Rocciamelone 3k, finalmente in vetta

di admin il 30/08/2016 · Commenti disabilitati su Rocciamelone 3k, finalmente in vetta

Susa, 18 agosto.
Siamo al rifugio cà d’Asti e stiamo affrontando una mitica scalata escursionistica da Susa, 503m, sino alla vetta del Rocciamelone a 3538m di quota, un fantastico 3K consecutivo in soli 12km di salita ufficiale. Siamo in 4 e siamo appena usciti dal rifugio a quota 2800m con ancora davanti tanta salita…

C’è chi rinuncia da subito, c’è chi si ferma alla crocetta a quota 3100 provato dalla rarefazione dell’aria e dalla stanchezza che raddoppia la fatica di ogni passo, continuiamo in due capendo ben presto cosa ci aspetta. Il tratto è classificato “EE”, escursionista esperto, ed io credevo anche di esserlo sino a questo punto… Il Rocciamelone è proprio davanti a noi, verticale, scuro, roccioso e cattivo, sembra a portata di mano ma è ancora molto alto ed il sentiero ricavato nelle rocce sembra dover scomparire da un momento all’altro per trasformarsi in puro alpinismo.
Le bandierine biancorosse del CAI sono omnipresenti, quello che manca è una via “normale” su cui si possa salire in sicurezza, a sinistra la montagna quasi verticale, a destra la montagna che scende quasi verticale e davanti a noi una scalinata senza protezioni… Ho sempre avuto un filo di timore delle altezze, ma qui il timore si sta trasformando in vera paura di non potercela fare e di non sapere più scendere, sembra senza speranza sebbene incrociamo altri che stanno scendendo dopo una visita alla cima…

Ci fermiamo a respirare, stiamo risalendo a quattro zampe e siamo abbastanza intimoriti dall’ambiente. L’altro rinuncia, “io non me la sento, torno indietro”, anch’io vorrei desistere ma sono ormai a quota 3400m, ho inaugurato la felpa delle grandi occasioni, mancano 100m ai 3K verticali e al simbolo della val di Susa, e poi in fondo in tanti sono saliti, devo solo non essere così incauto da lanciarmi nel vuoto… Prendo un bel respiro, faccio molta attenzione a rimanere sbilanciato verso il monte, mi attacco ad ogni punto possibile ed approfitto felice delle corde presenti nel pezzo finale… ed ARRIVO IN VETTA!

E il peggio deve ancora venire
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Fa già impressione così
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E se questo è il panorama a lato…
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Questa è la scalinata all’inferno, un’impressione sconsolante
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E già, siamo saliti di lì
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Sono impaurito, vedere quel ghiacciaio molto più in basso mi da l’idea di questa quota per me assurda, intravedere Susa così lontana in verticale mi fa capire quanto cazzo sia salito, sentire l’aria fresca sfilare tra la statua di re Vittorio Emanuele e della madonna è incredibile, osservare le alte creste sassose dall’alto al basso è assurdo… Ma dove sono arrivato? Ogni passo è molto cauto, ma in fondo non c’è da avere paura, c’è anche un rifugio con letti e coperte per le emergenze e qui passano centinaia di persone. Dopo i selfies di rito intraprendo la discesa, i primi passi a ragno mi fanno capire che in fondo il peggio è passato, che basta ignorare il dirupo, attaccarsi bene alle corde o alle rocce e fare attenzione, perché è un segmento piuttosto tecnico, ma se fosse in un bosco non farebbe né caldo né freddo. Mi riguardo indietro e vengo destabilizzato dal contesto, ma guardando avanti mi rendo conto di quanto sia tutto un problema mentale e di quanta voglia abbia di raggiungere gli altri al rifugio.

Mappa dalla sommità
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Il ghiacciaio
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Il laghetto di Malciaussiasusa_rocciamelone3k 096
Ed io un po’ spaventato
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Ripassata la crocetta il sentiero diventa semi-corribile e raggiungo superandoli subito altri escursionisti, un po’ di tecnica trail ed un po’ di cura nel non fare mai il passo più lungo della gamba mi riportano a Cà d’Asti assieme agli altri. E la cima “andiamo a comandare” come dice una canzone che pare essere il tormentone ignorante dell’estate. Siccome io tanto a posto non lo sono e comincio a sentire un incipiente mal di gola, ordino un Genepy con cui farmi degli sciacqui orali disinfettanti che col senno del poi hanno funzionato.

Il peggio è andato, manca il pezzo verso quota 2000 ma saltellando tra le rocce e tagliando le mille piste che attraversano la pendice erbosa ci arriviamo in fretta. Ora possiamo corricchiare sulla larga carrozzabile sterrata che porta al rifugio de La Riposa, così da guadagnare tempo, ma con lo stesso spirito notiamo anche dei tagli tra i vari tornanti per accorciare quei 50m più utili a dire di aver tagliato che a risparmiare tempo.
Ripassiamo dal rifugio Trucco a quota 1700m, ma stavolta non ci fermiamo proseguendo su un differente sentiero ancora una volta ben segnato, ho insistito per allungare pur di cambiare strada ed ho compiuto una scelta vincente, il primo tratto scende di 600m in modo tecnico senza eccessi, saltare i sassi, prendere i bordi evitando i tronchi ed atterrando a volte su roccia e a volte su terra è un divertimento unico, forse la migliore discesa che abbia mai visto! Poi prosegue più rocciosa e difficile per cui tutti rallentiamo, a questo punto cominciamo a sentire la stanchezza e se 3km verticali sono faticosi a salire, 3km verticali sono distruttivi a scendere coi quadricipiti che chiedono pietà.

Ad un bivio abbandoniamo il sentiero per non allontanarci troppo da Susa, seguiamo un’altro pezzo che scorre sulle pareti della montagna ed arriva nella parte alta di Mompantero, su asfalto e con finalmente una fontana nella quale lavarci il volto e bere. C’è ancora un ulteriore importante taglio che passa accanto a rovi pieni di gustose more con cui fare merenda.
Ormai siamo a valle, ci mancano 2km piani su asfalto, siamo stanchi e provati sia fisicamente che mentalmente da una salita ben più impressionante del previsto, quasi da alpinismo almeno nella nostra concezione, ma siamo indietro con tre o quasi chilometri verticali, ed essere stati lassù partendo dalla bassa valle è un’impresa degna di memoria futura, sono stato così in alto da non poterlo immaginare, ho sconfitto la paura ed ho vinto il Rocciamelone nella versione più dura, quella che in 12km compie un balzo di 3000m.

Domani è un altro giorno, intanto ci godiamo questa sfacchinata di 29km di pure Alpi!

Si scende dall’alta montagna sino a valle susa_rocciamelone3k 101

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