8° tortonese, 2° parte

di admin il 14/06/2016 · Commenti disabilitati su 8° tortonese, 2° parte

Siamo vicini a Garbagna, al bivio che disseziona la strada in due dure salite che portano rispettivamente a Dernice e a Montebore. Della, Valerio e Gianluca decidono di tagliare il chilometraggio inerpicandosi sino ai 600m di Dernice, raggiunta con 2km costanti al 10%, noi altri dieci svoltiamo a destra affrontando distanziati ma tranquilli il falsopiano che precede l’altra dura salita di Montebore, nettamente la più impegnativa della giornata. Senza preavviso la strada cambia aspetto e diventa ripida, oltre al 10%, le nostre catene la seguono salendo su pignoni più grandi ed anche il fiatone va all’ insù. E’ dura, sebbene non proibitiva, ma questi due chilometri simil-Mortirolo ci fanno faticare e le distanze si dilatano in base alle qualità di grimpeurs. La seconda parte è più agevole ed improvvisamente il bosco lascia il posto al paesino di Montebore, incastrato tra le rocce a 680m di quota e da cui nasce un tipico formaggio di latte misto a tre cilindri sovrapposti. Chi ha forzato troppo sulle più dolci colline iniziali ora comincia a patire la fatica e le temperature ormai estive,  ed i distacchi sono consistenti seppur senza esagerazioni.

Riunito il gruppo scendiamo sino ad incrociare la strada Dernice-val Borbera, dove Piero ci saluta: per lui non si tratta di una sfida impossibile, ma i suoi capelli bianchi da tanti anni gli suggeriscono ritmi più turistici dei nostri semi-competitivi. Abbiamo sete, ci fermiamo ad una fresca fontanella indispensabile per affrontare le difficoltà successive, ma prima ci godiamo una dolce discesa con le gole della val Borbera in bella vista, una delle tipicità del territorio tortonese.

Montebore, giusto quattro case in alta collina
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Montebore, il formaggio
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Dernice vista sempre da Montebore
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Mentre questo è il monte Giarolo
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Piero arriva al gpm di Montebore, ma tutti qui hanno faticato
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Giarolo, paese sotto l’ononimo monte, rappresenta la cima più alta di oggi dalla “bellezza” dei suoi 835m (si tratta comunque di un giro collinare) ed è raggiunto da una salita relativamente lunga e non troppo impegnativa suddivisa in due parti, con la prima abbastanza regolare sino a Pallavicino e la seconda a mezzacosta del monte che invece alterna strappetti e discesine. Christian ovviamente rimane davanti, ma la temperatura e le salite precedenti si fanno pesanti sul fisico di noi atleti, con qualcuno che arriva piuttosto stanco, chi come Riccardo paga il conto alla sua bici d’epoca e chi invece arriva in impennata come un Sagan qualsiasi.
Ci serviamo nuovamente alla fontanella in vista del dislivello finale verso Giarolo, quel poco che comunque urta chi sta raschiando il barile. Ma ora è quasi finito, da qui dominiamo la val Curone e le colline che degradano verso la noiosa pianura, evitiamo le troppe imperfezioni dell’asfalto e sorvoliamo qualche breve contropendenza sino al bivio per Caldirola.

La parte più divertente di questi miei eventi è il falsopiano finale, mentre in occasione del giro d’Oltrepò di ottobre non c’è praticamente la possibilità orografica di inserire dei tratti da affrontare a tutta in gruppo, qui ci sono le valli Curone e Grue in cui si può stare comodamente a ruota, ma anche tentare attacchi a tutta velocità cercando di portare via la fuga buona. Non da subito però, prima c’è un bel tratto di larga discesa a due corsie sino a Fabbrica Curone con diversi tornanti che sbaglio in sequenza e che scremano il gruppo che si ritroverà poi unito a San Sebastiano, con Andrea che volerà in quei chilometri mentre altri procederanno più tranquilli.
Siamo assieme e l’andatura aumenta pian piano, c’è chi chiede un ritmo accessibile a tutti e chi accelera dando belle trenate sinché il gruppo non trova il suo nuovo equilibrio, il tutto senza mai perdere elementi per strada. Arriviamo a Monleale e mancano meno di 4km all’arrivo quando io in prossimità di un semaforo rosso, intuendone il cambio di colorazione, tento un attacco, venendo sfigatamente fermato da un guanto di plastica che si incastra nel cambio… Nel verificare la situazione mi faccio riassorbire e così l’effetto sorpresa svanisce, ma c’è Matteo che sprona Mattia ad attaccare e quindi parte la fuga buona a cui si aggregano Mike, io, Teo stesso ed incredibilmente Christian.

Manca poco alla volata finale, anche se non esiste un vero traguardo siamo tutti pronti per sprintare, quando un camion ci supera invadendo l’altra corsia mentre sta sopraggiungendo una motocicletta e mentre Christian urla dallo sforzo di tenere i 50 orari frullando un rapportino. Io però mi spavento, noi non possiamo di certo dire di comportarci secondo i dettami del codice stradale, ma quel sorpasso è criminale ed ho avuto realmente paura che ci investisse! Volata in parte falsata, ma tutto ciò che finisce bene è bene, non dice così il motto?

Ci cambiamo e facciamo una piccola sosta al bar per reintegrare gli sforzi. Partiti in 14, arrivati in 9, giro abbastanza tranquillo ma impegnativo con 106km e 1830m dislivello. Che dire d’altro se non che ringrazio tutti i partecipanti, Claudio di tortonaoggi.it per i saluti e le foto iniziali, chi è rientrato nel gruppo dopo tanto tempo, chi cerca di non perdere un appuntamento, chi è al suo primo giro…

Ci vediamo in linea di massima sabato 8 ottobre per il 9° giro dei vigneti d’Oltrepò, ma se volete un giro possiamo sempre organizzarlo, ciao!

Acqua… ce ne vuole tanta oggi
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Si scende da Dernice verso la val Borbera
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Sagan… de noater!
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