Giro del Tortonese, 2° parte

il 31/03/2011 · Commenti disabilitati su Giro del Tortonese, 2° parte

La sosta dura abbastanza, forse troppo, il ritorno all’ aria fresca dell’ esterno è sempre un colpo duro da digerire a stomaco pieno. Bisognerebbe, come dice Piero, ridurre la durata del pranzo, o portandosene tutti da casa oppure approfittando di un banchetto ristoro tipico delle manifestazioni ufficiali (che sarebbe l’ ideale, ma che è fattibile solo con numeri consistenti di partecipanti, non certo 10). Anche così però va bene, abbiamo tutto il tempo di parlare e rilassarci, Celestino prevede la pioggia per le 16:00, ma io so che non pioverà sino alle 18:00 nonostante le nuvole nere che sorvolano il cielo. Alla fine inizierà a piovigginare alle 17, ma la situazione si farà instabile solo dopo le 18, proprio come suggerivo :)
Fortuna che quest’ anno ho raccolto i suggerimenti di molti abolendo la dura salita di Montebore, cambiata con un buon falsopiano che si stacca dalla val Borbera e termina con lo strappetto della galleria di Garbagna, sul quale il gruppo passa compatto ad eccezione del sottoscritto, avvantaggiatosi per tentare senza successo degli scatti fotografici ravvicinati ai visi fintamente affaticati degli altri compagni di viaggio. In discesa rimango bloccato sino a Garbagna da un furgone con un simpatico barboncino impegnato a prendere aria fuori dal finestrino, poi favorito dal vento raggiungo gli altri e mi porto in testa al gruppo a velocità artificiosamente elevate sino al bivio della 3° salita, Avolasca. Di questa asperità proponevo due versanti, quello pedalabile e quello impegnativo con pendenze al 16%, ma vuoi per lo sforzo e vuoi per l’ asfalto che porta dallo scollinamento sino ad Avolasca, tutti deviamo su quei 12 tornanti con pendenze mai dure, che però nulla regalano alle nostre gambe.

Ad Avolasca ci fermiamo nella piazzetta, la giornata grigia regala comunque buoni panorami sulla val Grue, e là dietro alle colline si vedono anche le asperità delle valli Curone e Staffora, completate sullo sfondo dai monti Giarolo, Bogleio e Penice. Tutti si fermano a guardare mentre io e soprattutto Celestino spieghiamo la posizione dei vari paesi e monti, facendo notare Montemarzino (la prima salita), gli orridi di Guardamonte sopra San Sebastiano Curone e Castellaro, dove abbiamo mangiato al “giro della valle Staffora” 2010. Piero si avvantaggia in discesa, ma noi siamo ancora fermi aspettando un’ anima viva che ci scatti la foto di gruppo, rinunciando alla fine alla possibilità di esserci tutti ed accontentandoci di una foto incompleta.
Si scende, ma io vengo obbligato ad una sosta imprevista a causa della telecamera che si sta svitando dal supporto, che mi obbliga a toglierla del tutto ed infilarla nella tasca posteriore. Fatico non poco a recuperare gli altri, fortunatamente conoscono il bivio e si fermano. Celestino e Sergio C tornano indietro, loro vengono da Godiasco ed hanno ancora un bel po’ di km da fare, così come Sergio R che ci saluta assieme agli altri. Non si vede Piero, sarà andato avanti, infatti lo incrociamo poco dopo ad Alpicella, dopo che si era stancato di aspettarci al bivio successivo…
Ora scendiamo nella piccola valle Ossona, una zona molto tranquilla nella quale hanno costruito una bellissima pista ciclabile, che come sempre avviene in Italia resta trascurata e sporca. La discesa da Arpicella è l’ unico punto che non ho ricontrollato, per questo rimango sorpreso in senso negativo quando trovo ben brevi 3 tratti sterrati, ma la spavalderia di Giuseppe nell’ affrontarli mi spinge all’ imitazione e vedo che dietro nessuno ha problemi a rimanere in sella.

A causa dell’ intensificarsi delle nuvole e dell’ orario non anticipato decidiamo un cambio di percorso: niente più visita a Castellania, ma discesa verso Carezzano e Carbonara Scrivia. Saliamo seguendo la pista ciclabile sino al suo termine naturale a Costa Vescovato, poi ritorniamo sulla strada normale e saliamo ancora verso i 388m del “passo Coppi”, un colle più simbolico che reale, sebbene quel punto possa essere effettivamente definito come lo spartiacque con la valle Scrivia. Andiamo giù guardando la pianura tra Tortona e Novi Ligure, passando per Carezzano e Paderna, spaventandoci quando perdiamo di vista i 2 genovesi che sbagliano l’ unica strada presente in paese, ricompattandoci sulla collinetta su cui sorge Carbonara Scrivia ed attraversando infine l’ abitato di Villaromagnano, giusto un piccolo paese nonchè capoluogo della valle.
Ne manca una, Sarezzano via Fonti, e forse è la più facile delle 5. Mi porto in testa al mio ritmo normale, ma quando sento un cigolio alle mie spalle mi giro e trovo un’ ombra gialla che mi segue. Il cigolio della bici di Christian smette poco dopo, ma Massimo rimane alla mia ruota nonostante abbia accelerato il ritmo, e addirittura mi si affianca guardandomi con aria di sfida. Massimo non è Aresius, basta un attimo per trovarci al tratto più duro di Fonti, dove spavaldamente si porta al mio lato spendendo le sue ultime energie, raggiungendo un limite che non gli permette nemmeno di rimanermi a ruota nel discesino successivo che introduce ai metri di dislivello finali. Tenta solo timidamente di seguirmi, ma anch’io ho dovuto faticare non poco per staccarlo!

Pian piano arriviamo tutti e 7, stavolta seguiamo il cartello Tortona (gli altri portavano dall’ altra parte della città, ecco perchè siamo sempre andati dalla parte opposta!) con la picchiata di Sarezzano. Qualcuno comincia già a maledirmi quando vedono uno strappetto dopo la svolta a destra, ma sono 2m di dislivello prima del ripido rettilineo che ci riporta in pianura alle porte di Tortona, sulla stessa strada percorsa all’ andata. Ormai siamo arrivati, non abbiamo preso una goccia di pioggia e confrontando i dati siamo concordi sui 96km di giro e 1600m di dislivello. Piero ci offre una buona caramella, GNaldi propone un giro bergamasco, Massimo quello genovese mentre Elena prende accordi su un altro giro in riviera. Io invece saluto tutti, abito ad 11km che diventano 23 con la salita bis di Berzano, per 125km in tutto.
Grazie a tutti per essere venuti, alla prossima!

Gruppo quasi compatto allo strappo della galleria

Elena e Piero che fanno “Cheese”

Alcuni dei 12 tornanti di Avolasca, salita del giro d’Italia 2010

Non è una foto ai lati B, ma a voi che ammirate il paesaggio

Ezio, Sergio R, Celestino, Elena, Giuseppe, Christian, Sergio C, Massimo. Ed io dietro all’ obbiettivo

Fra non molto i filmati!

Giro del Tortonese (27 Marzo)

il 04/03/2011 · Commenti disabilitati su Giro del Tortonese (27 Marzo)

GIRO DEL TORTONESE (AL)

27 Marzo 2011

… sulle colline di Fausto Coppi nelle valli Curone, Grue, Ossona e Borbera…

Ci sono ancora, anche se ultimamente sono stato abbastanza impegnato da non riuscire a scrivere nemmeno del giro rivierasco di inizio Febbraio.

Quest’ anno il percorso cambia rispetto agli anni passati, mantenendo però la stessa filosofia attraverso le colline delle valli Curone, Grue ed Ossona. La principale differenza è il senso di marcia invertito, passeremo prima da Montemarzino e Dernice, allungando per le strette della Borbera e reinserendoci sul solito percorso a Garbagna, passando da Avolasca, Castellania e Sarezzano per finire.
Come sempre rinnovo l’ invito a partecipare, è come fare un normale giro in compagnia, ma il percorso interessante ed impegnativo con importanti riferimenti storici e naturali lo rende molto interessante! Se sei interezzato o per qualsiasi domanda o dubbio contattami via mail (è scritta in fondo).

Il ritrovo è alle ore 10:00 presso l’ Iperama di Tortona, lungo la strada Tortona-Rivanazzano e Tortona-Garbagna (che in quel punto sono parallele), a 400 metri dal centro commerciale Iper.
Il ritrovo si trova esattamente in questo punto, 44° 54 25 Nord 8° 53 18 Est, nei pressi della “strada vicinale pelosa” di Tortona.
La partenza sarà alle ore 10:30.
In caso di maltempo annunciato sarà rinviato, non so ancora a quando. Darò notizia dell’ eventuale rinvio entro Venerdì 25 sera.
Consiglio di portarsi a presso qualcosa da mangiare, anche se ci fermeremo in qualche bar in val Borbera dove sarà possibile acquistare panini o simili.

ITINERARIO: http://tracks4bikers.com/tracks/show/16087

Quest’ anno il senso di marcia sarà invertito rispetto al 2010, Montemarzino sarà il primo colle, mentre Sarezzano rappresenta il ritorno alla partenza. I primi km pedecollinari verso Viguzzolo sono l’ ideale per scaldare la gamba, dopo il paese inizia uno stretto falsopiano che porta alla prima salita, Montemarzino via Berzano. Questa asperità è divisa in 3 parti: la prima sino a Berzano è l’ ideale per rompere il fiato, la seconda verso Cà del Borgo invece presenta un paio di brevi pezzi impegnativi, la terza inizia in discesina prima dei metri finali alla balconata di Montemarzino, un must se la giornata sarà limpida.
Scenderemo in val Curone verso San Sebastiano, paese dal quale parte la pedalabile salita ai 591m di Dernice, prima di scendere verso la val Borbera e le sue affascinanti strette, che attraverseremo velocemente ammirando il torrente in basso e le rocce che sfiorano la strada. A Persi mangeremo qualcosa, la ripartenza non sarà traumatica come quando proponevo Montebore, perchè avremo tutto il tempo di carburare in una vallata secondaria che si conclude col breve strappo della galleria, seguito da una discesa ben più lunga sino a Garbagna, “capitale” della val Grue.
Qualche ulteriore km tranquillo ci separa dalla 3° salita, Avolasca, della quale esistono 2 versanti. Chi vorrà gareggiare o semplicemente fare più fatica svolterà subito verso Oliva, una strada che nella seconda parte si nasconde in un bosco e sorprende con stretti tornanti e tratti al 18%, sbucando poi in discesa ad Avolasca paese, mentre chi vorrà prendersela più comoda continuerà per 2km scarsi girando al bivio successivo su una strada più pedalabile che presenta 12 tornanti. Ci ricongiungeremo ad Avolasca paese, sul lato che da sulla valle ci sono 2 piazzette delle quali una ha un’ ottima fontana. I tempi tra i 2 gruppi saranno simili, stimo che gli “agonisti” arriveranno 2-3 minuti dopo gli altri.
Una volta ricompattati scenderemo verso Cerreto Grue, ma tagliando da Arpicella ed immettendoci all’ inizio della salita di Castellania, approfittandone per visitare il monumento funebre ai fratelli Coppi e se vorrete anche la casa natale. Ritorneremo sui nostri passi in direzione Villaromagnano, dove parte l’ ultima salita per Sarezzano via Fonti, una bella strada tra vigneti con pendenze normali, eccezion fatta per lo strappo all’ ingresso di Fonti che potrà mandare qualcuno in crisi.
A questo punto avremo svalicato i 5 colli Tortonesi, decideremo se scendere a Tortona via Sorlino (un rapido drittone), oppure allungando di qualche kilometro in val Grue per dare possibilità di rivincita ai passistoni.

In totale 96km e 1550m di dislivello

Per chi non se la sente di completare tutto il percorso è possibile tornare a Tortona da Garbagna, tagliando la metà del dislivello, oppure scendendo a Sarezzano da Avolasca.

LE SALITE:

Ci sono 5 salite in questo giro:

Berzano: l’ ideale per iniziare. (GRAFICO)
Montemarzino: (solo il pezzo dopo Berzano). GRAFICO (da quota 267)
Dernice: 4km di strada larga e pedalabile. GRAFICO
Avolasca via tornanti: l’ alternativa pedalabile con molti tornanti. GRAFICO
Avolasca via Oliva: il versante per i duri GRAFICO
Castellania: complessivamente facile. GRAFICO
Sarezzano via Fonti: complessivamente facile, ma il muro in paese taglia le gambe. GRAFICO

LE DISCESE:

Le discese sono tutte in discreto o buono stato, occorre però mantenere un margine di sicurezza che permetta di affrontare con sicurezza le occasionali crepe, buchi o avvallamenti tipici di questa zona. Gli unici punti che necessitano cautela sono la discesa da Oliva ad Avolasca (solo per chi sale dal versante duro) e la ripida parte finale da Arpicella.

I PUNTI DI INTERESSE:

Castellania per i riferimenti storici
Le strette della val Borbera
Montemarzino per vedere la pianura
E tutto il giro in generale, che racchiude l’ essenza del Tortonese

CONTATTI:

Per domande o altro da discutere in maniera privata (esempio il n° di cellulare): [email protected]
Oppure: [email protected]

Il gruppo alla prima salita

Sarezzano nel 2010


Top 2010: posizioni 12-10

il 26/12/2010 · Commenti disabilitati su Top 2010: posizioni 12-10

12°
03/08) Monte Spineto

Anche questo è un giro di un intero pomeriggio di cui non ho scritto e non ho foto, fatto partendo da casa con lo scopo di scalare la salita di monte Spineto da Stazzano, tra Serravalle ed Arquata Scrivia, un santuario sul cucuzzolo del monte del quale non ho ancora trovato la via di accesso. Per arrivarci scalo la mia Montemarzino e Bastita da Garbagna, a Stazzano fatico a trovare la via, ma alla fine mi infilo in quella stradina nel bosco che giunge sino al piazzale, con una bella parte finale tra tornanti stretti e le fermate della via Crucis. Già che ci sono ne approfitto per scalare l’ altro versante e nel tornare a casa passo a Sant’ Agata Fossili da un lato che ancora non è nel mio elenco, sebbene sia abbastanza sicuro di averlo già scalato.
L’ occasione rende l’ uomo ladro, così che provo alcune deviazioni mai percorse alla ricerca di nuove salite, incamerandone 2 banali, poi a Castellania proseguo sulla strada scoprendo ulteriori 2 salite verso S. Andrea, brevi ma difficili. Questo su e giù è stato molto più fruttuoso del previsto, avendo esplorato alcune parti mancanti della bassa valle Scrivia.
In totale 111km e 1950m di dislivello

Perchè 12°? Sono partito con l’obbiettivo di aggiungere 3 nuove salite, sono tornato con 7, niente male come primo giorno di ferie!

Vista da Monte Spineto (foto di Walter Sabatini)

11°
26/09) Acqui Termiense

Proseguo l’ esplorazione dell’ alto Monferrato con un giro da Acqui Terme, sulla carta sarà il più lungo dell’ anno, ma la probabilità di sbagliare strada è alta, tanto da capitare già a metà della prima salita, quando manco il bivio e mi riallaccio a Morbello seguendo la stessa strada del giro di Acqui-Ovada di 2 settimane fa. Quando rientro sul percorso originario sbaglio ancora strada, scendendo ad Acqui Terme, ma riesco a risalire comunque a Montechiaro d’ Acqui mantenendo la costa lungo una splendida strada accerchiata da calanchi.
Scendendo da Pareto risbaglio strada, le mappe di Google sono poco affidabili facendomi perdere completamente, è solo grazie alle indicazioni di una signora nel suo cortile che riesco a ritrovarmi salendo di nuovo a Pareto. Scendo a Pontinvrea in un pezzo che originariamente avrei dovuto fare in salita. Non tutto il male vien per nuocere, dopo un falsopiano con vento contrario arrivo a Giovo ligure, una fugace occhiata mi regala una vista del mare che mai mi sarei aspettato, il blu del golfo di Savona riempie lo sfondo e mi riempie di gioia.
A Sassello mi fermo per gli amaretti, presi prima di salire al Bric Berton e di scendere a Ponzone. Non è ancora tardi, ho la possibilità di allungare ritornando a Morbello per la stessa strada della mattinata, scendendo a Grognardo e trovando con qualche difficoltà la strada che avrei dovuto fare ad inizio giornata, che scopro essere tutta ruvida con pendenze a doppia cifra, affrontate molto bene nonostante i 140km sulle gambe, così bene che un signore mi fa pure i complimenti!
Mi perdo ancora, ma ormai è finita, ritorno ad Acqui Terme e finisco questo giro con 11 nuove salite ed il record annuale di km.
In totale, 156km e 3150m di dislivello

http://giriesalite.altervista.org/?p=946

Perchè 11°? Le troppe volte che ho sbagliato strada penalizzano questo giro nemmeno troppo bello, ma alcuni tratti o viste sono state veramente appaganti, così come il record di km.

I calanchi prima di Pareto

Il mare da Giovo Ligure

10°
04/09) Aveto

E’ tanto che spero di andare in val d’Aveto, finalmente ci riesco in questo inizio Settembre. La partenza è a Ponte Organasco, dopo solo 1km si sale verso Cerignale tra boschi ed ottimi panorami sulla val Trebbia, su una strada che passa poi in val d’ Aveto seguendone il corso qualche centinaio di metri più in alto. La discesa inizia solo dopo numerosi km di saliscendo, finendo quasi a Rezzoaglio, dove mi immetto sulla provinciale dall’ asfalto ruvido tipico di questi luoghi. Salgo a Santo Stefano d’Aveto e decido di proseguire verso il Tomarlo, questo famoso passo Appenninico a quota 1482m. La salita è sempre abbordabile, ma pedalando mi viene una grande fame che mi limita, non è una crisi, è lo stomaco che brontola.
Nonostante il bisogno di cibo devio verso Rocca d’Aveto, circondato da rocce verticali non tanto diverse dalle più famose Dolomiti, aggiungendo 1km e mezzo di dura salita. Ritornato a Santo Stefano trovo l’ occasione ad un negozio, con 1€ riesco a prendere brioche e focaccia e a sfamarmi, prima di avventurarmi nella parte finale lungo la val d’ Aveto, scendendo da Torrio per sua fantastica stradina immersa nel bosco e ritornando nella valle principale di questa giornata.
La strada della val d’Aveto segue il corso del torrente, un venticello favorevole mi aiuta a superare questi interminabili km che mi portano a Corte Brugnatella, dove parte l’ ultima salitella verso la casa Cantoniera, l’ ultimo sforzo di un bel giro in cui ho avuto meno forze del previsto, con un salvifico cappuccino prima del rientro in auto.
In totale: 122km e 2700m di dislivello

Perchè 10°?
Le valli Trebbia ed Aveto, il Tomarlo, Cerignale, S.Stefano e Rocca d’ Aveto… Tutti posti bellissimi, come paesaggio meriterebbe un posto tra i primi 5, ma o per la stanchezza accusata in tutto il giro, o per le strade ruvide, o perchè la val d’Aveto mi ha un po’ deluso… Per questo è solo 10°

http://giriesalite.altervista.org/?p=827

Ponte Organasco, il paesino di partenza

Corte Brugnatella da Cerignale


Montagne verso Rocca d’Aveto


Archivi