Scalata 3k al monte Rocciamelone

di admin il 25/08/2016 · Commenti disabilitati su Scalata 3k al monte Rocciamelone

Susa, 19 agosto

3000m di dislivello in bici sono un valore di tutto rispetto, ma a piedi invece? E se fatti tutti consecutivamente su un’ unica salita?
Sono pochi i posti che possono vantare salite così lunghe da portarci dalla valle sino alla vetta delle Alpi, di uno dei monti più rappresentativi del Piemonte come lo è il Rocciamelone che dai 3538m domina tutta la val di Susa.

susa_rocciamelone3k 012
susa_rocciamelone3k 003

Siamo in 4 e siamo appena usciti dall’albergo in una mattinata non calda ma umida, dopo un breve trasferimento camminato arriviamo a Mompantero e a quel sentiero numero 558 che parte subito deciso a lato di una chiesa moderna. Scordatevi le pendenze a cifra unica, qui nel bosco si sale decisi già da subito ed i tratti al 20% sono quelli in cui riposarsi, rocce sporgenti fanno da scalinata in cui scatenare la potenza delle cosce e l’afa ci fa sudare in maniera eccessiva. Ieri siamo scesi da questo sentiero ed abbiamo trovato 3km alla media del … 29% (VENTINOVE, ho scritto giusto!), camminando non è una pendenza esagerata ma rende bene l’idea di quanto si salga decisi e molto a lungo sino al rifugio Trucco a 1700m.
1200m scalati in 4,4km (media 27%), il 60% restante da affrontare dopo una pausa caffé in cui mi cambio la maglietta intrisa per rimanere in canottiera. Lassù c’è la nostra meta, è ancora lontanissima ed altissima, meglio non guardarla mentre ci osserva severa come si addice ad una vetta alpina.

Siamo ancora a valle
susa_rocciamelone3k 008
Si prende quota
susa_rocciamelone3k 009
C’è poco da fare, si sale ripidi
susa_rocciamelone3k 017
Dobbiamo arrivare lassù
susa_rocciamelone3k 029

Il pezzo successivo ci permette di riposarci camminando in un sentiero nel bosco, poi perdiamo momentaneamente la traccia dovendo attraversare il pascolo di una malga e la ritroviamo su una via che ci lascia parecchio dubbiosi a causa dell’assenza di segnavia sin’ora sempre presenti, ma la via è ben battuta ed infine ci ritroviamo alla “Riposa“, il rifugio a quota 2000 da cui parte la maggior parte degli escursionisti. Ok, siamo al 50%, coraggio che ci arriviamo!

Da qui in avanti il sentiero è sempre ottimamente segnato e taglia a zigzag un’ampia prateria, rocce affioranti dal terreno ci obbligano a qualche microscopico tratto alpinistico e la visuale verso la prossima tappa del rifugio Cà d’Asti ci comincia a mettere l’ansia: è veramente in alto e là sembra molto scosceso con passaggi che poco hanno di escursionistico. La temperatura è ancora gradevole, ma è meglio avere due strati per fronteggiare un venticello fresco che è logico trovare a queste altitudini.

Arriviamo a Cà d’Asti, il comodo rifugio è l’ideale per una sosta merenda prima dell’ultimo strappo di 700m verticale. La vetta ora sembra molto vicina, e in senso orizzontale lo è, ma questo implica che la parte restante sarà veramente verticale. Ed usciti dalla porta lo capiamo subito, a questa quota non cresce nemmeno l’erba ed il cielo velato rende monocolori le pendici rocciose su cui spesso dobbiamo appoggiare le mani a terra per agevolare il cammino. Nulla di pericoloso, ma fa impressione a chi come noi non è abituato alle escursioni ad alta quota.

Sin qui la parte facile, quella successiva sarà un’impresa!

L’ambiente si fa montano
susa_rocciamelone3k 044
susa_rocciamelone3k 054
Pranzo time riparandoci dal vento tra le rocce del sentiero
susa_rocciamelone3k 058
Eccoci pronti per l’ultimo pezzo
susa_rocciamelone3k 069

Under Avventure

Comments are closed.

Archivi