Giro dell’ Oltrepò, 2° parte

il 31/10/2010 · Commenti disabilitati su Giro dell’ Oltrepò, 2° parte

Ritornare al freddo clima odierno dopo la sosta al caldo del bar è abbastanza traumatico, i brividi ci percorrono sino a quando non riprendiamo a pedalare, fortunatamente siamo capitati bene, la qualità è stata ottima così come il servizio!
Questi kilometri di fondovalle sono quello che ci serve per riadattarci alla temperatura tardo-autunnale e al cielo grigio, ma durano meno di quanto mi aspettassi, così che in pochi minuti siamo già al punto in cui la strada comincia ad abbandonare il corso del Tidone per alzarsi in maniera dolce verso Romagnese o Zavatarello, su pendenze contenute ma che suddividono il gruppo finora unito. Al bivio per Zavatarello mi assicuro che tutti prendano la direzione giusta, sebbene quasi tutti conoscano già le zone, voglio essere sicuro che non ci siano fraintendimenti o dubbi. Con la coda dell’ occhio vedo la gente scattare sulle semplici pendenze che offre la 6° salita del giorno, non capisco bene ma poi scoprirò che Massimo ha provato a battere Roberto, ricevendone una bella batosta! Si stanno accendendo le micce per il resto del giro, pure io spingo oltre i 20 all’ ora, memore di quando nel 2008 con lo stesso sforzo non superavo i 18.

A Zavatarello ci ricompattiamo, adesso siamo nella parte alta dell’ Oltrepò, quella di castelli e boschi e dell’ assenza totale di vigneti, formata da dolci colline percorse da strade con continui cambiamenti di ritmo. Uno strappettino ci porta ad una discesina, che precede la salita di Valverde. A metà ci fermiamo ad un rubinetto, qualcuno ha bisogno di rifornirsi, mentre altri ne approfittano per avvantaggiarsi guidati da Celestino. Prendiamo la restante parte di salita a gruppetto compatto, tutti ed 8 scolliniamo insieme ai miseri 635m della cima Coppi, poi scendiamo lungo il crinale che divide la zona della valle Staffora da quella propriamente viticola. A Torre degli Alberi non vediamo ancora i 4 fuggitivi, ma so essere in buone mani e dopo un breve brefing ripartiamo all’ inseguimento. Il ritmo si alza quando la strada sale per Costa Pelata, una mini salitella che affrontiamo tutti al proprio ritmo brillante cercando di ridurre il gap coi 4 davanti, che vediamo in cima quando noi siamo ancora in fondo.

A Costa Cavalieri ci fermiamo in un piazzale con rubinetto, nonostante il freddo c’è chi sta sudando, mentre io sono già felice di avere ancora il pieno controllo delle dita di mani e piedi (sono con pantaloni e guanti corti, senza copriscarpe ed una temperatura sugli 11°). Celestino saluta tutto il gruppo riunificato, deve tornare a casa e da qui ci abbandona. Ora siamo in 11, Piero ed Elia si avvantaggiano per gustarsi da spettatori la lotta sullo strappo di Fortunago, 300m in sanpietrini su una stradina stretta tra le case di uno dei 100 più bei borghi d’ Italia. Approcciare questo dosso in testa è un bel vantaggio, io e Marco ci lanciamo di forza su pendenze iniziali attorno al 10%, sento Giulio poco dietro che rimane vittima di un salto di catena, grazie al quale rimaniamo in 2 a giocarci la vittoria. Quando la strada si impenna su pendende al 15% mi risiedo e tento di non consumarmi subito, il mio avversario è un ottimo scattista e l’ unico modo per batterlo è arrivare con più energie, ma in situazioni come questa contano solo le gambe, e quando la strada compie un’ ampia curva a destra che ci immette nel rettilineo finale le mie gambe patiscono questo sforzo, impedendomi lo scatto finale e anzi staccandomi pure di un secondo.
Arrivano tutti sconvolti, questo tratto ha tirato fuori lo spirito agonistico che ci rimarrà nelle gambe come acido lattico. Pure Piero ed Elia ci raggiungono, con tranquillità l’ hanno pur sempre scalato 2 volte. Peccato solo che non sia riuscito a registrare la gara!

La prima parte di discesa mostra il vero aspetto dell’ “asfalto” doc Oltrepadano, talmente ruvido e bucato da reggere il confronto con il pavèe vero e proprio, la seconda parte invece è quasi decente e grazie alla parziale sistemata al manto stradale della val Schizzola tremiamo molto meno del 2009. L’ ultima salita ci porta agli Orridi di Marcellino, questi 3km al 6% sono il terreno di battaglia migliore del giorno, è l’ unica salita continua e senza bivi e già da Zavatarello di parla di questa piccola sfida finale. All’ imbocco dell’ ultima salita arriviamo divisi, rallento per farmi raggiungere dall’ “espresso di Parma”, sfiaccando insieme l’ ultima resistenza di Giulio e Marco e proseguendo senza mai scendere sotto i 20 orari, prima tirati dal sottoscritto, poi da Roberto che tenta un’ azione di forza con il 50, ma su pendenze simili si sta troppo bene in scia e riesce a staccarmi solo con un portentoso scatto finale, contro il quale non posso nulla. Poco dopo arrivano Giulio, Marco, Christian e gli altri, con Piero e Massimo invece intenti ad assaporare il vero spirito cicloturistico. Rivedendo i dati Roberto ha fatto i 1230mh di VAM con pendenza media del 6,1%, complimenti!
Passiamo praticamente sopra le orridi, solo Elia però aggiunge altri 5m di dislivello a piedi per affacciarsi sul bordo di un dirupo alto almeno 80m. Arriviamo a Torrazza Coste, ma mancano ancora 2 strappetti, sul primo dei quali Marco attacca mentre io e Roberto proviamo a seguirlo (io senza successo), per poi unirci di nuovo in discesa, mentre sul facile ultimo mettiamo da parte gli spiriti battaglieri per gli ultimi km di pianura verso Casteggio, dove Tangy inizia a tirare, io gli do il cambio, ma pure Massimo e Giulio danno il loro contributo per sfilare sino al paese ai 40 netti, il modo migliore per finire!

Ma non è finita, manca ancora l’ estrazione dei premi a sorteggio! Il primo fortunato è Christian, che porta a casa una bottiglia di Pinot Nero, il secondo invece è Giulio, che si berrà un ottimo Bonarda!

Quest’ anno è andata così, io sono contento e spero anche gli altri. Peccato per il clima non certo ideale e per qualche defezione, ma essere in 13 è un bel risultato e l’ essere in molti della zona mi fa sperare nella creazione di un bel gruppetto con cui condividere altri giretti. Un grazie a tutti i presenti, in particolare a Giulio, Roberto e Massimo che si sono fatti tanti km per esserci, a Sergio che pian piano non si è fatto mettere in difficoltà, a Celestino per avermi aiutato nella gestione del gruppo e soprattutto ad Elia, che ha terminato stravolto quello che per lui è stato ampiamente il giro più duro della vita, rimanendo con noi anche nella tirata finale!

Foto alla fine dell’ ultima salita.

In alto: Pedra, Christian, Massimo, Marco, Michael, Piero.
In basso: Fabio “Tangy”, Nicola “Alfanico”, Giulio e Roberto “Aresius” Bartoli. Elia invece ne approfitta per stravaccarsi al suolo!


Christian vince il Pinot Nero


Giulio vince la bottiglia di Bonarda


Questo il grafico fatto da Roberto

E prossimamente ci saranno anche i filmati

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