Giro dell’ Oltrepò (1° parte)

di Pedra il 28/10/2010 · Commenti disabilitati su Giro dell’ Oltrepò (1° parte)

23/10/2010

Quando scendo dalla macchina e saluto i già tanti presenti mi rendo conto di aver fatto un grosso errore: il cielo grigio non permetterà un rialzo significativo della temperatura ed affrontare 100km con pantaloni corti e guanti estivi sarà una bella sofferenza!
Siamo in 13, Marco e Celestino ci raggiungono direttamente in bici e solo Sergio è vestito leggero come me, coi 10° di oggi vanno di moda i guanti invernali e anche i copriscarpe per alcuni. Osserviamo preoccupati il cielo quando piccole goccie punzecchiano la nostra pelle, ma non ci facciamo intimorire e partiamo pure in orario. Giusto il tempo di attraversare Casteggio e siamo già in salita, ma è solo l’ assaggio prima dello strappo di Mairano, che serve letteralmente per scaldarci grazie ad una 50ina di metri di dislivello, affrontati a ritmo tranquillo svalicando in gruppo unico. C’è solo qualche problema in discesa, quando vedo solo all’ ultimo il bivio che ci porta verso la salita di Oliva Gessi da Corvino San Quirico, che obbliga Elia ad una portentosa inchiodata per seguire la mia improvvisa svolta.

Il freddo sembra tollerabile, in salita le mani si scaldano a sufficenza per resistere nella successiva discesa. A destra e a sinistra siamo circondati dalle prime colline padane tutte squadrate da vigneti che si stanno colorando d’ autunno a macchie, creando quadri astratti di rara bellezza con sfumature dal verde al rosso passando per giallo ed arancione, il tutto purtroppo sfumato verso il grigio da una foschia che limita lo sguardo a non più di 2km. Nel 2009 è stata una giornata limpidissima, ma almeno oggi non minaccia pioggia, che superato Casteggio non ci ha più preoccupato.
Nella seconda salita cominciano a formarsi dei gruppetti, ma si sale sempre senza affanno anche quando la strada irruvidisce e mostra il vero Oltrepò pavese. Ad Oliva Gessi siamo già pronti a scendere, Sergio si lancia a capofitto in questa tecnica discesa che presenta qualche tranello (buche), io ne approfitto per filmarlo anche se prende le curve con più prudenza di quanto mi aspettassi. Anche la 3° salita di giornata è molto facile e ci permette di parlare senza affanni, solo i 30m di sterrato danno grattacapi a qualcuno abituato a strade troppo belle. Ne approfitto per l’ unica foto al “panorama” di Mornico dal basso, per ripartire col 50 e superare il gruppo ai 28 all’ ora prima di abbandonare questo ritmo professionale per rientrare nei ranghi.

Una veloce discesa ci lancia nei primi metri dell’ ascesa di Pietra de Giorgi, prima sprono Sergio a continuare così e poi Massimo a tirare nel tratto più duro (al 9%) per riprendere il gruppo di testa, che raggiungo poco prima dell’ attraversamento del paese. Lo scollinamento è dopo, ci fermiamo ad ammirare il panorama che si spinge sino alle Alpi Orobie ed oltre, ma che oggi arriva a fatica al castello di Cigognola, a cui arriviamo dopo una discesina tutta buche. Qualcuno usa la fontana lì sotto per riempire le borracce, poi ci lanciamo tutti di nuovo verso la pianura abbracciati da colline decise ed imponenti, ovviamente coltivate a vigna fino all’ ultimo metro quadrato.
Io e Fabio ci fermiamo ad aspettare Celestino che si era fermato per una telefonata, passa il tempo, faccio anche pipì, ma Cele non arriva, così decidiamo di raggiungere il resto del gruppo che ormai ha diversi minuti di vantaggio. Probabilmente è passato dall’ altra strada, spero solo sia tutto a posto. Tangy ha il fisico da scalatore, di altezza e peso contenuto, non si direbbe mai che riesce a tenere i 37 risalendo la valle Scuropasso, aiutato da me sempre alla stessa velocità. Raggiungiamo gli altri, Celestino compreso, che ormai ci stanno aspettando fermi da troppo, quindi ripartiamo di nuovo uniti. Rischiamo anche qualcosa quando qualcuno interpreta male il percorso svoltando per il versante precedente della salita di Casella, il nostro percorso prevede di passare da Francia invece che da Bosco. Dopo questo fraintendimento Fabio mi sprona ad una tiratona per raggiungere il fuggitivo Sergio, io accetto ma nel cambiare mi salta la catena, ma addirittura sul pedale! A nulla valgono i tentativi di rimetterla in sede col deragliatore, mi tocca sporcarmi le mani (“ecco, dovevo pulirla ieri!”). Aspetto tutti al bivio e poi assieme a Roberto “Aresius” e Giulio recuperiamo velocemente posizioni in questi 1500m pedalabili. Aspetto di nuovo quelli che ho appena passato e fortuna che noto il gruppone andare direttamente a Montecalvo Versiggia, senza seguire la mia ipotesi di scendere a Santa Maria della Versa. Come se non bastasse, anche a Piero succede il mio stesso improbabile incidente meccanico, anche questa volta gli altri sono fermi a Montecalvo ad aspettarmi, ma non sono l’ ultimo nè l’unico.

Adesso siamo sulla lunga salita che collega Santa Maria al passo Carmine, 15km con complessivi 500m di dislivello, salita che impegna leggermente solo dopo Ruino e che ha numerosi tratti in cui riposarsi. Elia mi segue in testa, nonostante le sue preoccupazioni lo vedo pimpante. Ci fermiamo solo in prossimità di una villetta sul cui porticato/garage è caduto un masso di 4m distruggendone le mura, sfiorando pure l’ abitazione vera e propria. La famiglia che ci viveva è stata evacuata a sue spese da comune, nonostante abbia pagato 440000€ per la casa, ricordando il fatto con uno striscione ironico. Certo che costruire sotto una parete di roccia e dare i permessi… Solo in Italia!
A Ruino abbandoniamo la salita, solo Sergio continua per poi tornare direttamente a Casteggio, mentre noi ci avventuriamo per qualche km in Emilia, scendendo lungo il “piccolo Stelvio” Oltrepadano (anche se tecnicamente è Piacentino), 19 tornanti su asfalto bello in poco più di 2km! Spingo un po’ per fare bella figura nel filmato, mentre quelli dietro vengono rallentati da un greggie di caprette che attraversa la strada durante il loro passaggio. Manca poco al posto in cui mangeremo, affianchiamo a ritmo escursionistico il lago di Trebecco, oggi completamente vuoto, prima di accomodarci ai tavolini con ottimi panini e torte della casa, con Elia che si attacca alla stufa e Nicola l’ “Alfainico”preoccupato per le biciclette. Il caldo del locale contrasta con l’ aria umida che c’è fuori, si sta proprio bene ed è un dispiacere dover ripartire…


Mornico Losana dalla salita


Christian, sfidando il rischio rottura fotocamera :)


Foschia con Cigognola sull sfondo. Ecco perchè non ho fatto foto al paesaggio


Il masso che è caduto sulla casa


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