I giri di Costa Pelata

di admin il 22/10/2019 · Commenti disabilitati su I giri di Costa Pelata

Reinizio con qualche racconto veloce tipo la tripletta di Costa Pelata, un lungo crinale assolato e dalla scarna vegetazione (da qui il nome) percorso quasi interamente da una sassosa e panoramica carrozzabile che unisce Staghiglione a Costa Cavalieri e separa le valli dei torrenti Ghiaia (di Coppa e di Montalto).

9/03: Dopo una mattinata passata a sclerare sulla bici decido di percorrere questo luogo a me nuovo, e ne è valsa la pena, il panorama selvaggio che da sui vigneti, il fondo duro ma non difficile e le belle visuali sul castello di Montalto mi mettono in pace col mondo

Sopra Cencerate, inizia lo sterrato sui crinali della valle Ardivestra
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Montalto in lontananza
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16/03: Altri lavori sulla ruota, altro mattino di incazzature ed altro giro verso Montalto per percorrere in salita il crinale. Dopo un inizio facile affronto le altalenanti rampe che da dure diventano discesa senza mai dare la possibilità di stabilire un ritmo. E poi, siccome non era tardi, ho allungato sino alla sponda opposta della val di Nizza, passando da vigneti assolati a fitti boschi ancora coperti da foglie che, beffarde, coprono le buche facendomi cadere e dandomi una prognosi di cinque giorni, tanto mi è servito per togliermi due spine dai polpastrelli (l’unico danno)

Calanchi salendo verso Staghiglione
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Vista affascinante sul castello di Montalto
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Panorami diversi, erbosi e lunari in val di Nizza
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Le formazioni rocciose di Pizzocorno
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23/03: Ancora Costa, ma stavolta non è pelata ma è del Vento, quella che scende da Montalto pavese e che per me rappresenta una novità. Salendo verso Calvignano noto un portafoglio per terra, al suo interno un dollaro, un abbonamento all’autobus ed un documento d’identità di un giovane africano che abita a Cappellette di Fortunago, appena fuori dal tragitto ipotizzato. Lo raccolgo e decido di portarglielo proseguendo sul tracciato originario con i bellissimi panorami della Madonna del Vento, sui quali non sono certo l’unico a godersi questa giornata di inizio primavera. Una rampa dura con un tratto a piedi mi fanno nuovamente passare a Costa Pelata, poi scendo a Borgoratto e risalgo ansimando verso Fortunago.
Ora mi aspetta la deviazione sino alla casa di quel ragazzo, già mi pregustavo la sua faccia a vedersi riconsegnato il portafoglio, ma purtroppo non era presente e l’ho lasciato al vicino. Rientro semplice principalmente su asfalto che comunque 64km non sono pochi

Si sale a Calvignano, l’asfalto ormai è da mtb
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La Madonna del vento
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Dalla costa del vento verso Montalto
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Bei sentieri battuti
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