Langhe!

il 08/07/2011 · Commenti disabilitati su Langhe!

19 Giugno

Eccomi finalmente di ritorno a raccontare i miei giri sparsi per il nord Italia (e non solo) dopo un periodo piuttosto impegnato. Quest’ oggi narrerò di quel territorio famoso per i vini e per il tartufo che ondeggiante sovrasta Alba: le Langhe!
Inizialmente la partenza era fissata nel capoluogo del territorio, ma dati alla mano mi conviene nettamente scaricare la macchina a Santo Stefano Belbo, arrivandoci con la media dei 23km con un litro ed una spesa in carburante inferiore agli 11€, contro almeno i 16€ più autostrada di Alba. Il percorso l’ho studiato su ViaMichelin, che ha mappe nettamente più comprensibili e razionali rispetto a Google, permettendomi di rimanere sulle vie principali senza mai perdermi.

La giornata è limpidissima e la temperatura l’ ideale, fatico soltanto a trovare l’ imbocco della prima salita sbagliando strada per ben 2 volte, con diversi km extra utili per il riscaldamento. I primi tornanti verso Castiglione Tinella mi fanno agilmente prendere quota, Santo Stefano già si rimpicciolisce e ovunque mi guardo vedo solo vigneti. Il panorama si è alzato ed il breve tratto di discesa sul crinale mi fa ammirare l’ arco Alpino, col Monviso a farne da padrone.
Al bivio mi interseco con la strada per Castiglione, da cui scendo e cartina alla mano cerco di seguire la via per Neive. Non capisco perchè ma mi ritrovo a Mango, altro paese arroccato sul colle, ricco di storia e circondato dagli immancabili vigneti che qui sono l’ unico paesaggio possibile. A questo punto scendo veramente, ma non a Neive come mi aspettavo, ma molto più spostato verso Alba, lasciandomi dubbioso fintanto che non capisco di essere tornato sulla retta via.

Assomiglia all’ Oltrepò, ma con un’ orografia più incisiva e caotica, sembra che le colline sorgano a caso e le strade (ben tenute) si adeguino soltanto ai vari paesi sparsi in modo apparentemente randomico. La prossima salita è Trezzo Tinella, ma dopo un tornante metto il piede a terra e mi incanto ad osservare una gara a cronometro di motocross, con pendenze veramente elevate e pure dei piccoli salti. Devo procedere, il giro è ancora lunghetto e questa salita si fa domare con difficoltà, con punte del 13% e senza un metro d’ ombra. Ma d’ altronde qui esiste un solo tipo di agricoltura, gli alberi al massimo abbelliscono i paesi o segnano i confini dei campi.
Nella docile discesa incontro una coppia di ciclisti, sicuramente marito e moglie, mi spiegano come 20 anni fa nelle Langhe ci vivessero a malapena gli abitanti, mentre ora arrivano anche dall’ estero a visitare i paesi rimessi a nuovo e per usufruire dell’ enorme offerta enogastronomica della zona.

Ad Alba li saluto e mi avvio direttamente sulla strada sbagliata, per fortuna qui i ciclisti sono numerosi e trovo subito qualcuno a cui chiedere consigli. Sono tutti troppo gentili, cercano in ogni modo di accorciarmi il percorso e fatico a spiegargli che l’ obbiettivo è girare le Langhe, non tornare subito a casa! La salita verso Diano d’ Alba è quanto di più facile esista, solo nei momenti più duri scendo sotto i 20 orari, ma pago questa pedalabilità con molti km all’ inù per questo gioiellino arroccato sul colle, con una galleria che passa sotto la parte alta del paese ed un centro restaurato in pavèè che ricorda i fasti del passato.
La salita successiva è quella de La Morra, che credo sia un classico degli Albesi ed è anche tosta, la larga ed assolata strada taglia da un lato all’ altro il colle raggiungendo anche pendenze a doppia cifra, con un dislivello complessivo attorno ai 300m. Una sosta è d’obbligo, comincio ad aver fame ed una merendina chiude il bucherello nello stomaco.

Sin’ ora sono contento, le strade ottime, i panorami inebrianti dominati dal Monviso ed i paesini tutti da scoprire mi stanno soddisfacendo. Però mi piacerebbe vedere almeno l’ ombra di un po’ d’ ombra ed un po’ di varietà di territorio, nei kilometri da La Morra a Barolo mi sembra di essere sempre ad Oliva Gessi…
Infine il paesaggio cambia, sono nella parte meridionale delle Langhe e in fondo si intravedono i monti del Cuneese: Fauniera, Sampeyre, Agnello, nomi che solo a pronunciarli incutono timore. Davanti a me comincio finalmente a trovare un po’ di sporadica ombra e quote più elevate, i vigneti svaniscono e lasciano spazio al bosco che cresce sui crinali della val Belbo. Una discesa tecnica e veloce mi scaraventa in basso sino al ponte, ora mi aspetta una salitella diversa dal solito con carreggiata più stretta e ripida, quel che ci voleva per rompere la monotonia. Ridiscento e ritorno sulla statale per l’ ultima scalata, una fattispecie di pista con 2 larghi tornanti ed un traffico motociclistico da gran prix, che però infastidisce più per il rumore che per gli incroci tranquilli sull’ ampia sede stradale.
Ho fame e d’ altronde ho mangiato appena una brioche, ma ormai l’ ultima salita di giornata è finita e mi mancano solo diversi saliscendi che da Benevello mi riportano a Mango. Riempio la borraccia per fronteggiare la sete e sbaglio strada cercando la discesa diretta a Santo Stefano Belbo, imbucandomi su un nastrino d’ asfalto senza protezioni a valle, sfiorando vigne e stretti tornanti. Ho allungato di un paio di kilometri, l’ arrivo è in leggera discesa e non fatico a trovare la mia calda macchina in piazza.

In totale 128km e 2600m di dislivello. Qui il giro: http://tracks4bikers.com/tracks/show/37597
Consigli:
Ci sono tantissime strade nelle Langhe, rimanendo sulle principali è difficile trovare pendenze impegnative o tratti malmessi, quindi si può andare sul sicuro nell’ esplorare questa zona. Sicuramente La Morra è uno dei luoghi da raggiungere, ma ogni paese è meritevole. Sconsiglio solo di passare in estate, non essendoci ombra ci si assicura una rosolatura ben fatta…
Un percorso più corto può essere Santo Stefano – Mango – Alba – Diano d’Alba – Grinzane Cavour – La Morra – Barolo – Monforte d’Alba – Roddino – Benevello – Santo Stefano.

Salendo da Santo Stefano intuisco i panorami odierni

Il Monviso svetta su queste colline

Alba dai primi metri verso Diano d’Alba

Vista di Barolo scendendo da La Morra


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