Finestre!

il 25/09/2012 · Commenti disabilitati su Finestre!

Che ci crediate o no è da anni che ho notato che il periodo attorno al 10 Settembre è sempre molto propizio per la bicicletta ed ho anche scoperto che non si tratta tanto del giorno sul calendario, quanto di un particolare aspetto astrologico ai 18° della Vergine abbastanza ricorrente nei momenti più importanti della mia carriera ciclistica. Non si tratta di certezze, però l’ occorrenza è ben oltre il normale valore statistico e solo ultimamente cerco di forzare questo aspetto, come sto facendo per questo itinerario approfittando della congiunzione esatta di Sole e Mercurio. Come ho già scritto siete liberi di non crederci, ma ho trovato molti riscontri.

Il giro l’ho a malapena pianificato, avrebbe dovuto far parte di una due giorni valsusina che poi è saltata e ci sto andando giusto per togliermi uno scalpo alpino in una data per me così particolare. Il mio compagno di avventura è stato male il giorno prima e mi tocca affrontare la tratta in solitaria, cercando di fregare la barriera autostradale della val di Susa che invece frega me (4.70€ di ingresso alle mafie per 15 minuti scarsi di percorrenza), arrivando a Susa in nettissimo ritardo dopo un’ invana ricerca di parcheggio a Bussoleno, lanciando impunemente la canutiera sulla catena sporca e imprecando per una giornata che sta andando completamente storta. Davanti a me quasi 8km di sterrato, meglio portarsi una camera d’aria extra che per come sta andando non si sa mai…
Attraverso Susa per riscaldare la gamba e per bere da una fontana che ho conosciuto lo scorso anno alla “Susa-Susa”, l’ inizio del Finestre è appena fuori dal paese e ci arrivo affrontando a muso duro le sue durissime rampe iniziali che mi sorprendono per la loro violenza, a Meana di Susa si tocca il 14% ed il 34×27 conquista subito il suo ruolo in una salita di 18km al 9.1%. Uscito dal paese la sede stradale si restringe ed un cartello indica l’ inizio del vero passo, una stradella immersa in un fitto bosco di conifere che è larga poco più di una ciclabile, sulla quale trovo un traffico inaspettato di moto e quad di diverse nazionalità, questo valico reso famoso dal giro 2005 è una forte attrattiva per svizzeri, tedeschi e francesi, ma anche spagnoli.

Il Finestre è una strada militare e per questo la sua pendenza è di una costanza imbarazzante, il massimo per un passista scalatore come me che trova subito il suo ritmo pedalando agile col 25 a circa 12 orari, tutto senza andare mai in affanno. Nel fitto bosco incomincio a sentire una sensazione di fresco, il sudore delle prime rampe contrasta con la temperatura più bassa e raffredda il fisico preoccupandomi un poco per quando sarò in cima, come supporto ho solo la mantellina poiché la canutiera si trova sporca in macchina. Inizia la fase più emozionante con i suoi innumerevoli tornanti sorretti da archi di pietra che scavalcano un rivolo d’ acqua, ogni 50m svolto e la testa comincia ad inebriarsi tra i continui cambi di direzione ed un’ ascesa che veramente appaga tutti i miei sensi. Le viste sono limitate a rare occasioni in cui il Rocciamelone domina Susa e la valle, per il resto l’unico cambiamento è in prossimità di una ripida parete rocciosa scavata per farci passare la strada.

Arrivo ad un rifugio ed ecco che l’ asfalto termina, lo sterrato si presenta subito con la sua reale faccia un po’ bruttina che può ancora andar bene (“fattibile” direi se fosse una donna), non è terreno compatto e liscio, ci sono dei sassi e la pioggia ha scavato alcuni canaletti dentro i quali è meglio non finire. Ho affrontato di peggio, ma devo fare attenzione, guardare 20m più avanti e scegliere il lato più liscio passando in continuazione da una parte all’ altra della carreggiata. La ruota trema, piccoli sassi vengono continuamente schiacciati ed altri più grossi toccano i raggi, la velocità deve necessariamente essere controllata affinché possa gestire al meglio le vibrazioni e la traiettoria. Il fondo però è compatto, non ci sono problemi di ciclabilità e solo nei tornanti più stretti ho dei piccoli problemi a causa dei segni lasciati dalle troppe auto e moto che qui passano.
Esco dal bosco e la temperatura risale, se prima ero intimorito dal freddo in quota ora sono invece tranquillo di non patire nemmeno nei punti più alti, la visuale si allarga enormemente dominando il Rocciamelone, l’ Assietta, la valle e questa incredibile serpentina marroncina che sembra danzare tra un lato e l’ altro sino al valico che sembra a portata di mano, là dove questa goduria terminerà… Sono numerose le soste fotografiche e – piccola nota personale – compio il 10000° scatto salvato sulla fotocamera (e solo dopo scoprirò che su queste rampe arriverà il 10000° km annuo, con un solo giorno di ritardo rispetto al ben più proficuo 2011) (nota personale n°2: vedete perché parlo del 10 Settembre come data simbolica?)

Il Finestre arriva prima del previsto, credevo fosse ben più alto dei suoi 2176m, ma purtroppo questo velluto sterrato è ormai terminato… Questo… 😀
Giunge alle mie orecchie un accento orobico, 2 ciclisti bresciani si godono fresco e panorama e mi fanno i complimenti per la scalata, io minimizzo le pendenze che credevo all’ 8% medio e che invece superano il 9%. Salgo una breve gradinata insieme ai due amici lombardi, ci sono alcune pietre che simboleggiano i più importanti valichi italiani e francesi, per me è immancabile un tuffo nei ricordi, nella “triplete valtellinese” con Stelvio – Gavia – Mortirolo (se può interessare anche in quei giorni c’era Mercurio ai 18° della Vergine…), la 1000° salita sul Galibier (nessun rimando astrologico :S ), lo stress sul Fauniera, gli intenti con Alpe d’Huez, Ventoux e Tourmalet… immancabili le foto col “10×10” al Galibier e lo sciallo sul Mortirolo che “ogni tanto spiana“.

Ci salutiamo, fa talmente “non freddo” che non uso nemmeno un foglio di giornale (che non ho) per scendere, la strada mi incute un certo timore mancando completamente di protezioni a lato, ma basta far attenzione e ringraziare quei due automobilisti che hanno accostato per agevolarmi il passaggio. Arrivo ad Usseaux sulla statale Pinerolo – Sestriere, in teoria il bello è finito, ma … sarà per il prossimo racconto!

Una mitragliata di tornanti sorretti da archi in pietra

Susa ed il Moncenisio sullo sfondo (la mia prima alpina, Giove a 17° della Vergine!)

Lo sterrato ciclabile de Finestre

Uno dei tratti più brutti

Non so che scrivere, se non che la salita è quasi finita

Wuao!

Pensavo che il Mortirolo fosse più duro, ogni tanto spiana

Foto segnaletica … ehm ricordo!

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