12° giro dei vigneti d’Oltrepò

di admin il 14/10/2019 · Commenti disabilitati su 12° giro dei vigneti d’Oltrepò

Il risveglio mattutino nel giorno dei “vigneti d’Oltrepò” mi ricorda che questa per me sarà una giornata speciale, una in cui io sarò protagonista ma nella quale dovrò essere concentrato ed in grado di gestire tutti gli eventuali intoppi e situazioni anomale che possono formarsi in un nutrito gruppo di amici che pedalano assieme su un percorso bello, impegnativo e dalle strade rovinate come l’Oltrepò pavese sa proporre. Siamo ben lontani dai 110 partenti di due anni fa e dall’organizzazione necessaria per portare tutti indietro, ma alla partenza oltre 60 gambe scalpitano in attesa dei continui dislivelli che io quest’anno dovrò affrontare con le ruote grasse della mia collaudata mtb. E devo ringraziare l’agriturismo “la Stanga” di Calvignano per averci accolto con poco preavviso in seguito alla mancata disponibilità della cantina in cui eravamo soliti andare, la merenda di fine giro è il primo motivo che porta qui gente da Cantù fino a Genova in questo classico ritrovo autunnale ormai giunto alla 12° edizione.

gruppo1
C’è chi è qui dalle nove, chi arriva al pelo, ma dopo il classico quarto d’ora accademico si parte in direzione Calvignano e della seguente picchiata verso la valle che un tempo era una delle discese più veloci dell’Oltrepò e che ora versa in condizioni agevoli solo per le ruote rinforzate. E già qui iniziano i grattacapi, il gruppo è troppo allungato e davanti partono mentre io aspetto gli ultimi: ci sono Davide e Barbara, lei con una bici d’epoca poco a suo agio tra gente che pur ben comprendendo lo spirito amichevole non si fa remore a spingere in direzione di Costa Cavalieri, salita pedalabile che abbandona la zona viticola e che già comincia a fabbricare acido lattico nelle gambe di molti. Io rimango indietro con loro, poi ci raggiunge il Defo e studiando delle deviazioni per permettere a tutti di godersi la trasferta li abbandono ben accompagnati al loro destino e raggiungo gli altri al primo GPM. Si riparte, ma subito mi giunge voce di un ulteriore problema: Matteo ha una ruota fortemente storta al punto da toccare il telaio, riceve però supporto e riuscirà a ripartire ricongiungendosi con gli altri. Noi invece affrontiamo il crinale di Torre degli Alberi, pezzi carini sulle medie colline in cui chi non frequenta queste zone approva la mia decisione di abbandonare la stradale in favore degli sterrati, in effetti è quasi piacevole non dover evitare le innumerevoli buche dei nostri asfalti mentre le full-carbon tecnologiche emettono rumori terrificanti che sembrano preludere ad un’imminente rottura…

Prima discesa da Calvignano
calvignano
E si comincia a scannellare
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Saliamo al bivio di S.Albano, Roberto ed altri ci salutano come preventivato ed io proseguo in fondo al gruppo con Boris, passiamo Valverde e cerco di ammirare gli alti panorami dai 600m di quota. Non sto certo parlando di valori assoluti, ma il giro dei vigneti si è sempre snodato nella parte più bassa ed agricola ed è in seguito al cambio di partenza che ho voluto proporre una deviazione sino quassù, sino a sfiorare il castello di Zavattarello che dal suo austero colle ci domina e ci osserva, ma che rimarrà nella mente di molti.
Discesa veloce in cui rimango arretrato con l’altro biker di giornata “il Bebo”, che pur nella difficoltà di far scorrere ruote pesanti e tassellate regge bene il ritmo non propriamente turistico, ma adatto a persone già avvezze a pedalare. Il falsopiano in mtb non passa più, davanti sono molto davanti ed è al bar della diga che li ritrovo tutti, Davide e Barbara compresi la quale decide di seguire il navigatore per rientrare alla base. Scoprirò che per lei sarà una pessima idea, per qualche motivo la manderà completamente fuori zona indirizzandola nella direzione sbagliata ed aggiungendo difficoltà alla fatica extra data dal mezzo storico in suo possesso.
Noi invece partiamo in direzione dell’imponente sbarramento che forma il lago di Trebecco e troviamo il cancello aperto, quale migliore occasione per addentrarci e scattare numerose fotografie di un panorama artificiale impensabile in questi posti? Nonché per una foto di gruppo al coro di “W LA DIGA!”. Sin’ora è stato pochissimo un giro dei vigneti, ma le bellezze non sono mancate!

Zavattarello
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W LA DIGA
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Uno dei punti topici dell’ Oltrepò pavese piacentino
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