12° giro dei vigneti d’Oltrepò, parte 2

di admin il 16/10/2019 · Commenti disabilitati su 12° giro dei vigneti d’Oltrepò, parte 2

E rieccoci alla diga del lago di Trebecco, l’unico vero lago della zona che seppure in territorio piacentino rappresenta un affascinante luogo artificiale dell’Oltrepò pavese. Siamo una trentina di ciclisti e ci stiamo per dividere in più gruppi, davanti quello degli scannellatori a cui tenterò di affiancarmi nonostante stia pedalando in mtb, dietro uno più tranquillo guidato da Elia ed Alberto.
Le prime rampe di Stadera cominciano già a fare una netta selezione dividendo i plotoncini sulle pendenze pedalabili che guadagnano velocemente panorami sull’umida val Tidone, davanti siamo compatti ma tutti col fiatone e le ruotine faticano a staccare i miei tasselli sinché il falsopiano non mostra tutto l’handicap del mio mezzo in confronto al loro. C’è un cartello che indica S.Maria della Versa, la nostra prossima meta, ma è su una strada secondaria e come vediamo arrivare gli altri noi partiamo, se ognuno riesce a trovarsi in un gruppo simile per capacità si diverte di più. A Stadera altro bivio e sosta fontana, quindi rientriamo in provincia di Pavia per una delle tante brutte discese della zona con un continuo slalom tra le buche e rumori sinistri provenienti dai leggerissimi telai qui messi a dura prova. Chi non lo aveva fatto ci pensa ora, altri lo ribadiscono: “Pedra, ho capito perché hai preso la mountain-bike!

Gruppo alla diga del lago di Trebecco
gruppo2
Qualcuno mi chiede quanto manca, io rispondo con sarcasmo indicando in “cinque” le salite da scalare, ma prima ben 50m di piano a S.Maria permettono di rifiatare in attesa della successiva scalata, una delle poche ancora inedite in 12 edizioni che alterna tratti semplici a due strappetti, accompagnati dalle abitazioni del paese che si allontanano e da racconti eroici di personaggi podistici, un mondo a cui ormai appartengo e che oggi si è mischiato col mio precedente ambiente a due ruote. Da dietro però arriva una telefonata preoccupata, il 2° troncone ha seguito quel cartello ingannevole uscendo dalla traccia ed ora si trova dubbioso più indietro, ma tutti riescono con facilità a rientrare ed io mio malgrado abbandono l’agonismo di quelli davanti per raggiungerli un chilometro più a valle. Il clima qui cambia, il ritmo si fa più tranquillo e le parole più rade a parità di pendenza, ma il bello è che tutti possono rimanere con persone dal ritmo simile e tanto davanti c’è Alberto ed altri che comunque a Calvignano sanno ritornarci, per cui la mia presenza non è indispensabile.

Vigneti
Appunti02
Pedalando nei vigneti
vigneti_2019 026

Superiamo il crinale e troviamo un paio dei nostri fermi ad un incrocio, gli altri sono scesi ma loro osservando la traccia gps capiscono che si tratta della direzione errata, poco male però, prenderanno qualche buca in più ma grossomodo le difficoltà saranno uguali, con noi che scendiamo dal bivio successivo godendoci infiniti filari vendemmiati che si stanno colorando di rosso a chiazze, rendendo le colline della val Versa un quadro impressionista dai vivi colori.
Altra salita, stavolta più coperta che risale ripida verso Pietra de Giorgi ed il suo castello che ci domina dall’alto, siamo chiusi tra vigneti e boschi ed attacchiamo il paese da sotto con uno sforzo non indifferente che ci mette alla prova verso un meritato premio: una fresca fontana utile nonostante i chilometri rimanenti siano solo una quindicina con una proiezione temporale è assolutamente in linea con le previsioni.

Discesa veloce in cui combatto la tentazione di tagliare per i campi, poi salitella facilissima sino a Mornico Losana, il suo castello ed il crinale tra le basse colline. Manca poco, qualche ruvido tornante rovinato ed ancora due salite, mentre la prima metà odierna ha presentato due lunghe salite pedalabili e tanti saliscendi (rapportati alle colline dell’Oltrepò), questa seconda metà è uno snervante saliscendi anche duro con piccole quote che sommate danno valori di tutto rispetto. Il Rosso non piace, ma in fondo questo versante di Oliva Gessi ha poco di difficoltoso ed anche una bella vista sulle antiche case che osservano i castelli e l’ambiente scelto anche per una pubblicità di Sky, nonché un passaggio sotto un arco che precede un tunnel di cipressi.

Mornico Losana da Oliva Gessi
Appunti03
Arriviamo ad Oliva
oliva

La stanchezza si fa sentire, siamo allungati ed approfittiamo dei bivi per ricompattarci, ma ormai manca veramente poco, solo la parte più bastarda, quella che dopo una discesa in val Gessi ha rampe al 15% su cui consumare le ultime energie rimaste. “Dai su, ci aspetta il risotto, lì sopra c’è la merenda!” è l’incitamento che sprona i più affamati, ma i visi al termine sono stanchi ed appagati, esattamente come li avrei voluti! Neanche a farlo apposta, però aiutati da un percorso studiato per ogni evenienza, ci raggiungono anche Elia (sant’Elia da Pavia che mi ha sempre salvato da situazioni difficili), Boris in crisi e Paolo e tutti assieme affrontiamo l’ultima rampetta prima dei 500m finali in discesa. E’ fatta, o forse no? Al traguardo ci sono tutti, sono arrivati con poco anticipo proprio come previsto, ma Davide ha bucato alla fine giungendo comunque alla macchina mentre ad Elia, che è partito dalla valle, è esploso un copertone ma è riuscito a recuperare.

Tutti i nostri percorsi
itinerario_vigneti

E ora la merenda: non siamo in quella che ufficialmente è una cantina sebbene producano il loro vino, la merenda è più incentrata sul cibo ed infatti divisi in tavolate passa di tutto davanti ai nostri occhi, con salatini, pizza, affettati della casa, riso, bis di riso, tris di riso ed ovviamente il vino di loro produzione, rossi da normali a corposi che ben accompagnano quella che in realtà è un’apericena che reintegra degli sforzi compiuti, in un giro meno lungo ma più duro del solito che, nonostante i molti percorsi diversi, ci ha riportati indietro tutti sani e salvi ed in perfetto orario.

Si beve e si mangia
WNEadJ71W7QFMwF7SRPxccPBfAeoeCyzhdOdItZAGjY-2048x1536

So che a livello organizzativo ci sono state diverse lacune, ci sarebbero voluti tre gruppi su due percorsi, non dovrebbe succedere di sbagliare percorso, un’ammiraglia farebbe sempre comodo per le situazioni di emergenza, dovrei essere più rigoroso nella gestione del gruppo e ci vorrebbe sempre un chiudigruppo. Ma in fondo è un giro tra amici ad invito, i partecipanti sanno cosa li aspetta ed anche nelle difficoltà nessuno ha dato colpi di testa, per cui essendo gratuito ed appunto “giro tra amici”, sono contento dell’andamento, dall’aver trovato un’alternativa alla merenda al fatto che ci siamo faticosamente divertiti.
Ringrazio tutti e 34, vi aspetto sabato 11 ottobre 2020 per la 13° edizione (ed io sono scaramantico, 13 porta sfiga!)

Cin cin
vigneti_2019 056


Comments are closed.

Archivi