Guardia, Bocchetta ed altre genovesità

di admin il 02/01/2016 · Commenti disabilitati su Guardia, Bocchetta ed altre genovesità

31 ottobre

Questo fine stagione sta assomigliando a quello dello scorso anno, con temperature fin troppo gradevoli per il periodo ed alcuni dei migliori giri a ll’ inizio del mese tipicamente dedicato al riposo. Purtroppo questa volta non sono in Trentino per lavoro e devo ripiegare su piccole trasferte in un territorio che adoro, quello dell’ entroterra ligure, ripercorrendo strade che da troppi anni non mi vedono protagonista.

La partenza è strategicamente davanti al negozio di biciclette di Arquata Scrivia (si sa mai…), una brezza ancora fresca da nord mi spinge nella risalita della valle Scrivia laddove l’ Appennino si richiude su se stesso e la strada quasi piana si inventa passaggi arditi tra le verdi montagne ed il profondo fiume, attraversando paesi colorati che già hanno il sapore di Liguria. Arrivo facilmente a Busalla, da cui approccio la nuova salita di Savignone, tutta su asfalto molto più bello di quelli a cui dolente ho fatto l’abitudine e con tratti ripidi che prendo sovraritmo, trovandomi al valico con il già troppo acido lattico di chi si rimette in sella dopo una settimana di stop. Scendo nuovamente in valle Scrivia prima del secondo facile passo odierno, la Crocetta di Orero che con una lunga e facile discesa tagliata occasionalmente dalla ferrovia Genova-Casella arriva a Bolzaneto, quartiere alto di Genova.
Ora inizia il divertimento vero e proprio, davanti a me una delle salite più famose della Liguria che con 700m verticali in 8km arriva al santuario della Madonna della Guardia, salita che si indurisce strada facendo e che trafigge negli ultimi 200 ripidi metri in pavée. Parto con un poco di riserva, ma le sensazioni di una settimana fa sono riconfermate ed anche oggi fatico troppo a tenere i miei soliti ritmi, tanto che non riesco nemmeno ad eguagliare il mio record ottenuto nel 2008 (quando la gamba era un gradino sotto). C’è una bella tramontana che infastidisce e nella quasi deserta vetta fa fino freddo, ma la cosa non mi impedisce di rimanere qualche minuto ad ammirare un mare parzialmente offuscato sul quale il sole di mezzogiorno si specchia mandandomi i suoi luminosi raggi.

Confesso che in discesa mi fanno comodo i guanti lunghi, che però tolgo a Campomorone all’imbocco dell’altro ‘must’ della zona, il passo della Bocchetta, più facile della sua sorella ma comunque dura, con punte oltre al 10% e 650m di differenza altimetrica. E come per la Guardia soffro, non in maniera eccessiva ma fatico ben più del previsto.
Il versante nord è più freddo e in ombra, a Voltaggio passo accanto ai lavori del “terzo valico” (la Genova-Interporto Gavio, la cava di amianto, l’opera più inutile di Italia, la “ho pagato anch’io le mie tangenti”, o chiamatela come volete) e la strada verso Gavi è tutto un alternarsi di lavori “di compensazione” (chissà se anche qui l’assegnazione ha girato in tangenziale?), per fortuna a Carrosio abbandono la val Lemme per una salita che ho scoperto da pochi mesi e che passa affianco a dei bellissimi calanchi grigi che sfiorano l’asfalto verso Sottovalle, una salita non dura sulla quale comincio ad essere stanco. Una discesa di differente pendenza mi riporta giù in val Scrivia, mancano solo pochi chilometri controvento per arrivare alla fine di questo soddisfacente giro di fine stagione.
104km, 2200m, e la possibilità di replicare fra 7 giorni

La ferrovia che sale da Genova a Casella
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Panorama sulla Valpolcevera dal monte Figogna, sul quale sorge il santuario della Madonna della Guardia
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La parte anteriore del santuario
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Il mar Ligure a mezzogiorno
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Calanchi tra Carrosio e Sottovalle di Arquata Scrivia
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Altri calanchi dopo Sottovalle
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