Giro della valle Staffora, il racconto della giornata

il 15/09/2010 · 1 Comments

Massimo ed Elena si fermano a casa mia, 12km in più fanno comodo quando si cerca di superare il record dell’ anno precedente. La giornata è serena con un cielo coperto da qualche piccola nuvola e con una temperatura ideale per pedalare sulle impegnative salite dell’ Oltrepò pavese occidentale.
Passiamo da Salice Terme e attraverso la facile salita di Montalfeo arriviamo in piazza a Godiasco dove qualcuno è già pronto che ci aspetta. Subito dopo arrivano anche Sergio (che chiamerò CaSe per non confonderlo con l’ altro Sergio mio coetaneo) e Celestino, poi ci raggiungono Ezio e Piero, che all’ ultimo è riuscito a liberarsi per partecipare a questo nostro piccolo evento da veri grimpeur.
Il gruppo non può essere più variegato, le maglie del pedale Godiaschese rivestono la metà dei 10 partecipanti, ma l’ età dei ciclisti parte dal giovanissimo Flavio di 12-13 anni per superare i 60 di Piero, con qualcuno a far da portabandiera per ogni decennio! Questi siamo noi alla partenza, perdonatemi la foto storta ma per farla ho dovuto preparare l’ autoscatto sulla sella della mia bici appoggiata ad una transenna… Da sinistra Sergio, Matteo (l’ altro teenager figlio di CaSe), Massimo in alto, Pedra in basso, Elena, Piero, Ezio sullo sfondo, Flavio, Celestino, CaSe.


L’ inizio lungo la valle Ardivestra è molto tranquillo, ci scambiamo spesso compagno di parola discutendo tutti con tutti. Al primo metro di discesa Sergio ci stacca, lo riprenderemo solo durante il primo dei 3 strappetti della valle, salitelle banali ma che fanno già selezione, però non in base alla capacità, ma relativamente alla voglia di tirare. A Molino Signora si fermano quasi tutti a prendere l’ acqua da una fontana, dopo 5 minuti di lunga attesa comincio ad avere il dubbio che si attardino tutti perchè dal rubinetto sgorga vino, ma alla fine riusciamo a ripartire. Dietro al consiglio di CaSe abbandoniamo la strada per Montacuto svoltando verso Cappelletta, allungando il giro di 4km ma evitando qualche buca di troppo, ma soprattutto scalando una stradina dispersa in mezzo a campi arati ed ad occasionali tratti di bosco, con delle ripide impennate seguite da spianate, il tutto su una carreggiata larga come una ciclabile con l’ erba che ne sta conquistando la mezzeria. Tutti l’ affrontano bene, anche Flavio che per la sua età è salito forte! Dopo qualche km di crinale ed una lunga sosta di fianco a delle piante di mele passiamo a Sant’ Albano, da dove inizia la lunga discesa lungo la val di Nizza, 13km praticamente dritti al 2%. Mentre il gruppetto di testa tira sino a Ponte Nizza io rimango indietro con Elena, CaSe e Flavio, i quali girano per Pizzocorno affrontando il versante un po’ più facile di Oramala.

Da Ponte Nizza in avanti si fa sul serio, Oramala è la salita più dura della zona collinare coi suoi primi 5 km che sfiancano. Elena si chiede se sia normale sentire le campane a quest’ ora, ma “quali campane, Elena?” risponde Massimo, si vede che la strada al 10% annebbia l’ udito, ma non affievolisce l’humor pungente di cui Massimo è maestro. A Pizzocorno ritroviamo CaSe e Flavio, Sergio invece decide di tornare indietro anche a causa dell’ orario tardo. Il tratto centrale è il peggiore, per nostra fortuna hanno riasfaltato il km al 12%, certo che potevano completare i restanti 50m brutti, o “metterci il cartello <abbiamo finito l’ asfalto>” come suggerisce Celestino! Queste pendenze mettono in difficoltà tutti, ma pure Flavio stringe i denti e riesce a superarle. Al bivio per Poggio Ferrato  CaSe e figli ci salutano, noi restanti 6 continuiamo lungo gli ultimi strappetti prima della discesa, quando improvvisamente si apre la vista su Varzi, che raggiungiamo poco dopo.

Il nostro prossimo obbiettivo è Castellaro, una salita completamente nel bosco senza punte massime rilevanti, ma che complessivamente presenta 400m di dislivello in 8km, con pure dei tratti in discesa. Rimango davanti con Celestino, quando Massimo ci raggiunge capisce subito che sto parlando tutto esaltato delle mangiate Valtellinesi :). Abbiamo fame, arrivati in paese ne approfittiamo per concederci la giusta pausa pranzo, dopo le numerose soste “4 chiacchere” sparse nel percorso che ci hanno fatto ritardare sulla tabella di marcia. Ripartiamo in discesa tra qualche buca e qualche tratto di asfalto nuovo sino a Fabbrica Curone, dove perdiamo velocemente quota arrivando a San Sebastiano Curone, il paese da cui parte la salita di Guardamonte, che si chiama così non perchè dal basso si vede la cima (come spera qualcuno), ma perchè dall’ alto si vede tutto il monte Giarolo. I primi km salgono decisi, poi un pochino meno sino a Musigliano dove ci ricongiungiamo ed ammiriamo insieme quelli che si sono lanciati col parapendio dalla cima di Guardamonte, grossomodo dove saliamo noi obbligando la catena sui pignoni più grandi.
La discesa è ancor più ripida della salita, ma tutti o quasi non hanno problemi, se non io che per evitare rischi vado dritto ad un incrocio, invadendo l’ altra strada per un paio di metri. A Serra del Monte Celestino ci saluta scendendo direttamente verso Godiasco, noi 5 invece seguiamo il crinale per Colletta di Momperone, dove però abbandoniamo il percorso iniziale per scendere verso Cecima, non prima di qualche lamentela di Massimo per i troppi strappetti presenti sul territorio Oltrepadano. E’ comoda per loro Liguri, che hanno salite lunghe ma molto più regolari di noi ciclisti di collina!
Il giro prevedeva l’ ulteriore salita di Zebedassi, ma essendo in ritardo scendiamo in valle Staffora e torniamo a Godiasco seguendo la riva sinistra dello Staffora, dando le ultime pedalate su strade dal traffico scarso, come d’ altronde lo è stato in tutto il resto del giro, talmente scarso da sorprendere pure me.
All’ arrivo non riusciamo a salutarci, parlando di progetti ed esperienze passano altri 20 minuti prima che io, Massimo ed Elena ritorniamo a Rivanazzano dopo 6 ulteriori km.

Grazie a tutti, in particolare a Piero, Elena, Sergio, CaSe, Flavio, Matteo, Massimo, Ezio, Celestino! E’ stata veramente un’ ottima giornata di vera passione ciclistica, coniugando il turismo con un percorso forse non tanto bello, ma consigliato ai veri salitomani che vogliono faticare! Ad Ottobre ci sarà quello dell’ Oltrepò da Casteggio, ma per il 2011 ho in mente un’ ideina massacro… eheh, che chi la finirà sarà fiero di se stesso!

La strada che sale a Torre degli Alberi via Cappelletta


Elena verso Pizzocorno


Il piccolo eroico Flavio che fatica sul 12% di Oramala


Varzi dalle prime rampe di Castellaro, in alto a sinistra (in piccolo) il castello di Oramala


Gremiasco (val Curone) vista da Guardamonte


I calanchi di Guardamonte, con la pianura padana che fa capolino sullo sfondo


Panoramica sulla media valle Staffora da Serra del Monte

Giro della Valle Staffora (12 Settembre)

il 24/08/2010 · Commenti disabilitati su Giro della Valle Staffora (12 Settembre)

GIRO DELLA VALLE STAFFORA

L’ Oltrepò pavese non è solo collinette da vino, ma nella sua parte occidentali presenta anche montagnole ripide che portano necessariamente a salite impegnative ed anche relativamente lunghe. Questo itinerario vi porterà alla scoperta della parte più selvaggia delle colline, principalmente lungo la valle Staffora ed i suoi affluenti principali (Ardivestra e Nizza), ma con anche una consistente capatina lungo l’ Alessandrino Curone.

Il ritrovo è alle 9:30 di Domenica 12 Settembre in piazza a Godiasco (PV), con un’ ampia presenza di parcheggio, la partenza sarà appena pronti, comunque non oltre le 10:00. L’ arrivo si spera entro le 17:00.
Il pranzo sarà a Castellaro o Cella di Varzi, ma consiglio di portarsi a dietro il necessario per mangiare. In caso di maltempo intenso e certo il giro verrà annullato sino a 2 giorni prima.

Questo è un giro abbastanza duro. Non certo come quello di Gottardo-Furka-Nufenen, ma in 97km ci sono 2100m di dislivello, pendenze spesso oltre il 10%, salite collinari impegnative ed anche molti tratti lungo le numerosi valli della zona. Chi abita in zona sa cosa sono Oramala, Castellaro e Guardamonte…
La valle Ardivestra è l’ ideale per scaldarsi, circa 10km ci separano dalla salita di Montacuto, tutti in leggera salita ma con 3 strappetti per assaggiare la gamba odierna e qualche buca per abituarsi alle peculiarità stradali nostrane. Scalato Montacuto inizia la discesa lungo la val di Nizza, un paradiso per i passistoni che potranno sfruttare la strada larga e praticamente diritta.
A Ponte Nizza inizia il moloch dell’ Oltrepò: Oramala, la più difficile della zona collinare, con la prima parte impegnativa, la seconda che alterna tratti al 12% con altri all’8%, la terza che presenta strappi duri e discese. Si va in picchiata a Varzi per salire a Castellaro, lunga ma abbastanza regolare, dove pranzeremo. A Cella di Varzi scenderemo a Fabbrica Curone per continuare in direzione San Sebastiano, dove ci sarà la 4° di giornata, Guardamonte, dura anch’ essa specialmente nei 2km iniziali. invece di scendere a Bagnaria però scollineremo a Cascina Guardamonte, seguendo il crinale tra Serra del Monte e Colletta di Momperone, per ritornare in Piemonte a Momperone.
Il grosso è quasi fatto, dopo qualche km di strada secondaria ci sarà l’ ultima salita di Zebedassi, che presenterà il conto con qualche strappo maligno ma breve, prima della discesa da Alta Collina verso Godiasco.

In totale: 97km e 2100m di dislivello.
Un itinerario più corto è quello che sale da Oramala via Casaponte (val di Nizza), e che a Serra del Monte scende in valle Staffora per ritornare a Godiasco. In questo caso sono 75km e 1700m di dislivello, pur sempre impegnativo ma ancora alla portata di chi è minimamente allenato.

Il percorso: http://tracks4bikers.com/tracks/show/16311

Le salite:

Montacuto: strada stretta e brutta, con un paio di contropendenze, ma mai dura
Oramala: si divide in 3 parti, la 1° è impegnativa, la 2° dura, la 3° strappa
Castellaro: piuttosto lunga ma regolare
Guardamonte: tratti al 10% nei primi km, la deviazione verso la cascina è su stradina al 10-12%
Zebedassi: strappetti seguiti da spianate in un contesto collinare

Le discese:

Montacuto-S.Albano-Ponte Nizza: 13km di lungovalle all’ 1-2%, curve solo all’ inizio. Da veri passisti
Oramala-Varzi: asfalto bello, attenzione però alle pendenze iniziali, specialmente al 2° muro che è seguito da un tornante
Castellaro-Fabbrica Curone: discreta ma con pericolo di sabbia e buche
Cascina Guardamonte-Serra del Monte: asfalto buono, ma molto ripida, meglio tirare i freni
Colletta-Momperone: strada stretta con un ottimo asfalto
Alta Collina-Godiasco: asfalto discreto, qualche tornante

Informazioni:
Per qualsiasi dubbio, o per confermare la partecipazione scrivi a [email protected]
Il gruppo si riunisce al termine di ogni salita e discesa, nel dubbio ai bivi è meglio attendere, ma possono esserci problemi solo verso Oramala (seguire S. Alberto di Buttrio – Oramala – Varzi) o a Guardamonte, dove svolteremo 1km prima della cima (è meglio trovarci a Musigliano)

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