Giro del solstizio

il 04/07/2012 · Commenti disabilitati su Giro del solstizio

Ormai questa è una tradizione da rispettare, il 21 Giugno è d’obbligo il giro del solstizio nel quale l’ obbiettivo è tornare a tramonto inoltrato nel giorno più lungo dell’ anno, il tutto dopo 8 ore in ufficio.
Quest’ anno la sveglia però suona molto presto, alle 7:35 complici alcuni contrattempi parto con lo zaino praticamente vuoto in spalla e pedalo controvento sino a Volpedo, dove ancora mezzo stordito approccio la salita diretta per Montemarzino. Questa strada presenta anche tratti impegnativi e mostra delle calde colline illuminate dal sole mattutino, con una cappa di smog a contrastare il cielo azzurro e temperature già calde. Arrivo a Montemarzino e scendo subito su questa discesa ombreggiata nel bosco che mi porta in val Grue, proprio dove mi servirà lo zainetto vuoto… Il birrificio Montegioco è uno dei più rinomati ed è stato giudicato per almeno due volte tra i migliori cinque di Italia, situato in una sede anonima ma con ottimi prodotti artigianali. Non so in quanti mastri birrai potranno raccontare di aver venduto 4 bottiglie (più una piccolina regalata) ad un ciclista alle 8:15 del mattino…
Riparto con almeno 4km di sovrappeso sulla schiena e non vado direttamente al lavoro, ma passo per la salitella che mi porta a Sarezzano, 100m extra prima di scendere a Tortona e sistemare il tutto il carico sul tavolo.

Dopo 9 ore è tempo di uscire, preparo la borraccia grande e metto alcuni biscotti in un sacchetto per calmare gli eventuali brontolii dello stomaco, dopotutto il rientro è previsto non prima delle 21:15 e davanti a me ho oltre 1800m di dislivello in 66km!
La prima salita arriva dopo un brevissimo riscaldamento e mi porta da Tortona sino a Sarezzano, complessivamente sono 200m di dislivello in cui la gamba non ne vuole sapere di girare bene facendomi faticare ben più del previsto. Sarà che stia patendo lo sforzo del mattino oppure è solo troppo sonno regresso da recuperare? Giusto per aiutarmi sta soffiando un forte vento da sud con cui combatto lungo la seconda salita, quella che seguendo il crinale mi porta sino ad Avolasca in maniera costante e pedalabile. Le sensazioni rimangono altalenanti, ma la velocità di ascesa è comunque buona e sembra che stia recuperando. Poco prima del paese raggiungo un altro ciclista al quale racconto il giro odierno e di risposta lui si augura di non bucare di nuovo, da quando ha cambiato copertone gli è già capitato 2 volte. “E’ un Continental Ultrasport“? Inutile dire che la risposta è affermativa, l’ unico consiglio che ho saputo dargli è di cambiarlo poiché pure io ci sono passato…

Da Avolasca la strada si restringe diventando una ripida viuzza sporca nel bosco, ma non soffro i tratti superiori al 10%, sto cominciando a sentirmi meglio e questo è il periodo del giorno in cui il mio bioritmo è al massimo. Una stretta discesa mi riporta in val Grue dove per un paio di chilometri affronto le raffiche contrarie su asfalto crepato, il livello di impegno non è diverso dalla salita, più elevato del falsopiano che parte da Garbagna verso il terribile muro di Vallescura.
Escludendo la breve discesina iniziale sono 1500m al 12,5% con punte centrali al 18 nelle quali il 34×27 è l’ unico modo per salvarsi. La successiva discesa è la sorella minore della salita, anch’ essa ripida con alcuni tornanti quasi verticali.
Il vento stavolta è fortemente a favore e raggiungo Brignano Frascata in un attimo, adesso mi aspetta  il 4° colle che mi porterà a Serra del Monte. Questo tratto è completamente diverso dai precedenti, tutto al sole che pian piano si sta abbassando ad ovest, su una strada larga ed aperta, ma comunque con tratti in doppia cifra.
Mi fermo per ricaricare la borraccia, oggi fa piuttosto caldo, e mi guardo attorno notando un’ enorme cella temporalesca ad ovest, probabilmente sopra al torinese. Non temo certo di bagnarmi, ma il sole verrà oscurato togliendomi almeno 15 minuti di luce, perciò a questo punto non mi resta che sbrigarmi e spingere in tutte le successive salite o, nel caso peggiore, tagliare…
Arrivo a Ponte Nizza in valle Staffora e da qui subito parte la 5° salita di Piumesana, con alcuni strappetti impegnativi e con lo stomaco che comincia a lamentarsi, dopotutto sono pur sempre passate le 20 di sera e si pedala bene quando tutti sono con le gambe sotto al tavolo! La discesa successiva è stretta e ripida, la cella temporalesca si è espansa sino a ricoprire il cielo a nord, ma tutt’ora non temo la pioggia ed anzi la ringrazio per il calo della temperatura.

Rocca Susella ha fatto soffrire centinaia di ciclisti quando era l’ ultima salita della GF Ultrapadum, ora però non mi fa penare più di tanto, la gamba si è ripresa rispetto all’ inizio e riesco a imprimere ancora un buon ritmo. Allo scollinamento cambio gli occhiali al volo indossando quelli trasparenti, essendo in penombra la visibilità migliora sensibilmente e qui ci vuole tutta tra buche ed asfalti “obsoleti“.
A questo punto il tracciato originario prevede Nazzano via Buscofà, ma sono in anticipo rispetto ai miei piani e dovrei riuscire a farcela anche allungando da Murisasco, salita di 2km seguiti da una ripida discesa con 2 lunghi drittoni che mi regalano uno splendido panorama sulla pianura illuminata dal pallido sole che filtra tra le nuvole e la pioggia poco più ad est, panorama del quale faccio alcune fotografie. A Retorbido i lampioni stanno cominciando ad illuminare le strade ed il sole sta ormai definitivamente tramontando, a me rimangono gli ultimi classici 100m di dislivello per il rientro a casa attraverso le Fonti di Retorbido, la 10° salita odierna… Se la giornata fosse stata serena a quest’ ora (21:15 circa) la visibilità sarebbe ancora buona, purtroppo con il temporale in arrivo fatico a distinguere le buche nei tratti in ombra ed arrivo in paese veramente al limite, quando ormai le luci artificiali sovrastano quella naturale. Al cancello tento qualche altro scatto degli ultimi raggi solari, appena prima che qualche sporadica goccia cominci a bagnare il marciapiede…

Anche quest’ anno il giro del solstizio è fatto, meno chilometri delle altre occasioni, ma molta più salita (1800m abbondanti), che uniti a quelli del mattino fanno 95km e 2290m di dislivello!

Sarezzano visto da sud, paese alle pendici di Tortona posto a 250m d’ altitudine (rispetto ai 110 della città)

Vera birra artigianale di uno dei migliori birrifici d’Italia

Vista sulla val Curone da Vallescura

Il grosso temporale nasconde la luce solare a Serra del Monte

Ultimi raggi da Garlazzolo superiore

Pioggia dal cancello di casa

Sto scrivendo poco

il 24/05/2012 · Commenti disabilitati su Sto scrivendo poco

Ultimamente sto scrivendo veramente poco su questo blog… Lo scorso anno avevo già pubblicato avventure dalle 5 terre, dall’ entroterra Ligure che sfiora le Alpi ed altre storie, invece ora sono fermo ad un paio di giri (molto divertenti) nel tortonese…

L’ anno è iniziato benissimo, dopo 2 ore di sonno ero bello pimpante e per la prima volta nella mia vita sono riuscito ad inaugurare la stagione con un bel giro comprendente la più dura salita dell’ Oltrepò collinare, Oramala, e pure senza particolare fatica. Al ritorno ho pure incrociato Marco e con lui ho allungato senza pagare dazio per la lunghissima nottata.
Dopo 2 giorni di nebbia c’è stata la prima mini-trasferta a Varzi, temperatura di 3° contro i -1° della pianura ed i circa 0° in cima al monte Penice, con l’ ultima neve ancora presente sulla strada ed io spavando a pedalarci sopra in discesa. In tutto 91km e 2100m di dislivello, troppi per il periodo.
Poi il buio: delle SFR troppo spinte su uno strappetto mi hanno causato una tendinite veramente odiosa credo alla bandelletta ileotibiale, uno di quei tendini sempre sotto stress anche nella vita di tutti i giorni. Poi furbescamente, credendo di essere praticamente guarito, sono andato a correre nella neve aggravvando la situazione. La prima uscita il 26 Febbraio, all’ inizio era tutto ok, ma dopo 60km il dolore era ritornato ed il giorno dopo a fatica ho fatto una sgambata di 10km in mountain bike, pure bucando… Settimana successiva già meglio, 2 giri tranquilli con dolore sempre sopportabile, infine il 10/11 marzo con mia grande sorpresa non ho avuto male, nemmeno dopo il giro esteso della val Borbera nel quale ho approfittato della festa di Sarezzano per sbaffarmi un piattone di polenta seguito da 2 bicchieri di rosso.
Il recupero è stato migliore del previsto, a Febbraio la mia rosea speranza era di riuscire ad andare tutti i giorni entro fine Marzo, non certo di ritrovarmi già con una gamba discreta! Altro giro memorabile il 1° Aprile, in cui essendo in anticipo sono passato alla fiera del paese a scroccare assaggi di vino, poi sono passato alla festa delle cantine Torrevilla a scroccare altro vino ed infine tornato a Rivanazzano ho goduto di altri assaggi, pedalando sino a casa con 2 bottiglie in tasca!
Il primo signor giro a Pasqua, 118km ed oltre 2000m di dislivello per un itinerario nelle colline viticole che ho successivamente rinominato Cruasé, come lo spumante DOCG d’Oltrepò bevuto prima di partire. Giornata epica alla simulazione del Fiandre in val Curone con vento fortissimo e muri interessanti, giornata faticosa e bella quella del Tortonese, insieme ad altri giri di poco inferiori ai 120km svolti in un pomeriggio, ovviamente senza farmi mancare un buon dislivello.

Quello che manca rispetto al 2011 sono le trasferte, ho sempre e solo pedalato nelle mie colline e questo per svariati motivi:
Il primo vero motivo è che ho meno voglia di studiarmi a lungo itinerari in zone per me sconosciute, prendere la macchina per i trasferimenti e trascorrere le giornate di fretta con la sveglia presto e con poco tempo per rilassarmi, preferisco alzarmi tardi ed accontentarmi di un bel pomeriggio su colline serie ma conosciute. Inoltre ho anche più tempo per dedicarmi a vizi quali vino e birre artigianali e semi-industriali.
Poi ho anche ideato un modo per pensare a bei tracciati, scrivendomi un elenco di 200 salite da finire entro l’ anno, devo dire che sono usciti dei bei percorsi da salitomane!

Al momento le missioni in programma sono una 2 giorni a Ceva (CN), uno dei 2 esplorando la Langa più meridionale, l’ altro con il Monregalese orientale, poi c’è una tripletta con Finestre, Barbara Lowrie + Pian del Re (dove nasce il Po) ed il giro monstre con Fauniera da Pradleves, Sampeyre e Montemale di Cuneo! Più spero una 3/4 giorni per scalare tutte le salite più famose della valle d’Aosta, il giro della Bonette saltato lo scorso anno e chissà …

Un saluto alla prossima avventura!

Bobbio e val Trebbia il 4 Gennaio dal monte Penice

Io felice di aver conquistato i 1460m del monte ad inizio anno

Panorama di Aprile delle prime colline di Casteggio

Mornico Losana

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