I migliori 3 giri del 2011
Ecco finalmente i 3 migliori giri del 2011!
Negli ultimi giorni il sito è stato offline, ho a disposizione 300Mb di spazio e 10Gb di traffico disponibile, non credevo di toccare nuovamente questo limite. Su Altervista (e ve lo consiglio caldamente se volete farvi un sito/blog personale) posso ampliare le risorse sino teoricamente all’ infinito, o pagando o grazie alle visite alla pubblicità. Giusto per raccontarvelo …
3°: 4/04) 5 Terre
Il cielo nuvoloso e la leggera foschia purtroppo rovinano questi luoghi ancor più affascinanti di quanto immaginassi, i paesini aggrappati a speroni di roccia modellati a fatica per i tipici terrazzamenti non risaltavano senza il timido sole uscito nella seconda parte della giornata.
Parto da Brugnato dopo una colazione da re e per iniziare scalo il passo del Bracco, poi scendo sino Bonassola, vado a Levanto dove mi infilo in una galleria ciclabile che mi separa dalle onde sino a Monterosso, la prima delle Terre e dove la mia giornata cambia completamente volto: vengo colto da un forte dolore tendineo al ginocchio, l’ unico movimento che non mi da problemi è la pedalata tranquilla, ma già ripartire diventa uno spettacolo circense non potendo alzare la gamba… Salto Vernazza e scendo a Corniglia, un paese che mi commuove da tanto è bello, lassù aggrappato sulla roccia. Qui non esiste il concetto di pianura, è un luogo per autentici camosci liguri.
Tralascio Manarola e visito Riomaggiore, poi a La Spezia ritorno nella civiltà pedalando sino a Portovenere, un altro gioiello che visito solo parzialmente a causa dei problemi nella camminata. Sono in ritardissimo, mancano oltre 30km ed ho indicativamente 1h e 30 massima di luce per risalire sino a Brugnato, taglio per la lunga galleria (2km) in salita che oltrepassa La Spezia, la brezza della sera fortunatamente mi sospinge sulla tranquillissima val di Vara sino a Borghetto, dove praticamente arrivato scarico le energie nervose crollando fisicamente, con dolore, stanco, affamato ma veramente soddisfatto!
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3° perché raramente ho visto posti dalla bellezza comporabile alle 5 Terre, i paesi sono spettacolari e la tanta salita mi ha reso felice. Paradossalmente il problema al ginocchio e la tirata del ritorno mi hanno lasciato buoni ricordi.
Corniglia, il paese che mi ha lasciato a bocca aperta
La via dell’ amore che collega Manarola a Riomaggiore
Riomaggiore, il 5° paese delle 5 Terre
2°: 3/07) Susa-Susa
Io e Massimo abbiamo pernottato a Susa, per gli altri la partenza alle 7:30 ha significato una levataccia incredibile. Avremo bisogno di molto tempo per questo famosissimo giro alpino, ma almeno la giornata è veramente ottima e limpida. Il Moncenisio è una salita lunga ma regolare, il lago in cima ristora la vista dopo il primo colle, sino al secondo scalpo è tutta discesa e falsopiano, il vento contrario rende ancor più vantaggioso l’ essere in 5, sebbene i cambi siano da rivedere.
Dopo una sosta pipì ed acqua ci aspetta il Moloch di giornata, Telegraphe più Galibier per 2000m abbondanti di dislivello su uno dei valichi più famosi al mondo (come dire lo Stelvio per gli italiani). Ci ricompattiamo al Telegraphe, poi sulle costanti rampe del Galibier ognuno va per conto suo, chi salendo bene, chi soffrendo un po’, ma arrivare in cima è una soddisfazione per tutti, specialmente per me che arrivo alla 1000° salita nel mio elenco!
Fino a Briançon voliamo complice il vento a favore, poi ci aspetta il facile Monginevro, che a questo punto diventa faticoso per tutti, io voglio vedere quante energie mi rimangono e salgo in solitaria, gli altri fanno gruppetto. Dal valico il vento ritorna ad essere contrario, ma il vero problema è rappresentato dal traffico congestionato sulla statale poiché l’ autostrada è stata chiusa per controllare la manifestazione No-Tav, dobbiamo letteralmente fare lo slalom tra chilometri di coda prima di ritornare a Susa dopo 206km e 4.5km di dislivello con 3 signore Alpine!
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2° Perché la Susa-Susa è un giro mitico ed affrontarlo in una giornata quasi perfetta (solo troppo vento) è stato fantastico. Aggiungiamoci pure l’ essere in buona compagnia, la 2 giorni a Susa con Massimo e soprattutto l’ aver onorato la mia 1000° salita sul Galibier… Inoltre ho pure vinto la mia personale sfida contro le crisi di fame, da Susa al Galibier mangiando mezza focaccia mentre altri avevano un ristorante con sè! Peccato per il traffico finale che proprio non ci voleva.
Piccoli contro il gigante Galibier
Segnalo ad un fotografo la mia 1000° salita
Marco, Andrea, Fabio, Massimo, Pedra sul Galibier
1°: 8/05) Caprauna e val Tanaro
Descrivere questo giro è difficile, se dovessi pensare al percorso per me perfetto penserei proprio a questo!
Parto passando sul lungomare di Borghetto S.Spirito, dove trascorrevo le vacanze al mare, poi pedalo nel primo entroterra di Albenga con coltivazioni di ulivi ed orografia che mi ricordano fortemente il lago di Garda, mi addentro verso le montagne e la stretta val Neva mi ricorda il Trentino con i suoi tipici monti coperti da boschi.
La salita a Capraùna è come piace a me, regolare ed abbastanza ripida, supero anche una nutrita flotta di pensionati danesi coi quali scambo diverse chiacchiere in cima al passo, da dove ammiro le Alpi al confine francese parzialmente innevate e desidero io stesso poter toccare la dama bianca dopo aver toccato la sabbia delle spiagge. Dal colle di Nava sino a Le Salse non mi entusiasma, ma poi si ricomincia a salire decisi in un paesaggio quasi di montagna, superato il valico trovo pure la neve e letteralmente ci salto dentro, poche ore fa ero al mare!
La discesa tecnica nel bosco mi esalta, ma quando entro a tutti gli effetti tra le gole del Tanaro mi commuovo, sapevo che erano belle, ma non immaginavo quella strada scavata nella roccia con il torrente lontano e le vette ancor più distanti, un luogo dove la natura combatte contro se stessa con risultati incredibili. La vallata si allarga sino a Garessio, il vento che prima mi aiuta poi improvvisamente cambia spirando dal mare e scendendo dal colle S.Bernardo, dove giustamente hanno costruito un impianto eolico. Non è però ancora finita, mi manca la salita di Rocca Barbena con i suoi tornanti in muratura e la divertente picchiata verso il mare, giusto per rifarsi gli occhi dopo la scorpacciata montana.
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E’ il giro vincitore perché per me è quello ideale, sono passato dal mare alla vera montagna attraverso un gran numero di territori diversi, ho trovato la neve ed ho pedalato a due passi dalla Francia partendo dal Savonese, le salite mi sono piaciute tutte così come le discese, l’ incontro coi danesi mi ha portato allegria, ma soprattutto non ho mai trovato un posto come l’ alta val Tanaro che mi sapesse far rimanere così a bocca aperta… Credo sia il miglior giro di sempre, se le 24h con Stelvio-cena dalla Giovanna-Mortirolo sono l’ avventura ciclistica più intensa, questo è il giro più bello.
Il mare a Borghetto S.Spirito, in contrasto con la foto successiva
Dal mare sino a trovare la neve a Maggio!
Le fantastiche gole del Tanaro
Grazie della lettura,
Pedra