Il crinale dei monti di Ceriale

di admin il 10/11/2018 · Commenti disabilitati su Il crinale dei monti di Ceriale

Dopo una cena molto abbondante, una passeggiata notturna in spiaggia ed una buona dormita è arrivata presto l’ora della colazione, buona ed abbondante al B&B “il giardino degli aranci“. Ce la prendiamo con comodo, per noi si tratta di una mini-vacanza e l’escursione di oggi non è nulla di proibitivo, seppure la Liguria proponga tratti in roccia in cui si procede a velocità ridotta e l’anello di oggi attorno ai crinali dei monti di Ceriale scorra quasi tutto in cresta.
Partiamo da Borghetto S.Spirito a metà mattina ed il caldo sole ci fa dimenticare di essere in pieno ottobre, così come i gradini iniziali che si presentano inattesi dopo 50m ci ricordano che dovremo faticare dopo gli sforzi di ieri i quali, nonostante il ritmo mai alto, si fanno sentire soprattutto nei quadricipiti. Usciamo dalle abitazioni e prendiamo velocemente quota superando altri escursionisti intenti come noi ad affrontare l’arcigno percorso, infatti già da subito ci inerpichiamo in uno stretto sentiero tra la vegetazione udendo qualche inquietante sparo e vedendo i palazzi turistici costieri rimpicciolirsi sotto i nostri occhi.

– Si sale al monte Croce
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Ora siamo in cresta e la cima del monte Croce è proprio davanti a noi, ma raggiungerla è un impegno ed il sole diretto da sud che si rispecchia su un calmo Tirreno picchiandoci sulla schiena non aiuta a rimanere freschi in questa scalata sempre ben segnata da tratti di vernice che confermano ciclicamente la correttezza della via. Il primo obbiettivo è raggiunto e si apre il primo fantastico panorama su Loano, Toirano, Ceriale e sugli altri monti, ma anche se abbiamo tempo da perdere non ci dilunghiamo troppo, ci aspetta una ripida e tecnica discesa prima della seguente ed altrettanto ripida risalita al monte sopra Toirano, che come dice il nome domina il paesino parzialmente nascosto dalla vegetazione. La terza cima è il monte Acuto a 748m, in pochi chilometri abbiamo già guadagnato parecchia quota e vinto dei panorami ancora più ampi che guardano anche verso dove ci stiamo dirigendo, quella parte che sembra vicina e lontana nello stesso tempo. E’ il bello della Liguria, siamo nei pressi del mare ma a quote che per noi sono tipiche dell’alta collina.

– Panorama su Ceriale, Albenga ed isola Gallinara
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– Loano ed il finalese, panorami splendidi
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– Si, dobbiamo salire lassù
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Passiamo una stretta tra le rocce su cui qualcuno ha ironicamente scritto “Termopili” e giungiamo affianco di una chiesetta raggiunta da una strada asfaltata, l’unico pezzo di civiltà a queste quote nonché inizio di una secca via che con pendenze al 30% ci porta alle fortificazioni del Poggio Grande, costruite a fine 800 ed usate come deposito munizioni, cinte murarie ora in parziale rovina ma ancora visitabili nei loro stanzini e cunicoli. Qualche dubbio in discesa non ci fa perdere l’imbocco della carrozzabile agevole tutta da camminare che con qualche taglio ottimamente indicato ci porta al Pizzo Ceresa, sede di antenne ed anche un buon posto per uno scarno pranzo, il massimo che i nostri stomaci possono sopportare dopo le mangiate delle ultime ore.

– Le Termopili
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– Il forte del Poggio Grande
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Qui non c’è più un vero e proprio sentiero, siamo su un crinale pratoso su cui spuntano grosse rocce da evitare e che ci impongono un minimo di attenzione, poi si cambia e si riprende a salire e come la pendenza cambia anche il fondo, il tratto per il monte Pesalto è tutto in pietra e talvolta anche ripido. Una croce vista da lontano ci inganna, ma si tratta solo dell’antecima che precede la vera e propria vetta e la sua vista a 360° su una giornata che vede la foschia aumentare senza però coprire il mare e tutto il viaggio odierno sui crinali.

– Verso il monte Pealda
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– L’antecima. Stiamo camminando proprio qui
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– Selfie sul monte
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Adesso c’è il tratto che più mi spaventa, quello che nel grafico altimetrico è praticamente una linea verticale verso il basso e che difatti scende in picchiata sempre sulla solita pietraia in grana grossa. Marco ed Edo stanno usando i bastoncini e questo li aiuta nel mantenere una stabilità che io non posso permettermi, infatti loro avanzano più spediti ed il mio timore sulle pendenze ripide mi blocca e scava un buon distacco con gli altri. La discesa non è tutta così, infatti poi peggiora: ugualmente pendente, ma tra la vegetazione ed un fondo in terreno scivoloso con dei canali scavati dalla pioggia in cui è facile perdere aderenza e sui quali non so se per me è maggiore il fastidio per un tratto a me non congeniale o il piacere per qualcosa di intrigante. Fortuna che non è una gara, altrimenti avrei perso tutto il vantaggio guadagnato in salita.

Vorrei esultare nel momento in cui mi ricongiungo con gli altri già comodamente seduti, il grosso è fatto ma mancano ancora diversi chilometri e come ripartiamo allunghiamo inutilmente di 100m prima di ritrovare la giusta via che ci porta sull’asfalto. Mai come ora un tratto bitumato e quasi piatto ci fa piacere, le cosce dolgono e la fatica è tastabile… ma qui recuperiamo tempo alzando la media mentre sfioriamo le ville di chi può permettersi un grande giardino panoramico con vista mare, lusso con beffa visto il costante rumore dell’autostrada che qui passa vicina. I monti che prima abbiamo dominato ci guardano austeri dall’alto, noi mestamente continuiamo sull’asfalto o su dello sterrato compatto purtroppo usato come discarica abusiva di bottiglie vuote.

– Ma quanto è bello ora l’asfalto
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Siamo nuovamente su sterrato ed in un pezzo a suo modo molto bello, siamo a bassa quota, il mare non lontano e la vegetazione che ci ripara dal sole sono un toccasana, finalmente ci godiamo appieno il concetto di escursione! Manca poco, ma imbocchiamo un sentiero sbagliato che ci porterebbe sulla statale e che ci obbliga ad un dietrofront per l’ultima stronza salita, giusto una cinquantina di metri all’insù che si reimmettono nella stessa pista dell’andata, poche centinaia di divertenti metri in discesa prima della scalinata finale al parcheggio a quota mare. E’ finita, giro ben più impegnativo del previsto che non ci ha certo demolito, tanto che proseguiamo con una vasca in centro a Loano, un mega-gelato, un bagno in mare ed una birra di aperitivo.

– Ci manca veramente poco per Borghetto S.Spirito
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Una due giorni non intensa, con i giusti spazi per il relax, le foto, gli extra ma anche dei dati tecnici degni di nota. Oggi ad esempio sono 23km e 1450m disl in 6h effettive e 5h in movimento

– Bagno obbligatorio
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