Top 2010: posizioni 9-7

il 29/12/2010 · Commenti disabilitati su Top 2010: posizioni 9-7

9°: 23/10) Oltrepò Pavese

L’ ultimo appuntamento dello scalatore del 2010 inizia sotto un cielo plumbeo che scoraggia alcuni, mentre la concomitanza di un altro evento in zona Lugano mi assicura l’ assenza a chi abita a nord di Milano. Nonostante questo siamo in 13 con una temperatura sui 10° ed una pioviggine che ci intimorisce alla partenza, ma che smette subito dopo.
Il tracciato è leggermente cambiato rispetto allo scorso anno, Mairano permette di scaldarci ed Oliva Gessi ci riporta sul vecchio percorso attraverso colline completamente coltivate a vino. Le successive salite di Mornico Losana e Pietra de Giorgi scivolano via in un attimo, così da goderci subito la deviazione di Montecalvo Versiggia e la facile salita del Carmine sino a Ruino. I 19 tornanti in discesa per la val Tidone sono un divertimento puro, per alcuni interrotto da un gregge di capre, ed il pranzo al lago di Trebecco è ottimo.
Dopo la sosta scatta la scintilla, Massimo tenta di arrivare primo a Zavatarello, è da questo evento che il giro si trasforma diventanto semi-agonistico, con Valverde preso a gruppo compatto verso i 4 fuggitivi, con la selezione sullo strappo di Costa Cavalieri ed un’ autentica volata sul pavèe del centro di Fortunago, un breve muro che ci sega le gambe prima della salita finale delle Orridi di Marcellino, presa a ritmo massimale da me ed Aresius e vinta da lui con un portentoso sprint finale.
Per terminare poi non ci facciamo nemmeno mancare una tirata verso Casteggio ai 40 di media, finendo più stanchi del previsto.
E’ stata una giornata divertente, tranquilla nella prima parte, tirata nella seconda, seppur con diverse pause per riunire il gruppo.
In totale 100km e 1750m di dislivello

Perchè 9°? Il giro è stato bello senza un metro di pianura (eccetto i km finali col rapportone), col giusto agonismo ed una compagnia ottima, peccato che qualche intoppo ci ha obbligato a soste troppo lunghe, che il clima sia stato freddo e che una foschia ci ha limitato fortemente i panorami, oltre all’ esiguo numero di persone che si è fermato a cena.

Il gruppo alle Orridi di Marcellino

8°: 30/10) Pentema

Le previsioni mi lasciano solo un giorno di non-pioggia in tutto questo lungo weekend di Ognissanti, è l’ unica occasione che ho per l’ultimo giro significativo dell’ anno. L’ idea iniziale puntava ad Alba, ma con una giornata così nuvolosa ripiego sulle ultime salite Genovesi che ancora non ho fatto. Parto da Busalla che fa freddo, la settimana di stop mi costringe ad un difficile rodaggio sui Giovi, solo al passo i muscoli smettono di tirare grazie anche all’ aria più calda proveniente dal golfo di Genova.
A Pontedecimo tolgo i guanti invernali e scollino verso San Cipriano dopo una breve salita cittadina, la prossima è ancora facile ma molto più lunga, la Forcella d’Orero chiede il pegno di molti minuti d’ agilità. Supero agevolmente i passaggi a livello verso a Sant’ Olcese, quindi taglio per Molassana dopo un’ altra salita che avevo già affrontato con Elena e Massimo un anno fa.
A Genova spira un caldo vento dai monti che fa aumentare velocemente la temperatura, ora si sta bene e sudo pure sull’ altra lunga salita della giornata, lo Scoffera, dove (guarda com’è piccolo il mondo) incrocio Massimo in discesa. A furia di pedalare con l’ agilità permessa dalla pendenza al 5% arrivo al passo, continuo per Torriglia arrivandoci però per la strada di Cavorsi, 3 metri scarsi di bell’ asfalto immersi in un fiammeggiante bosco dalle tinte autunnali. A Torriglia pranzo con un buon panino e riparto subito in salita con il blocco nello stomaco a rallentarmi sino al passo di Pentema, dove riesco finalmente ad avere l’ unico scorcio di mare per questo giro Genovese.
Pentema non mi entusiasma a dovere, assomiglia tantissimo a Bogli ed Artana (si trovano dopo Capanne di Cosola), ma i suoi vicoli in pietra con case l’una attaccata alle altre, la stretta valle che sta cambiando i colori e la sua fama mi intrattengono per una visita a piedi. La discesa ha dei punti sterrati, dai racconti di chi ci è passato credevo fosse facile, invece alcuni pezzi tra rocce e sabbia mi creano qualche problema. A Montoggio rispunto nella civiltà, sospinto dal vento volo lungo lo Scrivia verso Busalla e la fine di questo affascinante giro.
In totale 111km e 2050m di dislivello

Perchè 8°? L’ itinerario è relativamente semplice, ma i boschi multicolori a fine Ottobre attraversati da strade a misura di bicicletta hanno reso affascinante quest’ avventura “rubata” al maltempo. Inoltre il borgo di Pentema, lo sterrato, gli incontri fortuiti, il freddo iniziale ed il caldo ai 1000m di quota… Molto meglio di quanto mi aspettassi!

La val Pentemina a fine Ottobre

Pentema dal basso


7°: 10/10) valli Parmensi

Mi sforzo di stilare la classifica solo in base ai km sui pedali, perchè la sola rabbia che ho provato dopo mezz’ ora persa a cercare il ritrovo lo porterebbe ben più in basso… Ma questa è colpa di Google maps, dopo un ripristino bici a tempo di record partiamo io, Roberto, Giulio ed Alessandro, che ci terrà compagnia solo per il pezzo iniziale, avendolo anche fatto aspettare a lungo… Lasciamo perdere dai che è meglio, fortuna che il giro invece è stato soddisfacente (non sarebbe 7° sennò).
Dietro la mia richiesta Roberto propone un itinerario completamente alternativo tra le valli Taro ed Enza, che grazie alle 2 nuove salite scoperte il giorno prima mi permetterà di raggiungere la ragguardevole quota di 900 salite!
Si inizia con calma, io seguo Giulio sulle ripide rampe di Nerviano Rossi o sulla pedalabile strada per Calestano, mentre giustamente Roberto tiene compagnia ad Alessandro, ma da ora in poi la musica cambia e diventa Hardcore! Ale deve ritornare a casa, io e Robi teniamo un ritmo insano su passo del Fragno, mentre la facilità della successiva salita raffredda i bollenti spiriti che rimangono tranquilli sino ai 7 tornanti della Sella di Lodrignano, dove riprendiamo la lotta e dove Giulio rinuncia definitivamente a starci a dietro. Sulla salita successiva al 6% cerco in tutti i modi di staccare il mio avversario, ma a certe velocità la scia conta e standomi a ruota gli rimangono abbastanza forze per battermi ancora in volata.
A Langhirano, patria del prosciutto, il primo obbiettivo del giorno è raggiunto: 9000km, record assoluto! Ci manca una salita per il secondo, quello delle 900 salite diverse, ci vuole poco alla 900° tacca della carriera, che arriva tentando di resistere allo scatto finale di Roberto seguito ad un ritmo quasi turistico. La nostra gara non è finita, bastano gli strappetti nella discesa di Barbiano per scatenare gli ultimi scampoli di agonismo, con le cosce che mordono nelle diverse volate col 50 per superare velocemente quei 5 metri di dislivello.
E’ presto per tornare a casa, accompagno i fratelli sino alle porte di Parma, 20km in più fanno sempre comodo dopo la semi-gara che c’è sempre quando entro nel territorio del granducato, stanco ma felice per la bella giornata.
In totale 130km e 2270m di dislivello

Perchè 7°? Il 10/10/10, 100 nuove salite in sole 10 settimane, 900 salite totali, 9000km totali… cosa volere di più? Una bella sfida tra Roberto che cerca di starmi a dietro per battermi in volata ed io che tento di staccarlo prima, battaglia che mi ha divertito nonostante l’ abbia sempre persa (ma a 20 all’ ora si sta troppo bene in scia!)

Pedra festeggia le 900 salite a Strognano

La classifica comincia a farsi calda, prossimamente i mie migliori giri del 2010!

Giro tra val Baganza e val Parma (PR) – 10/10

il 23/09/2010 · Commenti disabilitati su Giro tra val Baganza e val Parma (PR) – 10/10
penultimo appuntamento (?) dei giri dello scalatore

Ritrovo ore 9:30 a Collecchio, nell’ampio parcheggio situato all’ingresso del Parco dei Boschi di Carrega (vedere mappa dall’uscita autostradale Parma ovest):
mappa
Arrivare è molto semplice: in pratica usciti dall’autostrada si svolta a destra per Pontetaro, si passa il ponte sul Taro e subito dopo si svolta a destra per Collecchio. Sempre dritti per diversi km fino a Collecchio, arrivate alla stazione; qui girate a sinistra ed alla successiva rotonda la prima uscita. Dritto per qualche centinaio di metri, poi si imbocca a sx via del Conventino. Dove inizia il divieto di transito c’è un ampio parcheggio sulla sinistra. La zona è anche quasi interamente coperta da Goggle street view, impossibile perdersi!…

L’itinerario è quello percorso l’anno scorso da me, Giulio, Pedra e Marco (100 km ,2150m):

http://www.bikemap.net/route/335519?126314934968960

Partenza nei pressi di Collecchio, al margine del Parco Regionale dei Boschi di Carrega, tenuta di caccia degli antichi duchi di Parma.
Ci si incunea nel bosco fittissimo e si affronta subito il facile strappetto dei “Pifferi” (un tornantino, poi falsopiano da fare col padellone); attraversati i Boschi si scende a Sala Baganza, quindi si passa il ponte sul Baganza e si arriva a Felino (tratto un po’ trafficato, ma breve). Qui si attacca la prima salita, quella di Barbiano, un classico intramontabile: collinare, con bei panorami sulla pianura, consente di prendere visione anche dei turriti castelli di Felino (in salita) e di Torrechiara (in discesa). Dopo Barbiano segue un breve tratto in discesa, quindi ancora salita fino al paese di Strognano. Discesa breve verso Langhirano, quindi la salita alla Pineta di Cozzano, una delle mie preferite, in quanto in 10 km consente di passare da un ambiente di bassa collina ad uno montano, al centro della più grande pineta artificiale della regione.
Segue una divertente discesa verso Langhirano, su strada tortuosa ma con un unico tornante ed ottimo asfalto (ma occhio al tratto finale ripido!)
A Langhirano si oltrepassa il ponte sulla Parma e si attacca la salita a Coste di Urzano, da dove si prosegue ancora il lieve salita fino a scollinare nei pressi del Monte Verola.
La seguente discesa è stretta e ripida inizialmente, poi larga e più dolce, con un paio di bei curvoni da pennellare.
A Capoponte si oltrepassa ancora il ponte sulla Parma e si svolta poi a sinistra verso Corniglio; un paio di km di leggera salita (un po’ noiosi per me) ci portano al bivio per Cozzano: inizia qui il famoso (per noi parmigiani) “Tirabusò”, ovvero il cavatappi, così chiamato per la successione di tornanti iniziale.
Il “Tirabusò” termina a Cozzano, ma la salita continua fino a raggiungere il Valico di Fragno; sebbene meno duri del “Tirabusò”, anche questi ultimi 2 km non scherzano.
La successiva discesa è una delle più veloci della provincia: più tecnica all’inizio, con bei curvoni verso destra, diventa più ripida e veloce alla fine, con l’ultimo drittone che porta a Calestano, passaggio classico dei ciclisti parmensi.
Segue una quindicina di km di veloce fondovalle (leggera discesa) lungo il Baganza. Giunti a Castellaro si svolta per Maiatico ed inizia una serie di strappetti stile classiche del nord attraverso i Boschi di Carrega: prima lo strappo di Maiatico, il più impegnativo, poi un paio di rampette per arrivare a Talignano dove si affronterà l’ultima asperità, quella di Talignano chiesa. Le due rampette centrali possono essere anche inglobate in un’unica salita, quella al M. Castione, vetta del Parco.
Un giro con salite abbastanza impegnative, ma quasi sempre su strade poco trafficate, belle discese e paesaggi a metà tra il collinare ed il montano.

Le salite:
Barbiano
Pineta di Cozzano
Coste di Urzano
Tirabusò – Valico di Fragno
Maiatico

L’itinerario è abbastanza impegnativo ma direi ampiamente alla portata di tutti, visti poi gli exploit estivi di molti di voi… ad ogni modo sono possibili svariati tagli. Certo, molti di voi non sono proprio “a due passi”…
Chi volesse la mia mail o il cellulare può contattarmi a [email protected].

Data e orario di ritrovo sono naturalmente negoziabili…

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