Gli ultimi trail delle feste

di admin il 26/01/2020 · Commenti disabilitati su Gli ultimi trail delle feste

4/01, Monleale acquitrini trail

Ieri ho riposato con solo 11km pianeggianti, quindi anche oggi vado! Dallo scorso autunno mi sono rimasti pronti alcuni percorsi sui 10km e di media difficoltà come quello odierno. Il compito è semplice, andare a sensazione, e per questo mi aiuto portandomi il pretesto per numerose soste: la fotocamera.
Inizio diretto in paese, poi tra qualche saliscendi mantenendo la visuale sulle abitazioni noto i danni delle piogge autunnali che hanno letteralmente scavato queste strade agricole e sono rimaste a lungo nascoste nei terreni tanto da trasudare ancora oggi, nonostante la siccità delle ultime settimane. Inutile dire che sto trovando tanto fango, più che nei giorni precedenti, e quando penso di essermela scampata devo saltare o attraversare pozzanghere profonde, marne mobili, terriccio molle e ruscelli anche dove l’inclinazione dovrebbe favorire lo scorrimento delle falde ed invece presenta degli stagni tra le zolle smosse.
Sul giro non ho molto da dire, ho faticato per una temperatura più calda del previsto ed ho scattato meno foto, ma anche questo è fatto e sto finendo gli obbiettivi pregressi.

Monleale alto visto da Monleale bassomonleale_acquitrini 002

Sempre Monleale alto che osserva l’inizio della pianuramonleale_acquitrini 003

I danni delle forti piogge di novembremonleale_acquitrini 007

Sguardo dove il Curone incontra la pianuramonleale_acquitrini 011

Questo è uno dei tanti tratti fangosimonleale_acquitrini 013

5/01, Casella Genova e rientro in trenino
Oggi è una giornata di semi-riposo, il menu prevede solo un’escursione! Escursione buona come pretesto per il viaggio sulla storica linea ferroviaria che collega Genova al suo entroterra a Casella, un viaggio di un’ora tra gli Appennini per soli 24km di tratta.
A Casella siamo io, Tiziana, Pietro ed Arianna di 9 anni, un po’ giovane per questa avventura che comunque è alla sua portata, dall’altra parte ci troviamo con Agnese, Ario ed altri due ciclisti scalpitanti con un’ottima gamba anche per camminare.
Partiamo su asfalto sfiorando le auto brinate per evitare un inutile tratto sterrato, alle 16:15 abbiamo un treno che ci attende e non possiamo perdere troppo tempo sebbene se le sette ore a disposizione dovrebbero essere più che sufficenti. Dalla crocetta d’Orero abbandoniamo l’asfalto e ci addentriamo nel bosco dell’Appennino che si presenta molto più asciutto delle nostre colline, ma anche più arcigno come pendenze e massi, con panorami che occasionalmente si aprono verso le urbanizzate colline del mare e con un crescente tepore che ci fa dimenticare il freddo dei primi chilometri.
A metà percorso troviamo la stazione di Trensasco dove Pietro ed Arianna ci salutano per rientrare pur sempre col famoso trenino, passiamo un bar che a quest’ora è estremamente invitante e ci imbricchiamo su una salita verticale sino al forte Diamante che ci mette a dura prova, sia per chi cerca lo sforzo massimale sia per chi è comunque obbligato a tirare per guadagnarsi la splendida visuale dalla fortificazione simbolo di Genova. Picchiata diretta e da qui in poi sarà quasi solo discesa sfiorando i forti di Puin, Sperone e Castellaccio, una divertente discesa verso la città nella quale ci rendiamo conto di essere tranquillamente nei tempi. E’ dura orientarsi tra i mille sentieri ricavati tra roccia ed opere umane, un po’ di asfalto è obbligatorio ma con un pizzico di improvvisazione, scale e tagli arriviamo in stazione dopo 22km scarsi, troppo presto per il nostro treno e troppo tardi per quello appena partito, per cui per ammazzare l’attesa ci concediamo la famosa birretta di aperitivo.

Il rientro vale il costo del biglietto, il lento intercedere sui binari ricavati con la forza nella complessa orografia, il tramonto verso il mare, le case illuminate di arancione ed una carrozza che continua a sballonzolare mentre noi ammiriamo tutto ciò sono la giusta ricompensa alla nostra fatica. Un’escursione da segnarsi nell’agenda
Si aprono i panorami delle montagne di Genovacasella-genova 015

Muro al forte Diamante, salita da fiatonecasella-genova 024

Il monte Fascecasella-genova 027

Sul crinale dei forti che proteggeva la zona urbanacasella-genova 034

Quella è proprio la ferroviacasella-genova 038

E questo il nostro diretto per il rientrocasella-genova 049

……….
6/01, S.Zaccaria in versione invernale

Lottando contro la sveglia e le palpebre pesanti cerco di capire il clima che mi attende fuori dalla porta, se sarà una giornata tiepida o gelida. Le varie centraline segnalano sui 2° ed avendo in giro dei pantaloni corti punto su quelli per un abbigliamento da inverno leggero. Viaggiando verso S.Zaccaria il termometro si abbassa, a Godiasco segna -1° e al campo di partenza -2,5°. Vorrei tornare indietro, nettamente sottozero con la coscie scoperte e solo dei guantini leggeri. Sono un idiota e la sfida si fa interessante, reggerò questo freddo che a sensazione non sembra essere insopportabile? In fondo il giro ha un bel vantaggio, è una specie di doppio anello e volendo posso accorciarlo a soli 6km.
Parto e dopo 300m noto che la traccia prevede l’attraverso del torrente Ardivestra… questo mentre una lastra di ghiaccio fa il suo dovere lanciandomi nell’acqua… guanto e pantaloni bagnati, ma la parte superiore è rimasta asciutta per cui non demordo e continuo coi lavori, guadando il suddetto in previsione di un’ora di ghiaccio coi piedi completamente bagnati.
La dura salita aiuta a rimanere in temperatura e la discesa tecnica mi impegna abbastanza, a fine del primo anello continuo verso Gomo su pendenze ancor più dure e quote in cui la nebbia avvolge tutto e si condensa sul vestiti e sulla troppa pelle esposta, ma almeno il terreno morbido indica che siamo sopra la soglia di congelamento ed io, calorifero umano, riesco nell’impossibile di sudare. Una bella picchiata mi riporta alla macchina dopo 11km e 630d+, un trail coi controcazzi.

Al pomeriggio vorrei uscire, ma la giornata brutta unita agli occhi già chiusi a tavola suggeriscono un’alternativa sotto le coperte.
E’ l’epifania, in queste ferie avrei voluto correre un giorno ogni due, ed invece ho saltato solo due occasioni dal 18 dicembre, tante doppiette e circa 2kg di grasso in meno. Vacanze forse meno entusiasmanti delle passate, ma ho completato tutti gli obbiettivi regressi e sono veramente soddisfatto. Ciao e grazie per aver letto, in attesa dei prossimi due raccontini

La temperatura alla partenzaorTWcyWLzeJTHn1AjbSJquGLdI75eSMidHzHXzY0sLg-2048x1152


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