Racconto del giro “ciclo-enologico”

il 07/08/2012 · Commenti disabilitati su Racconto del giro “ciclo-enologico”

Nonostante la pubblicità su forum, facebook, volantino in un negozio e nonostante l’ aiuto del Consorzio dei vini d’Oltrepò, questo giro è stato un mezzo fallimento. Certo che il caldo da piena estate non ha spronato eventuali indecisi (“vedrai che a Settembre ci saranno più persone” è ciò che tutti mi hanno detto e do loro ragione) e che il periodo per molti di vacanza ha impossibilitato eventuali interessati a venire, però essere in TRE è abbastanza triste sulla carta… nonostante il clima da entroterra algerino con massime di 37° ed umidità ridottissima però è stata una giornata particolare e molto divertente, e non da ubriaconi a 2 ruote come molti potrebbero erroneamente pensare.

Io e Andrea “La Fiura” arriviamo all’ az. Albani in bicicletta, nella notte ha piovuto e passando per la ciclabile abbiamo occasione di riempire le biciclette di fango. Sino a Casteggio pedaliamo tranquilli in pianura, poi c’è la salita che ci porta in quest’ angolo di Oltrepò in cui la Barbera da il meglio di se, con grossi vigneti interrotti da boschetti o campi con colture alternative alla vite. Alessandro è già lì, Riccardo Albani ci intrattiene spiegandoci i vantaggi del metodo biologico e l’ importanza della biodiversità, interloquendo soprattutto con Alessandro che da milanese con una casa nel Monferrato è un buon esperto di vino e cliente abituale di alcune aziende della zona. Andrea invece rimane meravigliato del luogo, non conosceva questa strada e già pensa a come organizzare delle escursioni a piedi coinvolgendo il proprietario.

L’ inizio è in discesa ma appena dopo inizia la salita di Montalto pavese, una delle più frequentate con un inizio di discreto impegno al 7% ed una seconda parte molto più abbordabile che intervalla tratti pedalabili a falsopiani, il tutto ovviamente in un paesaggio dominato da filiere di vigneti ed intervallato da boschetti e terreni coltivati a grano o erba medica che donano al paesaggio quella varietà che lo rende ancor più bello. Ale viaggia, nonostante sia un “ragazzotto dentro” devo faticare per rimanere con lui ed in un attimo giungiamo in cima, dove attendiamo Andrea osservando il cielo che all’ inizio sembrava quasi minacciare pioggia e che ora invece minaccia solleone. La Fiura arriva però ci spiega che la futura consorte lo ha chiamato al telefono e deve purtroppo ritornare indietro, così ci troviamo in due, ma con un altro ragazzo che ci raggiungerà più avanti per fare le soste con noi.
La discesa è strettina e a tratti con fondo stradale rifatto, nonostante ciò sento spesso Ale esprimere complimenti su queste dolci colline naturali con occasionali paesi arroccati o cascine isolate, è bello pensare alla meraviglia di un milanese che vede questo “terroir” che ciclisticamente non è comparabile ad Alpi o prealpi, ma che sa regalare percorsi rilassanti in un susseguirsi di salite e discese per tutti i gusti, un’ ottima alternativa nelle mezze stagioni!

A Mornico Losana raggiungiamo Marco “Tana” che pedala su una bici monomarcia faticando ben più di noi ad affrondare pendenze mai esagerate, ma ormai ci si può rilassare perché siamo in vista della prima sosta al “Feudo Nico”, un agriturismo con produzione propria di vino. Essendo in tre il programma è andato un po’ a farsi benedire, quando arriviamo c’è la proprietaria che ci stappa un Cruasé e ce lo fa assaggiare, questo spumante metodo classico rosato DOCG a base di Pinot Nero è la novità dell’ Oltrepò e si punta molto su un prodotto che vedo piacere molto anche a bevitori occasionali. Anche a noi piace e l’ abbinamento col Grana padano è perfetto!

Ripartiamo e Marco chiede lumi su come accorciare il percorso, con un 42×14 e senza allenamento non può certo seguirci ed allora l’ accordo è di trovarci a Montalto pavese fra un paio di ore. I chilometri percorsi sino a questo punto sono 17, ne mancano ancora 63 con una sosta ai -15, non ci resta che lanciarci nella discesa e poi salire a Pietra de Giorgi, altra capitale del vino con un famoso cantinone medievale che purtroppo ancora non ho visitato. La successiva discesa di Cigognola ci riporta in pianura attraverso una maestosa conca tutta coltivata a vitigni nel cui fondo si fa largo uno stagno.
Sino a Broni né saliamo né scendiamo, ma questo tratto sarà l’ unica eccezione della giornata, già dopo il pavée del centro riprendiamo l’ andazzo scalando Canneto Pavese, facile salita e tipica palestra dei pavesi che qui approcciano le colline. Anche le vigne qui hanno i loro nomi e da un tornante all’ altro sappiamo a chi andrà quell’ uva e che nettare di bacco ne uscirà… Una volta presa quota la strada si mantiene sul crinale con frequenti cambi di pendenza, noi continuiamo a seguirla sino a Montecalvo Versiggia dove ci ricongiungiamo alla più importante via che collega Stradella al passo Carmine (621m), via che seguiamo giusto il tempo necessario per una sosta acqua ad una fontana e per arrivare al prossimo bivio che ci riporterà in valle Scuropasso.

Propongo ad Alessandro una scelta, ci sono due versanti che salgono sino a Moltalto e quello classico previsto dall’ itinerario è più lungo, siccome siamo stretti coi tempi ed il compare lascia a me la scelta devio sulla stradina di Bosco Chiesa, avvisandolo per tempo della presenza di tratti duri e assolati anch’essi ovviamente immersi tra i vigneti. Superato il primo ricevo qualche lamentela sulla difficoltà, con un pizzico di sadismo rispondo di aspettare il successivo drittone fortunatamente riasfaltato lo scorso anno. C’è da soffrire, un tratto al 15% sotto un sole cocente ed una brezza favorevole che non permette la dispersione di calore è una dura prova da superare, ma non c’è solo questo pezzo ed infatti la salita continua e dobbiamo superare altro dislivello prima di svalicare appena più in alto di Montalto pavese.

Tana ci sta aspettando da oltre un’ ora in un bar, quando passiamo sta salendo in sella (che coincidenza!) e quindi nemmeno ci fermiamo scendendo veloci lungo la ripida discesa che porta alla seconda sosta di Finigeto a Cella di Montalto. L’ azienda è in cima ad un ripido tratto sterrato che riesco ad affrontare sempre in sella, al termine del quale c’è Aldo ad aspettarci, ragazzo di 26 anni che mi ha sorpreso per la qualità dei suoi vini e che sono contento di far conoscere agli altri, sebbene sia dispiaciuto di doverlo disturbare per sole 3 persone. All’ interno della cantina fa più fresco, iniziamo subito con una Bonarda ferma che recentemente è stata premiata al douja d’or e che tutti gradiamo parecchio, con un gusto deciso come piace a me, anche se forse è troppo deciso per essere una Bonarda, l’ apporto del Barbera è consistente rispetto a quello dell’ uva croatina. L’ ipotesi iniziale prevedeva il Moscato, ma essendo in tre tralasciamo il programma ed assaggiamo un Pinot nero vinificato in bianco già aperto e conservato in frigor, ottimo e sorprendente. A mio modesto parere Finigeto da il meglio di sé bianchi! La sosta si prolunga per un ora, da degustazione si trasforma in una proficua chiacchierata tra diversi tipi di appassionati. Acquistiamo anche 2 bottiglie che porterò sino alla fine in uno zainetto, ora c’è la discesa anche se accennando al fatto che risalendo a Montalto faremmo un tragitto più breve gli altri dei vaffa* bonari che ci stanno tutti considerate le pendenze recentemente percorse.

Non siamo ubriachi, sono stati degli assaggi ed anche se la presenza di modiche quantità di alcol è innegabile nessuno da segni di alterazione, nemmeno quando schiviamo alcune importanti buche. Sino a Casteggio è tutta valle scendendo a fianco del torrentello Ghiaia di Montalto, il vento a favore ci sorride e Tana riesce comunque a rimanere a ruota nonostante il suo solo rapporto a disposizione. Attraversiamo questo paese tra pianura e colline e ci addentriamo per risalire alla partenza, con i timori di Alessandro che all’ andata in macchina ha avuto impressioni ben peggiori della realtà. Marco ovviamente arriva dopo, ma per lui un “bravo” è d’obbligo.

Riccardo Albani ci riaccoglie ed insieme ad altri ospiti ci stappa un Barbera “delibes” del 2003. Essendo vino naturale non microfiltrato fa un po’ di fondo, ma l’olfatto con sentori di frutti di bosco e fragola unito ad un bel carattere tipico del Barbera è inebriante e al palato il gusto è molto più vivo rispetto ai vini tradizionali, specie quelli venduti a 2€ al supermercato che in confonto sono beveroni di uva. Alessandro mi parla a bassa voce facendo strane espressioni, penso che non gli piaccia ma la verità è che un vino a 16° in piena estate non è proprio adeguato… almeno per lui! Albani ci apre pure un Riesling, ma è meglio non esagerare, tra Barbera e salame abbiamo un limite e ne prendiamo giusto un assaggio.

Alessandro ha davanti a sè un’ ora di macchina prima di ritornare nel Monferrato e quindi ci saluta portandosi a casa due casse ed il Bonarda Finigeto, io comunque ho il ritorno a casa in bicicletta e per me ci saranno una ventina di chilometri in un caldo e secco pomeriggio, perciò saluto tutti ringraziando il proprietario per la grandissima ospitalità e per l’ ottima qualità dei vini, non prima di prendere a mia volta un Barbera 2008 (premiato dall’ Espresso come uno dei 4 rossi lombardi) ed un Riesling sempre 2008, a detta di Albani l’ annata migliore.

Insomma, eravamo solo in 3 ma la giornata è stata divertentissima, spero di replicarla e non solo con già degli appassionati ed intenditori, ma anche con ciclisti che bevono solo occasionalmente e che in giri simili potranno apprezzare il VERO VINO

Scendendo da Oliva Gessi tra campi e vigne, nel terreno a sinistra ci hanno pure girato una pubblicità della SKY

Cigognola vista dal crinale di Canneto pavese e Montescano

L’ arroventato muro di Bosco Chiesa, prima di Montalto pavese

Panorama dall’ az. Albani. Questa foto spiega in uno scatto cos’è l’ Oltrepò viticolo

Prosit! A sinistra Alessandro Periti, io, Marco Tana

Giro cicloenologico dell’ Oltrepò (28 luglio)

il 08/07/2012 · Commenti disabilitati su Giro cicloenologico dell’ Oltrepò (28 luglio)

Giro rinviato a sabato 28 per motivi organizzativi. Rimane sempre un’ ottima occasione per un bel giro non competitivo in compagnia e per imparare quando il “vino è vino”, con la speranza che quando tornerete a casa saprete le differenze tra una bottiglia direttamente dal produttore rispetto ad una dello stesso prezzo al supermercato.

 

Nell’ immaginario collettivo l’ Oltrepò pavese è una terra conosciuta principalmente per un motivo: il vino. Il più famoso è la Bonarda, ma ci sono altre tipologie molto meritevoli che non tutti conoscono, come il Pinot nero, Barbera, Riesling ed alcuni mix di uve molto ben riusciti come Buttafuoco e Sangue di Giuda.
Dove c’è vino c’è anche collina, vigneti e paesi arroccati coi loro castelli che dominano la pianura, questo itinerario vuole mostrare tutti gli aspetti del territorio con un interessante percorso ricco di salita pedalabile, ottimi panorami e con 3 soste enologiche in cui 3 produttori ci insegneranno i pregi di questa terra e dei suoi prodotti con degustazioni guidate.
Per chi è già venuto a qualcuno dei miei giri sa di cosa si tratta, queste giornate di bicicletta vengono vissute come gite di gruppo con percorsi interessanti, l’ andatura è libera ma ci si ricompatta in cima ed il percorso non è mai banale. In più ci sono anche le degustazioni per conoscere i nostri vini, rifocillarsi e riposarsi dal caldo estivo.

IL PERCORSO:
Si parte dall’ azienda agricola Albani verso S.Biagio di Casteggio, un bivio a destra all’ inizio della salita di Montalto pavese. L’ inizio è in discesa (tanto fa caldo), poi comincia la salita verso Montalto pavese, la quale richiede un minimo di impegno solo nella prima parte per poi proseguire in falsopiano. Raggiunto il paese si svolta a sinistra in direzione Oliva Gessi scendendo su una strada recentemente riasfaltata, un ulteriore bivio ci porta verso Mornico Losana, un variopinto paese che ci osserverà lungo tutta la facile salita. Qui ci sarà la prima sosta al “Feudo Nico“, un agriturismo con produzione propria dove Massimo ci farà conoscere il Pinot spumante e le differenze tra metodo charmat (autoclave) e classico (fermentazione in bottiglia per almeno 24 mesi).
Una veloce discesa permette di far ripartire la gamba per scalare Pietra de Giorgi, una delle capitali del vino, prima di scendere in pianura a Broni passando per Cigognola. Solo alcuni chilometri di tregua ci separano da una delle salite più conosciute della zona, quella che porta a Canneto pavese, un banco di prova di tutti i ciclisti che vivono al di là del Po, seguiremo il crinale tra valle Scuropasso e Versa e scenderemo a Santa Maria, altra capitale del vino e spumanti, quindi saliremo il primo pezzo verso il passo Carmine deviando per una discesa che ci riporterà in valle Scuropasso.
In Oltrepò collinare non conosciamo la pianura, la prossima salita ci porterà nuovamente a Montalto pavese, a metà della successiva discesa ci sarà la seconda sosta all’ azienda “Finigeto” gestita dal 26enne Aldo che ci farà degustare la “bandiera d’ Oltrepò” Bonarda ed il piemontese Moscato che anche qui da ottimi risultati.
Riprenderemo in discesa ed un lungo falsopiano passante per Borgo Priolo ci riporterà a Casteggio, dove ci aspetterà l’ arrivo in salita da Albani. Al “vincitore” spetterà il primo assaggio di Barbera che ha trovato a Casteggio un ottimo terreno, al resto del podio invece l’ onore di essere i primi a degustare un dissetante Riesling, ma ovviamente per tutti ci sarà il brindisi con questi altri 2 ottimi vini per festeggiare (spero) un’ ottima e riuscita giornata.

Il tracciato: http://tracks4bikers.com/tracks/show/100188 (80km, 1550m di dislivello)

INFORMAZIONI:
Il ritrovo è alle ore 10:00 di Sabato 28 Luglio all’ az. agr. Albani, sulla strada per S. Biagio di Casteggio. Spero di poter mettere un paio di semplici segnalazioni, in ogni caso ci sono dei cartelli (oppure seguire le indicazioni per Guerci, si trova 1km prima sulla stessa strada). La partenza è alle ore 10:30, l’ arrivo previsto per le 15:30/16:00.
QUOTA DI ISCRIZIONE: 10€ tutto compreso da consegnarmi al ritrovo (magari fosse tutto gratis!). Per astemi o se qualcuno fa solo una parte di giro ci accordiamo al momento.
ACQUISTO: se (come mi auguro) i vini assaggiati saranno di gradimento sarà possibile acquistarli durante le varie soste e riceverli al ritrovo una volta terminato il giro.
ALCOL: qualcuno sicuramente si chiederà se non è pericoloso pedalare dopo aver bevuto. Per esperienza so che comunque con delle semplici degustazioni si rimane sotto al limite di legge di 0.50 e tra una sosta e l’ altra c’è tutto il tempo per recuperare. L’ importante è fare attenzione, ma questa è una regola che vale sempre.
RESPONSABILITA’: non è una gara né una manifestazione ufficiale, ognuno deve considerarsi in giro personale, rispettare il codice stradale ed evitare di esagerare, se finisce in un fosso perché troppo ubriaco non ne posso rispondere personalmente.
CANTINEFeudo Nico a Mornico Losana (Pinot spumanti al km 19),  Finigeto a Cella di Montalto pavese (Bonarda e Moscato al km 62),  fratelli Albani a Casteggio (Barbera e Riesling fermo al km 80).
ISCRIZIONE: Per motivi di logistica le iscrizioni chiudono a 20 persone, chi vuole partecipare è pregato di contattarmi in anticipo
CONTATTI: per domande, curiosità e per avere un contatto personale (numero di cellulare):  [email protected]

Cantine aperte Tour

il 07/06/2012 · Commenti disabilitati su Cantine aperte Tour

Questo che andrò raccontandovi non è nulla di ciclisticamente impressionante, ma questa giornata è stata a suo modo epica, una vera impresa… Intendiamoci, 108km e 1950m di dislivello non sono affatto una vergogna, ma in 8 ore chiunque può farlo.

L’ idea del giro ciclistico “ubriacatour” è nata per caso come boutade, ma ha preso realmente piede grazie a Cantine Aperte, manifestazione nella quale alcuni viticoltori aprono le loro sedi accogliendo i potenziali clienti con visite alle cantine ed assaggi dei vari vini prodotti in questo lembo di terra a sud del Po. 19 cantine è veramente un numero esagerato, però molte di esse si trovano vicine tra loro, unibili da un singolo giro. So già in partenza che questa è una follia e già nei giorni precedenti sono timoroso, ma almeno una volta nella vita bisogna regalarsi una giornata del genere, soprattutto quando si vive in un territorio famoso per le sue bottiglie di rinomati Bonarda, Pinot e tante altre varietà.

Parto come sempre in ritardo a metà mattinata, la gamba gira che è una meraviglia ed arrivo in un attimo a Codevilla per la prima tappa, Montelio. Me ne hanno parlato bene, trovo il cortile già pieno di curiosi e banchetti alimentari e vengo accolto in maniera positiva dagli addetti, ai quali spiego che sto unendo una passione ed un interesse e che “detto tra noi, non sarà l’ unica cantina di oggi…“. Purtroppo la qualità non mi soddisfa a pieno, non quanto mi sarei aspettato.
Riparto in direzione Casteggio, gli strappetti di Torrazza Coste volano via mentre Pinot e Riesling cominciano a scorrermi nelle vene, ma prima allungo leggermente per la seconda tappa, Percivalle. Anche qui tanta gente e buona disponibilità ad essere servito. Il Pinot nero in rosso non mi convince, buono invece il Rosso invecchiato in botte di rovere.
Arrivo a Casteggio tenendo i 40 per raggiungere un gruppetto poco più avanti, svalico in centro paese ed arrivo al bivio “della morte”, con 4 cartelli che segnalano le rispettive cantine aperte. Ora vado a destra, dopo un leggero tratto di salita arrivo dai fratelli Guerci con il cortile pieno di gente, assaggi e pure un biker che come me ne approfitta per una sosta. Riparto in salita, uno stretto e ripido tornante mi porta sino dai fratelli Albani dove mi accoglie un ambiente più tranquillo e due gestori che potrei definire istrionici, veramente due personaggi ai quali propongo l’ idea di giri ciclo-enologici (non a questi livelli però). Me ne hanno parlato bene, ma il Barbera 2008 che assaggio è … ECCEZIONALE!!! Infatti è uno dei pochi vini lombardi nella lista dell’ Espresso ed è stato votato come miglior Barbera del 2008, umiliando i più rinomati piemontesi (e ci credo!). Ma anche il Riesling spumante è veramente buono!

Sono a 4, ma è ancora lunga, riparto in discesa e al bivio stavolta seguo le frecce a sinistra verso Calvignano. Nonostante il test del palloncino fallirebbe riesco a salire molto bene, anche meglio dei miei standard. A Calvignano le strade per le cantine si biforcano, svolto a sinistra in direzione Oliva Gessi ma subito dopo prendo una sterrata in salita che mi porta alla Marzuola. Qui la tranquillità è totale, seduto a tavola c’è un gruppo di americani con relativo interprete che spiega le caratteristiche tecniche di ciò che stanno degustando, io approfitto della calma per conoscere bene i gestori (persone molto disponibili!) e anche il Riesling merita, mentre assaggio pure uno “strano” vino basato su Uva Rara, un vitigno spesso usato come supporto a Croatina e Barbera.
Ritorno sui miei passi e dopo 2km sono a Travaglino, grossa cantina nella quale però è richiesta una quota di iscrizione e che infatti trovo piuttosto vuota. Torno a valle e continuo verso il Carmine, ma molto prima vedo uno dei cartelloni dell’ evento che mi manda su dal muro di Montalto, 1,25km al 12,50%. Strano, non sapevo ci fosse una tappa anche qui, ma pendenze del genere mica mi spaventano! Quel cartello era un inganno, non c’è nessuna cantina qui a Montalto, ma l’ ultimo strappo non mi ha creato problemi, mi ricordavo una sofferenza maggiore.

Scendo e a metà c’è Finigeto, gestita da dei giovani under 30 a cui avevo promesso una visita. Qui riesco anche a pranzare grazie ad un ottimo risotto offertomi e assaggio 3 vini piuttosto buoni, un Moscato e 2 Bonarda (mosso e fermo). A fine discesa c’è la successiva sosta di Bisio Devis, dopo ben 3 degustazioni esco ed incontro un anziano ciclista che non riesce a trattenere una prolungata risata nei miei confronti, io abbagliato dalla sua sgargiante maglia gialla lo riconosco con qualche secondo di ritardo: è Piero! Giustamente chi vuoi incontrare in una cantina se non lui? Gli tengo compagnia mentre proviamo altri vini, io a questo punto non sono propriamente “sobrio”, ma dalle sue intenzioni direi che anche per Piero non è la prima sosta della giornata, chiede informazioni per scalare il muro di Costa Pelata, 1.3km al 13.8% medio, che io gli sconsiglio vivamente. Dopo il brindisi di rito ognuno riparte per la sua strada, io verso il Carmine passando però dal tosto muro di Brugnato, con un paio di drittoni al 15% abbondante prima di giungere al bivio del passo.

La prossima sosta non sarà una cantina, ma un’ azienda agricola che produce formaggi di capra ed ha una clientela molto di nicchia. Mi siedo nella zona pranzo ormai deserta con un tagliere di assaggi che dovrò assaggiare in ordine predefinito, accompagnati da un ottimo Bonarda e con un sorso di Cabernet avanzato su un altro tavolo. Totale 10€. Nulla da dire sull’ ottima qualità, però si tratta proprio di formaggi particolari sia nel gusto sia nel prezzo …
Riparto con un duro strappetto che mi riporta sulla discesa verso Montecalvo Versiggia e l’ ennesima sosta del giorno alla tenuta Castelrotto, dove un ragazzo tutto tatuato mi ricorda che “tu hai capito tutto dalla vita!”. Riparto seguendo dubbioso il crinale verso Canneto, comincia ad essere tardi e mi mancano ancora 4 soste, la prima delle quali in valle Scuropasso presso Cà del Santo. Qui incontro un ragazzo che conosco che sta aiutando lo zio a servire i clienti, e qui trovo alcuni dei migliori campioni del giorno con un 50/50 di Pinot e Cabernet ed un Riesling aromtico talmente buono che confondo con un Cabernet, con lo sguardo inorridito del proprietario.

Riparto in salita verso Montalto passando obbligatoriamente da Bosco Chiesa, un altro bel muro con tratti nettamente a doppia cifra che nonostante tutto spiano con relativa facilità. In cima c’è Paroggi la Piotta, da ricordare è il loro “Red Ice”, una specie di spumante rosso da bere con ghiaccio. Incontro nuovamente quel ragazzo tatuato e lo risaluto, “io si che ho capito tutto!”. Mancano 2 tappe, ma ormai è già pomeriggio inoltrato e nelle cantine il tempo vola via veramente troppo in fretta… La discesa verso Casteggio non mi causa problemi, disegno bene i tornanti finali che mi riportano in città senza far notare lo stato psicofisico ormai alterato. Non che sia ubriaco, ma nemmeno propriamente sobrio… La successiva salita mi porta a Costaiola, ormai la giornata sta finendo e l’ attenzione verso i clienti è scemata, il grosso dei turisti del vino è già in partenza ed io vengo servito inizialmente per poi essere abbandonato a degustare in solitaria. Uscito dal locale mi cade la penna nella ghiaia e d’ ora in avanti non riuscirò più a segnare voti ed impressioni delle mie prove.

La strada del ritorno si snoda su basse ondulazioni collinari che mi negano un attimo di pianura, ma prima dell’ arrivo c’è la sosta finale che per sentito dire è la più prestigiosa della giornata: Marchese Adorno a Retorbido. L’ affluenza è ancora alta ed alcune bottiglie sono tenute al fresco nel ghiaccio per essere assaporate dai ritardatari come me. La qualità non è male, ma sinceramente quasi 8€ per una bottiglia mi sembrano troppi, la sua fama per i miei gusti non è all’ altezza. Già che ci sono mangio pure un piatto di ottimi ravioli cucinati da un cuoco sedicenne a cui faccio i miei sinceri complimenti.

A questo punto non mi rimane che tornare a casa, passando però per la collina con lo scopo principale di smaltire qualcosina prima della fine…
In totale 108km e quasi 2000m di dislivello, 12 cantine + Boscasso + Travaglino evitata, 36 assaggi, uno stato alcolico non trascurabile e soprattutto il compimento di una follia da fare almeno una volta nella vita: l’ UBRIACATOUR.
La qualità media era abbastanza buona, la disponibilità pure e le quantità degli assaggi un po’ troppo abbondanti. Se devo fare una classifica i migliori vini sono stati Barbera e Riesling spumante di Albani, 50/50 e Riesling aromatico di Cà del Santo, Red Ice spumante di Paroggi la Piotta, più Bonarda Bacco dei Quaroni.
Le migliori cantine ovviamente Albani di Casteggio, Cà del Santo in valle Scuropasso e Finigeto a Cella di Montalto (nessuna eccellenza ma tutti e 3 i vini sono stati molto buoni)

Cantina aperta

Il trivio a Calvignano, ovunque si giri si va a bere (ed una è segnalata dall’ altra parte della strada)

Io e Piero brindiamo!

 

Top 15: posizioni 6 – 4

il 25/01/2012 · Commenti disabilitati su Top 15: posizioni 6 – 4

6°: 26/02) Lomellina
La mia filosofia dice che tutti i posti vanno conosciuti, per cui ho voluto studiare pure un itinerario lungo drittoni e risaie della Lomellina, adatto per mettere su un bel fondo ad inizio stagione. Il cielo è coperto e la temperatura bassina, è necessario l’ abbigliamento invernale e soprattutto è obbligatoria una gran forza d’ animo per pedalare per 5 ore in solitaria a testa bassa sempre alla stessa costante velocità di poco superiore ai 30 orari. Parto da Pieve del Cairo ed inizio in direzione nord, deviando successivamente verso est sino a superare con mia sorpresa alcuni strappetti sugli argini del Ticino ed arrivando all’ abbazia di Morimondo. Ora pedalo in direzione ovest verso Vigevano, Cassolnovo fino a Candia Lomellina, da qui in poi una brezza tesa da nord mi aiuta sino al fiume Po verso Torre Beretti. Gli ultimi chilometri sono una sofferenza tra stanchezza e vento contrario, ma alla fine sopravvivo ai 157km e pure a 30.5 di media complessiva!
E per finire… niente cena, al suo posto solo un aperitivo a base di birre!
LINK: http://giriesalite.altervista.org/?p=1108

perché è un giro brutto che nessuno farebbe, ma proprio per questo io ne vado fiero, è stata una dura lotta contro il vento, la monotonia, la stessa posizione in sella per ore, e questa lotta l’ho vinta!

Il ponte di barche sul Ticino a Bereguardo


5°: 16/10) vigneti d’Oltrepò
A questo giro tengo tantissimo, ho ispezionato il percorso per essere sicuro delle strade e di non aver mai dubbi ai bivi, ho scritto una descrizione accurata e le iscrizioni procedono bene, nonostante la moria e le rinuncie siamo in 17. Come inizio sono in difficoltà, perdo dei pezzi e a causa del mercato obbligo tutti ad una partenza in salita, ma poi procediamo senza intoppi almeno sino a dopo Donelasco, dove in 3 ci abbandonano a causa del dilatarsi dei tempi. Salendo al Carmine succede il patacrac, Massimo cade e si rompe un polso, a me va di CULO perché trova sul posto un passaggio sino a Casteggio dove ad aspettarlo ci sono i parenti per riportarlo a Genova.
Accorciamo il percorso e proseguiamo un po’ mesti per l’ accaduto, arrivati alla fine faccio fatica a convincere i 9 rimasti a salire alla certosa Cantù per una merenda offerta da Paolo Massone di vini Bellaria a base di salame di Varzi, buon pane ma soprattutto un ottimo B(u)onarda che riscuote molto successo, come tutti i prodotti degustati in questo cortile settecentesco. E menomale che non volevano venire…

LINK parte 1: http://giriesalite.altervista.org/?p=1463

LINK parte 2: http://giriesalite.altervista.org/?p=1473

perché a leggere il racconto ciclistico sarebbe da dimenticare, troppo il tempo perso per strada tanto che dovrò studiare una formula migliore, brutto l’ incidente che ha spento l’ entusiasmo, però ci ho messo la passione per progettare il “giro perfetto” e per cercare di gestire al meglio situazioni previste ed impreviste, e a parte l’ intoppo iniziale (eravamo in troppi per passare dentro al mercato) per me è andato tutto bene.
Poi c’è la merenda eccezionale! E’ soprattutto per essa che si trova così in alto, appena dietro ai giri mitici!

Dove nascono i vini …

E quelli che i vini li finiscono!


4°:  11/09) Turini
Questo è il terzo giorno della tripletta Imperiese, quello in Costa Azzurra con la scalata al famoso passo alpino del Turini. La partenza è tranquilla, da Ventimiglia sino a Mentone pedalo assieme ai dei francesi ammirando il mare azzurro e le montagne rocciose che sfiorano il mare. L’ intenzione iniziale era di salire al col de la Madone (???), ma non trovo il bivio e quando sono a Cap St.Martin decido di continuare verso La Turbie, sfiorando con le mie ruote il principato di Monaco.
Mi associo a 3 italiani che mi portano su una brutta stradina verso L’ Escarene, li abbandono in discesa per guadagnare tempo. Il col de Turini è una salita pedalabile ma piuttosto lunga, che sale sinuosa in zone calanchive sino a 1609m. Ma non è abbastanza, prendo la difficile decisione di salire addirittura al circuit de l’Authion, una strada panoramica che supera quota 2000 quando poche ore fa ero in spiaggia!
Bella discesa, divertente è il balletto tipico a Sospel, la salita di Olivetta San Michele ha il suo perché, ma questo giro mi regala ancora il brivido di stradine con tratti discendenti sterrati nei quali evito di prendermi i rovi in faccia e la terribile salita di Brunetti, 3km tipo Mortirolo dopo altri 160 di giro. La gamba è però ancora buona e arrivo a Dolceacqua in buono stato.

LINK parte 1: http://giriesalite.altervista.org/?p=1482

LINK parte 2: http://giriesalite.altervista.org/?p=1490

perché sono partito dal mare, ho visto Monaco e le Alpi, ho aggiunto un insperato 2000m, affrontato muri, avuto situazioni “avventurose”, ammirato la Costa Azzurra e terminato un difficile giro in territorio francese. Peccato per la foschia che ha limitato i panorami

Il principato di Monaco visto da La Turbie

Dolceacqua, dove ho trascorso 3 giorni

Itinerari oltrepadani 2011

il 19/01/2011 · Commenti disabilitati su Itinerari oltrepadani 2011

A fine Febbraio pensavo al giro della Lomellina, ho ideato 2 percorsi, il primo è proprio un Ultrapiattum tra campi e risaie con partenza da Groppello Cairoli, il secondo invece inizia a Sale e termina sui bassi colli attorno a Valenza, dopo 100km in Lomellina.
Itinerario 1 da Groppello Cairoli: http://tracks4bikers.com/tracks/show/38706
Itinerario 2 da Sale: http://tracks4bikers.com/tracks/show/39985
Itinerario da Sale proposto da Pierole, su strade meno trafficate: http://tracks4bikers.com/tracks/show/43808

Oltre a questo ci saranno 3 giri ufficiali:

Il 27 Marzo
da Tortona faremo il giro del Tortonese, il percorso sarà simile al 2010, ma svolto in senso contrario e con l’ aggiunta della val Borbera. Più lungo ed impegnativo delle altre edizioni, ma comunque relativamente semplice e senza rampe impossibili.
LINK: http://tracks4bikers.com/tracks/show/16087

Il 10/11 Settembre da Casteggio partirà il giro dei “10 muri Oltrepadani”.
E’ una provocazione, una dura sfida alle pendenze che si possono trovare dalle mie parti, non mi aspetto una gran partecipazione ma chi lo finirà sarà fiero di se stesso! Esistono comunque alternative più semplici con 8, 5 o 3 salite. Per darvi un’ idea, la sommatoria delle 10 salite è lunga 14,50 km ed ha pendenza media del 11,4%! Chi accetta la sfida?
LINK: http://tracks4bikers.com/tracks/show/40096

Il 16 Ottobre da Casteggio il giro dei Vigneti d’Oltrepò, l’ itinerario cambia in minima parte all’ inizio, poi andremo in val Versa e verso il Carmine saltando la parte di Zavatarello-Valverde, finendo però con Fortunago e le Orridi di Marcellino.
LINK: http://tracks4bikers.com/tracks/show/18725

Quest’ anno non faremo la cena, a meno che alcuni di voi premano per farla, in tal caso possiamo organizzarci o spostando il giro dell’ Oltrepò il 15 ottobre, oppure il 10/09 come ricompensa ai 10 muri. Qualsiasi suggerimento sui percorsi o su altro è ben accetto, ringrazio ancora Fabio “Tangy” e Sergio “CaSe” per le loro deviazioni ai giri dell’ Oltrepò e della valle Staffora.

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