifica che si parlano più lingue, compreso italiano ed inglese. Ci sono anche la gioielleria e l’albergo Soubirous, creati dal fratello di Bernardette che subito ha fiutato l’affare… Oltre al merchandising ci sono anche bar, caffetterie e boulangeries, ma giustamente anche i pellegrini devono mangiare.
E poi c’è un aspetto che nessuno si aspetterebbe in un posto in cui si va alla ricerca di Dio o della fede: i pub, e nella zona turistica non sono pochi alternanosi con frequenza alle altre attività e sempre pieni anche durante la settimana da persone di tutte le nazionalità, frequentati sia da chi vuole bersi una birra con gli amici (e vi ho trovato le birre migliori di tutto il viaggio), sia da ragazzi principalmente inglesi che dopo una giornata di servizio ai malati si danno alla gioia di due, tre se non oltre birre medie, girando visibilmente allegri ed ubriachi e talvolta con costumi da carnevale. Diciamo che volendo anche a Lourdes escono delle serate memorabilmente devastanti…

Lourdes è un mondo a parte, ed in quanto tale è possibile in pochi metri incrociare persone provenienti da tutte le parti cristiane del globo. A sensazione la nazionalità predominante è quella italiana, ma tantissimi sono anche gli inglesi, molto più numerosi dei pur sempre presenti tedeschi e spagnoli. Invece sono rimasto sorpreso di aver incontrato così tanti pakistani ed indiani. E’ un mondo molto internazionale in cui ci sentiamo tutti fratelli dello stesso Dio, in cui le distinzioni sociali e di provenienza crollano lasciandoci tutti alla pari con un umanissimo rispetto nelle diversità reciproche, rispetto che io stesso ho avuto nonostante la mia non-affiliazione al cattolicesimo ed un orientamento mai nascosto che più che religioso definirei spirituale.
Scordatevi però le immagini stereotipate delle interminabili file di malati anche gravi che sperano in miracoli, quell’aspetto è ormai scemato e principalmente il turismo è formato o da persone alla ricerca spirituale, o da associazioni come l’ OFTAL (Organizzazione Fraterna Trasporto Ammalati Lourdes) o l’ AMAMI di Napoli, il cui obbiettivo è accompagnare persone con deficit fisici o mentali o semplicemente non più autosufficenti in una vacanza di preghiera e divertimento, con canti e giochi di gruppo organizzati in ospedali costruiti apposta per ospitare queste persone e con il trasporto su carrozzine alle numerose preghiere ed eventi del giorno. Lourdes per questo ha una serie di piste “carrozzinabili” preferenziali per gli ammalati in carrozzina, spinti da “dame” e “barellieri” nel caso della stessa Oftal (e, quando c’è stato bisogno, pure dal sottoscritto) o da altri volontari.
Non è più il luogo in cui si va per toccare con mano la sofferenza del prossimo, ma vivere Lourdes come puro turista è un modo povero di passare il tempo, quando si vive assieme agli altri la situazione di disagio di certe persone allora si ragiona sulla propria vita e si capisce che, in fondo, l’essere partiti da Tortona ed arrivati qui in bici è comunque un qualcosa di cui essere contenti (se poi io penso che 10 giorni prima sono stato investito da un’auto… beh si capisce!)

Personalmente ho toccato tutte le tappe fondamentali della visita, a partire dalla grotta sino al momento in cui Pino e Paolo hanno messo a dormire alcuni dei visitatori “speciali”, con un bagno nelle vasche sacre (nessun miracolo però eh…), la conoscenza con la mia guida Emanuele che per due pomeriggi mi ha portato a correre e a fare il giro turistico del paese (non ho potuto pedalare, ma almeno non sono stato fermo), una visita da puro turista assieme a Daniele e Carmine sotto un’incessante pioggia e 12° ed anche delle serate divertenti al pub, ma senza gli eccessi dei ragazzi inglesi. Insomma… una bella esperienza anche questi due giorni di pernottamento all’ inizio dei Pirenei!
Ed ho anche corso, mi sono portato pure le scarpette da running nell’eventualità di avere il tempo per un’uscita e di visitare i paesi attraversati in una maniera alternativa, cosa fatta solo qui grazie alla guida Emanuele che il primo giorno, sotto una leggera pioviggine santa, mi ha portato nei punti più significativi rigorosamente a piedi, uscita ripetuta il secondo giorno di permanenza con la bella scalata della ripida via Crucis.

E poi c’è il viaggio di rientro, da considerare non come la fine ma come l’ultima avventura in cui io, Pino e Paolo abbiamo caricato le sei biciclette nel furgone ed abbiamo attraversato tutta la Francia meridionale, partendo alle calde luci dell’ alba che filtravano attraverso le piogge, attraversando Tolosa e Montpellier, fermandoci poi in Costa Azzurra per un imprevisto bagno nel Mediterraneo ed uno sfizioso pranzetto lungo la strada costiera delle rocce rosse di Cannes, per tornare infine ai 30° dell’ Italia con dei bei vaffa a tutte le particolarità francesi vissute nell’ultima, intensa settimana.

Au revoir bella avventura!

La grotta dell’ apparizione ed il santuario di NS Lourdes
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La fiaccolata serale che termina con la recita del rosario in più lingue20150729_214502

Vista dal santuario
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L’ospedale per gli ospiti più speciali. Il 4° piano era riservato all’OFTAL
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Si canta, si balla e ci si diverte
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L’avventura è finita e noi 6 festeggiamo!
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Ma che gente si trova a Lourdes il giovedì sera?
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My fairy lady, may have I a photo with you (ho dato per scontato che fosse inglese)
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E si corre anche!
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L’alba di un lungo viaggio dai Pirenei all’Appennino settentrionale20150731_063746

Rocce rosse verso Cannes
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Costa Azzurra ed il suo bellissimo mare
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